Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: firephoenix    20/09/2013    7 recensioni
Arieccomi gente! Visto l'inaspettato successo di Maka Red Riding Hood ho deciso di cimentarmi in un'altra long simile dove Maka e gli altri personaggi di Soul Eater si ritroveranno catapultati niente meno che nel paese delle meraviglie! Già, già! Spero che vi piaccia! ;)
"Che diavolo sto facendo? Sono impazzita? Stressata mi passai le mani tra i capelli e sugli occhi e calpestai qualcosa di piccolo e tondo. Alzai il piede trovandomi davanti una piccola boccetta di vetro blu. La presi. “BEVIMI” c'era scritto sopra. Mi lasciai sfuggire una risata sarcastica mentre la soppesavo con la mano.
«Fanculo!» esclamai e la svuotai in un sorso."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come with me...
And you'll be...
In a world of pure imagination...

La prima cosa che avvertii quando mi svegliai fu la mia guancia a contatto con qualcosa di poco soffice e non troppo caldo. Quando le mie dita risposero ai giusti comandi e affondarono nella “cosa” compresi che era terra. Mi faceva male un po' tutto. Avevo avuto un incidente? Era musica che sentivo?

Take a look...
And you'll see...
Into your imagination...

Gemetti un rantolio e aprii piano gli occhi mettendo a fuoco il terriccio marrone e un muro bianco davanti a me. La mia testa lanciò una fitta e mi accorsi di avere ancora un auricolare infilato nell'orecchio non appoggiato al terreno. Lo tolsi e tutto finalmente tacque. Sospirai cercando di ricordare. C'era uno specie di pinguino con panciotto e bastone in mezzo alla strada e io ho cercato di salvarlo, ma... maledizione a me e a quell'autista del cavolo! Oh mio dio sarà vivo? Dove sono? Mi alzai leggermente su un gomito e poi mi misi a sedere. Ero sola, avvolta in un'enorme coperta blu e... quello davanti a me... sollevai lo sguardo ancora mezzo sfuocato sul muro fino al suo apice.
«MA QUELLO È UN CAZZO DI FUNGO!!!!!» esclamai.
«La perspicacia non ti manca, ma forse dovresti dire meno brutte parole, non è così?» una voce allegra e baldanzosa risuonò dietro di me. Mi girai lentamente per trovarmi davanti ad un enorme muro nero petrolio.
«Salve salvino bambina!» una maschera di un teschio con tre buchi perfettamente identici mi piombò davanti in mezzo all'oscurità. Urlai come impazzita.
«CHI CAVOLO SEI? DOVE SONO? E... OOOH CAZZO!» davanti all'inquietante sguardo della maschera mi accorsi che ciò in cui ero avvolta non era un'enorme coperta, bensì il mio vestito da damigella.
«Non è carino questo linguaggio»
«PERCHÈ SONO MINUSCOLA?? CHE CAZZO DI POSTO È QUESTO? IL PAESE DELLE MERAVIGLIE??»
«Risposta esatta!»
Il silenziò si insinuò tra di noi come acqua sotto una porta. Inspirai profondamente.
«MI PRENDI PER IL CULO??????? CHE RAZZA DI SCHERZO È MAI QUESTO?»
«Non c'è nessuno scherzo, Alice. Ti ho solo risparmiato la parte in cui ti trovi nella stanza col tavolino e la porta minuscola e bla, bla, mangia qui, bevi là ed eccoti qua! Così è tutto meno noioso!»
«Come mi hai chiamata?»
«Col tuo nome: Alice»
Mi uscì una risata isterica.
«IO MI CHIAMO MAKA, TESTA BUCATA! E VOGLIO SAPERE CHE CAZZO STA SUCCEDENDO!!»
«Non... non sei Alice?»
«NO!»
La maschera sembrò rifletterci un attimo. Poi tirò fuori un enorme manona bianca e ne alzò un dito trionfante:
«Questo si che è un bel problemino!»
Mi cascò la mascella, ma cercai di ricompormi.
«Senti... chiunque tu sia sotto quella maschera. Tutto questo NON è divertente! Sembrerò una bambina, ma sono decisamente abbastanza grande da sapere che il paese delle meraviglie non esiste. È una gran bella storia davvero. Ho letto il libro e...»
«È proprio quello il problema, cara Maka! Hai letto un libro che non avrebbe mai dovuto essere scritto!» corrugai la fronte «Anni fa una bambina bionda è finita qui per sbaglio e quando è riuscita a tornare a casa ed è cresciuta ha scritto un libro su questo posto, ribattezzandolo “il paese delle meraviglie”! Da allora ogni tanto giungono visite inaspettate dal piano di sopra e non va bene, capisci?»
«Ma il libro è stato scritto da un uomo... Lewis Carroll» non potei fare a meno di controbattere.
«Certo... Alice sapeva che non avrebbe dovuto scrivere su questo posto e invece lo ha fatto usando un altro nome»
Stavo per chiedere altro quando il mio senso razionale si risvegliò.
«Ok... tutto questo è assurdo. Io non posso essere nel paese delle meraviglie perchè non esiste!» Mi alzai scoprendo di indossare la sottoveste azzurro chiaro del vestito da damigella.
«Me ne vado. Esco da qui... ci sarà una stupida uscita da qualche parte... cos'è un teatro? Una candid camera? Dovrei essere all'ospedale! Ho fatto un fottuto incidente!»
«Ma... Maka...» provò a chiamarmi la maschera, ma non mi seguì ed io ero già lontana.


