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Autore: SkyFullOfStars_    20/09/2013    1 recensioni
Regionali. Nuove Direzioni contro Warblers.
Blaine e Sebastian fanno conoscenza. L'usignolo cerca di sedurlo, ma Blaine è restio. Cosa succederà? Sarà amore o solo uno stuzzicarsi a vicenda?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Nuove Direzioni, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6. Stay.
 

 
 
 








 
Improvvisamente il cuore di Sebastian cominciò ad accelerare il battito, suscitandogli alcuni piccoli brividi.
Raccontare a Blaine tutto ciò per cui aveva sofferto equivaleva a rivivere quei brutti momenti; ogni pensiero era un calcio o un pugno al suo stomaco o al petto.
-Sebastian?- lo chiamò il riccioluto, vedendolo assorto nei pensieri, con l’espressione abbattuta.
Il biondino scosse la testa e poi gli rivolse lo sguardo, terribilmente mesto e malinconico.
-Te la senti di raccontarmi tutto?- azzardò Blaine, cominciando ad assumere un’espressione preoccupata anche lui. Gli faceva troppa tenerezza vederlo così, triste e sconsolato.
Ora sapeva che non era quella persona invulnerabile che si era mostrata dalla prima volta che l’aveva incontrata: gli era parso così sicuro di sé e di quello che faceva…
Se avesse dato retta alla sua prima impressione, probabilmente ora sarebbe da un’altra parte; all’inizio gli era parso come uno di quei ragazzi che semplicemente snobbano tutti quelli diversi da loro stessi, che non sono popolari o alla loro altezza.
Ma non era così.
Ora chi aveva davanti, era un ragazzo piangente, malinconico, con gli occhi spenti, singhiozzante…era come lui. Aveva sofferto tanto, questo si capiva, e Blaine poteva giurare di non aver visto soffrire nessun altro in quel modo. Neanche lui. Forse perché almeno lui aveva avuto la possibilità di essere “protetto” dagli altri del Glee,  anche se non aveva funzionato alla grande, dato che i suoi lividi sul corpo parlavano da soli.
E se Sebastian non avesse avuto la stessa opportunità? Se non fosse stato protetto da nessuno? Se…
Singhiozzi.
Gli occhi del riccio cercarono immediatamente quelli del biondo, il quale intanto scrutava tristemente il pavimento di casa sua, sul quale era disteso un largo tappeto.
Solo ora, guardandolo fissare lì, si accorse della presenza di un delizioso caminetto di fronte a loro.
Gli occhi arcobaleno di Blaine rifletterono le lingue di fuoco che si agitavano inquiete, trasmettendogli una confortevole sensazione di calore.
I lamenti di Sebastian lo richiamarono e così lui lo guardò di nuovo con occhi colmi di dispiacere e, seguendo l’istinto, l’abbracciò più stretto che poteva, per fargli capire quanto si sentisse male per lui.
Il biondo fu colto alla sprovvista e, con le lacrime agli occhi, balzò all’indietro, quasi spaventato e meravigliato allo stesso tempo da quel gesto. Tirò su con il naso e poi diresse lo sguardo sul suo addome, sul quale la presenza del petto di Blaine si faceva sentire.
Tutto ciò che provò fu un lungo brivido alla bocca dello stomaco, intenso e profondo.
Il riccio intanto era imbarazzato nel fare ciò che stava facendo; quel tocco improvviso tra le loro pelli fu quasi magico…Il viso di Blaine era comodamente appoggiato sulla parte alta degli addominali scolpiti del biondino; il respiro del riccioluto accarezzava delicatamente l’addome di Sebastian e questo suscitò un sensuale piacere da parte di quest’ultimo…Chiuse lentamente gli occhi, come quando ci si immerge nella vasca di bagno con acqua bollente: una sensazione di calore appetibile e magnificamente piacevole.
Il viso di Blaine si sollevava all’unisono con il respiro di Sebastian, accelerato e colmo di nervosismo.
Improvvisamente il biondino prese a mordersi il labbro inferiore, invogliato da quella distanza invisibile dei loro corpi.
Tutto intorno a loro si colorò d’amore e di una tenera atmosfera avvolgente…Era uno di quei momenti da cui nessuno vorrebbe mai andare via. Uno di quelli che ricordi per sempre e nel quale sei sicuro che dentro di te sta cambiando qualcosa.
Poi ci fu uno strano rumore di una serratura che si apriva lentamente, quasi esitando.
La porta della casa si spalancò urtando violentemente sul muro, lasciando spazio ad una massiccia figura mascolina.
