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Autore: sakuraelisa    22/09/2013    1 recensioni
Harry ha tutuato nelle sue braccia dei simboli importanti che lo legano a Louis, ogni volta legge quelle frasi e pensa solamente a cosa vogliano dire realmente
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Things i can ... Things i can’t
 
 
20 Agosto 2013

Era strano pensare che proprio uno come lui, che aveva tutto dalla vita si fosse ridotto a questo, a tatuarsi sui polsi due frasi che significavano tutto.

Le cose che poteva fare …

Le cose che non poteva fare…


Era strano pensare che la seconda lista era quella più lunga, era sempre stato un ragazzo di poche pretese, non aveva mai preteso nulla dalla vita, era cresciuto con sani principi, sapendo che per ottenere quello che voleva avrebbe sempre dovuto lottare e lavorare sodo.
Quando era arrivato il suo momento aveva cercato di goderne più che poteva, assorbendo ogni goccia di quell’improvviso successo caduto sulle sue spalle, di certo non aveva messo in conto che, durante questo faticoso ma soddisfacente successo, avrebbe incontrato l’amore della sua vita.
Il suo Louis, il suo migliore amico, quel ragazzo che aveva conquistato il suo cuore giorno dopo giorno e che lo aveva spinto o per meglio dire persuaso a tutuarsi ogni cosa che glielo faceva ricordare dritto sul braccio sinitro, territorio delle cose che non poteva fare.  
Ed ora era lì, alla premiere del loro film, che raccoglieva attimi preziosi in cui si perdeva a guardarlo, a perdersi nei suoi occhi, a lasciarsi cullare dai suoi sguardi innamorati. Sembrava una bella favola anche se poi come in tutte le belle storie succedeva sempre qualcosa di brutto.
Ovviamente non tutto andava sempre bene, ogni volta che c’era un evento, lei era sempre presente.
Quella persona che gli rubava la sua anima gemella, che glielo portava via aggrapandosi con le unghie alla sua pelle e incantenandosi alla sua mano. E lui non poteva fare nulla.
Questa era una di quelle cose che non poteva fare.
Non poteva urlare al mondo che la persona che lo faceva innamorare ogni giorno di più, era quel ragazzo che gli donava il suo sorriso in ogni piccolo istante passato insieme.
Sapeva che la società in cui viveva era una società chiusa e che non ammetteva tanto spesso che l’amore vero potesse esistere anche tra due persone dello stesso sesso, a volte ci pensava e non riusciva a spiegarsi perchè fosse così difficile.
Non aveva scelto lui di innamorarsi, era successo.
Non aveva scelto lui questa vita, ma lei aveva scelto lui, ed ora doveva solo lasciare che il destino facesse il suo corso. La sola cosa che poteva fare e provare a lottare affinchè questo sentimento durasse per sempre.
Dopo aver finito l’ennesima intervista ed aver fatto i dovuti saluti, si ritirò guardando da lontano come Louis stesse sorridendo e come Eleonor gli stesse letteralmente appiccicata.
Entrò all’interno del cinema e proprio quando poggiò le mani sulla maniglia del grande portone, si bloccò.
Lo sentì ridere, sentì quella risata che tanto amava e si fermò, tolse le mani da quel freddo metallo e si guardò i polsi.
Ecco un’altra cosa che non poteva fare.
Non poteva correre da lui nel bel mezzo della folla, e non poteva baciarlo davanti a mille persone, e deliziarsi della sua risata, poggiando le labbra sulle sue in un morbido bacio.
Continuò a fissare quelle due frasi tatuate sulle sue braccia e riflettè se fosse davvero giunto il momento di mandare tutto al diavolo, e di rovinare le carriere della sua famiglia per un capriccio, anche se in fondo al suo cuore e negli occhi meravigliosi del suo ragazzo sapeva che non sarebbe mai stato un capriccio.
Stava quasi per far cadere qualche lacrima dai suoi occhi verde acqua quando sentì una mano sulla spalla, una presa che conosceva fin troppo bene.
Si voltò e si trovo il suo caro vecchio Niall.

“Tutto bene?” Gli domandò preoccupato.

“Si, si non potrei stare meglio!” Disse con un ben evidente finto sorriso…

“Harry ...”

“Non vedi quanto ci amano le nostre fan?” Cercò di sorridere ma era quasi impossibile quando il suo sguardo all’improvviso si indirizzò in un punto preciso.

Niall seguì i suoi occhi e sospirò stanco di fronte a questa situazione.

“Non lo fare…” Gli disse.