Alice nel paese delle meraviglie... come no!
Camminavo lentamente sul sentiero battuto tra erba gigante e funghi immensi sperando di andare nella direzione giusta, quando un enorme porcino attirò la mia attenzione. Lo guardai per qualche istante indecisa se avvicinarmi o no. Magari se ne mangio un pezzo torno ad altezza normale... Ma che dico? Sono stupida? Mi guardai intorno. Ero completamente sola... il mio stomaco si contorse dall'inquietudine. Sbuffando scettica, decisi di recarmi sotto il fungo; era leggermente pendente verso il basso e forse allungandomi avrei potuto staccarne un pezzo. Provai ad alzarmi sulle punte, poi a saltare, ma il cappello era troppo alto ed io ero tappa già normalmente, figuriamoci rimpicciolita.
Forse se...
Mi fermai di botto. Che diavolo sto facendo? Sono impazzita? Stressata mi passai le mani tra i capelli e sugli occhi e calpestai qualcosa di piccolo e tondo. Alzai il piede trovandomi davanti una piccola boccetta di vetro blu. La presi. “BEVIMI” c'era scritto sopra. Mi lasciai sfuggire una risata sarcastica mentre la soppesavo con la mano.
«Fanculo!» esclamai e la svuotai in un sorso.
Fu un attimo e le mie budella si attorcigliarono facendomi tossire, vidi il cappello del fungo venirmi incontro velocemente ed abbassarsi fino alla mia vita ed ai piedi. Pregai tutti i santi del mondo di non diventare enorme e mi fermai forse a qualche centimetro in più del normale. Sospirai.
E finalmente me ne va dritta una!


