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Autore: Sweet Anny    24/03/2008    5 recensioni
Siamo al sesto anno di Draco Malfoy e al quinto di Ginevra Weasley.I due si amano in segreto, ma la guerra magica incombe sulle loro teste e Draco è costretto a lasciarla per la sicurezza di entrambi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Sparirò

Sparirò

 

 

“È difficile tenerti ancora qui
Sei un fardello troppo grande da portare
E io giuro che non posso farne a meno
Il mio cuore ora no, non ce la fa”

 

 

“Ginevra…”la chiamò Draco, con la sua voce melliflua e perentoria.

La ragazza si voltò verso di lui e tornò nel punto dove si erano scambiati un tenero bacio, prima di tornare ognuno nella propria Sala Comune.

Gli alberi della foresta proibita erano scossi dalla brezza di marzo che si era appena levata, come richiamata per assistere all’evento inesorabile che stava per arrivare.

“Sì?”chiese lei, cullandosi nell’infantile speranza che non stesse per dirle quello che, sapeva, prima o poi le avrebbe detto.

Lui le prese le mani, per poi lasciarle, cercando di ostentare freddezza, ma tutto era inutile, con lei non era mai riuscito ad essere quello che si imponeva di essere.

 

“Ginevra…La nostra storia deve finire…Subito…”decretò, distogliendo gli occhi da quelli della ragazza che lo guardava mesta, improvvisamente svuotata.

La bocca le si era asciugata, il vento sembrava essersi calmato, come se volesse esprimere il suo dispiacere per quello che stava succedendo.
Cercò di trovare aria nei polmoni, per parlargli, per cercare di portarlo alla speranza, sperare assieme che la tempesta passerà e che un giorno avrebbero potuto guardare insieme l’arcobaleno.


“Perché?”fu l’unica cosa che riuscì a dire, l’unica parola che il suo cuore lasciò filtrare da quel turbinio di emozioni: tristezza, rabbia, rassegnazione.

 

 

“E non dico che hai sbagliato in qualche cosa
Perché tu mi hai dato tutto quel che hai
E già so che piangerai, che piangerò
Ma che poi ti cercherò ovunque andrai”

 

Lui la guardò rassegnato, possibile che ancora non avesse capito?Ancora non riusciva a comprendere nei silenzi che seguivano i loro incontri e nelle finte discussioni, fatte nei corridoi per non destare sospetto, quello che rendeva la loro storia antietica?Quello che gli impediva di essere felici, insieme?Quello che era un rischio per entrambi?

 

“Se continuiamo Lui ti ucciderà, sei una traditrice del tuo sangue, tu sei uno spiraglio di luce e io sono un’ombra della notte, sarebbe la nostra disgrazia…Non posso permettere che tu rischi per continuare quello che non sappiamo se sarà eterno…”le spiegò, stringendo i pugni fino a far diventare le nocche bianche, i suoi occhi diventarono improvvisamente lucidi e meno di ghiaccio, come se fossero stati scaldati da qualcosa.

 

“Che vita sarebbe la mia senza di te?Come pensi che sarei felice senza averti qui?”gli chiese lei, prendendogli le mani e distendendole.

Lui la guardò intenerito da tanto coraggio, dovuto ad illusioni puerili che anche lui stesso covava nel fondo del cuore.


“Farai altre esperienze e se tutto questo un giorno finirà, torneremo insieme…Ora non puoi rischiare la vita con me, né io voglio farlo, è una cosa preziosa la vita non possiamo buttarla per un’illusione adolescenziale dell’amore eterno…”decretò lui, mentre leggendole gli occhi capiva di averla ferita con le ultime parole.


“Credi che io sia solo una ruota di scorta?Uno sfizio in più da gustare nel maniero, quando tuo padre non ci sarà più?Sei così sicuro che io dopo tornerò da te?E piuttosto…Sei così sicuro che io me ne andrò ora?”gli chiese, trattenendo le lacrime e forzando un sorriso malizioso nelle ultime parole.

Gli lanciò le braccia al collo e cominciò a baciarlo con foga, senza aspettare di sentire una sua risposta, cercò di spogliarlo, ma dopo aver sbottonato il primo bottone della camicia, lui le bloccò la mano.

 

“E non stringermi così
Chiudi gli occhi e pensaci
Io non voglio farlo per poi perderti.

 

Draco chiuse gli occhi e scostò la ragazza da lui.


“Ragiona Ginevra, per una volta…Non è giusto, non va bene, è rischioso…Non mi aiuterai di certo a soffrire di meno se adesso facciamo l’amore…”le disse, scrutandola con uno sguardo di rimprovero che lei ricambiò con uno sbuffo.

