Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Maty66    22/09/2013    3 recensioni
Una banda di brutali trafficanti di esseri umani, un procuratore distrettuale dal passato misterioso e dalle ancor più misteriose intenzioni, un uomo, brillante uomo d’affari ma padre assente. Gli ingredienti per una nuova storia per Semir e Ben e per una domanda… quanto contano in realtà i vincoli di sangue?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie d'amore e di amicizia'
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Spalle al muro

Kim  era rimasta a dir poco sconcertata dal racconto di Klaus. Ecco cosa era successo alla villa quel giorno e perché Ben appariva così sconvolto Ma ora la situazione era ancor più grave di quanto si pensasse “Procuratore lei crede che la contatteranno?” chiese alla fine del racconto la Kruger “Quasi sicuramente…” mormorò Klaus. Era molto pallido e sudava abbondantemente “Procuratore si sente bene? Chiese  Kim vedendolo in quelle condizioni  “Sì certo ho solo bisogno d’aria” fece Klaus uscendo di corsa nel corridoio.
Quando fu fuori dalla vista degli altri prese la scatola delle pillole che portava sempre con sé e ne prese una che ingoiò in fretta. Ansimando attese che facesse effetto ma era quasi piegato in due quando sentì una voce alla sue spalle “Sig Brandt si sente bene?” chiese Laura

 Klaus si girò verso di lei “Laura….” La ragazza era pallida  e si vedeva che aveva pianto per molto tempo “Sono venuta da Semir….” Continuò con voce debole. “Certo…” ebbe appena il tempo di dire Klaus prima che le gambe gli cedessero
Laura si precipitò verso di lui e lo aiutò a sedersi sulla panca lì vicino “Chiamo aiuto…” disse mentre stava per allontanarsi “No no aspetti, ora mi passa, basta che prenda un’altra pillola” Klaus prese con mano tremante la scatola dalla tasca e Laura lo aiutò a metterla in bocca. Alla giovane dottoressa bastò uno sguardo per capire di che farmaco si trattava, era molto potente ed usato solo nelle fasi terminali delle patologie tumorali. Poco a poco le fitte di dolore si calmarono
“Ben lo sa?” chiese Laura restituendo la scatola a Klaus “No, e se è possibile vorrei che per ora non lo sapesse…” rispose lui triste  “Certo non si preoccupi ma forse…” disse Laura “No Laura la  prego non voglio la sua pietà” Klaus ansimava ancora “Va bene…” sussurrò Laura
Restarono alcuni secondi in silenzio “Lo troverò Laura, questo te lo giuro, lo troverò e te lo restituirò sano e salvo, su questo non devi avere dubbi” le disse  con aria risoluta Klaus Laura iniziò a piangere silenziosamente  “E se gli hanno fatto del male? E’ gente spietata… “ “Non ti preoccupare Laura, non gli farà del male, almeno per ora non gli farà del male” le rispose Klaus prendendole la mano
 
Semir aspettò che Klaus uscisse dalla stanza e poi tentò immediatamente di alzarsi, ma fu  bloccato da Andrea “Commissario non gli lasci gestire questa storia… quell’uomo non mi piace. Piomba qui dopo tanti anni e sconvolge la vita di Ben. Poi per colpa sua quella criminale della Urganova lo rapisce Come fa quella donna a sapere che Ben è il figlio di Brandt? Non ci possiamo fidare di lui…” Semir praticamente gridava mentre con  risolutezza cercava di vincere la stretta della moglie che lo teneva fermo a letto “Semir ora si deve calmare, basta, stia fermo lì o giuro che l’ammanetto al letto” gli occhi di Kim  fiammeggiavano e la  sua voce era una delle poche cose che facevano paura a Semir, che infatti si bloccò
“Capo io sto bene, mi creda” tentò di rabbonirla,  ma la sua faccia pallida e sudata diceva tutt’altro
“Semir ti scongiuro il dottore ha detto che non devi avere emozioni…” Andrea era praticamente disperata “Ma io sto bene!! Sto peggio a pensare che Ben è là fuori chissà dove ed io qui a non fare nulla” Semir   era sull’orlo di una crisi nervosa “Va bene facciamo così, se il medico lo consente domani lei esce e le consento di venire in ufficio a seguire dalla scrivania, e ripeto dalla scrivania, le indagini. Non  discuta  la cosa altrimenti mi rimangio la proposta” disse la Kruger. Kim era talmente dura che Semir non ebbe il coraggio di fiatare e si riadagiò tranquillo sul cuscino
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Konrad sentiva come se l’aria non gli entrasse nei polmoni. Udiva a stento Helga che lo scuoteva e lo chiamava piangendo
“Signor Jager mi risponda per favore… che sta succedendo…” la governante era terrorizzata “Vado a chiamare aiuto” disse poi alzandosi. Solo allora Konrad trovò la lucidità “No Helga no…” la richiamò “Ma signor Jager in quel pacchetto c’è.. c’è…” Helga non riuscì a finire la frase “Helga la prego non deve dire nulla a nessuno, la prego, la prego ne va della vita di Ben” supplicò Konrad
Helga sbarrò gli occhi “Vuole dire che il… che è di Ben?? No, il mio povero bambino, chi ha potuto fare una cosa del genere? Il mio povero piccolo” Helga piangeva a dirotto “Helga, io lo posso salvare ma se lei parla con qualcuno di questa storia lo uccideranno capisce? La scongiuro…” la supplicò ancora il vecchio Jager che era rimasto accasciato sul pavimento. Piano piano Helga si calmò “Cosa vuole che faccia?” chiese poi la governante “Nulla non deve parlare con nessuno di questa cosa e … faccia qualcosa con quel…” balbettò Konrad guardando verso il pacchetto. Helga annuì e si fece forza. Cercando di non guardare il contenuto richiuse  il pacchetto e lo portò fuori dalla stanza. Poi ricordandosi dei tanti documentari che aveva visto in televisione andò a metterlo nel frigorifero giù in cantina.
Infine si sedette sulla sedia in cucina e pianse disperatamente per ore
 