“A cosa ti riferisci?”  Gli rispose Harry tornando a guardarlo, forse era meglio…

“Lo sai che è sempre così, lei verrà sempre ad ogni evento, e tu sarai sempre quello che sta male per la situazione.”

“Non lo dire ...” Disse abbassando il viso.

Gli occhi caddero di nuovo su quelle stupide frasi tatuate sui polsi.

“Un giorno tutto questo finirà.”

“Non lo puoi sapere Harry. Tu e Louis siete giovani.” cercò di fargli capire Niall.

“Io e Louis siamo destinati e tutti voi lo sapete, dobbiamo solo aspettare il nostro momento.”

“Ma-”

“Niente ma Niall! Io ti voglio bene, sei un caro amico, ma Louis è il mio tutto e adesso andiamo su, i nostri fan ci aspettano!” Gli disse
poco prima di varcare la soglia e lasciarlo sulla porta.

Sospirò di nuovo, era così stanco di vederli soffrire e di vederli struggersi ad ogni evento, ma ora questa era la situazione e solo il tempo avrebbe cambiato le cose.
Harry quasi corse fino alla sala dove si sarebbe tenuto il Q&A con i loro fan, poco prima di aprire la porta si poggiò al muro e sospirò.
Si guardò ancora i polsi…
Era stanco di non poter fare quello che voleva.
Era stanco di non poter vivere liberamente il suo amore alla luce del sole.
All’epoca nessuno comprese il motivo di tatuarsi quelle frasi, nessuno a parte Louis sapeva. Nessuno  lo conosceva così bene, era la sua metà mancante.

Le cose che non poteva fare.

Non poteva prenderlo da parte nemmeno oggi, per poterlo stringere e sussurrargli all’orecchio quanto era stato dolce con le loro fan, quanto lo aveva amato nel secondo in cui il suo sorriso aveva incontrato il suo su quel palco.
Aveva solo voglia di baciarlo. Prenderlo da parte e assaporare le sue labbra, imprimere il suo gusto sulla bocca.
Sospirò ancora.
Da lontano vide gli altri  avvicinarsi e alla fine entrò nella sala, non prima di chiamarli e sorridere loro con affetto, nonostante tutto, quei quattro ragazzi erano la sua famiglia.
Il film ebbe successo, anche troppo per i loro gusti, erano così felici per il loro pubblico acclamante , per le loro fan li amavano tanto.
Poco prima di scendere dal palco e di andare nel backstage dove poi avrebbero aspettato per andare all’after party una mano gli bloccò il polso.

Le cose che poteva fare…

Si voltò e lo vide.

“Mi stai per caso evitando?” Gli disse con un sorriso.

Harry rimase come incantato… La bocca leggermente socchiusa e gli occhi incatenati ai suoi.
Sentì delle dite intrecciarsi alle sue in un magico secondo e trascinarlo dietro ad una tenda rossa.

“Che fai? Lo sai che non possiamo.” Cercò di lamentarsi Harry, anche se sul suo viso era dipinto un timido sorriso.

“Non ci vede nessuno e sono cose che posso fare.”

“Non lo dire…”

“Harry guardo i tuoi polsi ogni giorno, ogni volta che posso, poso le mie labbra sulla tua pelle, e bacio ogni singola parola.”

“Voglio baciarti…” Gli sussurrò guardandolo negli occhi.

“Ecco, quelle sono cose che non possiamo fare.” Gli rispose quasi ridendo.

“Non sei divertente Louis.” Gli rispose accigliandosi leggermente.

“Me lo ripeti da anni.”

Le loro mani continuarono a stringersi teneramente, Harry quasi nascose la presa da occhi indiscreti,  era geloso di ogni loro carezza.

“Come mai hai quel muso lungo?” Gli domandò Louis.

“St- sto bene, solo penso che sia l’emozione…”

“Non me la bevo!” Gli rispose l’altro diventando serio.

“Non farmelo dire…” Quasi lo supplicò Harry.

“Ancora con questa storia, lo sai che lei non conta nulla!”

Harry inizialmente non rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo sulle loro dita intrecciate, quando il suo occhio ricadde per l’ennesima volta  su quella dannata frase.

Le cose che non posso fare.

Avrebbe tanto voluto essere lui quello che teneva la mano di Louis sul red carpet, che teneramente lo baciava di fronte alle telecamere e
invece si doveva ridurre a questo, a tenergli la mano di nascosto.
Louis si accorse del suo improvviso cambiamento di umore, odiava non vedere il sorriso di Harry, odiava essere lui la causa di questo, si sporse leggermente e gli baciò il mento, facendolo svegliare dal suo sogno ad occhi aperti.

