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Autore: Altair13Sirio    21/09/2013    1 recensioni
Seguito di "Assassin's Creed: Rebirth".
"Cara sorella, ho delle notizie per te, e forse non ti piaceranno… Ho tradito i Templari. Sono diventata un’Assassina. La notizia potrebbe arrivare a Costantinopoli da un giorno all’altro, ed è per questo che ti scrivo: devi scappare, altrimenti potrebbero usarti come ostaggio, e addirittura ucciderti! Conosci bene i Templari, e sai che lo farebbero. Non pensare che avranno compassione per te; non pensare che chi chiamavi amici o Fratelli non ti faranno nulla! Scappa! Non farti notare da nessuno, e nasconditi. Presto verremo a portarti via, e torneremo a casa.
Spero di rivederti presto.
Tua sorella Fiora"
Un Templare che è diventato un Assassino, un Assassino che è diventato un Templare, due sorelle da salvare, un'amica venuta in aiuto, un Maestro Assassino e il suo apprendista, uno strano e loquace medico e un monaco che vuole vendicarsi.
Un viaggio fatto per finire ciò che avevano cominciato. Ma saranno all'altezza delle prove che li attendono?
E un'ombra del passato tornerà indietro, ma quali saranno i suoi piani?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Il Lupo, Leonardo da Vinci, Yusuf Tazim
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Assassin's Creed: The Rebirth'
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Il Sole stava sorgendo. Il Lupo stava osservando la città dalla torre del covo. Il vento era forte, lassù, e lui sentiva suoni molto lontani. Decise di scendere. Cominciò a calarsi giù, saltando da una nicchia all’altra della torre. Atterrò sul tetto del covo dopo un ultimo salto. Aprì la botola ed entrò.
Il covo era silenzioso. Il dottore e Lia stavano occupandosi di Fiora; ancora non rispondeva, ma se respirava, allora stava bene. Yusuf e Ahmed stavano discutendo sulla tattica da usare al prossimo tentativo per attaccare i Templari. Fabiola stava leggendo nella libreria. Vali se ne stava appoggiato a una colonna, le braccia incrociate e lo sguardo basso.
<< Qualche problema? >> Chiese Il Lupo avvicinandosi. Vali alzò lo sguardo e lo guardò da sotto il cappuccio. Scosse la testa. << E’ tutto a posto. >> Rispose. Il Lupo andò accanto a lui. << Non credo… >> Vali guardò amareggiato il pavimento.
<< Mio figlio è ancora in mano loro… >> Disse. Il Lupo sospirò. << Sai… Quando Fiora fu catturata dai Templari, continuai a ripetermi che fosse colpa mia. Per tutta la settimana che passai ad allenarmi continuai a ripetermi questo. Ma continuai a ripetermi anche che ero l’unico in grado di salvarla. >> Disse. Lo guardò sorridendo. Continuò. << Mi sbagliavo. Decisi di andare da solo. Dissi agli Assassini di non venire ad aiutarmi ma loro se ne fregarono, e mi seguirono. E’ grazie a loro se ci siamo salvati. >> Lo guardò con fiducia. << Tu fidati di noi, e vedrai che andrà tutto bene! >> Disse. Vali sorrise. << Sei proprio bravo a parlare… >>
Il Lupo si accorse che mancava qualcuno. Faustina. Stava ancora dormendo o era uscita presto? Si mise a cercarla. Non voleva che si allontanasse troppo, anche se dal suo comportamento non sembrava molto pericolosa… La cercò nella sua stanza e poi in tutte le altre stanze. Niente. Non c’era.
<< Ragazzi, vado a cercare Faustina! >> Esclamò Il Lupo prendendo la sua lama celata e uscendo. Lasciò tutti i presenti a bocca spalancata, che non capirono cosa volesse dire.
Faustina non si trovava nella strada. Non riusciva a trovarla. La città si stava cominciando a svegliare, e poca gente passava nella strada. Decise di controllare la situazione dall’alto, e si arrampicò sulla Torre di Galata. Da li poteva vedere tutto, e se Faustina era nei paraggi, l’avrebbe avvistata. Arrivato in cima la vide accucciata contro il muro a guardare il Sole che sorgeva.
<< Faustina! >> La chiamò lui. Lei si voltò di scatto e lo vide. Non disse niente e tornò a guardare l’alba.
