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Autore: kannuki    22/09/2013    1 recensioni
Non ha alcuna arma con se, non può difendersi e non può neppure replicare il giochetto che ha fatto con Rose a suo tempo. Ora che Katherine ha assunto la cura per l'immortalità, non è certa che torni indietro, una volta morta... ed è piena di verbena, fattore che rende nullo qualsiasi tentativo di salvarla! Resisterà, farà quello che ha sempre fatto con Klaus: ignorerà Marcel e scapperà alla prima occasione... e se proverà a morderla, avrà una bella sorpresa.
Comincia come la seconda parte di 'Meet EM at 2:00 pm', incrocia 'Hannibal' e Will Graham a Baltimora e prosegue con 'The Originals' a New Orleans. Nessun Elijah è stato pugnalato in questa storia. ^^
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Katherine, Pierce, Klaus
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Backover'
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Commenti dell'autore: chi di voi è così scaltro e capace da dirmi come rendere visibile la nota 'crossover' e la relativa sottocategoria 'Hannibal' che non riesco a far apparire in nessun modo? Mi è stato rimproverato da alcuni lettori la mancanza, ma quando ho chiesto chiarimenti sui passaggi da fare, non mi è stato risposto. Ho seguito le faq e provato a rifare il procedimento più volte, ma non c'è stato nulla da fare. Aiutatemi, please! ^^
Annaterra: non trovi che questi capitoli siano smielati? Temo che la frequentazione degli amici e dei loro recenti pargoli, abbia influenzato la mia scrittura al punto di snaturare i personaggi. Per quanto riguarda Elijah, credo ci sia poca speranza di recupero. :/


Katherine aveva acquistato il biglietto per il primo spettacolo ma aveva visto circa metà film. Aveva perso il filo, intenta a rimuginare sulla complessità della vita e le sorprese nascoste dietro gli angoli. All'uscita aveva pensato bene di fare una passeggiata che si era protratta per ore. Non avrebbe mai avuto la risposta al grande quesito 'perchè non ha scelto me', ma di certo avrebbe smaltito il quintale di pop corn divorato al cinema.

Ora ha i piedi pesti per il troppo girovagare. Deve tornare a casa, andare avanti col racconto, tralasciare la parte del castello – quella che l'aveva fatta illudere - e saltare direttamente alla fuga notturna nei boschi. Vuole giungere al momento della propria morte e al nodo scorsoio che le segava il collo. Vuole raccontare quello che ha provato un attimo prima di morire, e al nome che ha pensato mentre lo sgabello andava giù. Era morta con la maledizione sulle labbra e la certezza che non sarebbe mai stata felice. Mai felice, ma mai piagnucolante!

Tutto d'un tratto, Katherine è stanca. Stanca di arrabbiarsi, stanca di rimuginare, stanca di lottare. Ferma un taxi e quando arriva a casa e scorge le luci accese nell'appartamento, è troppo stanca per maledire la testardaggine di Klaus. Mikeal è sveglio e sta giocando a modo suo: sbatte un cubo colorato sul tappeto, lo afferra di nuovo e lo lascia ricadere. Klaus se ne sta stravaccato sul divano a leggere qualcosa e ogni tanto getta un'occhiata al figlio. Quando la vede, risale lentamente la figura. “Bello, il film?”

Ha annusato l'odore del disinfettante delle poltroncine? Katherine si sbarazza di giacca e borsetta. “Quando ho detto di non volere te e tuo figlio fra i piedi...”

Ahh...”

La donna abbassa uno sguardo gelido sul bimbo. E' felice di rivederla. Non può dire la stessa cosa. “Non dovrebbe essere a nanna?”

Ma... a!”

Katherine ha esercitato il distacco emotivo dal momento in cui si è svegliata nel letto di Rose. Ringrazia il suo autocontrollo che le impedisce di staccargli la testa dal collo. “Se Elijah trova la madre, cosa pensi di fare?”

Secondo te?” Klaus raccoglie Mikeal dal tappeto e lo sistema sulle ginocchia. Non lo ammetterà mai ma quella è la sua parte preferita. Conoscerà un migliaio di fiabe di tutte le nazionalità e quando la memoria si esaurisce, basta dare spazio all'immaginazione. Ma per ora, per la sua età, vanno bene anche Cappuccetto Rosso e il Fagiolo magico. Mikeal adora le figure grandi e colorate, ci passa sopra le manine, gorgoglia qualcosa e tira un calzino, rivolgendo un sorriso enorme al padre.