 Konrad si rialzò aggiustandosi  il vestito. Ora non aveva più scelta. Doveva farlo
Guardò il cellulare sul tavolo dello studio che vibrava per l’ennesima volta e stavolta rispose
“Sì scusa  Klaus, ma non mi sono sentito bene. Sì lo so… non ho sentito il telefono, ma ora sono qui. Farò tutto quello che mi dici, ho solo bisogno di un favore…  devo vedere Julia e Peter devo parlare loro da vicino. Ti prego ho bisogno di vedere almeno uno dei miei figli.  Sì  per me va  bene oggi pomeriggio… ok ci risentiamo” Konrad chiuse la telefonata e si accasciò sul divano fissando la bottiglietta sul tavolo.
 Ormai non riusciva più neppure a piangere
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Hartmut stava completando i rilevi sul tratto d strada dove era avvenuto il tamponamento. Aveva ricostruito l’esatta dinamica dello scontro e identificato dalle tracce il tipo di furgone usato, ma purtroppo era fra i più comuni in Germania. Stava per rimettere tutta l’attrezzatura  nella valigetta, deluso dal fatto di non aver cavato praticamente un ragno dal buco quando la sua attenzione fu attirata dal parafango della BMW di Semir. Sotto lo stesso appena visibili notò della macchie scure. Si avvicinò e le guardò da vicino. Poi prese una piccola  pinza e staccò delicatamente del materiale richiudendole in un sacchetto di plastica. “Perfetto…” si disse soddisfatto
 
Konrad  si preparò ad uscire. Si guardò allo specchio e si disse che da quella sera in poi la sua vita sarebbe stata diversa. Nulla sarebbe stato come prima. Lui sarebbe  diventato un assassino… l’assassino di suo genero. Forse era la giusta punizione che il Signore gli mandava per non aver fatto abbastanza per suo figlio. Era stato un padre assente ed a volte ostile, ed ora era costretto  sacrificare tutto, a sacrificare un altro membro della sua famiglia pur di salvare quel figlio.
 Aveva pensato molto a quello che avrebbe fatto dopo ed aveva deciso.
Non poteva continuare a vivere dopo quello che avrebbe fatto. 

“Signore dove sta andando?” chiese Helga mentre usciva dalla porta “Da Julia Helga, sto andando da Julia…” “Bene signore la baci per me” rispose Helga evidentemente sollevata. “Sì certo”
 Konrad stava uscendo dalla porta, ma poi si fermò e tornò indietro.
Abbracciò stretta la governante. “Helga.. grazie di tutto, grazie per tutto quello che ha fatto in questi anni. Starà sempre  vicino ai miei figli vero?” e chiese mentre la stringeva ancora.  Helga era evidentemente imbarazzata “Ma certo signore, loro sono i miei bambini, questo lei  lo sa” “Bene… grazie” mormorò Konrad  mentre usciva e saliva in  macchina lasciando Helga completamente interdetta 
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“Commissario questa storia non torna” Semir stava seduto al centro del letto con il braccio destro bloccato in una enorme fasciatura. “Se la Urganova vuole ricattare Brandt perché non lo contatta? E come sa dei rapporti fra Ben e  Brandt, le ripeto non mi fido di quell’uomo…” Semir era sempre più arrabbiato  ma si calmò quando vide rientrare nella stanza Andrea accompagnata da Laura
“Semir come stai? Il tuo medico dice che se non fai pazzie ti manda a casa domani…” gli sorrise affettuosa Laura “Già se non fa pazzie…” sottolineò Andrea “Commissario lei già conosce Laura la fidanzata di Ben vero?”  disse poi rivolta alla Kruger “Certo…” Kim sorrise alla ragazza. “Poverina” pensò il commissario;  Laura aveva uno sguardo triste e impaurito anche se cercava di non darlo a vedere  
“Sto bene Laura… piccola vedrai che lo troviamo, giusto commissario?” Semir cercò di incoraggiarla ma si vedeva che la ragazza era terrorizzata. Laura si limitò ad annuire

