Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Kalbalakrab    21/09/2013    3 recensioni
Kirino scopre che la sua gelosia non è poi del tutto una brutta cosa, e di questo deve ringraziare Ibuki e il suo facile-da-irritare, migliore amico.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ibuki Munemasa, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non scrivo da secoli, perciò ho pensato di postare una cosetta scritta già in inglese su fanfiction.net :) spero vi piaccia ^^


***
Sollevo lo sguardo sul paio di scarpette da calcio sullo scaffale che ho di fronte.
Nonostante non sia la prima volta che metto piede in questo negozio, ho come la sensazione che oggi ci sia qualcosa di differente nell’aria. Prima quasi non ci avevo fatto caso, ma ora che sono affianco al mio migliore amico, nel bel mezzo del nostro shopping pomeridiano, finisco col realizzare: Non c’è niente di diverso in me, ma in lui.
 
Sono abituato agli sguardi delle persone mentre camminiamo. Dopotutto, Shindou è sempre stato il classico ragazzino di bell’aspetto, ricco e per questo famoso. Senza contare il suo talento nella musica e nel calcio. Per la gente, guardarlo, è semplice normalità. Ma questa volta è diverso. Il modo in cui viene guardato, è diverso.
 
“Allora, ti sei deciso?” mi chiede e sono costretto a tornare con i piedi per terra.
 
“Ah, sì. Penso che comprerò quel paio lassù in cima.”.

Shindou alza la testa per guardare le stesse scarpette che stavo fissando io poco prima.
 
“Vado a cercare un commesso, allora. Sono troppo in alto per noi.”.
 
Ricambio il suo sorriso “Grazie.”.
 
Mentre si allontana, mi ritrovo a guardarlo .Questo è il nostro primo incontro dopo settimane in cui il cellulare è stato l’ unico mezzo di comunicazione fra di noi. Settimane in cui lui è stato occupato con gli allenamenti della nazionale. Ecco cosa c’è di diverso. E’ un nazionale. Mentre io no.
 
Guardare quel ripiano così in alto mi fa sentire come se stessi guardando la storia della mia vita. I miei sogni sono proprio come quelle scarpe: troppo lontani da raggiungere.
 
Sospiro, cercando di pensare ad altro, quando noto qualcuno avvicinarsi e mi volto, fingendo un sorriso.
 
“Sei stato veloce-“ ma non è Shindou.
 
“Volevi queste, giusto?”.
 
Non sono gli occhi violacei, la fascia arancione calata sulla fronte o i capelli così chiari, che noto, ma l’altezza.
 
“S-Sì, grazie”.
 
Affianco a me si è sistemato un ragazzo alto con indosso una tuta che sembra tipica del basketball. Ho come la sensazione di averlo già visto prima d’ora, ma…beh, è impossibile, a me il basket non interessa. Probabilmente mi ricorda solo qualcuno.
 
“Non c’è problema” risponde e io mi affretto a prendere le scarpe dalle sue mani.
Ha le braccia così lunghe che quasi mi sento invidioso.
 
“Quindi…” dice, dopo una manciata di secondi “Giochi a calcio?”.
 
“Sì” rispondo e mi volto per lanciare rapide occhiate alle mie spalle, alla ricerca di Shindou. L’ultima volta che sono rimasto da solo, sono stato circondato da ragazzi.
 
“Non pensavo che le femmine fossero così interessate al calcio”.
 
Cosa stavo dicendo? Ah, giusto, sono stato circondato da ragazzi, perché finisco sempre con l’essere confuso per una femmina.
 
Sospiro e torno con lo sguardo su di lui. Sta prendendo ed esaminando, a rotazione, tutte le scarpe sistemate sui ripiani più alti dello scaffale. Fortunato, lui.
Prima che possa rispondergli di nuovo, pronto a shockarlo nel rivelargli il mio vero sesso, mi interrompe.
 
“Beh, dopotutto non pensavo che sarei stato io per primo così interessato al calcio”.
 
Inarco un sopracciglio “Sei un giocatore?”.
 
Il ragazzo alza le spalle “Più o meno. Vedi…non sono granché ancora…” oh, è un principiante, ora ha senso “…ma sto facendo del mio meglio, sia per la squadra che per me stesso!”.
 