“Cosa fai?” Gli chiese Harry ridendo della sua stupidaggine.

“Sei tu la mia ragione di vita Harry, lei non vale nulla, è una cara amica, sei tu che vorrei sempre al mio fianco, e sei tu che ho sempre
vicino nell’unico posto dove nessuno può dirci nulla.”

“Il palco?”

“Si, il palco.” Confermò.

“È una cosa che possiamo fare.” Sentenziò Harry sorridendo.

“Hai visto? La lista si allunga.” Disse l’altro sporgendosi ancora e baciandolo sulle labbra.

Harry si lasciò andare, rispose al bacio e per quei piccoli ma intensi attimi si sentì come in paradiso, tutto sembrava giusto.

“Su adesso andiamo.”

“Lou mi devi lasciare la mano prima.”

“Eh già, è una cosa che non posso fare.” Gli rispose lui leggermente triste.

Era conscio che c’erano molte cose che lui ed Harry non potevano fare, ma di certo una cosa la poteva fare, poteva perdersi nei suoi
occhi, cibarsi della sua risata e vivere del suo sorriso.

“Sai c’è una cosa che posso fare però.” Gli disse lasciando la sua mano anche se a malincuore.

“Quale sarebbe?” Lo sfidò Harry alzando il mento in alto quasi provocandolo.

“Posso guardarti per tutta la cena, perchè sai penso che ti siederai vicino a me.”

Un sorriso si dipinse sul volto di Harry, finalmente una cosa che potevano fare.
Era vero non potevano tenersi per mano in pubblico, non potevano baciarsi ogni volta che volevano almeno non in mezzo alla folla, e non potevano avere degli appuntamenti alla luce del sole, anche se qualche volta uscivano e inaspettatamente nessuno si accorgeva di loro.
Ma questo potevano farlo, potevano sedersi vicini agli eventi, stare vicini alle interviste, e fare quello che gli diceva il cuore quando stavano sul palco durante uno dei tanti concerti in giro per il mondo.

“Allora ci vediamo al tavolo insieme a tutti gli altri.”

“Si ma io tanto guarderò te tutto il tempo…”

“Lou ...” Sussurrò ancora Harry arrossendo leggermente.

“Non sai quanto amo farti arrossire.”

“Su adesso vai, lei ti aspetta.” Gli disse cercando di deviare l’attenzione dalle sue guance arrossate.

Louis non disse una parola, gli sorrise un’ultima volta non prima di averlo baciato di sorpresa e si allontanò quasi saltellando. 
Quando quella sera cenarono nel lussuoso ristorante dell’Hotel scelto per festeggiare l’uscita del film al loro after party, come promesso si sedettero vicino al tavolo insieme a tutti gli altri.

“Se magari la smetteste di sorridervi ogni cinque secondi.” Disse Zayn lamentandosi.

“Lasciali stare, lo vedi come sono felici?” Disse Liam, invidiando il meraviglioso legame che legava Harry e Louis, avrebbe  tanto voluto anche lui un rapporto del genere, si adesso nella sua vita c’era Sophie, ma non sapeva se sarebbe durata, loro vivevano la loro storia giorno dopo giorno, si augurava che con il tempo avrebbe capito se era la donna della sua vita.

“La gente può vedervi.” Disse Niall cercando di attirare la loro attenzione senza riuscirci.

Ma era impossibile che loro sentissero qualsiasi delle  loro parole, ormai Harry e Louis erano entrati nel loro mondo.
Era una delle cose che potevano fare. Potevano sorridersi durante una cena, potevano fare mille battute sulle persone che conoscevano senza che nessuno lo trovasse strano e potevano nutrirsi delle loro risate.

“Allora hai scelto?” Chiese Louis.

“Non ancora, lo sai che sono un eterno indeciso.” Ammise Harry.

Louis prese il menù e lo sollevò per poterlo osservare meglio.

“Lo sai che sei molto sexy mentre decidi cosa scegliere, hai quell’espressione concentrata e-”

“Smettila Lou!” Cercò di dirgli Harry arrossendo un po’.

“Quanto mi divertirò stanotte a levarti ogni strato di dosso…” Disse ancora l’altro.

