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Autore: katiuz    23/03/2008    11 recensioni
-Lei mi sta dicendo,signorina Granger..-
-Hermione. Mi chiamo Hermione e poiché credo che il mio nome sia sufficientemente gradevole non vedo perché lei non debba utilizzarlo!- sbottò inviperita.
L’uomo la fissò in tralice,poi chiuse gli occhi e riprese come se non fosse mai stato interrotto.
-Signorina Granger lei mi ha indirizzato sulla strada sbagliata e per colpa sua ci siamo persi, ed ora mi sta dicendo che ha perduto la sua bacchetta e se ci fosse un attacco da parte dei Mangiamorte dovrei anche difenderla?-
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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L’ira degli Dei


Era come se qualche Dio avesse lanciato una maledizione sulla Terra,sfogando la sua ira.
Zeus indirizzava fulmini potenti e rumorosi,Eolo mandava i suoi venti peggiori ad abbattersi sugli alberi quasi fino a sradicarli e Giunone sembrava fissasse il mondo con i suoi grandi occhi rossi dalle profondità del cielo piangente.
Si dice che il tempo si adatti alle diverse situazioni e faccia da sfondo ai dialoghi ed ai problemi dei comuni mortali.
Era buio.
-Io le avevo detto che non dovevamo andare a destra!- urlò un uomo cercando di sovrastare il fischio del vento. -Ma lei,sempre con la sua faccia da So-Tutto-Io,ha voluto prendere la strada sbagliata!-
Quasi invisibile,poiché coperta in buona parte da un mantello nero,emerse la figura femminile di una donna che tentava di mettere un piede dopo l’altro senza cadere e di raggiungere l’uomo. Alzò uno sguardo furioso per incontrare gli occhi del suo interlocutore.
-Non si azzardi a dare la colpa a me! Nemmeno lei aveva idea di dove stessimo andando!- rispose a tono.
Cercò di superarlo facendo un passo troppo grande per la sua gamba e per poco non cadde in una pozzanghera; l’intervento delle forti braccia maschili la rimisero in piedi,ella stizzita alzò il naso facendo una smorfia e l’uomo,dopo aver alzato gli occhi al cielo,le andò dietro.
La terra era bagnata e fangosa e ad ogni passo sembrava che i loro piedi sprofondassero sempre di più. La foresta era buia e fitta di alberi tanto che era quasi impossibile vedere a poca distanza dal proprio viso. Il fischio del vento era così potente che non si udiva alcun altro suono.
Hermione Granger e Severus Piton si trovavano nel bel mezzo di una tempesta.
Il loro pomeriggio non era iniziato nel migliore dei modi e sarebbe senz’altro finito in maniera ancora peggiore. Dopo pranzo i due membri dell’ Ordine della Fenice erano stati convocati da Silente per esaurire ad un suo compito.
-Una missione di tale delicatezza non potevo non assegnarla a voi- aveva esordito il preside alla fine ed i due si erano guardati con astio ma con la consapevolezza di essere i migliori.
Il loro compito era di tornare ad Hogwarts,introdursi nella Foresta Proibita e portare un messaggio a gli Centauri.
-Ci vediamo alle 18 alle soglie della Foresta Proibita- aveva detto l’uomo con il suo solito tono basso ed indifferente.
-Ci sarò- aveva risposto la mora ed ognuno aveva ripreso la sua strada.
Se il tempo era leggermente annuvolato quando i due adulti si erano introdotti nella Foresta,in pochissimo tempo li aveva costretti a tornare indietro con il risultato di averli fatti perdere totalmente.
Improvvisamente Hermione alzò un dito tremante indicando un punto imprecisato della radura. Dopo qualche attimo anche Severus la scorse: era una caverna,una calda,accogliente e riparata caverna.
Entrambi si fiondarono all’ingresso,schizzando acqua in ogni direzione mentre correvano.
Prima di entrare Severus mise una mano davanti al petto di Hermione,per impedirle di fare un passo avanti. Alzò la sua bacchetta illuminata magicamente verso l’altro e fece luce su ogni angolo della grotta.
-Aaaaaah!- la donna urlò istericamente quando un animale le passò accanto,fuggendo via dalla caverna.
