Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: _Diane_    24/03/2008    7 recensioni
Conan Edogawa.
Un bambino con un grande segreto da custodire, per proteggere se stesso e le persone che gli stanno intorno.
Shinichi Kudo.
Un "giovane detective" che deve stare al gioco, fingersi quel "piccolo bambino" con un'insolita passione per gli omicidi e affini....
Ancora per molto? No, non credo.
{24/03/2008 - Ultimo capitolo online!}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Shinichi Edogawa & Conan Kudo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Shinichi-Edogawa

Epilogo 1: Shinichi Kudo


Che cos’è questo dolore lancinante che mi pervade il corpo? Cos’è questo oblio che mi circonda, che non mi permette di mettere a fuoco la realtà?
Fuoco. Lo sparo. Gli spari. Haibara. Ran.
Non riesco a pensare ad un momento preciso di quello che era appena successo.... Solo immagini di persone e luoghi affiorano a tratti nella mia mente, come una persona che sta annegando in un fiume e lotta con tutta se stessa per rimanere a galla.
Mi aggrappo fermamente a quelle immagini, per rimanere in superficie. Forse il fondo l’ho già toccato. Non so neanche se sono vivo, oppure morto. In fondo, che importanza ha? Non sono riuscito a proteggere né Ran, né Shino, né Kogoro… Figuriamoci me stesso.
Il dolore è abbastanza alleviato, e la mia mente vaga leggera, indizi in più per credere di essere morto.
L’unico rimpianto che ho, è quello di aver detto a Ran che l’amo. Chissà come ci starà male, dopo che saprà che il ragazzo a cui ha voluto bene e per il quale ha dovuto aspettare così tanto tempo, non c’è più.

-Ehi, scemo, svegliati!-
Sento ad un tratto una voce che forse mi rivolge la parola…. Maschile? Non posso esserne sicuro, ma mi pare che appartiene ad una persona che conosco bene….
-Heiji, non vedi che sta male! Non mi sembra il caso di urlare, ne tantomeno dargli dello scemo!-
Un’altra voce, però femminile, conferma i miei sospetti, dandomi la certezza di avere accanto Hattori e Kazuha. Quei due avrebbero finito per sposarsi, ne era certo.
Cerco di aprire gli occhi, e mi sorprendo quando scopro di riuscire ad aprirli con poca difficoltà.
Sono in un letto, probabilmente d’ospedale, dato il forte profumo di disinfettante misto a qualche strana essenza.
Vedo contorni sfuocati delle persone che ho intorno, ma subito la realtà si fa più nitida, e scopro che un piccolo gruppo di persone mi stanno osservando, campeggiato appunto da Kazuha, Hattori, e due medici.
-Vede, non c’è da preoccuparsi! Ha la scorza dura, lui!-
Stava dicendo Heiji ad uno dei due infermieri.

-Ovvio, cosa credevi…-
Riesco a dire io, prima di sentire qualcosa tirarmi le coperte del letto. Sposto lo sguardo in quella direzione, e scopro gli occhi lucidi di una bambina… Gli occhi di Ayumi.
-Come stai..?- Riesce a dire piano, mentre al suo fianco noto solo ora la presenza di Mitsuhiko e di Genta, che stanno sostenendo la piccola Ayumi, la quale altrimenti sarebbe svenuta a terra.
-Ehm, bene!- Mi trovo a mentire, incapace come sono di capire se è tutto un sogno, o la vera realtà.. Ehi, un momento. Che ci fa qui Ayumi, e gli altri? Non mi conoscono come Shinichi, vero? Perché dovrebbero venire a trovare una persona che non conoscono?
La verità mi appare chiara e limpida un secondo più tardi, quando porto le mani davanti alla faccia, per osservarle, e mi tasto faccia e capelli.
Sono tornato bambino. Non sono più Shinichi Kudo. Sono tornato Conan Edogawa.
Probabilmente ho un sussurro, una strana espressione mi attraversa il volto, perché Hattori mi osserva, e ride sotto i baffi. A volte mi chiedo chi dei due sia tornato bambino.

Sempre Hattori riesce a trattenersi dalla voglia di ridere a crepapelle della situazione, e ritrova la concentrazione per sbattere tutti fuori dalla stanza, con uno stratagemma.
-Fuori, fuori, ha appena ripreso conoscenza, non vorremmo stargli addosso proprio ora.-
Heiji sta spingendo tutti fuori dalla camera, dottori compresi. I due bambini non fanno storie, e trascinano con loro Ayumi, che probabilmente avrebbe voluto vedere se sto davvero bene. Solo Hakuha, come era prevedibile, si mette a fare storie, e risponde per le rime ad Hattori.
-Heiji, tu non lo lasci riposare?-
Kazuha lo sta letteralmente attraversando con lo sguardo.
-Certo, arrivo subito. Dobbiamo solo scambiarci quattro paroline; cose da uomini, sai…-
-Strano considerare un bambino di sette anni un uomo.-
Argh, Hattori si era tradito. Ora come ne sarebbe uscito fuori? Prima o poi l’avrei ucciso. Lui e la sua boccaccia.
-Ehm, allora… ah-ah! Guarda Kazuha che non mi riferivo mica a Conan… Parlavo di… Kogoro! Se si sveglia, voglio scambiare un paio di chiacchiere con lui… Sai, cose da uomini… O da detective, se preferisci!-
“Hattori” è davvero un pessimo “attore” a recitare, nonostante l’assonanza tra i due nomi. Kazuha si volta, parlottando qualcosa di incomprensibile, ed esce dalla stanza. Spero con tutto il mio cuore che non abbia sospettato nulla, oppure dovrà cercarsi un nuovo fidanzato, anche se lei non ammetterebbe mai di voler bene a quello scemo che ho di fronte…

