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Autore: Xima_    22/09/2013    4 recensioni
| Dedicata ad AkuraKuroNeko | Ban!FemGaze + Sorpresa | OOC, Gender Bender |
Tutto era perfetto per una serata tranquilla di sabato. Sarebbe stato bello essere in compagnia del suo compagno, ma non le era possibile: non era ancora arrivato.
[…]
Le aveva raccontato che andava ad aiutare Hitomiko al Sun Garden, insieme a Hiroto e Ryuuji. Cosa alquanto strana per un tipo come Nagumo, a suo parere. Tutto era iniziato quando era andato a prendere Kariya, il figlioccio dei suoi amici, a scuola, sorprendendo non solo l'albina, ma anche i tutori del ragazzo. Non aveva ancora capito le sue intenzioni, il motivo per cui lo facesse, eppure tornava a casa sempre con un sorriso luminoso stampato sul volto.
[…]
Nagumo era tornato, finalmente. Gazelle si affrettò a raggiungere l'ingresso, attraversando il soggiorno, ma prima afferrò al volo un libro posizionato sul comò: glielo avrebbe tirato in faccia, così imparava a fare di nuovo tardi. Poi una domanda si si fece strada tra i suoi pensieri, lasciandola perplessa.
Siamo a casa?
Aveva portato qualcuno? Magari erano Hiroto e Ryuuji con Masaki, li aveva invitati a mangiare con loro.
Ma appena varcò la soglia, si paralizzò sul colpo e il suo cuore perse un battito.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya , Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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~Kazoku



La famiglia è dove il cuore trova sempre una casa.

 

La delicata luce del giorno stava iniziando ad affievolirsi, le nuvole sparivano pian piano, confondendosi con il cielo arancione del tramonto, sfumato con i colori freddi della notte, e il sole si nascondeva dietro i palazzi della grande Tokyo. Era bello quando arrivava la sera: la gente si ritirava nelle proprie case e il caos della città lasciava posto al silenzio della notte.
Era ancora più splendido ammirare il tutto con i propri occhi, dalla finestra. Gazelle inspirò l'aria, riempendo i polmoni di un buon profumo. L'odore del pollo arrosto si stava spargendo per tutta la casa, facendole venire l'acquolina in bocca; infatti il suo stomaco stava brontolando. La donna si diresse verso la tavola, ben apparecchiata per due posti, e riposizionò bene le forchette e i coltelli. Tutto era perfetto per una serata tranquilla di sabato. Sarebbe stato bello essere in compagnia del suo compagno, ma non le era possibile: non era ancora arrivato.
Gazelle tornò a guardare l'orologio appeso nella sala. Le otto passate, ma quando arrivava? Anche se lui era sbadato, non arrivava mai tardi a casa, soprattutto per la cena, ma ultimamente era sempre fuori.
Entrambi lavoravano molto, anche se non erano ancora abituati per la loro giovane età, ma comunque si impegnavano al massimo. Peccato che questo rubava tempo, e non stavano molto insieme; solo quando rientravano per la cena fino alla mattina successiva. Cercavano di sfruttare il weekend almeno per divertirsi e stare in compagnia - anche se litigavano molto frequentemente -, ma adesso non si faceva vedere manco il fine settimana, e questo la faceva soffrire.
Le aveva raccontato che andava ad aiutare Hitomiko al Sun Garden, insieme a Hiroto e Ryuuji. Cosa alquanto strana per un tipo come Nagumo, a suo parere. Tutto era iniziato quando era andato a prendere Kariya, il figlioccio dei suoi amici, a scuola, sorprendendo non solo l'albina, ma anche i tutori del ragazzo. Non aveva ancora capito le sue intenzioni, il motivo per cui lo facesse, eppure tornava a casa sempre con un sorriso luminoso stampato sul volto. Non raccontava com'era andata la giornata, accennava qualcosa al lavoro, ma niente di più.
Cosa aveva in mente Nagumo Haruya? Che lo facesse per distrarsi? Oppure gli piaceva occuparsi dei bambini? Probabile: ogni volta che vedeva passare un bambino, il suo sguardo si inteneriva e sorrideva, solo a guardare quella piccola creatura insieme ai propri genitori.
Genitori... Che brutti ricordi. Chissà com'era diventare genitori, cosa si provava, come bisognava amare il proprio figlio. Era una domanda che si era posta sempre, a cui non aveva mai trovato la risposta esatta. Lo aveva chiesto pure a Nagumo, e, anche se all'inizio si era sorpreso della domanda, aveva risposto con semplicità: "Sarebbe bellissimo. Mi piacerebbe diventare padre e donare l'affetto che i bambini vorrebbero, magari a quelli come noi, che hanno… Passato brutti momenti... Ti immagini Gazelle, ti immagini poter regalare un sorriso a un bambino?".
Sì, qualche volta ci aveva pensato, ma c'era sempre un problema, anche molto grande: lei non poteva averli, lei non poteva partorire. L'aveva scoperto da qualche mese, precisamente da quando aveva avuto quelle strani sensazioni di vomito o di stress; alla fine il dottore le aveva rivelato tutto, procurando molto dispiacere ad Haruya.
E si sentiva in colpa, tremendamente in colpa: magari il rosso voleva avere dei figli, dei propri figli.