Harry arrossì del tutto, e iniziò a ridere per poter mascherare il suo rossore, abbassò il viso verso il suo menù, la sua risata cristallina riempi la loro bolla d’intimità.
Quello si che potevano farlo.
Potevano ridere insieme, e potevano arrossire alle loro battute.
Fu un attimo e per caso Harry si guardò il polso, le cose che poteva fare. Questa era una di quelle, poteva godersi il vero sorriso del suo Louis.
La cena trascorse senza che loro si rendessero conto del tempo che passava, quando terminò andarono alla vera festa.
Ognuno stette con la rispettiva fidanzata,  tranne lui, si Harry, che preferì stare con persone tutte diverse, per fare scorrere più velocemente le lancette dell’orologio.
Si guardò il braccio.

Le cose che non poteva fare.

Non poteva passare del tempo con lui, almeno non liberamente, e in più doveva godersi la vista di quella ragazza che osava posare le mani sui suoi capelli e osava aggrapparsi alla sua mano abbandonandosi sulla sua spalla o sul suo collo.
Era strano che lui queste cose preferisse guardarle che ignorarle del tutto. Ma i suoi occhi in un modo o nell’altro dovevano sempre cercare quelli della sua parte mancante.
A fine serata quando tutti si separarono, poco prima di lasciare la grande sala Louis si avvicinò ad Harry che ammirava il paesaggio in lontananza dal balcone che dava sul Tamigi.
Gli toccò dolcemente una spalla per farlo voltare notando che ancora unavolta si stava guardando le braccia, o per meglio dire stava osservando quelle dannate parole tatuate sulla sua pelle.

“Eccoti.” Gli disse.

Harry si sorprese nel sentire proprio quella voce, quella che fra tutte era sempre nella sua testa.

“Sei ancora qua?”

“Si prima di andare, volevo solo dirti una cosa…”

“Accompagni Eleonor a casa?” Chiese adombrandosi a quella domanda

“Sai che devo Harry, dovrò stare anche un po’ con lei, sai per farle compagnia.”

“Giusto! Lei è cosi sola, che ha tanto bisogno del suo ragazzo affianco.” Sussurrò alzando lievemente la voce.

“Harry…”

“No Louis, non dire nulla è solo che ... sono cose che io non posso fare e non mi piace che lei invece possa.”

Ecco che il suo occhio ricadde su quella frase tatuata sul braccio.
Un’altra cosa che non poteva fare, un’altra da aggiungere a quella lunga lista.
Louis lo guardò e improvvisamente sorrise.  Harry non capì perché stesse sorridendo in un momento del genere. 

“Sai c’è una cosa che lei non può fare e non potrà mai avere.”

“Lei non potrà mai entrare nel mio cuore e non potrà mai averlo ...” Continuò.

“Perché quello appartiene solo a te Harry.” Finì poggiandogli il dito sul petto, proprio sul cuore, che in quel momento batteva fortissimo.

Harry non si rese nemmeno conto di star  sorridendo, solo quando Louis si sporse e lo baciò si rese conto che le sue braccia stavano circondando il suo collo e che lo stavano avvicinando sempre più a lui.

“Devo andare, ci vediamo a casa tua?”  Gli sussurrò sulla bocca proprio poco prima di separarsi del tutto.

“Si ti aspetto là, solo non farmi aspettare troppo!”

Louis non rispose solo gli regalò un altro dei suoi sorrisi e si allontanò.
 Harry lo vide allontanarsi e vide Eleonor prendere la sua mano e anche se  questo lo fece diventare triste non si accigliò, pensando che dopotutto lui avrebbe sempre avuto una parte di lui che lei non avrebbe mai avuto.
Quella notte quando rientrò nella sua casa, si levò la giacca posandola sul divano vicino all’ingresso ,avviandosi verso la camera da letto si sbottonò la camicia levandola e posandola sul letto, dove crollò.
Non passò molto tempo che si tolse le scarpe e si coricò meglio, con la schiena poggiata sul copriletto e la testa sul cuscino.
Si portò le mani sul viso e i suoi occhi osservarono ancora quelle frasi sulle sue braccia.

Le cose che non poteva fare

Le cose che poteva fare


Quella sera quelle parole gli erano risuonate nella testa tutto il tempo, non riusciva a non pensare al fatto che c’erano tante cose che non poteva fare. Avrebbe tanto voluto che fosse più semplice, era convinto che non ci fosse nulla di più facile che amare qualcuno, e invece aveva scoperto a sue spese che il vero amore è irto di ostacoli.
Sentì un rumore in lontananza ma non gli diede peso, quando sentì il familiare tintinnio delle chiavi che venivano poggiate sul mobile vicino alla porta d’ingresso subito si destò.
Vide una figura che conosceva fin troppo bene fermarsi sul ciglio della porta e far finta di bussare.