-Cos’era??Era un lupo??- chiese con voce tremante la strega,continuando a guardarsi intorno.
Nel contempo Piton era entrato e si stava guardando attorno con circospezione. -E lei dovrebbe essere stata la studentessa più brillante di Hogwarts? Tsk..mi ricordi di dire a Silente di rivalutare la sua opinione su di lei- esordì facendosi burle della donna.
Hermione borbottò infastidita ma il freddo e la tensione erano troppi per ribattere,così si sedette di fronte al fuoco appena acceso dal mago,fregandosi le mani e i vestiti.
Tastò allora le tasche alla ricerca della sua bacchetta ma non trovò nulla. Cercò nel mantello,nei jeans ma della bacchetta non vi era traccia.
Severus,che aveva osservato la sua ricerca,chiese dunque con tono ostile: - Ha per caso perso qualcosa,signorina Granger?-
La donna lo fissò negli occhi,preoccupata. –Si,accidenti. Credo di aver perduto la mia bacchetta mentre correvamo lì fuori- battè i denti per il freddo e si strinse ancora di più i vestiti addosso. Senza la bacchetta non aveva modo di asciugarli e non si sarebbe di certo abbassata a chiedere aiuto a quel burbero uomo.
Piton sospirò,scocciato.
-Lei mi sta dicendo,signorina Granger..-
-Hermione. Mi chiamo Hermione e poiché credo che il mio nome sia sufficientemente gradevole non vedo perché lei non debba utilizzarlo!- sbottò inviperita.
L’uomo la fissò in tralice,poi chiuse gli occhi e riprese come se non fosse mai stato interrotto.
-Signorina Granger lei mi ha indirizzato sulla strada sbagliata e per colpa sua ci siamo persi, ed ora mi sta dicendo che ha perduto la sua bacchetta e se ci fosse un attacco da parte dei Mangiamorte dovrei anche difenderla?-
Hermione per poco non urlò dalla frustrazione. Quell’uomo aveva la capacità di farla innervosire come nessun altro. Era un essere spregevole,cinico,senza cuore e..non poteva davvero sopportarlo!
I capelli castani completamente zuppi d’acqua le ricadevano sulle spalle ed ora dondolavano pericolosamente mentre la strega si avvicinava a passo spedito all’uomo,il portamento fiero e gli occhi dorati fiammeggianti.
-E’ davvero questo il suo problema? Davvero?? Bene! Allora vado a cercare subito la mia bacchetta così non dovrà preoccuparsi di me!- annunciò arrabbiata.
L’uomo ghignò divertito. -Lei è pazza. L’abbiamo scampata per un pelo entrando qui e vuole tornare fuori?- chiese inarcando teatralmente un sopracciglio.
-Si!- fu l’unica che risposta che ottenne.
Dopo qualche secondo l’uomo scrollò le spalle.
-Poco male. Una petulante Grifondoro in meno a questo mondo- aggiunse indifferente, sdraiandosi accanto al fuoco e chiudendo gli occhi.
Con un ultimo gesto stizzito Hermione riprese il suo mantello ed uscì velocemente dalla grotta.
Dal canto suo Piton si era asciugato i capelli, trovato una comoda pietra su cui poggiare la testa ed era tranquillo. La Grifondoro sarebbe tornare tra breve,non poteva rimanere a lungo sotto quella insistente pioggia.
I capelli neri ormai quasi del tutto asciutti erano lasciati liberi e sciolti ed i suoi occhi neri come la pece fissavano inespressivi il tetto della caverna.
In realtà Severus odiava rimanere in silenzio. Poteva sembrare una cosa strana dato il suo temperamento poco soggetto alle chiacchiere e il suo comportamento un po’ burbero,ma era così. Solamente quando si ritrovava solo,con i suoi pensieri,aveva paura. Paura di se stesso. Quando rifletteva i suoi ricordi non erano mai piacevoli o gioiosi,ma cupi e solitari. Odiava se stesso.
Sospirò,immerso in questi pensieri, tanto che a mala pena udì i passi della sua compagna di viaggio che silenziosamente rientrava nella caverna.
-Granger saresti così gentile da spiegarmi perché il tuo braccio sanguina?- sbuffò stancamente continuando a fissare il tetto.
