Fanfic su artisti musicali > Marilyn Manson
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Autore: giorgia1991    24/03/2008    24 recensioni
Marilyn Manson deve fare un servizio fotografico ma inspiegabilmente gli succede qualcosa e...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 10

Erano le 10.00 della mattina e se non fosse stato per andare in studio per alcuni scatti fotografici Marilyn Manson non voleva sentirne parlare di svegliarsi.

Si alzò svogliatamente all’acuto suono della sveglia posta sul suo comodino, lanciò qualche imprecazione e con un flebile gesto la spense. Si infilò le sue ciabatte preferite,fatte con pelle di serpente e aculei di porcospino, con su scritto “Vulgar Tastes”.Si trascinò pesantemente verso il bagno dove cominciò a decespugliarsi le ascelle e a lavarsi; finito ciò,ancora assonnato,si diresse nella cucina dove la colf, di nome Mario, aveva già finito di preparare la sua sostanziosa colazione,che consisteva in omelette con pezzi di lingua di rana fritti,pane e marmellata di lumache e da bere, invece, latte di ermellino da poco munto e succo di fichi d’India con tanto di spine. Beh d’altronde si sa che per uomini trasgressivi,trasgressive colazioni.

Finito il pasto prese il cellulare e chiamò alcuni suoi compagni di baldoria. Con la nuova tariffa telefonica “Transgressive is now,consigliata da Richard Benson un grande intenditore, non costavano tanto tutte quelle telefonate. Ma fu Ozzy Osbourn a fargli terminare tutti i soldi nella scheda e fu davvero una fortuna poiché guardando l’orario, il buon Marilyn, vide che era troppo tardi e che il suo appuntamento per il servizio fotografico sarebbe stato tra circa mezz’oretta e con tutto quel traffico sull’autostrada non era sicuro di farcela e ora che aveva finito anche gli ultimi 50 cent nel cellulare non poté nemmeno chiamare il suo manager per avvertire di tale ritardo,così in tutta fretta corse al bagno facendo una scivolata. Era impazzito stava cercando il suo occhio vitreo viola, da mettere nella sua orbita vuota, da tutte le parti,dentro le antine dell’armadietto,sotto il bidé, nel water addirittura…niente da fare,lì non c’era. Si diresse verso il salotto a tutta velocità e con sprezzo del pericolo saltò sul suo “innocuo” pitbull, di nome Lucifero, che dormiva beatamente su un soffice tappeto di peli umani, per poi ricadere sul pavimento con un’abile capriola alla Tom Cruise in “Mission Impossible,andò verso l’ingresso di casa tastando qua e là alla ricerca dell’occhio perduto. Purtroppo anche qui nulla, così provò a cercare sul tavolino dove lo scaraventava di solito appena ritornato a casa da una dura giornata di trasgressione. Nella fretta buttò tutti fogli in aria finché vide un qualcosa di sferico rassomigliante al suo occhio vitreo. Con non curanza lo ficcò all’interno dell’orbita vuota con un po’ di difficoltà,tutto d’un tratto gli sembrò come se l’occhio gli si fosse un po’ allargato quasi da non entrare più, senza nemmeno guardarsi allo specchio per darsi una sistemata uscì di casa dirigendosi verso il garage.

Prese le chiavi della macchina in tasca e sfrecciò in strada come un fulmine tanto da mettere quasi sotto una povera vecchietta,che si girò facendogli il gesto dell’ombrello.

Finalmente arrivò,anche se con 20 minuti di ritardo,allo studio fotografico.

Tutti lo stavano aspettando impazientemente. Appena sceso dalla sua fedele  auto funebre,il suo manager gli corse incontro e gli disse:< Cacchio tutto questo tempo per arrivare fin qui? >

Marilyn scelse la prima cosa che gli venne in mente e quindi rispose con:< Sai il mio cane non mi voleva tagliare con i suoi denti le unghie dei piedi, così ho sprecato più tempo per implorarlo che per tagliarle. >

Un po’ torvo il manager lo guardò e gli domandò:< Ma voi trasgressivi non usate tagliare le unghie con una semplice forbicetta invece di farvele smozzicare dal cane? >

< Tu ancora stai ai tempi dei primitivi. Evolviti! >,rispose prontamente il rude cantante.

L’uomo lo guardò meglio e notò qualcosa di strano nel viso di Marilyn ma decise di non aprire bocca, poiché i trasgressivi violavano le regole su tutto.

Si diressero a gran passi verso il set allestito per fare finalmente queste maledette foto. Appena il cantante vi ci mise piede tutti lo guardarono esterrefatti. Lui non ci fece poi così tanto caso poiché tutti facevano facce strane alla vista di due occhi in contrasto fra di loro per il colore. Ma quella volta non era così.

Marilyn si diresse verso il fotografo Adolf per salutarlo:< Bella fratello!Come te butta? >

L’uomo rispose gentilmente:< Ciao Marilyn tutto bene grazie. Pronto per incominciare con gli scatti? >

Il rude cantante non se lo fece ripetere due volte e si mise al centro della scenografia.

Dopo circa 30 minuti il servizio fotografico era finito e tutti soddisfatti poterono guardare per bene sul computer le foto da poco scattate.

Marilyn si accorse subito che il suo occhio non era il solito ma era molto strano. Infatti esso non era il normale occhio vitreo ma bensì una pallina da biliardo con al centro il numero 666. Si, proprio quella che aveva attaccato sul suo portachiavi e che si era tolta dal mazzo circa un’ora prima nella fretta di trovare l’occhietto violaceo.

Le foto furono fantastiche e Adolf gli domandò:< Ma come ti è venuta una simile idea in mente?Sei tutto strambo tu!>

Marilyn, inizialmente, si imbarazzò:< Ma io…veramente… > ma subito dopo fu sorpreso di una simile cosa successa involontariamente e si corresse così da far vedere che era tutto calcolato:< …stavo pensando da giorni su un nuovo modo di trasgredire e appena ho visto questa pallina da biliardo l’ho tolta dal mazzo di chiavi e me la sono messa. >

 

Una settimana dopo, la rivista Rolling Stones pubblicò un’intervista e alcune sue foto scattate in quel giorno bizzarro. Sulla copertina del magazine c’era il bel primo piano del suo viso contornato da quintali di trucco, con la lingua rossa tutta di fuori e con i capelli appiccicati alla fronte come se fosse stato leccato da una vacca, con sotto scritto in caratteri cubitali ”Marilyn Manson e la troppa trasgressività”.

Una volta ancora Marilyn aveva fatto centro e ora si godeva la sua popolarità grazie ad un avvenimento involontario.

  
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