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Autore: xxrevengexx    22/09/2013    2 recensioni
Lizbeth Honey Dark. Ragazzina undicenne con famiglia benestante che la considera la figlia perfetta, ovviamente dopo la sorella Charlotte. Ma se dopo 6 anni i suoi genitori decidono, improvvisamente di abbandonarla nel bel mezzo del nulla facendole perdere la memoria?
E cosa succederebbe se una creatura misteriosa si ritrova a voler badare a questa, apparentemente dolce, ragazzina incosciente? Oppure dovrei dire costretta a badare?
Ma, perché costretta?
Questo sta a voi scoprirlo…
Questa è la prima ff che scrivo quindi non è il massimo. Spero vi piaccia lo stesso e che qualcuno me la caghi. Per il momento metto solo il prologo ma, se vedo che anche solo una persona la segue, continuo. Beh, che dire, spero vi piaccia.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
 





Lizbeth Honey Dark. Questo è  il mio nome. Non lasciatevi confondere dal cognome: non sono affatto oscura o robe simili. Sono molto dolce, educata e socievole ma so anche essere testarda e capricciosa se voglio. Ho 11 anni quindi potete capire che con una famiglia benestante non mi manchino i giochi e, tutto quello che desidero,  lo ottengo anche a costo di fare un po’ di scenetta :P. I miei genitori sono molto contenti di me e del mio comportamento e si vantano con gli amici di quante cose riesca a fare a quest’età. Paul, mio padre, lo vedo raramente per colpa del suo lavoro: il manager. Esatto, lui è un manager ma in questo momento non gli è stato affidato nessun nuovo talento. Mia madre, Kate, invece, lavora in un’agenzia viaggi ma, dato che è solo un assistente ( nel caso ci fosse bisogno di qualche commessa in più ) viaggia spesso insieme a mio padre per visitare tutto il mondo. Da come avrete capito rimango spesso a casa da sola con la cameriere e mia sorella gemella Charlotte Hope Dark. Lei è sempre stata più bella di me e anche più elogiata e amata, tanto che, varie volte, papà, la porta con se nei suoi viaggi. Cosa che con me non gli passa neanche nell’anticamera del cervello. Charlotte ha dei bei capelli lunghi, boccolosi e biondo chiaro. Gli occhi color oceano spiccano in mezzo a quel faccino così pallido (caratteristica di famiglia) e quella sua corporatura minuta le conferisce un’aria da angioletto. Io ho i capelli lunghi, che sono l’unica caratteristica uguale a mia sorella oltre al pallore, leggermente mossi e neri come la pece. Gli occhi sono molto particolari: quello sinistro è metà blu notte e metà assomiglia a oro fuso. Colori caldi insomma, che incutono tanta dolcezza quanto timore. Quello destro è, invece, un mix ancora più strano, di colori: un verde chiarissimo unito ad un azzurro ghiaccio che quanto si scontrano danno vita ad un grigio accecante. Questo occhio ha colori molto chiari come avrete capito. Incute molto più terrore, paura e diabolicità del primo. Ma solo la mia famiglia è a conoscenza di questi occhi così particolari perché mi hanno obbligato fin da piccolina a mettere delle lenti a contatto color nocciola per non essere considerata strana dalle persone. I miei genitori non vogliono essere riconosciuti per “quelli che hanno la figlia dagli occhi strani” ma bensì  “quelli che hanno delle figlie carine ed educate”.
 
 
 
 
 
 
6 ANNI DOPO
-Lizabeth alzati! Devi andare a scuola è tardi!- ecco Vilma, la mia dolcissima cameriera personale a cui voglio molto bene.
-Sisi! Adesso mi alzo- e, con la mia solita grazia da uccellino, cado rovnosamente giù dal letto facendo un rumore assordante. Mi vesto velocemente dato che sono già le 7.45 e io devo essere a scuola per le 8.00 e dato che devo ancora fare colazione, cosa molto sacra per me, posso dire di essere in ritardo. Scendo in sala da pranzo dove solitamente facciamo colazione. Mi siedo davanti a mia sorella che mi saluta.
-Buongiorno Beth!-
-Buongiorno Char!- e ci mettiamo a mangiare. Anche se lei è sempre più brava di me in tutte le cose che faceva io le voglio molto bene e anche lei a me. Mi accorgo solo ora che mancano i miei genitori.
-Mamma e papà?-
-partiti- è stata la risposta di mia sorella.
-E…- lascio in sospeso la frase per far capire di continuare.
-Gruppo…5 ragazzi presuntuosi usciti terzi da x-factor. Sono in circolazione da un po’ ma papà non ci ha mai detto niente perché non avevano ancora un tour da fare fino ad oggi- ecco quello che volevo sapere.
 
 
Andiamo a scuola e passiamo la giornata a studiare e ad essere trattate come principessine, cosa che noi odiamo. Ci possono rivolgere la parola solo i professori e gli altri “ricconi della scuola”, gente super viziata, al contrario di noi. Io e Char ci siamo distinte anche nel vestire. Lei è sempre perfetta: gonne, magliette, parigine, stivali e cose del genere. Io invece sono sempre stata più sportiva: pantaloni/leggins (o come si scrive), magliette e scarpe da ginnastica. Ovviamente mi è stato imposto di essere almeno un po’ femminile per non rovinare la reputazione della famiglia. Tzè,  bazzecole.

  HOLAAAAAAAA Ecco il prologo!!! Spero solo di non scrivere per niente e che qualcuno passi a fare una visitina alla mia storia. Mi scuso se ci sono errori. Beh, se qualcuno, anche piccino, piccino, ha deciso di leggere questa storia...RECENSITEEEE!!!!! -ciccietta
  
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