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Autore: LightsWillGuideYou    21/09/2013    1 recensioni
Che succederebbe se i vostri peggiori incubi diventassero realtà e vi inseguissero nella vita reale, pronti ad attaccarvi e ad uccidervi in qualsiasi momento? Questo è quello su cui il dottor Gregory Williams studia da tutta la vita. Infatti, dalle recenti scoperte, quest'uomo scopre che certi umani prescelti vengono attaccati da questi animali feroci e/o mitologici, e solo pochi di questi sopravvivono. I rari fortunati, però, si ritrovano al risveglio con poteri sovrannaturali, differenti ognuno dall'altro. Ma c'è qualcos'altro sotto, e Gregory se ne renderà conto quando incontrerà Charlie, una ragazzina di Glasgow appena salvata da un mastino.
Genere: Fantasy, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Glasgow, Scozia. Ore 23:55.

La città era tranquilla, dalla mia finestra. Era inverno, ma sembrava più che altro una stagione di passaggio, come l'autunno o la primavera.

Ero seduta sul piccolo balcone che avevo, tranquillamente. Non sentivo neanche un minimo di paura nel stare in bilico da una finestra a 5 metri dal suolo. Più stavo lontana dalla terra, meglio era.. Mi ero sempre sentita uno spirito libero, come un uccello, che voleva prendere il volo, da un momento all'altro, e scappare, lasciandosi tutta la sua noiosissima vita alle spalle.

Era dura la vita. Ultimamente l'ospedale e la polizia stavano registrando incredibili quantità di decessi e scomparse. Ed il tutto avveniva durante la notte, mentre le vittime dormivano. Questo portava a supporre che si trattavano di omicidi o rapimenti, ma chi lo poteva sapere. Papà pensava che non sentissi quelle cose, alla televisione, ma avevo l'orecchio e poi ero abbastanza grande e sana di mente per capire che c'era qualcosa che non andava nel mondo, in quel momento. Non voleva che sentissi, per non farmi venire stupide paure.. Scuse inutili! Doveva pensarci due volte prima di portarmi a lavoro con lui e farmi ascoltare certe conversazioni top secret.
La porta alle mie spalle di spalancò e sentii un veloce grido

-Per l'amor del cielo, Charlie, scendi di lì!

Feci un piccolo sorriso e mi girai, vedendo così il volto di Jenny, la governante di Brandon. La donna, abbastanza in carne per la sua età, mi tirò via e chiuse in fretta la finestra. Sbuffai e incrociai le braccia al petto.

-Mio dio, Jenny, ho diciotto anni! Mica tre come l'altra peste!

Mi dava noia il fatto che la donna si occupasse anche di me, nonostante fosse stata assunta per occuparsi di mio fratello. Forse pensava che così ci avrebbe guadagnato un po' di più! Come se già non fregasse abbastanza soldi a mio padre.. Sì, guadagnava una bella cifra ogni mese, ma questo non significava che ogni avvoltoio aveva il permesso di avvicinarsi e cominciare a pregare in ginocchio per averne una piccola parte.

-Signorina, suo padre mi ha detto di ordinarle di andare a letto. E' mezzanotte e domani ha scuola!

Mi guardò sperando di avermi convinto. Non aveva tutti i torti, il giorno dopo dovevo andare a scuola. Alla noiosissima scuola per figli di ricconi scelta appositamente da mio padre dove tutti mi trattavano peggio di uno zerbino solo perchè avevo i capelli rossi. Odiavo con tutto il cuore quel posto. Feci a Jenny un gran finto sorriso ed incrociai le mani.

-Certo! Vado subito! Almeno posso aprire la finestra? Si soffoca, stasera!

Mi avvicinai alla maniglia e detti una piccola spinta, facendola aprire. La governante mi guardò con sospetto, per poi girare i tacchi ed uscire dalla stanza. Mi piaceva farla impazzire! Risi leggermente e mi voltai vero la finestra, aprendola completamente. Detti una veloce occhiata in giro, per vedere se c'era anima viva per la strada, in quel momento. Nulla. Ci mancavano le balle di fieno e mi sarei sentita come nel Vecchio West. Il mio sguardo si soffermò su una sagoma seduta sulla panchina proprio davanti a casa nostra. Come faceva ad essere lì? Cinque secondi prima era tutto vuoto! Rimasi lì ad osservarla, fin quando non mi accorsi che quella stava osservando a sua volta me. Ammutolii e mi nascosi in fretta dentro la camera. Chi diavolo era, quel tizio? Avevo riconosciuto solo un lungo giaccone nero e un bel po' di capelli, modestamente lunghi ed arruffati. Rimasi per un paio di minuti lì ferma, non sapendo che cosa fare. Guardavo ancora per vedere se era andato via? Andavo direttamente a letto? Forse la seconda opzione era la migliore, così mi tolsi la vestaglia lentamente e mi infilai sotto le coperte. Non avevo alcun sonno, così mi misi più che altro ad ascoltare. Dalla stanza accanto alla mia si sentivano le urla di Brandon, che sembrava lamentarsi riguardo a un giocattolo messo nel posto sbagliato, e le sue urla venivano coperte dalla voce di Jenny che lo pregava di tranquillizzarsi, dato il tardo orario, e di cercare di dormire. Papà non tornava mai prima delle due, a causa di lavoro, e in quel caso sarebbe stato molto utile, dato che mio fratello sembrava diventare un santo quando lui era in casa.