“Dov’è Brandt??” chiese ancora Semir alla moglie “Qui fuori, sta cercando di  chiamare il padre di Ben ma a quanto pare  non gli risponde” Proprio in quel momento Klaus bussò ed entrò anche lui nella stanza di ospedale “Procuratore…” salutò la Kruger
“Allora novità sul furgone?” chiese Klaus “Non proprio il mio tecnico mi ha appena chiamato dice di aver trovato della tracce di terreno sul parafanghi della BMW d Semir, dove è stata tamponata. Se le ha lasciate il furgone forse riesce a sapere qualcosa sui luoghi che ha percorso prima” riferì Kim “Beh sempre  meglio di niente” ragionò Klaus.
“Procuratore posso sapere perché pensa che la Urganova voglia ricattare proprio lei? Questo presuppone che quella donna sappia dei suoi rapporti con Ben…” iniziò Semir guardando Klaus in modo sospettoso  Brandt era visibilmente imbarazzato “In effetti non ne posso essere sicuro, per questo ho chiesto a Konrad Jager di avvisare se cercavano di contattare lui, ma i contatti sono diventati difficili, sono più le volte che non risponde alle mie chiamate che quelle in cui lo fa” ammise poi  “Provo io…  forse a me risponde” disse Semir ben conoscendo la ostilità fra i due.
Semir chiamò il numero del cellulare di Konrad ma la delusione si dipinse sul volto “Niente. Staccato” fece chiudendo la chiamata “Oggi doveva andare a trovare alla villa Julia e Peter” ricordò Klaus “Forse ancora non è partito. Provo sul fisso della villa” annunciò Semir aprendo di nuovo il suo cellulare
 
Helga  non era mai stata così spaventata. Sentiva che c’era qualcosa che non andava, Konrad l’aveva salutata come se fosse l’ultima volta che la vedeva. In quasi quaranta anni di servizio in casa non una sola volta era andato al di là di una semplice stretta di mano  o un saluto formale. Ed ora l’aveva abbracciata… e poi quel raccomandarle i figli… Sobbalzò quando sentì il telefono e corse a rispondere.
Helga conosceva bene l’affetto che legava Ben al suo compagno di lavoro, per questo fu enormemente sollevata quando ne  sentì la voce. Certo aveva promesso  Konrad di non dire nulla ma lei sapeva che la situazione stava precipitando. Ben era in pericolo e lei sarebbe venuta meno anche ad una promessa fatta al diavolo pur di proteggere il suo ragazzo. “Sig. Gerkan è  Dio che l’ha fatta chiamare…” esordì subito “Helga che sta succedendo?” chiese spaventato

Semir sbiancò mentre parlava al telefono Andrea andò immediatamente nel panico “Semir che succede??  Che ti sta dicendo Helga?” Anche Laura era balzata in piedi “Oddio, non può essere…” Semir si era fatto sfuggire il telefono dalle mani e stava iniziando a piangere  Prontamente la Kruger lo raccolse ma nel sentire il racconto di Helga anche lei sbiancò “Ok non si preoccupi comunque, mando subito una pattuglia da lei e troveremo Konrad” concluse la telefonata
Semir aveva il respiro affannato  e tutti gli allarmi degli apparecchi intorno a lui sembravano impazziti, gli altri tre nella stanza guardavano lui e la Kruger terrorizzati “Vado a chiamare il medico” fece Andrea spaventata uscendo dalla stanza “Qualcuno si decide a  parlare??” urlò Klaus

“Come ha potuto pensare che non gli avrebbero fatto del male??” urlò a sua volta disperato Semir che preso dal dolore  si dimenticò completamente che Laura era presente anche lei nella stanza
“Sa cosa ha fatto quella criminale? Lo sa??? Gli ha.. gli ha tagliato un dito e l’ha mandato a Konrad!!!” Semir  gridò contro Klaus con quanta forza aveva in corpo. Laura emise un urlo terrorizzato mentre il medico entrava nella stanza

Il medico aveva somministrato un potente calmante a Semir, mentre Andrea aveva trascinato una Laura piangente e terrorizzata in bagno
Klaus si era accasciato sullo stipite dalla porta e non faceva altro che mormorare “Non può averlo fatto, non può averlo fatto, non è possibile”
Kim era l’unica che sembrava aver conservato un minimo di lucidità nella situazione  ma anche lei appariva pallidissima “Procuratore  Brandt si decide a dirmi la verità?? Altrimenti  le assicuro che mi rivolgo al Procuratore nazionale e la faccio esonerare,  non le consentirò di nuovo di mettere in pericolo la vita dei miei uomini”
Klaus la guardò con gli occhi pieni di lacrime “Non può averlo fatto, non può aver fatto una cosa del genere al suo unico nipote” mormorò
 

Dunque… Konrad ce la farà  a trovare il coraggio per uccidere Peter? E poi si toglierà la vita?  Previsioni  aperte 
  
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