-Allora Kudo, come va?-
-Devo dire anche a te “bene”, se no scoppi a piangere?-
Cerco di ironizzare la situazione, felice che qualcuno mi chiami con il mio vero cognome.
-Lo prendo per un “male”, allora.-
Intanto guardo la stanza in cui mi trovo. Stordito come sono, mi riesce difficile metterla a fuoco, ma mi basta un’occhiata per vedere due letti al fianco del mio. Nel primo, più lontano dal mio, giace Kogoro, mentre nel secondo, più vicino a me, intravedo una chioma di capelli bruni, tra le coperte candide.
Ran.
-Sì, anche loro sono ricoverati qui, con te. Ran è quella che sta meglio, solo un po’ d’intossicazione e qualche graffio; Kogoro se la caverà con qualche giorno di ricovero. Tu sei il più grave: sei stato operato d’urgenza, e ti hanno estratto una bellissima pallottola che si era simpaticamente andata a conficcare nell’addome. Hai perso molto sangue, ma come vedi, hai la scorza dura.-
E’ sempre lo stesso Hattori di sempre. La cosa, normalmente, mi avrebbe fatto storcere il naso; ha un’ironia pari a quella di un cammello, se ci si mette. Ma ora, sentire le sue solite stupidate, mi fa sentire bene. No, non bene; solo un po’ più vivo.
Ran è distesa al mio fianco. Fortunatamente Hattori mi dice che sta bene, spero sia davvero così; saperla ferita per colpa mia, mi fa stare più male di come sono. Però… Ran.
Mi pareva fosse rimasta dietro al cumulo di macerie caduto, dopo l’ultima esplosione che la mia mente stordita e confusa ricorda. Non ho idea di cosa sia successo a me, Haibara e Ran, dopo aver sentito lo sparo…. Probabilmente quello del proiettile che mi si è conficcato nell’addome.
E c’è un altro particolare molto importante che mi sfugge.

Come e quando sono tornato bambino?

Un brivido mi pervade la schiena, mentre giro lentamente lo sguardo sul letto a fianco al mio, per poi posarsi sul volto di Ran, semi-nascosto dalle coperte candide. Probabilmente Hattori nota il mio improvviso cambiamento di umore.
Mi affretto a spiegargli quel poco che ricordo, chiedendogli cosa sia successo poi.
-Sei preoccupato che ti abbia scoperto?- Mi chiede Heiji, facendo una domanda retorica, per poi continuare nel racconto.
-Non penso dovresti esserlo. Quando la casa stava esplodendo –e tu e Ran eravate ancora all’interno- io ero fuori, insieme alla polizia. Proprio quando stavo per entrare e tirarvi fuori io, il professor Agasa ha trovato Ran e te… versione bambino. Entrambi svenuti. Dopo che ho provveduto, ehm, ha fornirti indumenti più adatti per un marmocchio di sette anni, ho avvisato la polizia e l’ospedale del vostro ritrovamento. Sul viaggio in ambulanza verso l’ospedale, Ran si era un po’ ripresa, così ho approfittato per fargli le domande –ovviamente in modo discreto- per sapere se ti aveva visto mentre tornavi bambino, cosa era successo nella casa, eccetera… Bhè, mi ha parlato di una sparatoria in cui Shinichi veniva ferito, mentre Conan non era proprio riuscita a trovarlo…. Così ha portato fuori te adolescente, passando da una botola; infine, presumibilmente dopo che entrambi siete svenuti fuori dalla casa, tu sei tornato bambino. Io le ho raccontato di aver trovato Conan svenuto a poca distanza da lei e Shinichi.-

Sto meditando le parole di Hattori, pensando prima a che tortura infliggergli per avermi cambiato gli indumenti, poi a che ricompensa dargli per coprirmi sempre le spalle. Ran era uscita da una botola.