“Penso di sapere come ti senti” mi vien da sorridere e lui subito distoglie lo sguardo, imbarazzato. Ignoro la cosa e torno a concentrarmi sulle mie nuove scarpe “Buona fortuna, comunque”.
 
“Beh…grazie”.
 
Sta facendo del suo meglio. Non è forse quello che sto facendo anche io? Tutto questo mi porta indietro con la memoria.
La mia prima volta nella Raimon. Gli allenamenti con Shindou. Il suo sogno di diventare un campione. Il suo infortunio. La finale dell’Holy Road che non ha potuto giocare.
 
All’improvviso mi sento in colpa.
Se Kariya fosse qui con me adesso, direbbe che sono semplicemente di nuovo geloso.
Mi lascio scappare un piccolo sorriso. Questa volta non lascerò che la gelosia si impossessi di me. Farò del mio meglio e anche più, fino a che un giorno non giocherò fianco a fianco al mio migliore amico in nazionale.
 
Shindou ritorna e io sollevo la testa quando apre bocca, per ascoltarlo.
 
“Scusa, non sono riuscito-“ ma si ferma e all’inizio penso che sia a causa mia. Lo stavo fissando troppo? Ha notato la mia ammirazione o…?
 
“Ibuki” dice all’improvviso e seguo il suo sguardo fino al ragazzo al mio fianco.
 
Ibuki?
 
L’altro si volta ed è come se l’aria diventasse densa tutta d’un tratto.
 
“Shindou” replica lui.
 
Il silenzio che segue mi fa rabbrividire. Non è strano vedere il mio migliore amico irritato, ma– un attimo. Ibuki. Calcio. Principiante. La Nuova Inazuma Japan.
 
“Ah! Non ci credo!” sussulto. Ecco perché mi sembrava di conoscerlo! L’ho visto in tv durante le partite della nazionale! E’ quel portiere! Quello che si è messo a palleggiare con il pallone.
 
Shindou sembra ricordarsi all’improvviso della mia presenza.

“Non ti stava dando fastidio, vero?” mi chiede, avvicinandosi.
 
“Cosa? No, a dire il vero-“
 
“Certo che no!” Ibuki s’intromette con un tono di voce arrogante, e ancora prima di guardarlo, so che Shindou gli sta rivolgendo una delle sue occhiate taglienti. Se c’è una cosa che non sopporta, è essere interrotto –anche. se ero io quello che stava parlando...-
 
“Tu stai zitto” gli sibila contro “Non ho chiesto a te”.
 
“C-Che hai detto?!”.
 
“Ti manca pure l’udito? Intendo, oltre a una qualsiasi abilità come portiere”.
 
Okay, mi sembra di essermi perso un pezzo per strada.
 
Ibuki alza il tono di voce mentre impreca contro Shindou, che dal canto suo si limita a stare fermo in piedi, braccia incrociate al petto e con uno sguardo di superiorità stampato sul volto. Conosco quella posa fin troppo bene. Seppur raramente, quando litighiamo, finisce sempre con l’assumere quell’espressione da “sono-meglio-di-te” che ti fa semplicemente venire voglia di tirargli un pugno in faccia. E, a giudicare dal suo comportamento, Ibuki sembra il tipo di ragazzo che lo farebbe senza rimorso. Ecco perché mi intrometto io, questa volta –e anche perché sono quasi sicuro che Shindou non riuscirebbe a battere proprio nessuno se non nel calcio o nel pianoforte.
 
“Amh, ragazzi?” dico, appena dopo aver sentito il mio migliore amico urlare un “mediocre” al portiere. Mediocre. Non dovrei esser sorpreso dalle sue maniere da signorino ben educato, ma questo è un insulto piuttosto divertente da urlare a qualcuno e mi viene da sorridere.
 
Quando finalmente si accorgono di me, si voltano a guardarmi.
 
“Non sono sicuro di sapere che cosa sta succedendo, ma le persone iniziano a fissarci, perciò…per favore?” supplico, specialmente Shindou.
 
Ibuki parla per primo.
 
“E’ colpa sua!” e per un attimo penso che abbia ragione. Ma, come appena detto, solo per un attimo. Shindou non è il tipo di ragazzo che va in giro a insultare chiunque gli capiti a tiro. Beh, non fino a questi livelli almeno.
 
“Tsk” replica, schioccando la lingua al palato nei confronti del più alto.
 
