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Autore: cruelintentions    20/09/2013    1 recensioni
Chi si era cacciato in quel guaio senza fare nulla? Ovviamente io. Niall Horan, amante del cibo e sfigato nell'anima – a quanto pareva - , non avrei mai più accompagnato Zayn Malik e Liam Payne a bere.
[...]
Stavo guardando la mia fine entrare dalla porta della cucina sotto le sembianze di un Liam Payne ancora addormentato, mentre un certo pakistano mi stava osservando mentre beveva il suo caffè. Una sauna, la mia maglietta era appena diventata una sauna, non ricordavo di essere mai stato così agitato in vita mia.
Dopotutto si trattava di rendere partecipi i miei amici di un'evento non da poco. L'unico mio problema era le conseguenze, tutto qui. Tutto qui, sì. Bugia.
Me la stavo facendo letteralmente sotto.
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Ziam, ne avevo voglia, qualcosa di divertente - leggero e stupido - fatto sul momento.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avviso : i personaggi della mia storia non mi appartengo in alcun modo, tutto quello che è riportato qui di seguito è semplicemente frutto della mia fantasia.



IN VINO VERITAS. 




Chi si era cacciato in quel guaio senza fare nulla? Ovviamente io. Niall Horan, amante del cibo e sfigato nell'anima – a quanto pareva - , non avrei mai più accompagnato Zayn Malik e Liam Payne a bere.

Normalmente ero quello dalla sbronza facile, ero – esatto! - siccome sono stato surclassato in una mezz'oretta. Che cosa gli fosse preso a quei due proprio non lo potevo sapere, sta di fatto che ora ero nella situazione più imbecille – potevo definirla così? - che mi potesse capitare.

Come potevo dirglielo? Non sarebbe stato facile. Spiegare certe cose, poi. No, non ce la potevo fare. Senza contare che quei due non mi avrebbero assolutamente creduto, a meno che non gli avessi mostrato quella foto che in un attimo di follia ieri sera avevo scattato.

E poi che sarebbe successo? Sicuramente mi avrebbero chiesto di raccontare, e io non volevo, proprio per niente.

Ah accidenti, detestavo trovarmi in imbarazzo, specialmente con due dei miei migliori amici.

Mentre ero intento a frantumare i cereali con le mie scattanti e allenate mandibole, più per lo stress che per la fame – stranamente - , la figura del pakistano fece il suo ingresso.

Lo seguii con lo sguardo, venendo visibilmente ignorato, ancora troppo assonato persino per sollevare i piedi dal pavimento.

Indossava un paio di boxer, non suoi, e una maglietta, non sua. Se ne era accorto?

 

« Buongiorno, Nialler. »

 

Trasalii lievemente, sperando che non se ne fosse accorto, puntando gli occhi sulla tazza che avevo sotto al naso. Improvvisamente trovavo quelle palline di cioccolata davvero interessanti, le contemplavo come se non le avessi mai viste e ci dovessi fare chissà quale pensiero filosofico sopra – quando in realtà mi ricordavano solo degli escrementi di coniglio - .

 

« Buongiorno, dormito bene? »

 

Azzardai, lanciandogli un'occhiata furtiva. Dovevo mantenere la calma, respirare e non dare nell'occhio. Peccato che lo sguardo di Zayn mi stava comunicando “ti ho beccato, stai nascondendo qualcosa”.

 

« Splendidamente. Hazza e Lou? »

 

Stava forse cercando di cucermi lentamente, aspettando che sputassi il rospo? Avrei preso a gracidare di lì a poco, senza ombra di dubbio, di quel passo.

 

« Usciti, sono andati a prendersi dei cupcakes e un frapuccino da Starbucks! »

 

Quei brutti stronzi mi avevano lasciato solo, dicendo espressamente “non vogliamo esserci quando lo verranno a sapere”. Che amici del cazzo, letterlamente.

 

« Cosa c'è di buono per colazione? »

 

Stavo guardando la mia fine entrare dalla porta della cucina sotto le sembianze di un Liam Payne ancora addormentato, mentre un certo pakistano mi stava osservando mentre beveva il suo caffè. Una sauna, la mia maglietta era appena diventata una sauna, non ricordavo di essere mai stato così agitato in vita mia.

Dopotutto si trattava di rendere partecipi i miei amici di un'evento non da poco. L'unico mio problema era le conseguenze, tutto qui.
Tutto qui, sì. Bugia.

Me la stavo facendo letteralmente sotto.

 

« Quello che vedi. »

 

Mormora Malik tenendo gli occhi scuri, penetranti e inflessibili, su di me che ero tornato ad affogare – almeno ci stavo provando – nella mia tazza di cereali.

 

« Zay, lo sai vero che stai indossando la mia roba? »

 

Ecco, era il momento di fare il testamento. Per quanto non volevo essere lì, da una parte, non volevo perdermi quella scena irripetibile, dall'altra.

Liam se ne stava appoggiato al bancone della cucina, tazza in mano, e sguardo fisso sul migliore amico.

Aveva ragione, ma c'era da dire che nemmeno lui si era accorto che quello che aveva addosso non era certamente di sua proprietà.

 

« Da che pulpito. »

 

Infatti. Speravo vivamente che riuscissero ad arrivarci da soli, ma invece entrambi si limitarono a fare spallucce e tornare alla loro principale occupazione.

Ora o mai più.

 

« Io ho finito – ed era vero – ma voi mi sa che dovete parlare un po' di due o tre cosette. »

 

Sfilai il mio cellulare dalla tasca, aprendo la galleria e selezionando l'immagine, lo lascia scivolare verso Zayn a cui si era accostato Liam preso dalla curiosità. Evitandomi così di dover spiegare, a quanto pareva il criceto nel mio cervello aveva ripreso la sua maratona sulla ruotina.

Fuggi, Niall, il più lontano possibile.

Uscito dalla cucina, mi chiusi la porta alle spalle, udendo un “Zayn, noi due..” attutito.

Ora non era più affar mio, andai verso camera mia dopo aver salito le scale e mi chiusi dentro.

Lasciali combattere la loro guerra e aspetta il giudizio finale, o la va o la spacca questa volta.

 

 

Nel cellulare del biondino, aperto davanti ai due componenti del gruppo, vi era una loro foto. Il messaggio era alquanto eloquente, come le loro bocche avvinghiate l'una all'altra. Le mani di Liam sul collo di Zayn, gli occhi chiusi e una passione che avrebbe potuto rompere lo schermo.

Ubriachi fradici eppure così sentimentalmente sobri. Una verità nascosta, da entrambi, che ora si trovava lì a fissarli come a voler dire “avete ancora intenzione di negare cosa c'è fra voi, sveglia”.

 

 

Niall Horan sapeva molte cose, una di queste era che non aveva mai avuto due amici così evasivi, così innamorati e così imbecilli come quei due. 




___________________________angolino dell'autrice_____________________________

Ziam, Ziam da tutte le parti, non so nemmeno perché sinceramente - lol -. 
Giusto per passare il tempo, nulla di troppo serioso, ma che trovo incredibilmente buffo. 
 

Un grazie a chi ha speso il suo tempo per  leggere fino in fondo – con tanta pazienza-.

 

 

 

So, that's all!

  
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