“Posso entrare?”

Harry si alzò sui gomiti e lo guardò, un sorriso si espanse sul suo viso.

“Ti stavo aspettando.”

Louis entrò nella stanza e si sedette sulla piccola poltrona situata vicino alla finestra per potersi levare le scarpe.

“Scusami ma ho dovuto accompagnarla fin dentro la sua stanza.” Disse mentre si slegava i lacci.

“Non la finiva più di parlare.” Disse sorridendo quando finì.

“Continuava a dire che dovrei smettere di fingere di non guardarti.” Continuò, levandosi la giacca e avvicinandosi al letto e porgendo i
polsi ad Harry.

“Me li slacci?”

Harry che per tutto il tempo era rimasto ad ascoltare, si mise seduto e prese tra le sue mani i suoi polsi, li strinse forte e con le dita li
accarezzò.

“Questa è una cosa che posso fare…” Sussurrò.

Louis si abbassò e baciò la sua fronte teneramente.

“Oh Harry ci sono tante cose che possiamo fare.”

“No Lou, sono tante quelle invece che non possiamo fare…” Sussurrò ancora intrecciando finalmente le loro dita.

“Ci sono cose che è meglio che la gente non veda, è meglio vivere il nostro amore alla nostra maniera.” Cercò di dirgli Louis.

Harry non rispose,  sbottonò i bottoni ai polsi della sua camicia, così che Louis potesse levarsela del tutto. Rimase con solo la maglia addosso e lo spinse  sul letto posando la mano sul suo petto. Caddero insieme, uno di fianco all’altro, con le gambe aggrovigliate.
Louis prese delicatamente il suo polso sinistro e lo baciò, sfiorò con le labbra quelle parole incise sulla sua pelle.
Harry rabbrividì al suo tocco e sospirò felice, era da tutto il giorno che bramava quel momento, e adesso era arrivato.

“Era da tutto il giorno che volevo farlo…” Sussurrò.

“È una cosa che puoi fare.”  Constatò Harry.

“Già!” Confermò Louis sorridendo lievemente.

Si avvicinò di più e posò l’altro braccio sulla sua vita e lo attirò a se.

“Sai ci sono tante cose che non possiamo fare Harry ma -”

“Sarebbe tutto più facile se noi potessimo fare solo quello che ci pare.”

“Il mondo sa che ci amiamo, solo che non possiamo mostrarlo.”

“Per questa ragione ho tutuato queste frasi sul braccio.” Sussurrò Harry a pochi centimetri dalle sue labbra.

“E a me piace solo ricordarti che questo lo posso fare…” Gli disse poco prima di baciarlo.

Harry si abbandonò al suo tocco, pressò le labbra sulle sue e si lasciò cullare in quello strano groviglio di gambe e braccia.
È vero c’erano cose che non potevano fare, ma potevano baciarsi in quel letto. Potevano sussurrarsi quanto si amavano e quanto l’uno teneva all’altro.
Quando si separarono, Harry posò la testa sulla sua spalla e si lasciò stringere, le forti braccia del suo Lou lo circondavano e lo facevano sentire a casa.
Una delle sue mani accarezzò il retro del suo collo e i suoi occhi caddero per l’ennesima volta su quella frase.

Le cose che non poteva fare.

Erano tante le cose che non poteva fare, ogni giorno la lista si allungava sempre più, ma c’erano tante cose che poteva fare è stare in quel letto con il suo ragazzo, era una di quelle.
Ci sarebbe voluto del tempo ma alla fine lui era sicuro che il giorno in cui avrebbe potuto mostrare al mondo quel ragazzo che lo rendeva felice anche con un minuscolo sorriso, sarebbe arrivato presto.
E finalmente avrebbe potuto guardare i suoi polsi e sorridere di fronte alla scritta incisa sulla sua pelle: le cose che posso fare.
 


Note:

Salve a tutti, io mi chiamo Elisa, scrivo già diverse storie qua su EFP che riguardano un altro fandom, ma nei giorni scorsi ho avuto l'idea per scrivere una one shot su Harry e Louis, sebbene molti non ci credono, io sono fermamente convinta che nella realtà loro due stiano insieme per davvero, anche perchè basta guardarli per capire che si amano, inoltre avendo avuto la fortuna di vederli insieme dal vivo, vi posso confermare che tutti i sorrisi che noi vediamo nelle foto, nella realtà sono mille volte meglio e poi loro sono bellissimi XD
Comunque un grazie a chi leggerà e alla mia cara beta Ely :) 
  
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