“Non farmi tsk!”.
 
E via di nuovo che tornano a insultarsi, come se non avessi detto nulla.
 
“Senza contare che…che razza di fidanzato sei?! Lasciare che la tua ragazza prenda le tue difese!?”.
 
Mi blocco. Shindou solleva entrambe le sopracciglia e Ibuki mi lancia un’occhiata, arrossisce e distoglie lo sguardo.
Oh.
La ragazza sarei io?
 
“Ascolta…” inizio “Mi sa che ti sei confuso. Io non-“.
 
“Esatto” mi anticipa Shindou “Sono il suo ragazzo e a causa tua sono passato per un maleducato ai suoi occhi”. Non ho il tempo per lamentarmi o chiedergli che diavolo sta dicendo, che mi prende per una mano e mi attira a sé.
“Dimmi, Ibuki. Sappiamo tutti chiaramente che non riesci a vedere la palla mentre ti fanno goal, ma sono piuttosto fiducioso nella tua abilità del vedere una bellezza come la mia ragazza. Giusto?”.
 
“C-Che?!” balbetta lui.
 
Shindou ripete, senza mai lasciarmi la mano “Ho detto…Giusto?”.
 
Alterno lo sguardo fra i due, senza parole. Dopo qualche istante Ibuki digrigna i denti e si arrende. E io capisco. Non poteva far altro che dare ragione a Shindou, se non voleva offendermi. Heh, tipico del prodigio affianco a me.
 
“…Sì, giusto”.
 
“Bene” Shindou sogghigna “Allora, se non ti spiace, torno a fare il fidanzato per bene e porto via di qui la mia bellissima ragazza. Noi due possiamo sempre parlare domani agli allenamenti”.
 
Detto questo si volta, trascinandomi con sé verso le casse.
Rubo un’ultima occhiata al ragazzo alle nostre spalle e noto come stia maledicendo sottovoce il mio migliore amico.
 
Quando Shindou decide che siamo abbastanza lontani, si ferma e mi lascia andare la mano.
 
“Allora, sei soddisfatto ora che pensa che tu abbia una bellissima ragazza?”.
 
“Mi dispiace così tanto, Kirino!”.
 
“Ovvio che ti dispiace! E mi spieghi perché mi hai tirato in mezzo?”.
 
Chiedo, non del tutto arrabbiato, ma nemmeno entusiasta della cosa. Essere confusi per una femmina è difficile da sopportare, ma quando il tuo migliore amico decide di catalogarti come sua fidanzata…beh, è tutta un’altra storia.
 
“Quello è il portiere della nostra nazionale, ma penso che tu l’abbia già capito” annuisco “Noi… non andiamo molto d’accordo, ecco tutto”.
 
E…?”.
 
Shindou arrossisce e abbassa lo sguardo “E non avrei dovuto usarti per farlo arrabbiare, mi dispiace. E’ solo che ti stava guardando in quel modo e ho pensato che avrei potuto avere finalmente l’ultima parola contro di lui!”.
 
“Shindou…” sospiro e sorrido “Penso che tu sia in grado di avere sempre l’ultima parola su chiunque. Basta guardare come l’hai distrutto!”.
 
“Sì, ma questa volta grazie a te”.
 
“Ovvio, è perché sono una bellezza e lascio i ragazzi senza parole”.
 
Restiamo in silenzio qualche secondo prima di scoppiare a ridere.
 
“Mi manchi, Kirino. E lo dico come tuo migliore amico, non come ragazzo” ridacchia e mi vien da sorridere di rimando.
 
“Mi manchi anche tu, quindi mentre io faccio del mio meglio per essere scelto per il prossimo torneo mondiale, tu devi fare del tuo meglio in nazionale per essere odiato dagli altri”.
 
Shindou strabuzza gli occhi confuso e io continuo “Anche se sono convinto che non hai bisogno dei miei incoraggiamenti. Vedendo quel che prova quel ragazzo nei tuoi confronti, mi sa che sei già piuttosto bravo di tuo”.
 
“Kirino!!”.
 
Rido mentre lo supero “Scherzavo, scherzavo!”.
 
E’ vero, sono ancora geloso di Shindou. Ed  è per questo che devo fare del mio meglio per tornare al suo fianco il prima possibile.
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Kalbalakrab