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Autore: cric13    21/09/2013    5 recensioni
Santana, famosa scrittrice di canzoni e corista di NY, torna a casa per le vacanze natalizie. Non sa che tornando a casa, troverà proprio quello che cerca.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il taxi fermò davanti alla grande casa. Santana uscì dall’auto, stringendo la sciarpa sul suo collo, tentando di coprirsi dal grande freddo. Le strade erano ghiacciate e piene di neve. Fortunatamente l’aereo era riuscito a partire e, se pur in ritardo, era riuscita finalmente ad arrivare. Era tornata a casa. Non propria la sua vera casa. Finito il liceo era partita per la grande mela con l’obbiettivo di realizzare i suoi sogni. C’era quasi riuscita, poteva ritenersi più che soddisfatta, ed oggi, quasi come ogni anno tornava per festeggiare con la sua famiglia.
Ringraziò il tassista che le aveva preso i bagagli dal bagagliaio, e per averla portata fino a quel posto un po’ sperduto, lo pagò, e se ne andò via, lasciandola li da sola. Fece un bel respiro, lasciando la tipica fumata nell’aria quando le temperature erano basse. Si caricò la borsa sulla spalla e prese la valigia. Attraversò il piccolo vialetto di mattonelle, che attraversava il giardino, pieno di addobbi natalizi, e si fermò davanti al portone di entrata. Bussò e attese.
 
Poco dopo la porta si aprì e rivelò una piccola ragazza, con una grande frangia e un nasone, vestita con un maglione di lana dove compariva una grande renna con il naso rosso.
 
(Ra) – Santana!! Sei arrivata!!
 
Rachel si catapultò tra le braccia di Santana, che la strinse forte a se, respirando il suo odore, ridendo dalla sua solarità.
 
(Sa) – Rachel.. Mi.. Stai.. Strozzando..
 
Rachel si staccò, continuando a ridere. Le prese la grossa borsa che portava sulla spalla e la fece entrare.
Appena varcata la soglia il calore emanato del camino la colpì, ridandole vita. Poteva sentire il profumo dei biscotti e in sottofondo una dolce canzone natalizia. Si sentiva di nuovo a casa. Posò la valigia di fianco alla grande scala che dava al piano di sopra e seguì Rachel fino al salotto, dove la ragazza annunciò a tutti la sua presenza.
 
Nel salotto, tutto decorato con oggetti natalizi, assieme al gigantesco albero, seduti vicino al camino a sorseggiare della cioccolata calda c’erano i Signori Berry. Erano un po’ invecchiati ma non avevano perso la loro classe ed eleganza. Anche loro erano vestiti con uno strano maglione di lana con qualche animale cucito. Tipico dei Berry.
Subito Hiram e Leroy si alzarono e vennero incontro alla ragazza, stringendola in un forte abbraccio. Sull’altro divano c’erano i Signori Pierce. La famiglia Berry e i Pierce erano vicini di casa e molto amici. Avevano due figlie, una dell’età di Santana e l’altra della stessa età di Rachel, ma era da molto che Santana non le vedeva. Fin da quando erano piccole, che lei si ricordasse, e dopo l’incidente, la famiglia Berry e i Pierce trascorrevano sempre le vacanze assieme, così un giorno decisero di acquistare uno chalet in montagna, per poter festeggiare in tranquillità, staccando un po’ dalla vita quotidiana e dalla città.
 
Santana salutò anche gli altri ospiti, scambiando qualche parola con loro. Poi si scusò, andando  a sistemarsi nella sua camera. Rachel le fece strada, parlando delle mille cose che le doveva raccontare, nonostante le due ragazze si tenessero sempre in contatto telefonicamente. Anche se non avevano legami di sangue, Santana la riteneva come una sorella minore.
Rachel la invitò nella cantina, più che altro una sala giochi per i più giovani, dove c’erano anche il suo ragazzo, Finn e anche Quinn Pierce.
Santana decise di andare a sistemarsi, dicendole che tra poco sarebbe scesa a trovarli. Rachel annuì e poi scese in cantina.
 
