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Autore: Heather W    20/09/2013    0 recensioni
-Com'è stato quest'anno?
-Com'è stato? E' stato il più complicato, il più triste, il più strano, il più magnificamente bello di sempre.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 12.08. 'In perfetto orario'. Sussurro alla mia migliore amica, Lilian mentre saliamo frettolosamente le scale per essere in tempo. In tempo per cosa? Adesso ve lo spiegherò. Una volta arrivate al piano superiore ci appoggiamo sulla ringhiera scrutando attentamente ciò che accade al piano di sotto: c'è un ragazzo con i rasta che sta letteralmente implorando il bidello di aprirgli il portone in modo da poter uscire a fumare una sigaretta, poi c'è la solita fila alle macchinette, una ragazza dai lunghi capelli ricci ed un'altra con il trucco marcato e dai capelli di media lunghezza color verde scuro si stanno recando in bagno. E' 12.10. La campanella suona senza nemmeno un secondo di ritardo e le classi che devono uscire a quest'ora si stanno scapicollando verso l'uscita. Ma a me ed a Lilian non importa delle 'classi' ma bensì della classe. Già, il 1A. La classe di Alexander. Nel frattempo inserisco una piccola presentazione: mi chiamo Heather, ho diciassette anni e questa storia risale a due anni fa, era l'inizio di dicembre del 2011. Io e Lilian frequentavamo il secondo anno del liceo scientifico, non è che fosse esattamente una scuola così entusiasmante però potevo vedere la mia migliore amica tutti i giorni e ciò significava già tanto. Tornando a noi. Aspettiamo con ansia l'uscita della classe di Alexander. No, aspettiamo con ansia ALEXANDER. Da noi è appena terminata l'ora di religione ma poiché non ci avvaliamo di quei corsi, passiamo l'ora nel cortile a ripassare biologia dato che l'ora seguente tocca a quella materia. Stritolo il mio libro mordendomi un labbro. 'Magari sono già usciti...' No, impossibile. Non si esce mai in anticipo anche perché a volte alla nostra bidella non le va di aprire il portone della nostra ala e si limita ad urlarci. 'Fate il giro!' Però ce lo dice in dialetto. Detto in italiano corretto non suona poi così bene. Proprio nel momento in cui stavamo per perdere le speranze notiamo una ragazza altissima che va in classe con lui. Il cuore mi comincia a battere all'impazzata e cerco disperatamente con lo sguardo un ragazzo dai capelli neri, gli occhi un pò incavati marroni e soprattutto un cappello nero in testa. L'accessorio da cui non si può separare. Sta attraversando il corridoio per arrivare al portone- questa volta stranamente la bidella l'ha aperto- quando improvvisamente succede. Si, è successo. No, non abbiamo visto il miracolo divino. Ma ciò che è successo è stato ugualmente divino. Alex si è girato verso di noi, ci ha guardate per un paio di secondi (molti secondi!) ed ha abbozzato un timido sorriso. Sì, lo so forse vi immaginavate che sarebbe successa una scena da film, magari lui che scaraventa la borsa a tracolla a terra, affronta quelle scale che ci separano e a rallentatore corre verso di noi e ci bacia- ma non può baciare entrambe- facciamo che ci abbraccia, va bene lo stesso. Ah, e intanto una struggente ‘I don't want to miss a thing’ accompagna la scena. Il ritornello però. Beh, non è successo nulla di tutto ciò. Noi continuiamo a fissarlo. Lui continua a fissarci. Aiuto. Lilian allora risolve la cosa nella maniera più semplice: si copre la faccia con il libro di biologia e scappa a gambe levate. E io la rincorro urlando: 'Ma cosi è antisgamo!' Nota: per chi non lo sapesse antisgamo vuol dire ‘Quando qualcuno fa qualcosa di nascosto pensando di non farsi vedere, e invece lo beccano subito.’ Fonte: Il carissimo Yahoo Answers.
 Io e Lilian siamo specializzate a cacciarci in situazioni piuttosto imbarazzanti. E questo era solo l'inizio. Entriamo in classe notando che la professoressa era già entrata. Fortunatamente ci vuole bene ed è troppo buona: non avrebbe mai il coraggio di sgridarci. Salutiamo la prof con un timido 'Buongiorno' e ci accomodiamo al nostro banco. Il nostro è l'ultimo banco: stiamo sempre a giocare con il cellulare, copiamo dai bigliettini alla grande, ci distraiamo e nessuno se ne accorge. Se, come no. Il nostro è il primo banco. Primo banco della fila a destra. O sinistra. Dipende da che punto di vista lo guardi. Vabbè, l'importante è che non sia quello centrale, quello a pochi centimetri dalla cattedra. La professoressa ci annuncia che tra qualche minuto avrebbe cominciato ad interrogare. Apro il libro per poter dare la ripassata degli ultimi secondi. Non so esattamente se in fondo sia così utile, tanto sei in preda dal panico e tutti quei nomi o concetti riletti tutti insieme in un minuto creano solo più confusione. Ma, nonostante ciò, personalmente continuo a farlo anche ora. La prof apre il registro e chiama due nomi. Io e Lilian ci guardiamo e automaticamente tiriamo un sospiro di sollievo. Ha appena chiamato il secchione della classe ed uno che... conoscendolo potrà solo improvvisare. Apro il libro alla pagina dove c'è l'argomento di cui sta parlando il secchione, così faccio finta di seguire. Ma questa è l'ora dei fogli! Cioè: Lilian strappa un foglio dal suo quadernone ad anelli e ci scambiamo dei messaggi. I professori non possono sapere che stiamo 'parlando', anzi potrebbero sembrare piuttosto degli appunti. Manca circa mezz'ora alla fine dell'ora. Sembra che il tempo non passi più. Mentre porgo il foglio a Lilian ed aspetto che scriva la risposta, cerco di seguire un frammento di interrogazione. La prof che dice a Gabriel (l'improvvisatore)- tra l'altro è anche il cugino di Alex! Sono praticamente identici!- 'Vai a pagina 75 e parlami di cosa succede in quella figura.' Tutti- tutti quelli che seguono alias quattro o cinque persone- girano pagina e osservano la figura. Io faccio lo stesso. Gabriel intanto risponde in piena tranquillità: ' Un attimo eh.' Un attimo si, sta a pagina 75 e sta leggendo velocemente la didascalia per spiaccicare su qualche parola. E sta pure seguendo ciò che legge con il dito. Geniale. Io e Lilian quando sentiamo quella risposta sorridiamo e completiamo la frase. 'Un attimo, eh! Tempo di leggere qualcosa all'ultimo secondo'. Lilian mi passa il foglio e io rivolgo la mia attenzione ad esso. Chissà com'è andata a finire poi con quella domanda sulla figura di pagina 75.
  
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