“Credevo
che la mia fosse una
favola” vista con gli occhi di Edward. I suoi sentimenti, le
sue paure… Buona
lettura!!
Ho
dovuto farlo!
Non ti amo più;
Non sei fatta per me;
È
l’ultima volta che
mi vedi.
Le
mie ultime parole rivolte
alla mia dea. La mia piccola, innocente, dea mortale. L’unica
che mi aveva
fatto innamorare, ora era lì, davanti a me, decisa a non far
vedere che
soffriva, decisa a non piangere. Com’è orgogliosa
la mia piccola.
Ma
ormai non era più tempo
per pensare a quello. Mi girai senza darle il tempo di parlare e corsi
via.
Mi
fermai e tornai indietro,
per “spiarla”. La vidi sedersi su un tronco di un
albero da poco caduto.
Pensando di essere sola, aveva dato sfogo a tutte le sue lacrime, senza
contegno, battendo i pugni per terra, come una bambina capricciosa che
vuole un
giocattolo, ma la mamma non vuole comprarglielo.
Ma
lei non è una bambina, è
una donna, la donna che amo, la donna che ho dovuto lasciare
perché per lei
vivere a contatto con me e la mia famiglia era troppo pericoloso.
Si
riprese appena, e iniziò a
camminare, incespicando su tutti quegli arbusti a terra. Non era mai
stata
molto coordinata nei movimenti, ma per me era la più agile e
la più aggraziata
fra le donne. Quando cadeva, o prendeva una pallonata in palestra io
ero sempre
lì ad abbracciarla e a dirle “Povero piccolo
pulcino scoordinato!” e lei mi
dava una gomitata di rimando, sapendo di non potermi fare male. Ora non
potrò
più abbracciarla e prenderla in giro amorevolmente. Ora
dovrò veramente sparire
dalla sua vita.
Decisi
allora di andarmene
veramente, così corsi più veloce che mai, per non
pensare di tornare indietro,
abbracciarla e dirle che avevo sbagliato tutto.
Arrivai
alla mia macchina,
salii e viaggiai fino a casa.
Durante
il tragitto pensai a
tutto quello che sarebbe successo ora che l’avevo
abbandonata. Ma non pensavo a
lei, lei che sarebbe invecchiata con un altro, mi avrebbe ben presto
dimenticato. Ma io? Io avevo centinaia di anni davanti a me, e non li
avrei
trascorsi con lei!
E
se non potevo trascorrerli
con lei, li avrei passati in solitudine; perché ormai il mio
cuore era suo.
Una
lacrima solcò il mio
volto, la raccolsi con le dita. Non credevo di poter provare questo
tipo di
emozioni, e invece, ecco altre lacrime. Mi asciugai con forza e mi
costrinsi a
non piangere.
L’hai fatto per il suo
bene, e anche per il tuo. È meglio
così.
Pensai.
Ma
sapevo che non era così,
ero stato costretto a farlo, costretto dagli ultimi avvenimenti. Sentii
una
nostalgia incredibile che attanagliò il mio stomaco, e dove
prima stava il
cuore, ora stava il niente assoluto
Spero
vi sia piaciuta…
Commentateeeee!!! Grazie in anticipo!!
LadyBennet92