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Autore: Sanzina    20/10/2004    6 recensioni
altra one-shot che ho scritto tempo fa...Lucius/Voldemort con accenni Lucius/Severus, leggete e commentate!! =3
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lucius Malfoy, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi il mio secondo lavoro!Vi avverto che ci sarà una scena slash abbastanza dettagliata e vi prego già da ora di non tirarmi addosso nulla di contundente(niente pc e scrivanie e quant’altro quindi, la testa mi serve sana! ^_^)visto che il pairing è Lucius/Voldemort con accenni a Lucius/Severus!! Lo so che  come coppia non sono molti ad amarla e in effetti volevo fare tutt’altra cosa ma le dita sono andate da sole…chi ha già scritto (forse =__=) mi capisce…buona lettura!

=3

Rabbia e Lussuria  (che titolo penoso… sorryyyy!! ^^”””)

Il mio sguardo si posò furente sulla donna bionda che spettegolava animosamente con le amiche,sprofondate in comode poltroncine di cuoio nero a un angolo dell’immensa sala. Tra loro riconobbi Bellatrix Lestrange, Victoria Parkinson e Mircalla Zabini,mogli dei miei colleghi Mangiamorte più fidati,i quali al momento erano impegnati a centellinare del vino carminio da dei bicchieri di cristallo finemente intarsiati poco lontano da lì. Tornai di nuovo a osservare la donna bionda e un moto di disgusto mi salì in gola; come potevo essere stato tanto stupido da sposarla? Narcissa Malfoy. Vista da fuori sembrava una donna splendida e devota al marito, sempre educata e rispettosa,ma io sapevo bene che piccola vipera fosse in realtà. Quella lurida puttanella! All’inizio erano stati solo sospetti, poi erano arrivate le voci, infine la conferma: la mia cara mogliettina si era passata più della metà dei Mangiamorte di quella sala, molti dei quali erano sposati con le donne che ora lei stava amabilmente intrattenendo. Strinsi i pugni con foga, notando lo sguardo obliquo e pieno di divertimento che mia moglie mi indirizzò e desiderando strozzarla lì davanti a tutti. Non che mi desse fastidio il fatto che la mia consorte avesse degli amanti, visto che io stesso  non ero da meno, mi bruciava solamente che li avesse scelti fra i miei colleghi, coprendomi di ridicolo. Ormai tra gli uomini della setta dei seguaci di Voldemort giravano divertenti storielle su Lucius Malfoy e la sua dolce metà, sulla sua presunta impotenza che aveva spinto la signora Malfoy a infilarsi in altri letti…Dio come non lo sopportavo! Quando avevo confidato al mio amante le insinuazioni sulla mia sessualità quell’idiota aveva riso fino alle lacrime, per poi ribattere notando la mia faccia offesa “Su,non dirmi che te la sei presa? Che pensassero quello che vogliono, se tu sei impotente loro ce lo hanno fatto di ghiaccio!” . A quel pensiero un ghigno malizioso mi aveva increspato le labbra e l’avevo trascinato dietro a una tenda,

baciandolo furiosamente. Il mio compagno, travolto dalla passione, aveva solo avuto il tempo di sibilare che la prova della falsità di quelle dicerie era la pressione insistente che avvertiva contro la sua coscia destra, prima di perdersi in quel bacio rovente.

A proposito del mio amante, egli quella sera brillava per la sua assenza, dato che era impegnato nella sua difficile missione : spiare Silente dopo essere entrato a far parte della schiera di insegnanti  di Hogwarts, la scuola di Magia e Stregoneria che noi stessi avevamo frequentato in gioventù.

 È stato proprio fra quelle mura imponenti che ci siamo conosciuti e innamorati. Quante ne abbiamo passate insieme! La mia mente fu sommersa da un’ondata di ricordi, come quella volta che il custode ci aveva quasi beccati a pomiciare nel ripostiglio delle scope, o quando avevamo saltato tutte le lezioni ed eravamo andati a passeggiare in riva al lago per poi finire avvinghiati l’uno all’altro in mezzo ai cespugli, distesi sui nostri mantelli..era stato allora che avevo perso la verginità,  ricordo il dolore iniziale che si trasformava in un piacere bruciante, i gemiti trattenuti e il sudore che impregnava i nostri corpi. In quei momenti il mio sguardo era incatenato a quello scuro del mio fidanzato, mentre le mie mani affondavano nei suoi lunghi capelli  di tenebra che adoro. “Severus..dove sei?” mormorai tornando bruscamente alla realtà.