L'orologio scoccò la mezzanotte. Di colpo, sentii i miei occhi pesanti.. Non sarei riuscita a resistere più di un minuto, e infatti dieci secondi dopo stavo chiudendo completamente gli occhi e cadendo fra le braccia di Morfeo.


Mi trovavo in una radura desolata, circondata dal buio e da alberi talmente alti da non riuscire a vedere la fine. Che diavolo ci facevo lì? Mi guardai intorno, ma sembrava che non ci fosse una strada da seguire, una parte verso cui andare.. Dovevo rimanere lì. Tutto era abbastanza sfocato, e non vedevo molto bene.

Sentii dietro di me un rumore, foglie che venivano schiacciate.. Non ero sola, allora. Mi voltai di scatto.

-Ehi? C'è qualcuno? Dove sono?

Non ricevetti alcuna risposta ma ci fu solo un lungo silenzio. Perfetto! Sbuffai e ricominciai a guardarmi intorno, in cerca di un modo per uscire di lì.

Davanti a me si materializzò una piccola via. Sorrisi e cominciai a correre, avvicinandomi a questa. Mentre mi muovevo, sentii qualcosa nei cespugli muovere e balzai indietro, nel vedere una figura nera materializzarsi dal nulla al centro della strada di colpo. Non sapevo perfettamente che cosa era. Riuscii ad intravedere solo un paio di occhi color rosso sangue, che puntavano a me, e nel buio la bestia aprii la bocca, mettendo in mostra delle terribili zanne. Sgranai gli occhi ed urlai. Non serviva a molto, quella bestia continuava ad avvicinarsi. Strisciai velocemente all'indietro, senza togliere gli occhi da quella cosa, quando balzò. La vidi volare sopra la mia testa e buttarmisi addosso. Urlai ancora più forte. Non c'era nessuno lì a sentirmi, in quel momento. Dovevo svegliarmi. Stavo sognando! Dovevo svegliarmi! Sentii il fiato del mastino sul mio collo. Il suo alito sapeva di sangue, e la cosa mi fece impaurire ancora di più. Mi annusò un attimo, per poi puntare al mio braccio. Chiusi gli occhi, con le lacrime agli occhi, e sentii le sue zanne affondare nella carne. Urlai ancora più forte. Perchè non mi svegliavo?! Sarei morta!

Qualcosa prese la bestia da dietro, buttandola lontano da me. Guardai il mio braccio, sanguinante come non mai e mi misi a sedere, cercando di coprire con la mano buona la ferita. Cominciavo a perdere troppo sangue, ci vedevo doppio e sfocato. Una figura si avvicinò a me. Ancora il mastino? Non sarei riuscita a fermarlo. Mi avrebbe morso di nuovo e sarei morta. L'immagine si fece più rifinita e vidi davanti a me un uomo che mi guardava negli occhi. Le palpebre mi si stavano cominciando a chiudere, ed il mio respiro diventava sempre più lieve, e l'unica cosa che riuscivo a vedere era quest'uomo, che mi strattonava e cercava di dirmi qualcosa. Ma io non sentivo non sentivo nulla se non un ronzio nelle orecchie, che sembrò chetarsi un attimo. E in quell'attimo, riuscii a percepire qualche parola dell'uomo.

-Svegliati! Morirai, svegliati!

 

Aprii di scatto gli occhi. Era tutto finito? No. Il dolore al mio braccio continuava. Lo guardai, ed ancora avevo una gravissima ferita da morso. L'unica cosa che riuscii a fare fu prendere di nuovo il fiato per urlare, quando una mano mi coprii la bocca. Guardai dalla parte da cui proveniva, e vidi davanti a me un uomo, con un cappotto nero e dei capelli modestamente lunghi ed arruffati. Sgranai gli occhi.

-T-Tu sei...

Mi zittì e mi fece alzare in piedi. Mi accorsi di avere pochissima forza nelle gambe e fui costretta ad appoggiarmi a lui. Ancora non ero riuscita a vederlo in faccia, anche se avrei voluto molto.

-Cos'era quello? Che stai facendo? Che succede?!

Ricominciai a vedere sfocato. Avrei di nuovo perso i sensi, ma prima avevo bisogno di sapere. Uscimmo dalla mia camera e il tizio mi portò verso la porta.

-No no... A-Aspetta.. M-Mio padre..
-Tuo padre pensa che tu sia morta! Ed ora stai zitta o quell'affare ci sbranerà!

Che affare? Il mastino? Ma era solo un sogno! Un semplice sogno che si era poi trasformato in un incubo terrificante.. Come poteva essere tutto vero? Avrei tanto voluto fare quelle domande, ma la testa si appesantì e le gambe non mi ressero più. Che stava succedendo? Chi era lui? Prima di perdere completamente i sensi e prima di morire, riuscii a vedere la porta di casa aprirsi e l'aria invernale mi attaccò il viso. Con la coda dell'occhio, riuscii ad intravedere quella meravigliosa dimora un'ultima volta, con la consapevolezza che non l'avrei mai più rivista, che la mia famiglia avrebbe pianto la mia morte dopo aver trovato il mio cadavere da qualche parte, nascosto da quell'uomo che in quello stesso momento mi stava trascinando in mezzo alla strada. Pensai a papà, in quel momento a lavoro, con la certezza di tornare a casa e trovare sua figlia nel letto a dormire.
Poi.. Buio.

  
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