Questa ff partecipa al
“Flash Contest - Cominciate a
scrivere!” di Vera Claire.
Questa ff partecipa al “
Harry Potter Slash contest” di
RoseDust.
DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i
suoi personaggi
appartengono a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia
è stata
scritta senza alcuno scopo di lucro.
I
piani
perfetti non sempre riescono alla perfezione!
Harry
entrò di soppiatto nella stanza da letto, cercando di
provocare il minor rumore possibile. Socchiuse la porta con una mano,
mentre
nell’altra reggeva un vassoio pieno di leccornie, una tazza
di tè, una di caffè
e un’ultima con del latte. La poggiò sul comodino,
vicino al letto, mentre
guardava Draco dormire nel loro letto. Sembrava un angelo in quel
momento,
peccato che svegliandosi diventasse il peggiore dei demoni, armato di
un
sarcasmo pungente e di un ghigno malefico, che amava indirizzargli.
Durante i
cinque anni che avevano trascorso insieme, vivendo
sotto lo stesso tetto, si era un po’ addolcito, anche se
continuava a
lamentarsi dei suoi mille difetti e dei suoi amici più cari,
che, a suo dire,
Harry lo obbligava a frequentare.
Si sedette al
bordo del letto, sfiorandogli una guancia con
la mano sinistra; lo accarezzò piano, attento a non
svegliarlo. I capelli
biondi gli incorniciavano il viso, rendendolo quasi etereo. Harry
s’imbambolò
per qualche attimo: non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.
Scosse la
testa, riprendendosi dal torpore che lo aveva
invaso, ricordandosi perché era lì.
Si
piegò fino a raggiungere le labbra del compagno con le
sue, le sfiorò piano, portando la mano sinistra ai capelli,
in modo da riuscire
a spostarli leggermente.
Si
staccò dopo secondi, sorridendo felice, la reazione era
stata quella sperata: Draco strizzò gli occhi e si
leccò le labbra, prima di
portare una mano fra i capelli e scompigliarli leggermente.
Aprì gli occhi
lentamente, un po’ infastidito dalla luce, che entrava dalla
finestra. Gli
rivolse un sorriso appena accennato, sillabando un ciao.
“Buon
giorno, bella addormentata…” rispose Harry,
carezzandogli il volto.
Draco
alzò un sopracciglio, scettico e il ghigno malefico,
tanto familiare a Harry, comparve sul suo volto.
“Che
hai detto?! Potter, guarda che io non sono la tua
principessina, non trattarmi come tale!” Freddo e
implacabile, spostò con
stizza la sua mano.
Harry
sospirò, chiedendosi se Merlino lo odiasse davvero o
fosse stato lui a scegliere di condividere il resto della sua vita con
una
persona troppo suscettibile e presuntuosa.
Tentò
di stemperare la tensione creatasi con un’altra
battutina.
“Certo
che sei la mia principessa adorata! Ho comprato
questo castello solo per te!” disse, indicando la stanza con
un sorriso sincero
in volto.
Draco, se
possibile, mostrò un’espressione ancora
più acida.
“Potter,
smettila di trattarmi come una donna! Sappi che ho
ucciso per molto meno!” Lo guardò arrabbiato e
fece per scoprirsi e andarsene.
Harry decise di
provare a salvare il salvabile: non era
quello in modo in cui aveva pensato di trascorrere la mattinata; il suo
piano
era portare la colazione a letto al suo amato, lasciare che mangiasse,
mentre
lo riempiva di complimenti e infine iniziare nel migliore dei modi
quella
domenica, cioè facendo l’amore, anche
più di una volta. Oramai, l’ultimo punto
della lista era da escludere, aveva offeso il biondo e avrebbe
già fatto un
miracolo se fosse riuscito a convincerlo a perdonarlo e a evitarsi una
delle
sue solite punizioni che, quando si trattava di Draco, si tramutavano
tutte in
“astinenza forzata”.
Deglutì,
facendosi coraggio. Mise una mano sul braccio di
Draco, fermando i suoi movimenti e disse: “Volevo solo essere
romantico… Non
era mia intenzione offenderti… Te lo giuro!”