Mia moglie mi stava chiamando sorridente, tanto splendida quanto falsa. Con rammarico mi avvicinai al crocchio di dame che mi guardavano con interesse, rapite dalla mia bellezza e dal mio portamento altero. Narcissa, ostentando una felicità che non provava minimamente, cinguettò “Lucius caro, io e le ragazze stavamo pensando a un nome per il nostro bambino e crediamo di averne trovato uno degno di te :Draco. Che te ne pare? Suona bene Draco Malfoy no?”. Ah,dunque è di questo che stavano parlando. Il pensiero che presto avrei avuto un pargolo da coccolare mi risollevò un po’, fortunatamente da quando Narcissa aveva scoperto di essere incinta potei troncare di netto con quelle  squallide notti passate con lei a scopare senza provare il benché minimo piacere. Avrei dovuto stare attento a non lasciarlo troppo con sua madre o lo avrebbe traviato completamente, meglio affidarlo alle cure di Severus, uomo un po’ burbero ma in fondo buono e paziente. Con un sorriso tirato le risposi cortesemente quando avrei voluto invece urlarle in faccia tutto il mio disprezzo, sputtanarla davanti a tutti “Ma certo cara, è un nome bellissimo! Complimenti signore,siete state molto brave a trovare un nome così magnificente!”. Quelle mi guardarono estasiate e una ebbe addirittura l’ardire di commentare” Che coppia affiatata che siete! Vi amate molto, non è vero? Ora l’arrivo di questo bambino vi unirà ancora di più vedrete!” Iniziò poi a parlare dei suoi figli, di quanto fossero bravi, belli ed educati. Con una smorfia di disgusto che avrebbe voluto essere un sorriso mi allontanai, sentendomi di troppo. Eh già, una coppia COSì affiatata! E pensare che fin dalla prima notte di nozze  spiegai a mia moglie che non l’amavo minimamente, che ero legato ad un uomo e che l’avevo sposata solo per continuare la stirpe dei Malfoy. Le dissi anche che avrebbe potuto trovarsi un amante, non ci trovavo niente di male ma che non doveva essere ASSOLUTAMENTE una persona conosciuta…le apparenze prima di tutto. Notai lo sguardo di puro odio che mi scoccò ma non pensai che avrebbe voluto vendicarsi con così tanta perfidia. A quei tempi ero ancora abbastanza ingenuo da sottovalutarla.

Improvvisamente le grandi porte di mogano scuro della sala si spalancarono, strappandomi dalle mie divagazioni mentali. Entrò un uomo altissimo e sinuoso, coperto completamente da un lungo mantello nero che lo faceva assomigliare maledettamente alla spietata Mietitrice. Unico sprazzo di colore, due bagliori gemelli seminascosti dall’ampio cappuccio. Conoscevo bene quegli occhi, due tizzoni incandescenti dalle iride feline, come conoscevo bene l’uomo che li possedeva e li mostrava con orgoglio: il mio Signore e padrone, Lord Voldemort. Si incamminò con letale maestosità verso il trono preparato apposta per lui, mentre i suoi occhi terribili si posavano sui Mangiamorte riuniti, ora chiusi in un religioso silenzio. Finalmente il suo sguardo arrivò su di me e avvertii un brivido quando lo sentii invadere la mia mente, leggere i miei pensieri più intimi e recenti senza sforzo, almeno apparentemente. La sua voce sibilante mi inondò la testa, sussurrandomi -Lucius,amico mio, è questo ciò che ti turba? Ti ho visto assente ultimamente, non è da te…ma ci penserò io a sistemare tutto, vedrai…per tua moglie non ci sono problemi, avrà quello che merita…per Severus è un po’ più complicato, ma se ti serve del conforto momentaneo posso sempre farti  compagnia io, che ne dici?-

 Sbattei gli occhi con forza e mi accorsi di essere rimasto imbambolato per qualche minuto, mentre il mio Signore si accomodava sullo splendido trono rivestito di stoffa cangiante dal nero al rosso sanguigno e il chiacchiericcio trattenuto ricominciava. Ero allibito, avevo appena ricevuto una proposta dal mago più malvagio di tutti i tempi e incredibilmente stavo valutando seriamente la sua offerta..in fondo sarebbe stato un modo come un altro per scaricare il nervosismo, certo non volevo tradire Severus, ma mi stuzzicava molto scoprire che effetto faceva fare sesso (non posso dire fare l’amore, quella è una definizione che si adatta solo alle notti passate con Severus) con il proprio Signore. Sì, avrei accettato,se non altro per fare un torto a Narcissa. Rivolsi questo pensiero  verso di lui, che con un dito affusolato e bianco mi fece cenno di avvicinarmi. Quando gli fui di fronte la sua mano si chiuse sul mio mento, sollevandomi il volto e fissandomi avido. Mi persi letteralmente in quegli abissi sanguinanti, tanto che non opposi alcuna resistenza quando mi accarezzò la nuca per poi  baciarmi famelicamente davanti a tutti. Sentivo la sua lingua affondarmi in gola e un silenzio, stavolta sbigottito, cadere sui presenti. Quando si staccò e mi prese per mano, avviandosi verso le sue stanze, mi voltai verso mia moglie che mi fissava stupita, umiliata e arrabbiata insieme. Nei suoi occhi azzurri lessi un rancore profondo e le regalai un ghigno ferino prima di immettermi in un corridoio oscuro, lasciando alle mie spalle il calore e la luce della sala.