Camminavo senza smettere di pensare a ciò che era appena successo, guardandomi intorno in cerca di punti di riferimento in mezzo all'infinito prato verde, quando una piccola sagoma mi sfrecciò davanti in un lampo. Mi fermai di botto ed iniziai ad indietreggiare.
Dello scalpiccio giunse da dietro le mie spalle. Mi voltai di scatto ed eccolo davanti a me.
«IL PINGUINO DI MERDA!! VIENI QUA BRUTTO...» iniziai a correre dietro quella figura senza nemmeno preoccuparmi più di tanto che si stesse infilando in mezzo al verde abbandonando il terreno battuto. Era tutta colpa di quel “coso” se avevo fatto l'incidente, probabilmente ero svenuta e stavo sognando queste stramberie. Lui mi gridò qualcosa che non capii.
«Fermati e dimmi quello che mi devi dire in faccia, codardo!»
A piedi nudi mi ferii più volte e rischiai di inciampare nei sassi che sbucavano invisibili tra l'erba, ma continuai ostinata ed imperterrita a seguire la figura di fronte a me.
«Fermati!» urlai ancora, prima di vederlo letteralmente scomparire davanti a me. Non feci in tempo a chiedermi dove fosse finito che sentii la terra venirmi meno sotto i piedi e precipitai nel buio.
Per la seconda volta in una mattina mi trovai con la faccia a terra.
Se vado avanti così comincerò a farci l'abitudine pensai sconsolata.
Mi alzai in piedi scoprendo di trovarmi dentro a una specie di salotto in legno costruito sotto terra. C'erano una poltrona rossa sgualcita, un tappeto giallo, un tavolo spoglio e delle scale che portavano ad un piano superiore dove probabilmente il “pinguino” bianco era sparito.
Presi forza e coraggio e le salii piano cercando di non farmi sentire da chiunque vi fosse al piano di sopra. Per fortuna la trasformazione aveva coinvolto anche la mia sottoveste che, per quanto leggera fosse, mi consentiva di preservare un minimo di pudore di fronte ad imprevisti estranei. Dopotutto volevo solo scoprire che diavolo doveva dirmi quel maledetto coso, magari mi avrebbe detto: “Sei su candid camera!” anche se dopo tutto quello che era successo sarebbe stato più probabile un: “Sei in coma!”. Sbuffai.
Trattenendo il fiato sbucai in uno stretto corridoio sul quale si aprivano due porte: quella di sinistra chiusa, quella di destra spalancata. Mi affacciai alla seconda.
«Eccoti qui, maledetto!» urlai incrociando le braccia sulla porta davanti alla strana figura bianca armata di bastone ricurvo «E adesso dimmi che cosa devo sapere»
Gonfiai il petto pronta a tutto. Lui mi fissò con i suoi profondi occhi neri.
«CRETINA!» urlò poi.
Spalancai la bocca.
«Cooooooooooooooooosa??? Mi prendi per il culo? Ho fatto un incidente, sono probabilmente in coma, ho ascoltato un pazzo mettere in dubbio l'esistenza di uno dei miei scrittori preferiti, ho bevuto quello schifo e ti ho inseguito fino a farmi sanguinare i piedi... PER QUESTO??»
«CRETINA! Scegli un numero da uno a dieci!»
«Che...»
«CRETINA! Nessuno ha detto che puoi parlare!»
Strinsi i pugni e mi lanciai con un urlo verso di lui con tutta l'intenzione di strangolarlo a morte.
«E tu chi sei?»
Mi voltai di scatto e vidi davanti alla porta due ragazze guardarmi, la più alta con sguardo assonnato, la più bassa con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
«Eeeehm... salve»
«Sorellona, la sconosciuta stava per ammazzare Excalibur!» disse ridendo la seconda.
«Che ci fai in casa nostra?» mi chiese la prima.
«Io... ecco...» lanciai un occhiata al pinguino che evidentemente si chiamava Excalibur e poi guardai di nuovo le due ragazze «...è un po' complicato da spiegare... io vengo dal mondo di sopra... credo» dissi loro recuperando senza motivo le parole della maschera.
«Sei Alice?» la più alta trasalì alle parole della sorella minore.
«E dai con questa storia!» alzai gli occhi al cielo, ma poi mi ammorbidii «No, non sono Alice... mi chiamo Maka Albarn e vorrei tanto sapere dove diavolo sono finita»