Hermione rimase qualche attimo in silenzio,sorreggendo il braccio ferito. –Ahm...si ricorda il lupo tanto carino che è schizzato fuori da qui prima? Devo avergli ispirato molta simpatia...-
L’uomo la fissò per un attimo,poi scoppiò in una risata.
-Certo che davvero solo a voi Grifondoro possono capitare questo genere di cose!- continuò ghignando.
-Vuole smetterla di insultare i Grifondoro, brutto serpente dalla lingua biforcuta?- scoppiò la donna arrabbiata.
Piton si fece serio dopo aver ricevuto l’insulto e le fece cenno di avvicinarsi,mormorò “Ferula” e delle bende si avvolsero delicatamente al braccio della donna.
-Grazie- mormorò pianissimo Hermione.
Il mago rispose con un grugnito e tornò al suo posto.
A questo punto l’ex Grifondoro estrasse la sua bacchetta dalla tasca del giubbotto. -Però ho recuperato la bacchetta!- annunciò ammiccante.
Ancora una volta venne ignorata.


***
Secondi,minuti, forse ore trascorsero in quella caverna. Hermione sbuffò, reputandosi davvero sfortunata nel aver dovuto esaurire ad una missione con un uomo così silenzioso, la cui compagnia era paragonabile a quella di un riccio di mare. Anzi,il riccio di mare almeno era carino. Regnò il silenzio più totale fin quando delle voci risuonarono nel buio,sotto la pioggia.
Improvvisamente Piton si fece vigile,si alzò di scatto,spense il fuoco e ne eliminò ogni traccia,accucciandosi in un angolo della caverna,dietro un masso, e facendo cenno ad Hermione di imitarlo. In silenzio la ragazza lo seguì, spensero entrambi la bacchetta e rimasero avvolti dal buio più sordo.
Dall’esterno si udivano le voci di due uomini che parlottavano tra loro e a quanto pareva erano anch’essi alla ricerca di un luogo per ripararsi dalla pioggia.
Entrarono poco dopo nella grotta,accesero un fuoco nello stesso punto dove poco prima giaceva quello di Piton e cominciarono a discutere.
-Professore...Piton...che cosa facciamo adesso?- chiese Hermione sforzandosi di non farsi sentire.
-Ha la sua bacchetta,giusto? Possiamo colpirli-
-Ma potrebbero essercene altri fuori! – sussurrò in risposta Hermione.
-E’ un rischio che dobbiamo correre. Al mio 3. 1...2...3! Expelliarmus!-
-Stupeficium!-
I due mangiamorte, colti di sorpresa, vennero presi in pieno dagli incantesimi e caddero a terra, immobili.
Severus fece un passo avanti cautamente ed Hermione lo seguì,facendo il giro dei Mangiamorte.
-Questa caverna non è più sicura,dobbiamo andare- esordì Piton e la ragazza annuì,seguendolo.
Si ritrovarono ancora una volta sotto il getto incessante della pioggia, fradici e…inevitabilmente persi. Improvvisamente un incantesimo partì dalla parte opposta e per poco non colpì Hermione in viso. Alzando lo sguardo i due poterono scorgere alcuni Mangiamorte che li avevano puntati ed adesso erano partiti al loro inseguimento.
Terrorizzata Hermione squittì nello stesso instante in cui Severus l’ebbe presa per mano ed ebbe cominciato una corsa senza fiato. Schizzando acqua in ogni direzione i due membri dell’ Ordine della Fenice correvano con quanta più velocità potevano, tenendosi per mano e calpestando il terreno fangoso.
-Piton...non ce la faccio più,ti prego- ansimò Hermione tenendosi un fianco ma cercando allo stesso tempo di procedere.
Severus la guardò e si rese conto che non riusciva più a reggersi in piedi dallo sforzo. Si guardò intorno,vigile. Strinse la mano della donna. -Un ultimo sforzo,Granger - e la prese in braccio,nascondendo lei e se stesso dietro un mucchio di foglie.
La donna ansimava il più silenziosamente possibile,tenendosi ancora il fianco mentre l’ex Mangiamorte si guardava intorno,cercando un segno della presenza degli altri uomini.