Entrambi i ragazzi furono interrotti bruscamente da quel dolce momento e, nello spavento, fecero un tonfo per terra, cadendo dal comodo divano su cui sedevano.
Si ritrovarono uno sopra l’altro, tutti e due terribilmente imbarazzati per il capitombolo, cercarono di alzarsi velocemente, tentando di ricomporsi.
Gli occhi dei giovani si diressero verso chi aveva fatto irruzione così pesantemente in casa e Blaine fu sorpreso da come Sebastian lo scansò duramente, per poi dirigersi a passo veloce verso quell’enorme figura.
-Papà, vai fuori!- gridò irato il biondino, facendogli cenno di andarsene.
“E’ suo padre?!”- rifletté stupito Blaine, che intanto era restato indietro a godersi la scena.
 Com’era possibile che una persona così burbera avesse a che fare con un ragazzo così sensibile come Sebastian?! Non poteva davvero crederci.
-Ah! Vedo che la festa è già iniziata!- dedusse con sarcasmo, rivolgendo una brutta occhiata al moretto.
Quest’ultimo si spaventò terribilmente, notando le pupille dilatate dell’uomo.
Sebastian se ne accorse subito e prese le difese del ragazzo, avvicinandosi a lui e posizionandoselo dietro alle spalle, con aria combattiva.
Le sue lacrime gli si erano asciugate sul viso, ed ora rimaneva solo una leggera lucidità nei suoi occhi.
-Sta lontano da lui, ti avverto.- lo minacciò con voce sicura.
-Perché mai? Voglio conoscere il tuo nuovo amichetto!- esclamò avanzando barcollando un po’ e mostrando due bottiglie di birra vuote nelle mani.
Il cuore del riccio sobbalzò alla vista di quei due contenitori e realizzò che l’uomo era completamente ubriaco.
-Però, te lo sei scelto proprio bene, eh!- disse sarcasticamente la figura massiccia ridendo con cattiveria.
Sebastian intanto lo controllava girargli intorno, come se stesse studiando bene la situazione e potesse attaccare da un momento all’altro.
-Non toccarlo…-ringhiò il biondino, come un cane al quale si cerca di rubare il pasto del giorno.
Una risata malefica si amplificò per tutto il salotto, facendo rabbrividire di nuovo Blaine, che si trattenne a stento dalle lacrime che pretendevano di uscire.
-Va fuori ho detto! Sparisci, verme!- continuò Sebastian più combattivo di prima.
Blaine non si ricordava di averlo mai visto in quel modo; così furioso ed iperprotettivo nei suoi confronti.
Non sapeva perché, ma questa cosa lo eccitava un po’.
-Come ti permetti di chiamarmi così, finocchio?!- lo insultò l’uomo, puntandolo con una bottiglia, con l’intento di tirargliela contro.
-Schifosi che siete…- concluse, sputando orribilmente per terra, in segno di assoluto disprezzo.
-Non ti azzardare a chiamarci così…Bastardo!- gli sbraitò contro il biondino, continuando a sostenere dietro di sé l’impaurito e tremante Blaine.
Dopo qualche secondo il padre di Sebastian si avvicinò minacciosamente a suo figlio, con l’intenzione di usare le due bottiglie come armi; a passo veloce si diresse verso Blaine che, terrorizzato, si nascose ancora di più dietro le spalle mascoline dell’altro ragazzo, e fu ricambiato da Sebastian, che gli sosteneva un fianco, come gesto di conforto.
Era come se fosse pronto al peggio.
Questa cosa fece rabbrividire il piccoletto, che cercava di deviare lo sguardo dall’uomo irato, ed emise un lieve lamento.
La figura enorme non si fermò neanche per un momento; proprio per questo Sebastian capì ciò che intendeva fare e così scansò veloce il suo amichetto e lo fece rimbalzare di nuovo sul divano.
Come previsto dal giovane biondo, l’uomo, deciso, si gettò su di lui con un urlo spaventoso e cominciò a tiragli vari pugni.
Blaine si portò terrorizzato una mano alla bocca e li supplicò di fermarsi, ma fu tutto inutile.
-No, fermi vi prego! Sebastian!- gridò con la voce tremante.
Tutto ciò che riusciva a vedere era un agitarsi pericoloso sul pavimento; Sebastian era assalito dal padre, che non smetteva di picchiarlo pesantemente, con le bottiglie cercava di ferirlo alla testa ed intanto gli sbraitava contro parolacce ed insulti di ogni genere.
-Basta, vi prego!- riprovò con voce spezzata.
Le lacrime presero il via, scesero indisturbate: il riccioluto non era capace di fermarle, poiché era troppo preso ad addolorarsi su quello che stava succedendo in casa Smythe.