«Quindi sono davvero nel paese delle meraviglie?» mi guardavo le mani mentre Liz, la sorella maggiore, mi porgeva un piatto di zuppa. Il mio stomaco brontolò: non mi ero nemmeno resa conto di quanto fossi affamata fino a quel momento.
«È inquietante che tutti nel vostro “mondo” conosciate la nostra esistenza a causa di quella bambina chiacchierona» fece lei come sovrappensiero.
«Già» mormorai con il cucchiaio fumante in bocca «Ora che ci penso... credo che si parli anche di voi due nel libro»
«Che cosa?» Liz sbiancò.
«Siamo famose sorellonaaa!!!»
«No Patty non va per niente bene! Che c'è scritto?» mi chiese poi sistemandosi i capelli come se si preoccupasse di un commento o una frase negativa sulla sua chioma.
«Oh non fa proprio riferimento a voi, ma parla di due fratelli gemelli molto legati tra di loro: Pincopanco e Pancopinco... credo possiate essere voi due, ecco» la mia ipotesi era molto azzardata, ma ce le vedevo.
«Io sono Pincopanco!» esclamò Patty entusiasta.
«C-come mi ha chiamata?? Quella dannata bambina se la vedo...»
Sorrisi. Nonostante l'atmosfera non potei non pensare che fossero un ottima compagnia.
Poi abbassai la voce:
«Sapete, credo ci sia anche Excalibur» dissi indicando il piano superiore col cucchiaio «Nei panni di un Bianconiglio!»
La voce giunse chiara da sopra le scale:
«CRETINA!»
Scoppiammo a ridere.
«Senti...» feci poi a Liz mescolando un po' la zuppa perchè si raffreddasse prima «Hai idea del perchè io sia qui? Capita mai, non so, che qualcuno giunga qui per sbaglio?»
«Oh no... tutti quelli che arrivano in questo posto ne sono consapevoli... io non so nulla, ma credo di conoscere chi fa al caso tuo»


«Salve, salvino cara Maka!»
«Tu...» mi trattenni dall'accasciarmi per terra per la depressione «Ma chi diavolo sei? Il Brucaliffo??»
«Uh... direi di no... sono Shinigami! Già già!»
«Lord Shinigami» lo salutò cordialmente Liz «Maka voleva sapere se sa come è arrivata qua giù»
«Certo che lo so!» esclamò come fiero della sua risposta.
«E perchè cazzo non me lo hai detto??» sbottai.
«Mi pare che tu te ne sia andata prima che ne avessi l'opportunità!»
Ruotai gli occhi.
«Allora?»
«Come ti dicevo cara Maka, Alice non avrebbe dovuto scrivere quel libro... così avevamo mandato Excalibur e un fidato consigliere della Regina Bianca a prenderla per trovare un compromesso. Ma evidentemente abbiamo preso, come dire, l'Alice sbagliata»
«Quindi sono qua per un errore? Ecco perchè mi hai chiamato Alice quando mi hai vista ed ecco perchè Excalibur mi dava della “cretina”... per via dell'aver scritto il libro!»
«Veramente lui lo dice sempre a tutti» mi sussurrò Patty nell'orecchio.
«Ah... Oh... questo spiega un sacco di cose...»
«A questo si può sempre rimediare con un bel chop!» rise Shinigami estraendo una manona.
«I libri funzionano meglio mi creda, mio padre ne ha collaudati parecchi!» sorrisi «Allora... nessuno mi sa dire come posso tornare a casa?» O come posso svegliarmi da questo sogno? Aggiunsi mentalmente guardandomi attorno.
Fu in quel momento che Liz iniziò ad urlare.







Salve salvinooooo

Ok gente, non ammazzatemi perchè nel secondo capitolo non ho ancora messo Soul! Giuro e stra giuro che nel prossimo apparirà il tutta la sua figheria (?)
Poooi... Ah si spero di non aver deluso nessuno mettendo Shinigami come Brucaliffo, Liz e Patty come Pincopanco e Pancopinco ed Excalibur come Bianconiglio (soprattutto per quest'ultima non odiatemi vi prego!)
Sto già pregando in anticipo che vi piacciano i prossimi personaggi perchè soprattutto alcuni sono molto azzardati :(
Infine ringrazio tutti quelli che hanno recensito o letto silenziosamente il primo capitolo! Vi adoro <3

XOXO
firephoenix

PS: la canzone iniziale dalla quale ho tratto il titolo è questa: http://www.youtube.com/watch?v=vx0ijgRZV7g

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: firephoenix