Santana salì la grande scala di legno che portava al piano superiore. Camminò al grande corridoio, trasportando con fatica le sue valigie, fino a che si fermò davanti alla porta della sua camera. L’aprì e accese la luce, notando che nulla era cambiato.
Il suo letto, gli scaffali, la scrivania, i libri, i pupazzi e le foto. Nulla era stato toccato. Si avvicinò al letto, e, ridendo, prese in mano un maglione di lana color melanzana con disegnato un pupazzo di neve. Lo strinse a se, e lesse il piccolo foglietto che c’era sopra.
 
Anche se non ti piacciono,
Ben tornata.
                        L&H
 
Posò il foglietto sul suo comodino, accanto alle foto. Rimase un momento a fissarle, soprattutto quella di lei con i suoi genitori. Erano ritratti felici, abbracciati, una mattina di natale. Avrà avuto sei anni, era ancora piccolina.
Iniziò a disfare le sue valigie, mettendo apposto i suoi vestiti.
 
(Hi) – Piaciuto il regalo?
 
Santana, ancora piegata sulla sua valigia, guardò la porta, dove Hiram comparve. Gli sorrise, prendendo il maglioncino piegato poco distante.
 
(Sa) – E’ molto carino.. Ma sapete quello che penso..
 
(Hi) – Noi ci proviamo sempre..
 
Entrambi risero. L’uomo entrò in camera e si sedette sul letto accanto a Santana, che accarezzava il maglione sulle sue ginocchia.
 
(Hi) – Tutto bene?

L’uomo le lasciò una piccola carezza tra i capelli.
 
(Sa) – Si… Sono solo un po’ stanca per il viaggio..
 
Santana gli sorrise, ma sembrava più una smorfia. E Hiram, avendola cresciuta fin da piccola, la conosceva come le sue tasche.
 
(Hi) – Siamo sicuri che vada tutto bene? Il lavoro? Qualcos’altro?Lo sai che a me puoi dire tutto..
 
Santana guardava quell’uomo preoccupato, che dolcemente le accarezzava la schiena. Fin da piccola avevano un rapporto speciale, quasi come se fossero migliori amici. A lui confidava tutti i suoi pensieri, le sue paure e i suoi segreti. Quindi si confidò per l’ennesima volta.
 
(Sa) – Il lavoro va più che bene.. Non lo so, magari ho solo bisogno di staccare, fare una pausa o qualcosa di nuovo..
 
(Hi) – Allora sei nel posto giusto..
 
Santana annuì, guardando ancora il maglioncino fra le sue mani.
 
(Hi) – La cena sarà pronta fra poco, finisci di prepararti e poi scendi..

Hiram le lasciò un bacio sulla testa e poi uscì dalla stanza. Dopo un po’ Santana si rialzò riprendendo a disfare le valigie. Una volta finito decise di farsi una doccia calda per rilassarsi.
 
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Uscì dal bagno sentendosi rinata. Il vapore dell’acqua calda riempiva ancora la stanza. Coperta da due asciugamani, uno per i capelli e l’altro per il corpo, camminava per la sua camera, in cerca del cambio.
 
(Qi) – Finalmente qualcosa di divertente..
 
Santana sussultò, stringendo ancora di più l’asciugamano sul suo corpo, sbarrando gli occhi verso dove proveniva la voce. Poco distante, appoggiata allo stipite della porta, una figura la stava ammirando. Era una ragazza bionda, di certo più piccola di lei, magra e slanciata, due occhi di un misto marrone e verde penetranti.
 
(Sa) – Q-quinn?
 
(Qi) – Ti ricordi anche di me.. Siamo già a buon punto..
 
Santana la guardò confusa, non capendo a cosa la ragazza si riferisse.
 
(Sa) – Scusami io.. Mi dovrei cambiare..
 
