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Autore: Curly_Girl    20/09/2013    12 recensioni
"Le ali tarpate e il cuore a pezzi,l’anima irrequieta e la solitudine.
Ora Wendy era questo." - "Harry no,decisamente,non era forte (...) Aveva paura,era questa la verità.
Glielo avessero detto ad XFactor anni prima,non ci avrebbe creduto.
Più andava avanti più sentiva soffocare da tutto,da tutti."
Forse Wendy e Harry volevano la stessa cosa.
L’aria.
Manca quando si è vicini alla fine.
Al di là di un vicolo la troviamo di certo,
certo attraversarlo da soli,non è facile.
Fan Fiction un po' diversa :)
Spero vi piaccia :)
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Premetto che non posto da mesi e che so che probabilmente non mi si filerà più nessuno, mi dispiace molto che sia andata così, ma ho avuto parecchi problemi, tra i quali debiti vari alla fine della scuola e boh... tante altre cose che non sto qui a raccontarvi :)
Spero tanto che qualcuno passi ancora ogni tanto a vedere se questa sprovveduta ha aggiornato.
In tal caso, se poteste farmelo sapere posterei tutti i capitoli che ho scritto in questi due mesi ahahah

Mi dispiace davvero tanto çç

Spero ci sia ancora qualcuno çç
Ecco il capitolo! 
Scusatemi davvero.

Elly.


 


Steel.
 

Quella mattina non l’avrebbe scampata, sarebbe riuscito a parlargli, a spiegarli.
Infondo doveva per forza venire in studio, no?
Niall si ripeteva le stesse cose da vari minuti ormai, mentre in studio tutti, Ed a chiacchierare con i ragazzi, i produttori e il team, aspettavano solo Harry.
Il biondo si morse le unghie ancora un po’, poi si alzò di scatto, cercando Louis con gli occhi, lui doveva sapere dov’era quel benedetto ragazzo.
Era il suo migliore amico, per Dio.

< Che scatto felino Horan! > esclamò ridacchiando mentre si rigirava un bibitone di tè tra le mani < Lou, ma tu non hai proprio idea di dove possa essere Harry? > il ragazzo lo guardò, notando più che nervosismo negli occhi dell’amico < Non ti preoccupare Niall, ce la facciamo a registrarla entro domani sera > < No, Lou non è per questo, devo parlare con Harry, è abbastanza urgente > < E’ successo qualcosa? > il biondo si grattò la testa, inquieto < Non ti ha detto niente? >.
Allora Louis capì, Niall sapeva.
Lo portò fuori dalla stanza, ora più serio.
< Sono passato da lui stamattina per vedere come stava, stamani registrate la base, ci raggiunge oggi pomeriggio > < Louis, è tutto un gioco dei manager, capisci? Vogliono mettere lui e Wendy contro, il contratto aveva una sola firma, è accaduto ciò che volevano io… Io devo parlargli, ora > Louis buttò il tè, accigliandosi < Niall, spiegati > < Allora, anche io e Juls, come te e tutti gli altri, abbiamo dovuto firmare un accordo, come Wendy, no? > il più grande annuì < In teoria loro non potrebbero arrivare a Wendy se non con Harry, invece lo hanno fatto, buttatandole là questo contratto senza valore, per addossarle tutta la responsabilità, e allontanarli > Louis si portò una mano alla bocca, lo sguardo basso.
< Hanno puntato sul bene che entrambi si vogliono > spiegò ancora < Dovrebbero comunque firmare un contratto insieme, è quello che Harry vuole evitare, non vuole condizionarle la vita, capisci? > < Sì, ma in quel caso potrebbero contrattare, parlarne, come avete fatto tutti voi, sarebbe diverso Lou > il ragazzo annuì, cercando qualcosa in tasca < Tu devi registrare la base, vado io e tento di fare qualcosa > Niall lo abbracciò, facendo un sospiro di sollievo < Vedrai, andrà bene anche tra te e Juliette, potete sempre contrattare, no? > aggiunse Louis, prima di allontanarsi, nel corridoio.
Niall annuì, portando le mani in tasca.

Possiamo sempre contrattare, no?
Devo combattere per lei infondo, no?