Klaus ci ha messo un po' ad abituarsi alle continue richieste di attenzioni. Il resto è venuto naturale. Mikeal gli si appollaia addosso, sbadiglia e stropiccia gli occhi mentre Klaus gli accarezza la schiena e la testolina e continua a narrare. Quando si addormenta, conclude il paragrafo e si rivolge a Katherine che è rimasta attonita a guardarli. “Un bel nulla.”

Katherine ha un groppo enorme in gola: non sta guardando loro, ma ciò che rappresentano. Torna in camera, si barrica dentro e fissa il pomello smaltato. Poi tira indietro i capelli, li lega in una crocchia e infila gli auricolari per concentrarsi meglio. Si perde nello schermo e sulle poche righe della pagina Word scritte in precedenza. Si perde nei ricordi, fra i corridoi del castello, fra i caminetti infuocati delle enormi sale e nella camera di Niklaus, fra le lenzuola di seta e i trofei di caccia appesi alle pareti.

***

Katherine si risveglia al rumore del camion dei rifiuti. Dovrebbe essere abituata, visto che tutte le mattine quel dannatissimo camion! passa a raccogliere il suo minuscolo sacchetto. Anche stanotte, ha sognato la sua illusione. Intontita, annusa l'aria. Il rompipalle è ancora lì, ma le ha anche preparato la colazione, pensa con gli occhi ridotti ad una fessura e ciabattando fino alla cucina con i capelli a nido di condor. Caffè e waffles. Le mancavano.

Buongiorno.”

Mrgh...”

Katherine si schianta a sedere sulla sedia della cucina, rantola e affonda il viso fra le braccia, nel buio delle maniche del pigiamino.

Ahh...”

Ha fatto finta di non vederlo, ma le sollecitazioni sonore sono impossibili da eliminare. Katherine alza la testa e la puntella saldamente alla mano. Fra i due, è sempre lui quello felice di rivedersi. La poltiglia bianca che ha nel piattino è finita ovunque, tranne che nel suo pancino. Katherine ne cattura un po' col polpastrello e lo porta alla bocca: mela frullata e latte. “Il mio caffè?”

Klaus la sta guardando, immobile alle sue spalle. Katherine ha strane reazioni quando si tratta del piccolo.

Lo so che non stai facendo nulla, ho gli occhi dietro la testa” lo avvisa con voce morbida mentre pulisce il visetto del bambino, estrae un cucchiaino dal cassetto delle stoviglie e prende ad imboccarlo.

Beh, lo scenario merita attenzione. Sorridi.”

Sorridi? Katherine si volta, perplessa. La foto per l'album dei ricordi? Con quei capelli a covone?! “Cancellala immediatamente” soffia sbarazzandosi del bavaglino sporco e del piattino che plana nel lavandino. E' un ritratto orribile che non le appartiene...

Maa...”

e Mikeal la chiama perfino 'mamma'!

Il tuo caffè.”

Klaus sorride platealmente e le schianta un bacio sulla tempia. Katherine afferra la tazza con l'intento di svuotarla sulla sua maglietta. Sbuffa e gli da la schiena. “Imbecille...”

Te la mando via bluetooth.”

Risparmia la fatica!”

Mikeal gorgoglia qualcosa in una strana lingua e la guarda con i suoi enormi occhioni. Katherine gli fa la linguaccia e lo ignora. “Quanto intendi restare?”

Klaus traffica col cellulare e sorride, dentro e fuori di se. “Già stufa di avermi intorno?”

Mi hai stancato dopo cinque minuti.” Katherine sistema la tazza nel lavandino e apre il miscelatore. “Solo con me riesci ad essere davvero te stesso. E' per questo che sei qui” sentenzia girando lo sguardo sul vampiro.

Klaus non ha alcuna reazione apparente ma sta rimuginando le sue parole. “Forse mi mancavi e basta.”

Forse dovresti tornare a casa, crescere tuo figlio e piantarla con i ricordi.”

Tu riesci a smetterla, con i ricordi?”

No, neanche un po'. La psicoterapia è servita a poco. Ehi, togli quel braccio!

Katherine raddrizza le spalle e il braccio di Klaus scivola fino alla sua vita, tirandola a se. “Bellissima” decreta mostrandole la foto appena scattata.

Bravo, hai imparato a usare Instagram. Ora cancella quell'obbrobrio, pensa ignorando il ritratto in cui lei sembra felice e Mikeal ha le guanciotte gonfie di pappa. “Il ruttino” mugugna, innervosita, uscendo dal cerchio caldo e affettuoso che ha creato.

Mh?”

Se non fa il ruttino si sentirà male.”

Klaus solleva il piccolo, sistemandolo contro di se.

Come mai sai tutte queste cose sui bambini?”

Il cellulare ronza sul tavolo, l'occhio di Katherine vi cade sopra senza volerlo. Hayley. La chiamata si perde quasi subito e viene sostituita da quella di Elijah. “L'ha trovata.”