Gazelle riprese un bel respiro, cercando di allontanare quei tristi pensieri. Tutto quel pensare le stava facendo venire il mal di testa, così si massaggiò le tempie e chiuse le palpebre, nascondendo i suoi occhi glaciali. Respirò di nuovo il delizioso profumo del pollo, cosa che causò un altro brontolio da parte del suo stomaco; se Nagumo non si sprigava avrebbe mangiato la cena fredda, e lei non lo poteva accettare. Avrebbe volentieri iniziato a mangiare senza di lui, ma poi si sarebbe lamentato per tutta la sera, e di conseguenza addio serata di riposo.
"Tutto colpa di quel Tulipano senza cervello".
Improvvisamente venne attirata dallo scatto della porta, segno che qualcuno era appena entrato.
- Siamo a casa. -
Nagumo era tornato, finalmente. Gazelle si affrettò a raggiungere l'ingresso, attraversando il soggiorno, ma prima afferrò al volo un libro posizionato sul comò: glielo avrebbe tirato in faccia, così imparava a fare di nuovo tardi. Poi una domanda si fece strada tra i suoi pensieri, lasciandola perplessa.
Siamo a casa? Aveva portato qualcuno? Magari erano Hiroto e Ryuuji con Masaki, li aveva invitati a mangiare con loro.
Ma appena varcò la soglia, si paralizzò sul colpo e il suo cuore perse un battito; il libro le scivolò dalle dita e cadde sul tappeto blu dell'ingresso con un tonfo. Qualcuno stava vicino al suo fidanzato, arrivava a malapena alla vita del rosso. Aveva una chioma corvina molto lunga, in contrasto con l'abito bianco, e una spettinata frangia che copriva gli occhi.
Gazelle era ancora ferma, come una statua, a osservare la persona aggrappata ai pantaloni di Haruya, che stringeva forte la stoffa come se non voleva staccarsi mai.

Il silenzio regnò per un paio di secondi, che alla donna parvero interminabili e imbarazzanti.
Nagumo sorrise alla fidanzata, in segno di saluto, mentre si abbassò all'altezza della piccola creatura per scompigliarle in modo affettuoso i capelli.
- Echo, ti presento la tua nuova mamma! - esclamò, sorprendendo di più la ragazza.
Mamma.
Aveva appena detto quella parola.
Mamma.
Nagumo Haruya aveva pronunciato quella parola che inizia per "m".
Impossibile.
La piccola sollevò leggermente il capo, facendo ammirare i suoi enormi occhi cobalto sinceri e puri. Gazelle rimase stupita dal colore inteso che avevano le sue iridi, così infantili, ma mostravano molte emozioni.
Echo alzò timidamente la testa verso l'uomo con la strana capigliatura, come in cerca di sostegno.
- Posso andare ad abbracciare la mamma, papà? - chiese.
Papà?
La bambina aveva chiamato Nagumo papà?
E aveva ancora pronunciato quella parola: mamma.
Lui non sembrò scomporsi molto, anzi, sorrise ancora di più, ridendo anche alla faccia buffa che aveva fatto la fidanzata.
- Certo. Credo che lei non aspetti altro. - disse, spostando lo sguardo dalla bambina all'albina.
Ecco cosa aveva fatto ultimamente: tutte quelle visite al Sun Garden, adesso ogni cosa si collegava. Il suo cuore prese a battere velocemente e sentiva i suoi occhi inumidirsi solo a quel piccolo pensiero che aveva fatto Nagumo, ma che era riuscito a regalare una grande felicità.
Intanto, la piccola bambina lasciò la presa dai pantaloni del rosso, avvicinandosi insicura verso l'albina. Passo dopo passo, Echo si trovò a poca distanza dalla donna, squadrandola curiosa.
Nagumo osservava tutto contento e soddisfatto. Era riuscito nella sua impresa: aveva sorpreso Gazelle, e soprattutto sapeva che l'aveva resa felice, solo che non lo dimostrava tanto.
- Mamma? - mormorò la corvina, avvicinandosi di più.
Ancora quella parola.
La donna non ci credeva, era impossibile a suo parere. Quando era con i suoi amici o fuori casa, se udiva quella parola sentiva una stretta al cuore. Eppure quella volta... C'era solo felicità, una strana sensazione si faceva strada in lei, donandole un piacevole calore in tutto il corpo ogni volta che quella parola giungeva alle sue orecchie.
Alla fine il suo corpo si mosse da solo, automaticamente, come un robot: si chinò all'altezza di Echo, per poi allargare le braccia timorosa.
- Certo, Echo. Vieni dalla mamma. - e neanche il tempo di finire la frase, che la bambina si buttò sul petto soffice di Gazelle, aggrappandosi anche questa volta sulla stoffa della maglia.
Le braccia della piccola erano fredde, come le sue, eppure... sentiva del calore. Una sensazione piacevole l'aveva invasa, e non solo a lei: pure Echo si sentiva al sicuro tra le braccia della sua nuova mamma, e stringeva sempre più forte l'abbraccio.
Le ricordava tanti anni fa, quando aveva ancora i suoi genitori e, ogni volta che li vedeva, si buttava su di loro, alla ricerca di un abbraccio, di affetto.

