20°
Capitolo
MURTAGH
Ho una figlia, sta arrivando qui; sta arrivando qui con
sua madre. La porta si apre e Sil entra con in braccio un fagottino che
si
agita; cerco di alzarmi per andarle incontro ma la testa continua a
girarmi,
resto seduto mentre loro due si avvicinano. Quando è davanti
a me allungo le
mani, lei è esitante ma mi porge la bambina; la osservo, ha
il suo naso e … la
mia bocca, i capelli sono marrone chiaro, quasi miele.
È il nostro ritratto, allunga le mani verso di me e mi
afferra il labbro, le sorrido per quanto mi è possibile; con
un dito le
accarezzo la guancia e inizia a ridere. So già tutto sul
legame tra lei e
Rennar, questo mi fa sentire in modo strano; è mia figlia e
con lei voglio
essere possessivo, non voglio dividerla con nessuno se non con Sil, mi
è difficile
accettare tutto questo in una volta. La bambina apre la bocca e la
richiude per
più volte.
“Selena”
Questo è il suo nome, come mia madre, non credo che sia
una coincidenza; le sorrido nuovamente ma non riesco ad assimilare
tutto, lei è
mia figlia e io sarò un buon padre,
non come ha fatto Morzan con me.
Ci addormentiamo tutti e tre nel letto dove prima stavo
solo, Selena è in mezzo a noi e dorme stretta a me, entrambe
le sue manine sono
chiuse sulla mia maglia.
La mattina seguente mi sento molto bene, riesco ad
alzarmi e camminare, sono guarito quasi del tutto; mi alzo staccando le
mani
della bambina dalla mia camicia, cerco di non svegliarla ma
è inutile perché
inizia a piangere svegliando anche Sil. La prendo in braccio e inizio a
cullarla, si calma un po’ ma non smette di piangere e
così la passo a Sil che
inizia a cantarle una ninnananna, la bambina smette subito e torna a
dormire;
non mi ero mai accorto di quanto canta bene.
“Tornerò con te ad Alagaesia e insieme
sconfiggeremo
Miro” Mi guarda quasi sconvolta, scuote la testa.
“No, non stai ancora bene”
“Sai che non mi potrai fermare; sarebbe codardia da parte
mia se non cercassi di difendervi; siete tutto quello che ho e non lo
faccio
per voi, lo faccio per me perché sono egoista e non voglio
che mi stiate
lontano” nessuno aggiunge altro sull’argomento.
La neve si è fermata, ma il vento continua imperterrito a
soffiare sul piccolo villaggio; facciamo molte passeggiate nella neve e
Selena
è sempre più propensa a buttarcisi dentro, si
allunga dalle mie braccia e
guarda in basso emettendo dei piccoli gridolini; Murtagh cerca di
tenerla in
braccio come faccio io ma il risultato è piuttosto
disastroso e mi viene da
ridere, anche quando la culla fa un disastro.
“Che cosa ridi, è tutto nuovo per me”
sbotta, quando
succede.
Il vento inizia ad attenuarsi e sappiamo che tra pochi
giorni dovremo ripartire; i pochi giorni passati insieme sono stati
bellissimi
ma sembrano finire così in fretta; oggi ho parlato con
Rennar che non vuole
lasciare Selena e ha deciso di seguirci, dice che ha una brutta
sensazione ma
che non riguarda noi; non so se rilassarmi o agitarmi; non ho dovuto
giurare
fedeltà a Miro ma ho paura che questo possa celare un suo
potere maggiore.
Non possiamo più rimandare la partenza, i tre draghi
sfrecciano
veloci nel cielo, Rennar precede tutti, sembra di buon umore, a dire il
vero è
euforico. Arriviamo in due giorni ma ci fermiamo per riposare, non
sappiamo
cosa ci aspetta.
“Forse avremmo dovuto lasciare Selena dagli elfi”
dice
Murtagh mentre mangiamo, io lo guardo.
“ C’è Rennar a proteggerla e gli ho
detto che se dovesse
succedere qualcosa la riporti dagli elfi” annuisce e non dice
più una parola;
arriviamo in prossimità del castello.
Le grandi porte si aprono e Miro con la sua dragonessa
escono parandosi davanti
a noi.
“Sono felice di vedere che la famiglia si è
ricomposta,
ma sai i morti che ritornano non sono un mio bellissimo passatempo;
credo che
sarebbe meglio se però tu tornassi nel regno dei morti
…e ho intenzione di
rispedirtici io stesso.”
La risata roca
accompagna le sue parole.
“Noi siamo due cavalieri e tre draghi”
“Si questo lo vedo; ma non credo che abbiate qualche
possibilità contro di me ed …. Eragon”
Alle sue parole segue un boato e Saphira esce dal
castello; i suoi occhi
sono offuscati, così come quelli di Eragon.
NOTE
DELL’AUTRICE: Salve,
il capitolo è corto, ne sono consapevole, ma spero che vi
piaccia
comunque; Eragon è passato al lato oscuro! Forse, o forse
no! Scoprirete tutto
nel prossimo capitolo, che sarà anche l’ultimo.
Ciao, Chiara!