Regnò il silenzio per alcuni minuti in cui Hermione riuscì a riprendersi fin quando non le udirono. I Mangiamorte erano sempre più vicini.
-Credi di poter combattere?- chiese Piton guardandola negli occhi
-Si,io...credo di si- annuì lei. Estrasse la bacchetta e dopo l’occhiata dell’uomo si alzò in piedi e cominciò a indirizzare i suoi incantesimi verso i Mangiamorte.
La raduna divenne improvvisamente un campo di battaglia, ricca di luci verdi,rosse e gialle che creavano una sorta di triste parallelismo con dei gioiosi fuochi d’artificio.
Severus era molto abile e la sua magia più potente di quella di due Mangiamorte messi assieme ed anche Hermione se la stava cavando bene.
-Attenta!- urlò l’uomo spingendo Hermione per terra e salvandola da un fascio di luce verde.
La donna si rialzò un secondo dopo e riprese a lanciare incantesimi,prendendo in pieno l’uomo che aveva cercato di ucciderla solo due secondi prima. Un attimo dopo si ritrovò ancora a correre,mano nella mano con Severus che la conduceva lontana da quello scontro.
Corsero ancora una volta a perdifiato. Ma quanto accidenti era grande questa foresta? Avevano corso così tanto che prima o poi sarebbero dovuti uscire da qualche parte, forse ad Hogwarts forse ad Hogsmeade. Invece si susseguivano solo ed incessantemente alberi. Ed alberi.
Quando furono passati minuti che ad Hermione parvero ore finalmente l’uomo rallentò il passo fino a fermarsi completamente.
Il cielo si era leggermente schiarito,ormai le gocce erano rade e solitarie e la luna cercava di fare capolinea tra le nuvole,birichina.
Separando finalmente le loro mani Severus ed Hermione si accasciarono a terra,sfiniti. I loro respiri erano irregolari, la corsa, la paura, la rabbia crescevano nel loro petto.
Avevano rischiato di lasciarci la pelle per uno stupido messaggio da lasciare a gli Unicorni. Ma perché Silente non li aveva avvertiti che ci sarebbero potuti essere Mangiamorte?
-Accidenti!- sbottò Severus dopo essersi alzato ed aver assestato un pugno contro un albero,facendolo tremare. -Accidenti a quel vecchio pazzo di Albus Silente, all’ Ordine della Fenice e maledetto il giorno in cui le donne hanno ottenuto tanta emancipazione!-
Hermione punta sul vivo,si alzò a sua volta,fronteggiando l’uomo.
-E con questo che cosa vorresti dire,Piton??- chiese inacidita.
-Voglio dire- cominciò puntandole contro un dito -che voi donne siete fragili ed inutili! Per poco non morivamo grazie alla sua davvero scarsa prestanza fisica!-
Hermione schiumava di rabbia, tutto il nervosismo e la tensione accumulati durante la nottata stavano per riversarsi contro il suo compagno di viaggio. Estrasse la bacchetta ed in un attimo disarmò l’uomo che adesso la fissava a bocca aperta.
-Che cosa vuole fare signorina?- chiese allibito.
-Si batta! Vediamo se davvero le donne sono inutili e fragili come lei dice!- lo sfidò, perforandolo con le sue iridi ambrate.
Severus sbuffò.
-Ma crede che tutto questo sia un gioco? Lei è solo una ragazzina petulante,perché non torn...- ma un incantesimo ben assestato lo aveva costretto ad interrompersi ed arretrare,tanto che per poco non cadde a terra. Furioso per essere stato disarmato e colpito a tradimento, si alzò lisciandosi la tunica e raccolse da terra la sua bacchetta.
-L’ha voluto lei!- la rimbeccò assumendo la posizione della battaglia.
Si fissarono negli occhi per alcuni secondi e poi…iniziò. Le parole non erano necessarie,quello non era un combattimento volto alla sopravvivenza nel verso senso della parola. No,adesso colui che avrebbe vinto sarebbe sopravvissuto all’umiliazione.