 Il mio amante per una notte mi guidò sicuro attraverso il dedalo di stanze e scalinate illuminate da tetre torce dalla fiamma verde, arrivando infine in una lussuosa camera da letto in stile gotico. Dalla finestra fortemente arcuata la luna riluceva, concentrando i suoi raggi delicati sull’enorme letto dalle lenzuola vinaccia  che era sormontato da un baldacchino rivestito di stoffa dello stesso colore. Il mio anfitrione si girò e riprese a baciarmi, stavolta con una dolcezza che non avrei mai immaginato. Piano mi spinse sul letto e si adagiò su di me, mentre le sue mani lunghe mi avevano già sciolto la tunica e vagavano indisturbate sul mio corpo. Io non ero da meno, succhiavo con intensità il suo collo candido mentre slacciavo velocemente i lacci del suo mantello. Scostando la stoffa trovai la pelle liscia del suo petto e mi dedicai ai capezzoli, rendendoli turgidi e scuri con le mani e successivamente con la lingua, ammirando intanto con la coda dell’occhio i soddisfacenti segni rossi che avevo lasciato con i miei baci su di lui. Il suo respiro si era fatto concitato e la sua mano si era finalmente decisa a scendere sul mio ventre, accarezzandomi lievemente. Soffocai un grido sulla sua spalla e quando le carezze diventarono più ardenti la morsi, intaccando leggermente la sua pelle diafana e facendone fuoriuscire qualche stilla di sangue, che mi affrettai a leccare. Ormai neanche lui tratteneva più gli ansiti e la mano libera si era infilata tra le mie gambe per prepararmi alla sua intrusione. Dapprima mi stuzzicò con un dito, per poi penetrarmi con una spinta decisa che mi fece inarcare la schiena mentre un gemito mi erompeva dalla bocca. Le sue spinte si fecero sempre più veloci e profonde, trasportandoci in una dimensione dove l’unica cosa che contava eravamo io e lui, eravamo NOI, non Narcissa, non mio figlio che stava per nascere e neanche Severus… niente aveva più importanza tranne il piacere che si irradiava come calore nel mio corpo, sempre più esteso e intenso. Venimmo quasi contemporaneamente, le nostre bocche sigillate in un bacio sfiancante. Lo sentii rilassarsi sopra di me, per poi stendersi al mio fianco. Il suo petto era scosso da respiri profondi e i suoi occhi socchiusi erano ancora intorbiditi dall’estasi appena raggiunta. Io ero pressoché sfinito, la sua passionalità aveva prosciugato le mie energie, ma con un ultimo sforzo coprii lui e me stesso con le lenzuola umide e mi addormentai con la sua presenza rassicurante appoggiata sul petto.

A svegliarmi fu il freddo…quando aprii gli occhi era mattina, lui si era già alzato e si stava rivestendo lentamente, come se nulla fosse successo. Anch’io feci lo stesso, ma quando mi voltai verso la porta per andarmene sentii la sua mano sulla mia spalla e una parola aliena attraversò i miei pensieri -…grazie-. D’un tratto capii di avergli regalato non una notte di sesso ma una notte lontano dalla solitudine e dalla tristezza…per un po’ aveva potuto sperimentare quell’umanità che molti non gli riconoscevano considerandolo una semplice macchina per uccidere e all’improvviso mi sentii incredibilmente fortunato…almeno io avevo una persona che mi amava e presto un figlio avrebbe rallegrato le mie giornate. Ora il problema di mia moglie non mi sembrava più così importante e mi sentii sollevato. Girai appena la testa e con un sorriso dolce lasciai la stanza…Severus si aspettava sicuramente  delle spiegazioni per la notte passata fuori e io ero pronto a dargliele, da vero Malfoy quale sono.

 

 

Dalle memorie di Lucius Malfoy

 

 

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Sanzina: adesso capite perché vi ho detto di non tirarmi nulla?

Lucius: ma tu non hai detto “nulla”, tu hai detto “cose contundenti”…/EvilGrin/ quindi…pronti?

SeverusVoldemortNarcissa: ma certo…vaiiii!!!

/una pioggia di ortaggi cade su Sanzina che scappa e maledice i personaggi/

Sanzina: vi farò vedere che vi combino nella prossima FF…Muahahahah –SBONK!- /un’enorme anguria le si spappola in testa e la poveretta sviene/

Severus: che dite abbiamo esagerato?

Altri: ma noooo!!! A presto, cari lettori! (il più tardi possibile, si spera!!NdLuciusEsasperato) e commentate!!!

  
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