Ora, però, Sebastian si stava riprendendo ed era salito a cavalcioni sopra il padre. Si stava riprendendo bene.
-Sta lontano da qui, Blaine!- gli urlò il giovane, ma con questo si beccò un pugno che lo stese a terra.
Il riccioluto urlò spaventato e vide il corpo disteso di Sebastian, con vari lividi sul viso, un occhio nero ed un grande graffio sul petto.
Provò pericolosamente a soccorrere il suo amico cercando di accostarsi lentamente a lui, ma un ringhio dell’uomo lo fece sobbalzare.
La sua espressione era irata a più non posso, i denti tirati fuori e terribilmente ingialliti probabilmente dal fumo e dall’alcool.
-La prego, lo lasci stare!- lo pregò il ragazzo piangente, che continuava  a tremare come una foglia.
Intanto il giovane a terra si rotolava per il dolore causatagli dai calci e dalle mazzate presi; con estremo coraggio, anche se zoppicava un po’, si alzò in piedi barcollando, quasi ricadendo a terra per il patimento.
Avanzò esitante verso Blaine, che veloce lo sostenne afferrandolo per un fianco e gli permise di appoggiarsi su una sua spalla, causando un lieve accostamento dei loro visi.
Blaine notò che il labbro inferiore del ragazzo era orrendamente gonfio, il che era accompagnato da una faccia quasi violacea, tra lividi e vari segni.
-Oh santo cielo!- esclamò atterrito il bassino, mentre carezzava delicatamente il suo viso, come se desiderasse di far sparire tutte quelle brutte tracce con un solo dolce gesto.
-Ne ho abbastanza di voi due checche!- strepitò l’uomo, mentre sputava di nuovo sul pavimento.
Finalmente se ne andò un po’ barcollando, mentre cercava di raggiungere di nuovo la porta di casa e, uscendo, la chiuse con violenza, abbandonando quella stanza dove ne aveva appena date di santa ragione a suo figlio.
-…Non..non posso credere che ti abbia appena picchiato…- esclamò, mentre lo faceva sedere di nuovo sul divano, il quale era stato un importante spettatore di quello spiacevole spettacolo.
Il petto martoriato di Sebastian, che pochi minuti era pulito e visibile, ora era solo tappezzato da varie e grandi chiazze verdastre; solo a vederle facevano venire i brividi.
Il povero ragazzo si posò sul divano, emettendo un terribile gemito.
-Ora tu..tu..tu stenditi qui, io…io vado a prenderti..un bicchiere d’acqua… - balbettò spaventato il moretto, che cercava disperatamente di prendere in mano la situazione.
Sebastian era mortificato che avesse visto tutto quello “schifo”, come lo definiva lui.
Ma non poteva farci niente. Non avrebbe mai potuto permettere che suo padre (se così si poteva chiamare) gli avesse torso solo un capello. Era fiero di quello che aveva fatto.
-Blaine..mi disp…-
-Shh, non dirlo neanche. Hai fatto fin troppo.- lo bloccò il riccioluto, poggiandogli un dito tremante sulle labbra gonfie.
Sebastian si zittì, deliziato da quell’amabile gesto.
“Mio Dio quant’è bello quando sorride…”- si disse mentalmente Blaine, che intanto allontanava il suo dito dalla morbida bocca del biondino.
In effetti tutto ciò che il volto di Sebastian mostrava era un dolce, anche se debole, sorrisetto.
Non era il solito malizioso, bensì questa volta era diverso.
Il moretto si soffermò per un istante su quell’espressione beata che ammirava di fronte a lui, anche se era stato pestato per bene. In un breve momento gli ripassò nella mente un flash di tutto quello che era successo e realizzò quanto l’usignolo fosse stato coraggioso. Picchiare suo padre? Aveva un buon motivo. Probabilmente, così sospettava, non era la prima volta che succedeva e forse aveva imparato a proteggersi rispondendo per le rime. Come dargli torto dopo tutto quello che gli aveva detto suo padre?
-Corro a procurarti dell’acqua…- decise, senza permettere che il biondino potesse controbattere.
Girovagò per una manciata di secondi per l’enorme e dispersiva casa, cercando di scovare la cucina.
Poi, dopo mille giri inutili, chiese finalmente a Sebastian, che già ridacchiava debolmente per la sua ricerca disperata.
-Ehm…Dov’è che posso trovare la cucina?
-Proprio dietro di te.- rispose il giovane usignolo, alzando un braccio per indicargli la direzione, ma poi si pentì subito di averlo fatto per l’atroce dolore che si era causato.
Blaine sorrise imbarazzato e corse veloce verso la cucina, dalla quale dopo pochi istanti fu di ritorno con un grosso bicchiere d’acqua tra le mani, ora più tranquille e ferme.