I loro volti erano concentrati e tesi tanto che un rivolo di sudore scivolò dalla tempia della donna mentre incassava un incantesimo che la fece roteare su se stessa. Continuarono così per parecchio tempo. Nessuno riusciva a disarmare l’altro ma si colpivano con incantesimi sempre più potenti fin quando finalmente Severus riuscì a centrare la donna, privandola della sua bacchetta e mandandola a cozzare contro un albero dopo un volo di alcuni metri.
Dopo la caduta la ragazza non si rialzò. Piton rimase qualche attimo al suo posto,respirando affannosamente fin quando non decise di andare a controllare che stesse bene. Non l’aveva mica fatta fuori?
Aumentò il suo passo e la trovò sdraiata alle radici di un albero,con un rivolo di sangue che le calava sul viso. Preoccupato si chinò per sentirle il cuore ma non riuscì ad evitare un “Stupida ragazzina petulante”.
Poi un grido. E si ritrovò schiacciato a terra.
Hermione aveva aspettato che lui venisse a soccorrerla,all’erta, e adesso lo aveva steso non ricorrendo più alla bacchetta ma servendosi dei metodi babbani: calci e pugni!
Ancora più arrabbiata a causa dell’ultimo insulto che Piton le aveva sobillato credendola svenuta, Hermione cominciò una battaglia con l’uomo cercando di colpirlo con i suoi pugni chiusi. Severus,ripresosi dalla stupore iniziale, mutò la sua espressione in rabbia afferrando i pugni della donna e tenendoli fermi. In pochi attimi i due cominciarono a rotolare nella radura colpendosi,irosi ed arrabbiati, sibillando insulti e rancori.
-Stupida ragazzina,smettila di colpirmi!-
-Brutta serpe,te li meriti tutti questi colpi!-
-Vai al diavolo,non la passerai liscia!-
-Non sei più un mio professore,non mi spaventi!-
E così di seguito fin quando Severus non riuscì a passare in vantaggio e sedere a cavalcioni su di lei. Le strinse i polsi e gli e li portò sulla testa, con un espressione a dir poco furiosa in viso.
Le si avvicinò fin quando i loro nasi non furono a contatto.
-Il gioco è finito,signorina Granger- sibillò.
Poi Hermione compì un gesto di cui non avrebbe mai saputo dare una spiegazione in futuro,istintivamente e…sfacciatamente. Alzò il viso quanto bastava per spingere con forza le sue labbra su quelle dell’ex professore che mutò la sua espressione da arrabbiata a completamente allibita. Hermione,liberatasi della presa,afferrò il viso dell’uomo per esercitare ancora più pressione sulle sue labbra e rimase a dir poco stupita quando notò che quel contatto non le dispiaceva.
Il suo bacio era stato rabbioso e dettato dall’istinto di infastidire il suo avversario, ma con suo sommo dissenso si rese conto che anche Severus aveva deciso di sfogare la sua rabbia in modo non violento.
Così si era trovato a rispondere a quel bacio con altrettanta furia e passione,alimentando questo momento di intesa fisica.
Con le mani le accarezzò furiosamente il viso,i capelli, per poi scendere alla schiena, alle cosce. I loro baci erano roventi e carichi di passione tanto che in men che non si dica si ritrovarono a spogliarsi. Severus sbottonò con cura ogni bottone della camicia della donna, leccando sensualmente ogni angolo di pelle nuda. La gettò via con furia e noncuranza e scese per sfilarle i pantaloni. Allo stesso tempo Hermione aveva eliminato ogni indumento che la separava dall’oggetto del suo desiderio,lasciandolo nudo sotto la luna.
Si soffermò qualche secondo a guardare quel corpo. Le spalle erano larghe,frutto senz’altro di anni di addestramento, gli addominali duri ma non esageratamente scolpiti ed una leggera peluria si estendeva dal petto fino a perdersi nei meandri del suo ventre.
Le gambe erano lunghe e sode ed il suo sedere…divino. Non esisteva altro aggettivo per descriverlo. Hermione sospirò,stranita che il suo ex professore possedesse tanta bellezza e fosse riuscita a nasconderla per così tanto tempo sotto quella spessa tunica.
Chiusa dal suo abbraccio possessivo, e prima oramai di qualsiasi indumento, la donna puntò gli occhi su Severus mentre lui scendeva a baciarle il collo. Le sue labbra erano fresche e sensuali e lasciavano delle macchie rosse ad ogni passaggio,Hermione gemeva,golosa di tali attenzioni.