(Qi) – Oh fai pure!!
 
Quinn le sorrise, e rimase ferma sul posto. Santana ci aveva letto un bel po’ di malizia nel suo comportamento. Decise di prendere le sue cose e, nonostante la sauna creata nel suo bagno, si chiuse dentro, per cambiarsi, fregandosene del rumoroso sbuffo lasciato da Quinn poco distante.
Decise di indossare un paio di jeans comodi e quel maglioncino che tanto non le piaceva, ma era stato fatto con tanto amore e la teneva calda, quindi uno sforzo poteva farlo. Uscì di nuovo dal bagno e saltò trovando ancora Quinn ad attenderla. Questa volta però era seduta sul suo letto.
 
(Sa) – Pensavo fossi giù con Rachel e il suo ragazzo..
 
(Qi) – Sono scappata dopo l’ennesima canzone di Barbra Streisand..
 
Santana rise, ricordando la strana mania di Rachel. Si mosse per la camera, riordinando le sue cose dopo la doccia, sentendo sempre gli occhi di Quinn fissi su di lei. Poi però si fermò. Guardò la ragazza poco distante, notando il suo abbigliamento, diverso rispetto a prima. Ora indossava una canottiera larga, che lasciava intravedere il reggiseno rosso sotto; dei legghins neri strappati e degli scarponi slacciati.
 
(Qi) – Quanto rimarrai?
 
(Sa) – Per tutte le feste..
 
(Qi) – Mmmh.. Avremmo tempo..
 
Santana, chiudendo  il cassetto, la guardò, ricevendo in cambio un occhiolino da Quinn. Si girò, negando con la testa. Fino a che sentirono la signora Susan chiamare tutti per la cena. Finì di sistemare e poi si diresse verso la porta. Nello stesso momento, con uno scatto fulmineo, Quinn le fu accanto e Santana dovette inchiodare per non scontrarsi. Si guardarono entrambe, per decidere chi dovesse passare per prima. Quinn le fece quasi un inchino, per lasciarla passare, rubando una risata a Santana. La latina passò ma la sua risata scomparve subito quando sentì una mano morta sul suo sedere. Si inchiodò subito sul posto, ma decise di non girarsi, immaginandosi già lo sguardo di Quinn.
Velocemente scese, raggiungendo gli altri.
 
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Più che cena, la Signora Pierce aveva preparato un banchetto degno di un re. Una volta preparata la tavola, ognuno si accomodò al loro posto e iniziarono a cenare. Il caso aveva deciso che, per il piacere di Santana, la piccola Quinn si sedesse proprio davanti a lei. La cena proseguì tranquillamente, nonostante gli sguardi bollenti che Quinn rifilava a Santana, i suoi giochi con il cucchiaio tra le labbra o il tentato piedino sotto il tavolo, che Santana riuscì prontamente a respingere. La tranquillità venne interrotta dal suono del campanello. James Pierce si alzò ed andò a vedere.
Poco dopo tornò tutto sorridente, assieme ad un'altra bionda.
 
(Su) – Brittany!!
 