Mise su la
miglior faccia da cucciolo bastonato che aveva
nel suo repertorio, puntando i suoi occhi verdi nelle iridi grigie del
fidanzato.
Draco
sbuffò, lanciandogli un’occhiataccia, ma
poggiò la
schiena sulla spalliera del letto, lisciandosi il lenzuolo sulle gambe.
Harry
esultò interiormente: era già un inizio, lo stava
ascoltando.
“Io
non credo affatto che tu sia una donna… Non hai niente
di accomunabile con una di loro… E credimi se
l’avessi, non saremmo mai finiti
qui! Non riesco proprio a farmele piacere! E dire che ci ho provato:
per poco
non mi sposavo con Ginny!” continuò a scusarsi,
cercando di far reagire in qualche
modo Draco.
Sentendo il
nome di battesimo di Fiammetta, il biondo
sorrise. Si girò verso di lui, guardandolo negli occhi e
mordendosi un labbro.
Harry sorrise:
stava cedendo. Ora doveva soltanto dire
l’ultima, perfetta frase e poi si sarebbero baciati e Draco
non l’avrebbe
scansato via malamente.
“Ho
scelto te, perché ti amo! Perché sei il ragazzo
più
fantastico che mi potesse capitare e sono onorato di poter vivere con
te, di
poterti venerare come meriti… Sei la persona più
importante per me e ti ringrazio
di avermi concesso una possibilità quel sei ottobre di
cinque anni fa in cui
accettasti di convivere con me… Sono l’uomo
più fortunato che esista.” Gli
prese una mano, baciandogli il polso e vide un sorriso sincero nascere
sul
volto dell’altro.
“Va
bene, Potter, Sei salvo per stavolta.”
Poi girò il viso
verso il comodino e indicò il vassoio.
“È
la mia colazione?” chiese, quasi come se ci fosse qualcun
altro nella villa dove vivevano, cui Harry l’avrebbe portata.
“Certo,
tutti i tuoi dolci preferiti e… Poiché non sapevo
che cosa preferissi bere questa mattina… Ho portato sia
caffè sia tè sia latte.
Scegli tu. Fai con comodo.” Disse, porgendogli la sua
colazione. Si alzò e
aggirò il letto, stendendosi al suo fianco; gli
passò una mano sulle spalle, mentre
Draco mischiava il caffè e il latte e metteva da parte il
tè.
Lo
guardò mangiare con un eterno sorriso in volto,
baciandogli una tempia. Draco addentò una brioche alla
cioccolata, poi si pulì
la bocca con il tovagliolo di seta, al lato del piatto e
poggiò la testa sulla
sua spalla.
“Baciami
adesso, Harry.” Il bruno non se lo fece ripetere e
avvicinò le labbra alle sue, coinvolgendolo in un bacio
passionale, pieno
d’amore. Avrebbe voluto che durasse di più, ma
quando Draco si staccò da lui,
lo fissò in volto e vide un sorriso identico al suo
comparire sulle labbra
dell’altro.
“Ti
amo anch’io, Harry.” Sussurrò Draco,
mentre prendeva un
bignè dal vassoio e lo avvicinava alla bocca
dell’altro; Harry lo morse
volentieri , leccandosi le labbra subito dopo. Poi si
appoggiò allo schienale,
sospirando felice.
“È
vero! Ti amo! Ma se provi a gongolare con uno qualsiasi
dei tuoi amichetti, perché finalmente te l’ho
detto… Andrai a dormire nella
camera degli ospiti per due mesi!” disse, ghignando, mentre
si leccava le dita.
Harry
s’irrigidì tutto d’un colpo, sbarrando
gli occhi,
mentre la risata cristallina di Draco si espandeva per la stanza.
Eh,
sì! Aveva proprio scelto una persona complicata e sempre
piena di sorprese con cui vivere. Per loro, il per sempre felici e
contenti
avrebbe atteso, così come l’anello di fidanzamento
nel doppio fondo del
cassetto del suo comò.