Chissà, forse da quella botola che trovammo quel giorno da bambini, giocando nella stessa villa che ora era divenuta tragico scenario del nostro inferno…

Però mi rimane un dubbio. Glielo espongo brevemente.
-Ma… Cosa hai raccontato a Ran? Dove è andato Shinichi? Come mai non era lì al suo fianco, nell’ambulanza, e ora, in questo ospedale?-
Sulla faccia di Hattori appare un sorriso divertito. Quando si deve vantare, lo fa con uno stile che supera persino il mio…
-Chi sono io, mio caro detective di Tokio? Hattori Heiji, e nulla mi sfugge. Le ho raccontato di aver avvisato i genitori di “Shinichi”, e che questi si sono precipitati per far trasportare il povero figlio ferito nel luogo nel quale si trovano. Bella come scusa, no?-
-Ehm, certo.-
Riesco a dire, pensando a quanto a volte sottovaluto Hattori. Non finirà mai di stupirmi.
Dopo aver scoperto che Ran non sospetta nulla della mia vera identità, mi sento leggermente più sollevato. Anche se so che non dovrei esserlo, visto che gli uomini in nero sono a conoscenza di chi sono, dove vado, chi frequento. Ci metteranno poco a scoprire che sono ancora vivo. Non so nemmeno se Haibara sia viva o morta, ma non voglio parlarne ad Hattori; meno parlo a chiunque di lei, meglio è.
Quando uscirò da questo dannato ospedale, mi darò da fare.

Ci metteranno poco a scoprire che sono ancora vivo.
Di nuovo quel brivido. Quasi ridendo, mi rivolgo ad Hattori.
-Aiutami ha trovare un nuovo nome per farmi credere morto dall’organizzazione! Che ne dici di Sherlock Christie?-
-Nooo…Arthur Grisham?-
Anche Hattori la prende sul ridere, fortunatamente. Scuoto la testa, rabbrividendo al nome. Molto meglio Conan.
-E se ti chiamassi di nome “Attiro” e di cognome “Guai”? Penso che sarebbe azzeccato, sai…-
Eh, no, adesso basta. Sul mio volto compare un sorriso maligno, mentre gli lancio con forza un cuscino addosso.


Epilogo 2: Ran Mori

Sono una scema. Davvero una scema.
Come ho potuto vivere per così tanto tempo nella menzogna, senza arrivare davvero a comprendere? Anche le volte che ci sono arrivata davvero vicina, come ho potuto lasciare perdere in quel modo, senza neanche persistere?
Ce ne sono di cose, che voglio sapere. Ad esempio chi è davvero quella bambina bionda, da dove arriva e cosa vuole. Per secondo, cosa diavolo ho fatto ingerire a Shinichi… E perché ho dovuto mentire a Heiji.
No, la vera domanda è: si è bevuto quel che gli ho detto, perché sa la verità, ed è felice che sia andata come gli ho detto? Sembrava così sollevato quando gli ho raccontato di essere svenuta con Shinichi tra le braccia. Conferma del fatto che probabilmente sa tutto, mi è venuta poco dopo, quando mi ha narrato la storiella dei genitori di Shinichi che se lo sono venuti a riprendere di corsa, dopo anni vissuti a casa, da solo.

Questa volta non me la bevo.

Sono qui, nel letto d’ospedale accanto al tuo. Faccio finta di dormire, così riesco ad ascoltare le vostre “conversazioni tra uomini”…

Bugie. Sempre bugie. Ora voglio sapere la verità, tutta la verità.
Perché, Shinichi, mi ha chiesto continuamente di perdonarti -anche solo con lo sguardo- nella villa abbandonata? Chi sono quegli uomini che mi hanno rapita, cosa vogliono da te?
Aspetterò, recitando la mia parte, come tu hai fatto e fai ancora. Indagherò, se fosse necessario.

Dimmi.

Perché l’hai fatto…

Shinichi-Edogawa?

**********************



Commenti dell'autrice:

Eccoci. Ci siamo. Sono felicissima (e tristissima! T__T) di annunciare che così termina la mia prima long-fiction su Detective Conan.
Per prima cosa, ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno seguito, o hanno commentato anche solo qualche capitolo della fiction; mi avete fatto trovare la voglia di portarla a termine, e di farla continuare!
Dunque… Un grazie a: feferica, Pera 11, robylee (o roby505), totta1412, Scribak, Lisa Lawer, Haley James Scott e Harmonia.
Penso e spero di non avere dimenticato nessuno! Se è così, perdonato la mia povera testa X’D.
Il finale di questa fiction vi è piaciuto? Aspetto commenti, negativi e positivi! Evidenziando il fatto che ho deciso di lasciarla così aperta perché si prefigura all’orizzonte un seguito, nel quale verranno svelati tutti gli interrogativi che ha lasciato “Shinichi-Edogawa”.
Ah, visto che ci sono, faccio un po’ di spoiler sulla mia prossima fiction, che sbarcherà tra qualche tempo sui vostri monitor del pc.

Il titolo è praticamente deciso da sempre: “Conan-Kudo”. Questa fiction sarà il seguito della storia che avete appena finito di leggere, e scriverò come mi piacerebbe che finisse Detective Conan. Quindi aspettatevi grandi colpi di scena, sparizioni, rapimenti, il ritorno di vecchie conoscenze (forse alcuni dei quali creduti morti?).

Grazie ancora per il calore e l’affetto dimostrato. Spero che continuiate a seguirmi! Anche perché ho in mente alcune one-shot sempre sul “piccolo detective”, che prima o poi metterò nero su bianco…

A presto!
_Diane_
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: _Diane_