Raggiunse il divano color porpora e si sedette lentamente, cercando di non farci cadere l’acqua sopra.
Sebastian si sollevò con fatica dalla sua comoda posizione distesa e tentò di appoggiarsi allo schienale del sofà, stando seduto.
Il moretto gli si accostò di più e gli portò il bicchiere alla bocca ancora pulsante e inturgidita; Sebastian bevve lentamente, e dopo due sorsi abbondanti lo scostò, quasi emettendo un lamento e facendogli capire che ne aveva abbastanza.
Blaine fu sul punto di alzarsi per posare il bicchiere, ma un braccio lo bloccò all’improvviso.
I suoi occhi color caramello lo fissarono incuriositi da quel gesto, ma lui non poté resistere al faccino bisognoso d’affetto del biondino.
-Non andare, ti prego…- lo pregò così intensamente che il moretto avrebbe scommesso che si sarebbe anche messo in ginocchio con tutto il dolore pur di fermarlo.
-Resta.-
Blaine non aveva nessuna intenzione di andarsene. Era l’ultima cosa che voleva fare in quel momento.
Dopo tutto quello che aveva fatto per lui? Non se ne parlava assolutamente.
-Non me ne vado da nessuna parte…Non voglio lasciarti da solo.- lo rassicurò, accennando appena un sorriso.
“Adoro i suoi occhi.”- suggerì la mente di Sebastian al ragazzo stesso, che provava un’infinita felicità solo a guardarli.
-Ma se rimango,devi raccontarmi la verità.- lo avvertì, allontanandolo dai propri pensieri.
Un profondo sospiro inondò la stanza, dove ronzava solo il lieve crepitio del fuoco acceso nel caminetto.
-…Vedi, io…sono stato adottato.- affermò e al riccioluto sembrò che si trattenesse un po’ dalle lacrime.
-Mi madre è morta quand’ero piccolo e mio padre….beh, non l’ho mai conosciuto. Ci ha abbandonato a solo un anno dalla mia nascita.- continuò con un’espressione mesta, mentre Blaine ascoltava assortito.
-Così mi hanno affidato ad Edward, l’uomo che mi ha appena ridotto così…E quando ha saputo che sono dell’altra sponda…ha..cominciato a picchiarmi in continuazione…- si lamentò, facendosi scappare una lacrima ribelle.
Il cuore del brunetto si fermò. Il suo dispiacere era tanto, forse anche troppo. Non poteva vederlo ridotto così. Non poteva dire che lo capiva, poiché suo padre non era mai stato un violento, ma poteva intendere solo in parte ciò che provava. Dolore, vergogna di essere diversi dagli altri.
-Mi..dispiace..non so cosa…non so cosa dire, Sebastian.-
-Allora non dire niente…Abbracciami, ti prego.- lo scongiurò, singhiozzando ardentemente.
Blaine allora non riuscì più a pensare e gettò il suo corpo di nuovo su quello dell’usignolo che, anche con tutto il dolore, strinse forte a sé il moretto, lasciandosi ricadere sul divano.
I corpi dei due ragazzi furono appiattiti l’uno contro l’altro…Ognuno di loro sentiva il forte bisogno del contatto dell’altro. Volevano stare da soli.
Non sapevano perché, ma lo desideravano con impeto.
La mano piena di lividi di Sebastian andò a carezzare garbatamente i ricci ormai ribelli di Blaine; ci giocò un po’, pensando a quanto fosse perfetto anche con un aspetto così disordinato.
Poi si sentì sfiorare la mano da una tremante, che cercava di riempire gli spazi vuoti tra le sue dita…
Cercò con il viso quello di Blaine, che mostrava il solito buffo rossore che indossava sempre quando qualcosa lo imbarazzava…Sebastian si accorse che stava tremando più del solito.
-Che succede?- bisbigliò curioso il biondo.
-…Muoio dalla voglia di baciarti.-






 

AnGoLo DeLle GiRlsPoWer-------------------------------------------------------------------------------

Buonasera popolo del Web!!! Dopo una luuuuunga attesa eccoci di nuovo all'azione, (We're Back, B*****S!) nonostante il caldo, la scuola e il sonno (tanto sonno) :) Ci scusiamo per l'interminabile pausa che ci siamo prese ma, come abbiamo appena detto, siamo state mooolto impegnate!
Anyway, come potete ben leggere ci sono tanti sweet moments dei nostri protagonisti e speriamo che vi abbia fatto battere i cuoricini <3

Vi lasciamooooooo alla prossimaaaa :D                                  

Le vostre SeBlainer preferitee (nevvero u.u)                                                                    -GirlsPower ^^

  
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