E forse quello che stava per fare, sarebbe stato il miglior regalo di mesi-versario che avrebbe potuto fare a Juliette.
Oltretutto, distraendo i manager dalla situazione di Wendy e Harry, così che si risolvesse senza ulteriori complicazioni.

Valerie adorava sua cugina, davvero, era la ragazza migliore sulla terra, ma se c’era una cosa per la quale avrebbe potuto veramente andare in bestia con lei, era la sua testardaggine.
Spesso era più facile parlare con il muro, come quella mattina.
Wendy, aveva voluto per forza venire a lavorare, nonostante non avesse chiuso occhio tutta la notte.
Persino Maddy in negozio le aveva implorato di andare a casa a riposarsi.
Fatto sta che Wendy, non ci pensava nemmeno.
Tempo libero significava pensieri, ed era passata solo una giornata, e altre tante sarebbero dovute tramontare, per cui, doveva cominciare a riempirsi la testa di tutto ciò che non riguardasse Lui, o suo padre o i suoi in generale o l’Italia.
Era tanto chiedere una pausa da tutti i problemi?
Cominciò a ri-sistemare il magazzino nel retro del negozio, facendo il lavoro sporco che neanche Maddy aveva pensato di assegnarle, e a canticchiare come per coprire quello a cui il cervello, andava inevitabilmente a parare.
Juliette, la cugina e Maddy passavano ogni tanto a fissarla, sorprese.

< Ma glielo hai detto? > chiese la bionda guardando Valerie < Sì, ma le è entrato da un orecchio ed uscito dall’altro > < Detto cosa? > intervenne la donna, curiosa.
Juls e Val si guardarono e la prima cominciò a parlare, allontanando le due dalla porta < Ricordi i due manager di qualche giorno fa? > Maddy annuì incrociando le braccia < Sono i manager dei ragazzi, hanno proposto un falso contratto a Wendy perché la relazione con Harry non danneggiasse la carriera della band, o almeno pensiamo sia falso, fatto sta che lei a firmato, e Harry per far sì che fosse libera, l’ha lasciata > la proprietaria di quella libreria, dallo sguardo sempre concentrato e diligente, a volte severo, ma spesso impassibile, per la prima volta fece trasparire un’emozione: si era davvero affezionata a quella ragazza, e ora, si sentiva in dovere di fare qualcosa.
Voleva saperne di più.
< Falso contratto? > Valerie sospirò, controllando ancora una volta che la cugina non le sentisse < Sì, in teoria l’agenzia non ha alcun diritto su Wendy, né possono interferire nella vita di qualcuno che riguarda i ragazzi, senza passare attraverso loro, le hanno invece proposto questo contratto fittizio, senza che Harry ne sapesse nulla > la donna scosse la testa < E con quale scopo? > < Hanno puntato sul bene che entrambi si vogliono per separarli con un semplice … Tranello, sapevano che seguendo le regole Harry non gli avrebbe mai permesso di arrivare a Wendy, quindi hanno fatto tutto di nascosto, così da costringere Harry a scegliere > Maddy trattenne il respiro per un attimo, riflettendo.
< Se questo va contro un certo protocollo, è illegale, Harry potrebbe tutelare Wendy in qualche modo, e denunciare questo “contratto” > Juliette rise, passandosi una mano tra i capelli, perché diamine, se fosse stato così facile, ora anche lei sarebbe davvero felice e libera con il ragazzo che amava < Andare contro la modest significa mettere in ballo la carriera della band, è questo lo scopo della messa in scena, far capire che Harry deve… scegliere >.

E Niall scelse proprio quella terza possibilità che Harry aveva il terrore di prendere in considerazione, e gli capitava spesso di pentirsene guardando gli occhi di Juliette.
Non poteva sfiorarla.
Non poteva baciarla come Harry fece ingenuamente con Wendy.
Doveva fare l’amico, il finto amico d’infanzia.
Vederla poco e di nascosto.
Dormire spesso da solo, lasciare che lei spesso stesse sola.
E Juliette soffriva, e Lui soffriva, perché per quanto tra loro tutto funzionasse, l’aveva condannata.
Harry non intendeva farlo.
Ma l’amore è un sentimento egoista, un po’ ipocrita.
Vuole il bene dell’altro, ma continua ad ucciderti da dentro, quando lo fai sacrificando te stesso, ti ricorda ogni fottuto giorno, secondo, quanto quel sacrificio sia stato qualcosa di forse troppo grosso anche per te.
L’amore te lo fa pesare.
Quello che Harry però  non sapeva della situazione tra Niall e Juliette era che per quanto sofferta era forte, potente.
L’amore tra Niall e Juliette era come l’acciaio.
Resisteva a tutto perché costituito da particelle di speranza che facevano sì che sui loro volti, nonostante tutto, apparisse felicità, perché un giorno quella situazione sarebbe cambiata e tutto quel sacrificio sarebbe stato ricambiato, e non si sarebbero pentiti di averlo fatto.