<< Cosa stai facendo, qui? >> Chiese Il Lupo avvicinandosi.
<< Non riuscivo a dormire… >> Tossì. << E così mi sono arrampicata quassù per ammirare il paesaggio.>> Disse. Il Lupo osservò l’orizzonte. Nel cielo si stagliavano raggi rossi che passavano attraverso le nuvole e creavano un magnifico spettacolo.
<< Ristoro ieri mi è sembrato più spietato che mai… >> Disse. Il Lupo condivideva questo suo pensiero. In realtà non dal comportamento, ma dai modi di fare… Questo pensava Il Lupo.
<< Cosa pensi che succederà, ora? >> Chiese Faustina. Il Lupo non lo sapeva. Fiora era stata ferita e Ristoro era tornato… E inoltre tutti i loro nemici sembravano molto sicuri e spietati…
<< Dobbiamo prima salvare il figlio di Vali… >> Disse. << Ma non possiamo farlo, se i Templari ci braccano così… >> Faustina guardò il mare. << Allora dovremmo farci dare una mano. >> Girò lo sguardo verso Il Lupo e gli sorrise. Il Lupo non rispose al sorriso, ma pensava di capire cosa intendesse.
<< Certo. La città vede i Bizantini come dei nemici. E’ sempre così… Abbiamo bisogno del loro aiuto. I più coraggiosi! >> Disse guardando a sua volta il mare. Faustina sorrise con i suo solito sorriso obliquo.
<< E dimmi… Com’è essere un Assassino? >> Chiese. Il Lupo la guardò. << Com’è passare dall’essere un Templare all’essere un Assassino? >> Il Lupo sospirò. << E’ strano… Prima sembrava che fosse tutto finito, e mi sentivo realizzato! Non c’erano più Templari e avremmo potuto trovare la serenità, ma poi è arrivato Ristoro e tutta la sua combriccola di Bizantini, e allora sono tornate le battaglie… >> << E poi sono arrivata io! >> Sbottò Faustina. Lui la guardò. << Non dirmi che ti dispiace che io sia qua… >> Si tolse il cappello e si fece aria.
<< Mi è indifferente… >> Disse Il Lupo, voltandosi e sorridendo. Faustina ribattè:<< Vuol dire che non sarebbe un problema se io fossi una nemica, ora? >> Il Lupo si voltò e la guardò con la coda dell’occhio. << Non ho detto questo. >> Lei rimase un po’ perplessa, ma annuì. << Certo… >> Disse guardando il Sole. << In fondo l’unica cosa che ci accomuna è l’odio per il Monaco… >> La sua espressione si abbattè.
Il Lupo si sgranchì. << E’ meglio scendere, che ne dici? >> Faustina, per risposta, si alzò e si rimise il cappello in testa. Il Lupo la osservò e si avvicinò al bordo. Cercò qualche punto dove atterrare. Avvistò un carretto fermo che trasportava della paglia e si preparò a saltare.
<< Che stai facendo? >> Chiese Faustina, vedendolo sul bordo, pronto a saltare.
<< Salto. >> Disse. << Da questa altezza? >> Cheise la Ladra. << Che problema c’è? >> Lei lo guardò perplessa, e lui capì. << Oh, tu non lo sai! >> Esclamò dandosi una pacca sulla fronte. << Noi Assassini abbiamo una tecnica molto utile per sfuggire nei momenti peggiori, o per saltare da un posto all’altro. Si tratta del Salto della Fede. Praticamente basta trovare un punto soffice dove atterrare, e da qualsiasi altezza si salti, basta comportarsi nel modo giusto, e si atterra incolumi. Ora stavo per saltare dentro un carretto trasportante paglia. >> Spiegò. Faustina ascoltava interessata. << Vuoi impararlo? >> Chiese. Lei ebbe uno scatto indietro con la testa, e lo guardò male. Tossì con forza e Il Lupo sentì un’altra volta un rantolo nel suo respiro. << Non voglio diventare un’Assassina! >> Esclamò dopo aver respirato a fondo. Poi sorrise. << E poi soffro di vertigini… >> Si voltò, si avviciò al bordo e cominciò a scendere lentamente.
Il Lupo fu stupito. Poi si voltò e saltò.

 
   
 
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