Gazelle accennò un timido sorriso, ma che valeva mille emozioni.
Alzò appena il capo, e i suoi occhi glaciali incontrarono quelli dorati di Nagumo. Anche lui sorrideva: non il solito ghigno malefico quando la infastidiva, ma le sue labbra erano incurvate verso l'alto, mostrando appena i suoi denti bianchi.
Doveva ricordarsi di picchiare a morte il ragazzo, oppure voleva ringraziarlo per averla fatta sorridere.

Che piacere con Echo e Nagumo, si sentiva serena e felice, in una vera famiglia. Sì, perché loro erano la sua nuova famiglia, la sua unica ragione di vita.
Qualcosa punzecchiò i suoi occhi azzurri: delle calde lacrime le rigavano le guance, fino a bagnare gli abiti della sua nuova figlia.
Già, Echo era sua figlia, e doveva proteggerla, ora lei era una madre. Non avrebbe fatto lo stesso errore dei suoi genitori, ne era sicura.
E insieme a Nagumo, come padre, avrebbe fatto qualsiasi cosa per regalarle quell'amore che lei non aveva mai ricevuto dai propri genitori...

 

Lei adesso aveva una famiglia, e non l'avrebbe mai abbandonata.


 

- Nagumo, sei un'idiota! -
- Cos...? Ma non ti ho fatto niente questa volta! -
- Invece sì, stupido Tulipano! Non riesco a capire come tu sia riuscito a farmi piangere. -
- Ti amo Gazelle. -
- I-io no, stupido Tulipano. –
- Sei cattiva Ghiacciolina! -
 - Mamma, papà! Andiamo insieme al Sun Garden? Voglio salutare Kariya-kun e gli zii! –

 

Kazoku: Famiglia, in giapponese.

 

Angolo di Xima~

Scusate il colore grigio, ma la parola "famiglia" mi mette malinconia, e credo che questo colore sia azzeccato. Tornando a noi, ho scritto questa fan fiction perché, oltre al fatto che avevo voglia di BanGaze, volevo dedicare ad AkuraKuroNeko questa one-shot, perché lei è una ragazza geniale. La sua storia, le sue parole mi hanno così colpito che ogni volta che ci penso mi scappa un sorriso intenerito; non riesco a farne a meno.

"Nagumo vorrebbe donare la felicità che lui non ha avuto ad un'altra creatura che, come lui, ha sofferto la perdita dei genitori.
Anch'io vedo Haruya perfetto nel ruolo di padre c: Lo vedo come un genitore giocherellone, ma non di quelli troppo appiccicosi. Lo trovo un uomo che potrebbe insegnare molte cose, e che si sentirebbe orgoglioso sentendosi chiamare "papà" da un bimbo."

Eha ragione, pensare un padre come Haruya mi fa sorridere, perché sarebbe ottimo in questo ruolo. Questa ideuzza(?) mi è venuta leggendo il terzo capitolo della storia "I Feel You, each breath you take", scritta da AkuraKuroNeko. Spero che vi piaccia a voi lettori, e ringrazio Akura per avermi dato il permesso di pubblicare questa OS, e Dark Rose 98 per avermi fatta da beta-render. Lo so, sia Nagumo che Gazelle sono OOC, ma sono troppo teneri a mio parere nei ruoli di genitori. E in questo caso, credo che Gazelle stia meglio femmina, anche se preferisco il solito Suzuno Fuusuke che adoro tanto.

Vi auguro buona serata e spero che non ci siano errori di alcun tipo.

Xima

 

  
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