 

“Sparirò, contaci
Non saprai più dove sono
E capirai che con me
Non potevi andar lontano”

 

“Ginevra…Io sparirò…”le disse, accarezzandole una guancia con la mano fredda, per poi pentirsi immediatamente di quel gesto d’affetto che non avrebbe aiutato la ragazza ad accettare il distacco.


“Farò il Mangiamorte, ma vi aiuterò dall’interno senza però tradire il mio esercito, sono un mostro, sono un Mangiamorte, ma non sono un traditore, mi limiterò a cercare di aiutare Potter senza però sradicare del tutto il lavoro di mio padre e di mia zia…E’ la mia famiglia” aggiunse quando vide lo sguardo disgustato della ragazza al nome di Lucius e di Bellatrix.

 

“Vedrai che ti farò schifo, ti pentirai di tutto quello che abbiamo passato assieme…” le mormorò, cercando di convincerla che tutto questo era la cosa giusta, per entrambi.

 

“E saprai dar di più
Trova un uomo che sia buono
E che ti ami più di me
Anche se io credo sia impossibile.”

 

“Perché devo cancellare tutto questo?”gli chiese lei, gli occhi caldi e marroni esprimevano risentimento, rabbia forse, ma sicuramente un grande senso di abbandono.


“Perché questo non è un libro babbano, il cattivo e la buona non possono stare assieme…”rispose freddamente lui, girando i tacchi e muovendo qualche passo verso la parte più interna della foresta.

Lei con due falcate agili lo raggiunse e lo prese per un braccio.


“Cosa farò senza di te?”gli chiese, smarrita dal vuoto che si stava creando dentro di lei, terrificata dal senso di abbandono che diventava sempre più grande.

Lui le sorrise beffardo come a dirle “Che ne so”.


“Te l’ho detto, trovati un altro ragazzo, ma solo uno che ti ami…”le rispose, guardando la foresta perché non riusciva a sostenere il suo sguardo.


“Tipo chi?”chiese Ginny, arrabbiata per sentirsi trattare come una bambolina bisognosa di compagnia.


Potter, ti mangia con gli occhi…” disse lui gelido, facendola arrossire.

Si voltò verso di lei per vedere l’effetto delle sue parole.


“Però, perdente com’è non credo che ti ami come ti ho amata io…”aggiunse, dando un calcio ad un sasso vicino a lui.

 

“Sei un tesoro che non posso governare
E sai di donna, sai d’amore, sai di mare
Tutto quello a cui non posso rinunciare
Ora devi andare via
Dì che è tutta colpa mia
Ma dì al mondo che ti ho amata alla follia”

 

A quelle parole Ginny non riuscì a trattenersi, gli buttò le braccia al collo e cominciò a baciarlo piangendo.

Draco si arrese al bacio, si lasciò cullare dai ricordi dei loro incontri furtivi, al pensiero di lei tra le sue braccia, ma tra tutto si fece largo l’immagine del marchio nero, di Voldemort, di suo padre e di Potter che abbracciava Ginny.

La allontanò da sé velocemente, non poteva sopportare di dover soffrire per altri piacevoli ricordi che durante la sua missione gli sarebbero affiorati alla mente.

 

“Ricordati che ti ho amata…” le disse, per poi correre a perdifiato dentro la foresta.

Ginny provò a rincorrerlo per qualche metro, anche se sapeva che l’indomani l’avrebbe rivisto non sarebbe stato più lo stesso.

Lui non sarebbe stato più il suo Draco.

Rincorrerlo era inutile, era come cercare di rincorrere l’aria.

Si mise a sedere contro una quercia e pianse, per quella maledetta guerra, per quella maledetta divisione in buoni e Mangiamorte.

Quando cominciò a farsi scuro si alzò e tornò al castello.

Mentre camminava nel corridoio del settimo piano, incontrò Harry che stava percorrendo lo stesso corridoio dal senso opposto.

Quando la vide gli occhi gli si illuminarono.

“Ciao Ginny!”le disse euforico avvicinandosi.

La ragazza lo salutò alzando le sopracciglia e poi richiamò l’attenzione della Signora Grassa che era intenta a parlare con un altro ritratto.


Ginny…” mormorò Harry dietro di lei.


“Sì?” chiese lei voltandosi, era la seconda volta quel giorno che veniva chiamata da una voce alle spalle.

“Mi chiedevo se…Ti andava di venire con me ad Hogsmeade…Se vuoi…”le chiese Harry imbarazzatissimo.

Lei gli sorrise teneramente, si ricordava quando le parti erano invertite e lei arrossiva senza ritegno.

In quel momento gli tornarono in mente le parole di Draco.

