iPod nelle orecchie che passa Venditti, ironia del destino.

Accanto un tizio col Mac che ascolta su iTunes solo De Andrè.

Qualche frase scritta di fretta. Una donna che legge un libro dalla copertina grigia usando il biglietto come segnalibro.

La voglia di raccontare fatti vissuti in prima persona, magari un po' risistemati. Un "What if" dell'adolescenza.

Una canzone ascoltata centinaia di volte, e le pagine del taccuino pian piano si riempiono.

La penna rossa, la prima trovata nell'astuccio, continua a scorrere da sola, il tizio continua a passare in rassegna il suo repertorio, poi si mette a guardare un video.

Il ritmo nelle cuffiette è continuo e non smette mai di influire ispirazione.

Gente che va avanti e indietro per le carrozze, gente che parla al cellulare e cura i propri affari sul PC, gente che guarda fuori dal finestrino in cerca di qualcosa.

I paesaggi cambiano, ma il cielo è sempre coperto e non si decide a piovere.

Intanto l'incipit è delineato, anche se vagamente, l'importante è avere una base, i dettagli verrano delineati in seguito, con calma.

Pian pano la foga di scrivere pensieri in libertà rallenta, fin quasi a fermarsi. Decine di parole scritte di getto, mentre il treno va avanti secondo il suo percorso.