Susan si alzò andando ad abbracciare calorosamente la figlia. Tutti la salutarono, con un veloce saluto. Ma Santana non riuscì a rispondere: non sapeva cosa stava succedendo, ma il suo corpo si era completamente bloccato. Poteva sentire il suo cuore battere velocemente, quasi come se volesse uscire dal suo petto, la sua temperatura corporea aumentare, facendole diventare troppo stretto e pesante il maglioncino di lana che indossava. I suoi occhi erano fissi sulla nuova arrivata. Non sapeva perché, ma nonostante i colori accesi e mal abbinati che Brittany indossava, il maglione con una grande papera disegnata, il cappellino con le orecchie e le trecce sulla sua testa sporco di neve, la sciarpa con i pon pon, non riusciva a considerarla una pazza o un sbandata, come di solito avrebbe fatto trovandosi davanti un personaggio del genere. E quei lunghi capelli color oro e gli occhi color cielo non aiutavano sicuramente. Il suo corpo non era più sotto il suo controllo, tanto che le posate che aveva in mano le sfuggirono dalla presa, cadendo rovinosamente prima sul piatto e poi sul suo tovagliolo posto sulle ginocchia, fino a terra, attirando l’attenzione su di se. Velocemente, arrossendo, prese la forchetta caduta a terra  e il coltello sul tovagliolo, sperando di non essersi sporcata. Dopo essersi assicurata di essere ancora pulita, alzò lo sguardo e trovò due zaffiri ad attenderla.  Arrossì ancora di più, maledicendo la sua goffaggine, mentre Brittany le sorrise, facendo scappare una piccola risata. Per Santana fu come se ci fossero solo loro due in quella stanza, come se quella leggera risata fosse l’unico rumore udibile in tutto il mondo, musica per le sue orecchie. Fu svegliata dal suo sogno ad occhi aperti dal resto della ciurma.
 
(Su) – Brittany dovrai essere affamata dopo questo lungo viaggio, su accomodati..
 
Susan condusse per le spalle sua figlia fino a farla accomodare sul posto libero, proprio di fianco a Santana. La ragazza si accomodò, e subito venne servita dalla madre. Santana, ancora imbambolata prese un altro morso di brasato, mentre osservava la nuova arrivata. Come calamite, i suoi occhi vennero di nuovo a contatto con quelli di Brittany, che le sorrise. Questa volta anche Santana cercò di rispondere con un sorriso, ma ottenne solo di nuovo una risata da parte di Brittany. Santana, non capendo, si rattristò, ma questo fu subito colto dalla bionda, che le indicò con il dito il labbro.
 
(Bi) – Hai un pezzo qui..
 
Santana si toccò la bocca, notando un po’ di salsa. Ci passò la lingua, togliendo quello che era rimasto, diventando ancora più rossa.
 
(Sa) – Grazie..
 
Bevve un po’ d’acqua cercando di togliere l’attenzione da lei, ormai diventata rossa come un peperone. Brittany rise di nuovo e tornò alla sua cena.
 
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Finita la cena, le due famiglie decisero per una serata film. Santana, dopo essersi assentata per il bagno, entrò nel grande salotto dove gli altri la stavano attendendo. Si guardò attorno, cercando un posto dove sedere. Guardò alla sua destra, notando il divano occupato dai Signori Pierce. Alla sua sinistra dove c’erano i Signori Berry e Rachel, accoccolata nel fianco di Papà Leroy. Infine guardò nel grande divano al centro, dove c’erano le sorelle Pierce. Su un lato Brittany, che aspettava tranquillamente che il film iniziasse, sull’altro Quinn che, accortasi della sua presenza, posò il suo braccio in alto sul cuscino del divano, e facendole segno con gli occhi di accomodarsi accanto a lei.
 
(Le) – Santana prendi il telecomando e schiaccia play..
 
Santana si avvicinò al grande televisore e prese il telecomando, azionando l’avvio del film. Poi si diresse lentamente verso l’unico posto disponibile, quasi trattenendo il fiato.
Appena seduta venne distesa la grande coperta, come gli altri sul divano, riparandosi dal freddo.
 