“Va bene…”accettò semplicemente, pronunciò svelta la parola d’ordine ed entrò nel buco del ritratto, lasciandosi alle spalle un Harry raggiante.

 

 

 “Sparirò, contaci
Non saprai più dove sono
E capirai che con me
Non potevi andar lontano
E saprai dar di più,
Trova un uomo che sia buono
E che ti ami più di me
Anche se
io credo sia
Anche se io credo sia
Anche se io credo sia impossibile.
Perché è impossibile.”

 

 

 

Stazione di King Cross, vent’anni dopo.

 

 

La stazione era affollata come di consueto da ragazzini vestiti in maniera singolare che avevano gabbie con gufi, civette o rospi.

Tutti sembravano fare uno strano gioco, correvano velocemente con i carrelli contro il muro che separava i binari 9 e 10, fino a schiantarsi e poi non li si vedeva più.

Molti si chiedevano se fosse una magia, ma poi ridendo di quel pensiero puerile si convincevano che era un’illusione ottica e che probabilmente si erano mischiati alla folla.

Non sapevano quanto i pensieri infantili spesso siano quelli più giusti.

Dall’altra parte del muro, al binario 9 e ¾ un’allegra famiglia di cinque membri attendeva la partenza sulla pensilina.


“Tanto non lo riprendi!”urlava una bambina dai lunghi capelli rossi, brandendo un boccino d’oro, ad un bambino dai capelli neri.


“Lily ridai il boccino ad Al!” le ordinò una donna identica alla figlia, con gli stessi capelli rossi e gli occhi marroni.

 

La bambina ridiede riluttante la pallina al bambino che ringraziò la mamma con uno sguardo che esprimeva un sacco di dolcezza.

 

La donna si rivolse al maggiore dei tre fratelli, un ragazzino identico all’altro bambino tranne che per gli occhi marroni.


James quest’anno spero vivamente di non ricevere molte lettere dalla McGranitt”gli disse con uno sguardo minaccioso.

 

“Ma mam…”cercò di giustificarsi il bambino ma venne ammonito dal padre, un uomo alto e con gli occhi verdi, la fotocopia del figlio mezzano.

 

“Niente ma, James! Alla prima lettera ti faccio escludere dalla squadra di Quidditch!”lo minacciò l’uomo, ricevendo un’occhiata di approvazione dalla moglie.

 

“Giusto Harry, non ci avevo pensato, parlerò personalmente con la McGranitt!”esclamò la donna.

 

“Visto Ginny, sono un genio!”scherzò il marito abbracciando la moglie e dandogli un buffetto  sulle labbra.

 

Puah!”esclamarono i due figlioletti maschi, ma furono azzittiti da una manata della piccolina.


“Non vedete come sono dolci?”disse con aria sognante, guadagnandosi un’occhiata dolce dai genitori.

 

Il treno fischiò e la famiglia si salutò, Lily seguì riluttante i genitori anche se avrebbe voluto tanto  seguire i fratelli.

Dalla parte opposta della pensilina veniva una coppia di sposi loro coetanei.

Un uomo leggermente stempiato, dai capelli biondi quasi bianchi e la pelle candida andava a braccetto con una donna dai capelli neri lunghi fino a metà schiena.

 

“Ma quello è…?”chiese Harry a Ginny, ma lei non l’ascoltava, fissava allibita la scena.

 

“Buon giorno Potter, Weasley…”disse rivolgendosi alla coppia e soffermando il suo sguardo su Ginny.


Malfoy…”salutarono i due, mentre la piccola Lily osservava la scena con attenzione.

 

Proseguirono di qualche passo, ma Ginny, combattuta fra i ricordi si voltò improvvisamente.

 

Malfoy!”lo chiamò a gran voce e si avvicinò a lui, che aveva mandato avanti la moglie.

 

“Sì Weasley?”chiese con il solito tono mellifluo che non aveva subito cambiamenti nonostante gli anni.

 

La donna lo fissò intesamente, tornando per un attimo quindicenne.

 

“Avevi ragione…Era impossibile…”gli disse, per poi allontanarsi immediatamente in direzione del proprio marito che la guardava sbalordito.

 

 

 

 

Okay!!Era orribile questa One-Shot ma dopo aver ascoltato questa canzone mi sono subito ispirata a questa coppia che non approvo assolutamente, visto che Ginny nel mio ideale o si sposa Harry o va sotto la tomba assieme al fratellino Ronald, ma mi sembrava la più adatta e anche Canon in un certo senso, visto che noi non potremmo mai sapere di un’ipotetica relazione tra i due alle spalle di tutti.

Spero che l’abbiate gradita.

Credits:Luca Dirisio-Sparirò

Grazie per l’attenzione.

Anny

 

 

 

 

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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