Con un colpo di reni Piton,ormai al limite del desiderio,si posizionò su di lei che ubbidiente divaricò le gambe e permise al suo diavolo tentatore di farla sua.
-Ti farò male,molto male- le sussurrò all’orecchio mentre iniziava la sua tortura.
-Sono pronta...- aveva risposto lei,colma di desiderio.
Fu il sesso più sfrenato ed appagante che Hermione avesse mai fatto in vita sua, e il più bello che avesse mai potuto desiderare. Severus era forte e deciso nelle sue spinte ed Hermione era pronta ad accoglierlo dentro di se. Venne in lei ossessivamente, regalandole con le ultime spinte il piacere più grande e appagandole i sensi.
Sfiniti,rimasero accasciati sulle foglie mentre Hermione si prendeva la libertà di poggiare la sua testa sul petto dell’uomo e di accarezzare il suo petto che sin dal primo istante l’aveva mandata su di giri.
-E’ molto pericoloso stare qui,vero?- chiese d’un tratto Hermione,rompendo il silenzio.
-Si,molto. Hai voglia di tornare a casa Hermione?-
La donna sorrise,sentendo per la prima volta pronunciare il suo nome senza disprezzo.
-No,Severus. C’è una bella atmosfera qui…e una compagnia…discreta- aggiunse volendolo punzecchiare.
Piton non colse la provocazione e si limitò a ridacchiare, accarezzando le spalle della donna che giaceva sul suo petto.
Ma il tempo trascorreva e la luna stava già sparendo per lasciare spazio al sole,che timido cominciava a farsi strada nel cielo. Hermione si stiracchiò e alzò il busto.
Severus la guardò per qualche istante,ammirando le sue forme perfette e il suo fisico giovane e fresco. Era bella la Granger. Bella ed intelligente. Ma aveva la capacità di farlo infuriare come nessun altro.
Chissà,la sua compagna ideale forse!
Sbuffò ridacchiando a questo pensiero. La donna si voltò guardandolo interrogativamente ma Severus le fece cenno di lasciar perdere.








Un ora dopo,grazie alla luce del sole,erano riusciti a trovare l’uscita da quel grande labirinto che è la Foresta Proibita. Il messaggio ai centauri era stato consegnato e tutto era andato al suo posto. Rientrarono al quartiere generale alla sera del giorno stesso,dopo aver sbrigato per un giorno intero faccende con Silente.
D’innanzi la porta della camera da letto ella si fermò.
-Allora...ciao- iniziò,incatenando gli occhi a quelli del moro.
Lui si avvicinò,sovrastandola ancora una volta con la sua altezza.
-Ciao...Hermione- sussurrò a voce bassa proprio accanto al suo orecchio.
Poi la guardò un'altra volta e fu un attimo. Erano di nuovo avvinghiati,uniti solamente dalla passione più animalesca ma allo stesso tempo più umana che esista.
Si desideravano.
Più di qualunque altra cosa,oltre la rabbia e le differenze che per anni non avevano portato altro che a litigi,adesso ciò che desideravano era possedersi nel modo più passionale possibile.
Ancora. Ancora. Ed ancora.
Si dice che il tempo si adatti alle diverse situazioni e faccia da sfondo ai dialoghi ed ai problemi dei comuni mortali.
Era buio. Ma una lampada illuminava tutto in modo soffuso. Ma illuminava.

THE END

A chi è arrivato alla fine di questa storia..Grazie di aver letto!
Sono stata qualche giorno titubante sul postare o no,ma devo dire che tutto sommato sono abbastanza soddisfatta e spero che sia stata di vostro gradimento ^___^
Se avete gradito,o anche se nn avete gradito per carità xD,i commenti sono ben accetti!
Ne approfitto per ringraziare coloro che hanno recensito alla mia storia "Grazie Severus Piton" : SlytherinPrincess, jillien, alexis_malfoy, harrytat. Mi ha reso davvero immensamente felice che abbiate apprezzate!
Che altro dire? Le recensioni sono gradite e..alla prossima storia!
  
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