Non è Hayley il suo primo pensiero, la mattina. Una volta poteva prevedere le reazioni di Katherine, ora è dubbioso circa il comportamento da tenere. Meglio restare sul programma della giornata. “Andiamo a fare una passeggiata. Vieni con noi.”

Non voglio intromettermi in un momento padre/figlio.”

La sua freddezza lo scoraggia un po'. E' ancora innamorata del fratello, è per questo che lo tiene a distanza?

Non dirgli che siete qui, non li voglio fra i piedi. Ci sono fin troppe persone in casa.” Katherine sistema i piatti nel lavello e apre l'acqua calda. Perché continua a tenere puntato il moccioso nella sua direzione? E' stufa del suo sguardo ansioso. “Usarlo per ferirmi è la cosa peggiore che tu possa fare.”

E' la prima volta che Katherine gli spiattella la verità in faccia senza giri di parole.

Non dovevi portarlo qui...”

Quel tono lacrimoso ed esitante non può fraintenderlo. E' ora o mai più, pensa risistemando il bimbo nel seggiolone e imprigionandola contro la credenza. “Kat, tu sei meravigliosa e quando avrai dei figli, sarai una madre splendida.”

Il complimento la ammutolisce. Katherine non replica ma una smorfia dubbiosa le altera i lineamenti. Klaus sta per aggiungere altro, quando il telefono riprende a ronzare.

Rispondi al rompiballe prima che gli scoppi una vena...”

E' sempre più scoraggiato e le telefonate del fratello non lo aiutano... uh?

Katherine appoggia la fronte contro la sua spalla e chiude gli occhi. Profuma di lozione infantile e talco per bambini, ma sotto sotto percepisce il suo odore. Quella mattina è iniziata proprio male. Fra il capitolo sul castello (che non aveva potuto fare a meno di inserire) e il ricordo della sua illusione...

Sei più insistente di un venditore telefonico!”

>Non farai lo spiritoso, quando ti rivelerò dove ho rintracciato Hayley.<

Sono tutto orecchie. Stupiscimi!”

Din don

Katherine tira indietro i capelli e si allontana verso la porta. Klaus vorrebbe seguirla ma Mikeal sta cercando di evadere dal seggiolone. Lo afferra al volo, prima che possa cadere, ed esce nel giardino retrostante, permettendogli di sgambettare sull'erba alta senza pericoli di sorta. La voce di Elijah gli giunge ovattata, monotona. Quando smette di parlare, Klaus passa una mano fra i capelli e si accovaccia sui gradini esterni. E' finita la vacanza.

***

E' qui, vero?”

Lo sguardo di Katherine è gelido, per nulla amichevole.

Elijah mi ha seguito.”

Lo sappiamo” mormora chiudendo la porta sul vialetto vuoto. Lo sente, ma forse è solo un'impressione. “In cucina” borbotta prima di infilarsi in camera da letto.

Hayley pensa che il primo pericolo l'ha passato indenne. Katherine sembra diversa, anche se si sforza di tenere la parte. Hayley si domanda se ha interrotto qualcosa, ma è solo un lampo nella testa. Il pensiero viene divelto brutalmente dalla necessità di stare con il figlio e riabbracciarlo. Fuggire è stata una stronzata. Ha patito le pene dell'inferno tutti i giorni di lontananza... “Amore mio!”

Quell'amore mio non è certo destinato a lui. Klaus intasca il cellulare e si sposta di qualche centimetro. Hayley lo scavalca senza rivolgergli uno sguardo, si lancia sul bambino e lo stringe contro di se. Mikeal apprezza la nuova figura, la ricorda, sente che quella è la sua vera mamma. I gridolini si fanno concitati e frenetici. Klaus vorrebbe ucciderla ma di nuovo deve dar ragione alla saggezza di Katherine: non lo farà mai più. Rientra in casa, dirigendosi verso la camera da letto. Bussa e viene avanti senza aspettare la risposta. Katherine è vestita di tutto punto, sta truccandosi allo specchio e ha l'aria apparentemente tranquilla.

Che ti avevo detto?”

Me l'avevi detto” mormora, cauto. Non capisce il suo stato d'animo. Non sente nulla provenire da lei.

La donna avvita il mascara, si alza in piedi e sistema la cintura in vita. “Quando torno, voglio tornare la casa vuota.”

Non gli piace, non è normale. Non è normale per lei. “Kat, io ti amo ancora. Non scordarlo mai. Ci sarò sempre per te.”

Katherine sorride noncurante, ascolta fino alla fine e poi estrae una giacchetta dall'armadio, divertita. “E' solo un problema tuo, Niklaus.”

  
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