Era per questo che Niall, in sala di incisione, lasciava che quell’amore e quelle particelle fluissero dalle sue dita sulle corde della chitarra, perché il giorno del loro secondo mesi-versario, arrivassero poi a Juliette, ricordandole che tutto sarebbe andato bene.

Quando Louis mise piede in casa di Harry, lui sembrava addirittura tranquillo.
Ancora in pigiama, le occhiaie a pesargli sotto le iridi verdi, ma tranquillo.
O rassegnato.
L’amico l’avrebbe preso a schiaffi, come un mese prima.
Harry era così, lottava finchè il suo avversario non schiacciava ogni sua buona intenzione, finchè non demoliva la sua forza, e allora si arrendeva, non se ne ricreava nuova, per sopravvivere.
Come prima di conoscere Wendy.
E il suo avversario era una scelta. Era la modest.
Era la sua vita fottutamente condizionata.
Voleva solo vivere della sua musica da piccolo, ora si era trovato spesso a pentirsene.
Non che disprezzasse i tanti soldi, la vita agiata, i tour …
Solo, poteva avere tutto, tranne ciò di cui aveva bisogno.
L’amore.
Che fosse quello della sua famiglia, che ormai vedeva poche volte all’anno.
Che fosse di quello di quella ragazza.
- E’ per il suo bene e quello della band. - 
Quella frase, gli stava facendo esplodere tutti i neuroni, per quante volte si era ritrovato a ripetersela, quella notte.
< Buongiorno di nuovo Lou > disse stropicciandosi un occhio mentre l’amico chiudeva la porta di casa, e lo raggiungeva in cucina.
Due birre uscirono dal frigo, ma Louis lo fermò, prendendolo per le spalle < Ho bisogno che tu ora, mi stia a sentire > < Speravo che il sermone di stamattina fosse bastato > e avrebbe voluto davvero prenderlo a cazzotti, in quel momento, perché il suo cattivo umore mattutino mischiato alla sua depressione, erano qualcosa di insopportabile e micidiale.
< Fa silenzio e stammi a sentire, ti ho fatto tanti sermoni in questo periodo, ma non ho intenzione di perdere altro tempo, Harry > la durezza nel tono di Louis lo scosse, allarmandolo.
Non gli aveva mai parlato così.
Forse era capitato a lui piuttosto, quando anche Lou aveva avuto qualche ricaduta nel corso della loro carriera.
E i motivi non erano poi tanto diversi dai suoi, nessun uccellino è felice di vivere con una cordicella alla zampa in una gabbia sempre più stretta, impossibilitato a scappare perché sa che lì avrà il cibo sicuro e la sopravvivenza.
Wendy faceva finta di niente, ascoltando i discorsi di quelle tre, fuori il magazzino. E tutte erano convinte che quella che non avesse capito il tranello della Modest, fosse lei. Nessuna aveva provato ad andare oltre.
Wendy ci era caduta in pieno, è vero.
E tutto si sarebbe potuto risolvere con Harry, se glielo avesse spiegato, fatto sta che lei era una ragazza forte quanto sensibile.
Harry forse aveva agito in quel modo per il suo bene, ma anche lei aveva deciso di farlo. A quel ragazzo non servivano altre complicazioni.
Wendy era un problema, un ostacolo per la sua carriera, e si sarebbe fatta da parte, perché era giusto che fosse così.
Non voleva essere un problema per nessuno.
Come lo era stata per i suoi, tanto da costringerli a riempirla di fandonie per tutta la vita. Come lo era stata per Nicky, tanto da costringerlo a tradirla, perché troppo debole, per dirle che non la amava più.

Forse Wendy non era poi una ragazza così forte, ma non era di certo stupida.

  
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