Il film sembrava scorrere tranquillamente. Tutti erano concentrati sul televisore. Santana guardò furtivamente alla sua destra, dove Brittany era seduta. Ogni volta che la ragazza rideva in una scena comica o si agitava per una scena di azione, Santana rimaneva senza fiato, guardando la sua espressione cambiare. Cercava di tenersi concentrata sul film, ma la sua mente andava sempre e solo a pensare allo spettacolo seduto al suo fianco.
Sussultò, quasi saltando sul divano, quando sentì qualcosa toccarle la coscia da sotto la coperta. Guardò l’altro lato, dove Quinn era seduta, ma questa guardava verso il televisore. Pensò che forse si era immaginata tutto, essendo un momento un po’ movimentato nel film, così si rilassò di nuovo sul divano. Passarono pochi minuti e di nuovo sentì quel tocco. Guardò di nuovo Quinn, che questa volta non fu veloce a tornare nella sua posizione, mentre rideva dalla reazione della latina. La biondina iniziò a muoversi, avvicinandosi lentamente verso Santana. In risposta, Santana si spostò più in la. Ma il suo corpo toccò quello di Brittany. Si guardarono un attimo, poi Santana si scusò, mentre Brittany negava, sorridendole, tornando a guardare la televisione. Fortunatamente gli attacchi di Quinn sembrarono finire, così Santana si rilassò di nuovo.
Continuò a guardare interessata il film, fino a che sentì qualcosa pizzicarle il collo. Si girò e quasi le venne un colpo alla vista. Brittany era quasi addormentata, e lentamente, stava scivolando giù con la testa, verso di lei, e i suoi lunghi capelli stavano solleticando la pelle di Santana. La latina rimase imbambolata a guardare quello spettacolo, decidendo definitivamente di abbandonare la visione del dvd.
Le mancava il respiro, ma non le importava perché non voleva che il suo respirare potesse rovinare il dormire della dea sed-
 
(Ra) – AAAAAAAH!!
 
Santana saltò sentendo l’urlo tirato da Rachel poco distante, e questo lo sentì anche Brittany, che si svegliò. Evidentemente il film doveva aver trasmesso una scena molto spinta o dura, in quanto Hiram, Rachel e Susan si stavano coprendo gli occhi e respirando affannosamente, e Quinn morire dalle risate.
 
(Bi) – Scusatemi.. Io vado a letto..
 
Brittany si alzò scusandosi con tutti e salutandoli, lasciando la stanza. Santana la guardò andare via, sospirando. Con la coda dell’occhio vide il movimento di Quinn, che tentava di avvicinarsi.
 
(Sa) – Scusatemi sono stanca anche io..
 
Si alzò e praticamente corse via. Salì la grande scala e si fermò in mezzo il corridoio quando vide Brittany in difficoltà trasportare la sua valigia.
 
(Sa) – Aspetta ti aiuto..
 
Brittany la vide e la ringraziò, mentre Santana corse da lei, aiutandola a sollevare la valigia.
 
(Sa) – E’ molto pesante per stare due settimane.. Hai portato molti vestiti..
 
Brittany annuì, ma il suo sorriso era sparito, e Santana si rammaricò per la sua lingua lunga. Poggiarono la grande valigia di fianco al letto di Brittany e poi Santana andò fuori della stanza prendendo l’ultimo borsa rimasta. Le la passò e Brittany la ringraziò di nuovo.
 
(Sa) – Bè buona notte Brittany..
 
(Bi) – Buona notte anche a te, Santana..
 
Santana arrossì, sentendo il suo nome pronunciato così bene da quelle labbra. Era immobile davanti alla porta di Brittany, grattandosi goffamente la testa, e guardando le sue punte di piedi.
 
(Sa) – Ok.. Allora io vado.. Ci vediamo domani mattina..
 
Santana si allontanò, guardando Brittany ancora alla porta, colpendo il mobile del corridoio sul ginocchio, però ridendo, anche se all’interno stava urlando dal dolore.
 
(Bi) – A domani..
 
Santana si girò di nuovo salutandola, mentre Brittany rideva e ricambiava il suo saluto. Entrò nella sua camera, e prima di chiudere la porta, guardò ancora indietro dove Brittany la stava guardando. Entrata nella stanza, e chiusa la porta, si appoggiò ad essa, tornando a respirare regolarmente, persa nei suoi pensieri, non sentendo neppure il dolore al ginocchio ferito.
 
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Lasciate un piccolo pensierino, ditemi se vi piace o no.. Alla prossima:);) BaciBaci:)
 
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