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Autore: itstimetobegin    22/09/2013    7 recensioni
Tradimento.
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Ti sei mai sentita come se fossi un pagliaccio?
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Lui...
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Lei...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Last first kiss

 
Correvo, correvo lontano da tutti, da tutto. Non sapevo dove, sapevo solo che non c’era altro posto in cui volevo stare che in quello: la mia casetta sull’albero. Lì c’erano tutte le mie canzoni, lì facevo i miei compiti, li stavo con me stessa, lì era la mia VITA. L’unico posto al mondo che non fosse marcio come lui, in quale non dovevo subirmi gli occhi divertiti delle persone, persone che sanno solo giudicare senza prima guardarsi allo specchio. Salii facendo attenzione ai gradini bagnati, ora la pioggia cadeva forte, come le mie lacrime sulle mie guancie. Quel posto non lo conosceva nessuno, tranne LUI. Colui che mi era stato al mio fianco, che mi ha fatto alzare quando cadevo, colui che era la causa della mia risata, della mia gioia; ma colui che adesso era causa delle mie lacrime, colui che AMAVO. E che per salvarsi il suo bel faccino mi ha tradito, ha tradito la sua MIGLIORE AMICA.
Tradimento.
Che bella parola, alcuni non hanno mai provato il suo significato, altri ogni giorni, ogni dannato minuti della propria vita, della loro esistenza. Ormai si potrebbe dire che siamo amici molto intimi, io e il tradimento. Ma da lui... davvero non me lo sarei mai aspettata. Era il mio MONDO, e ora era diventato marcio anche lui. Presi il quadernino in cui era scritta la SUA canzone, quella canzone che se mai avessi avuto le palle gli avrei cantata, gli avrei svelato. Ma l’unica cosa che farò ora con quella canzone era strapparla.
Pagliaccio.
Ti sei mai sentita come se fossi un pagliaccio? Con quel sorriso triste colorato di rosso rivolto verso l’alto e con la lacrima che gli cola da un’occhio colorato di nero? Quello ero IO. Un pagliaccio, costretta ad indossare una maschera, ma quella maschera non durerà, un giorno quella maschera si romperà: quel giorno è arrivato per me.
Sentii dei passi salire mentre la pioggia scese ancora più forte, la adoro. Ti dava tranquillità, anche se so che altri la odiano.
-Sapevo che eri qui- Un ragazzo dagli occhi color azzurro si affacciò salendo gli ultimi gradini, con i capelli sul viso e le goccie d’acqua sui lobi delle orecchie cadevano giù seguendo le altre goccie, altre alla punta del naso e del mento.
-Sapientone del cazzo-
-Sophie..-
-Sophie niente. Vattene. Che vuoi? Ti ho salvato il tuo bel culo, ora puoi girarlo e andartene.-
-Non voglio.-
-E che vuoi? Da un po’ di tempo non lo sai più.-
-Hai ragione, nella mia testa c’è confusione-
-Si chiama coscienza, Louis. Non venirmi a dire che ti dispiace, aspettavi da una vita l’occasione per liberarti di me, l’hai avuta. Ora puoi andare. Missione compiuta- Dissi alzando il pollice verso l’alto.
-Mi dai il permesso di entrare?-
-Hai già invaso il mio spazio- dissi mentre mi guardò con quegli occhi da cucciolo, con cui mi guardò la prima volta che ci conoscemmo.
*flashback*
-Hey! E’ mia!- protesta mentre guardai quel bambino senza i denti davanti leccare la mia caramella.
-Non c’è il tuo nome- ribattè mentre si tirò una bratellina con aria di sufficienza.
-Ma l’ha pagata la mia mamma-
-Posso tenerla? Ho tanta fame e la mia non me la compra…- fece degli occhi da cucciolo, occhi che ricorderò sempre nella mia vita. Mise anche un piccolo broncio con il labbro inferiore.
-Considerala un regalo- accennai un sorriso mentre anche lui fece un grosso sorriso scoprendo quei dentini mancanti.
-Posso fartene uno io a te?-
-Se vuoi-
-Diventa mia amica- sorrisi e ci stringemmo la mano, piccole manine unite insieme che segnavano l’inizio di qualcosa di grande.
*fineflashback*
-Sophie?- annuii allontanando quel ricordo mentre si sedette affianco a me.
-Allora?-
-Sophie volevo dirti grazie e…- si mise una mano in tasca e cacciò un dolcetto.
-Vuoi comprarmi con un dolcetto? Sei patetico, rimpiango già di averti fatto entrare.-
-Non è un semplice dolcetto…-
-Se lo mangi puoi esprimere un desiderio?- chiesi mentre accennò un sorriso.
-E’ quel dolcetto che mi diedi, quando avevamo 4 anni- disse mentre lo guardai.
-E’ una cosa schifosa! Hai quel coso da 16 anni?! Sei ripugnante…-
-Si chiama Lophie-
- E’ gay quel dolcetto? Come te? O come io che sono una pervertita?-
-Sophie mi dispiace.. non avrei dovuto puntare il dito contro di te ma…-
-Ma ti conveniva, tanto un insulto in più, uno in meno.. che cambia per Sophie? Lei è abituata, Louis no. Anche se è omosessuale a nessuno importa-
- Sophie smettila! Mi fai sentire un verme!- urlò alzandosi e guardando fuori.- E’ vero, ho dato la colpa a te quando sono entrato nello spogliatoio dei ragazzi dicendo che era per te…-
-Quando era per te- dissi alzandomi anche io furiosa.
-Ma non è che chissà che è successo..-
- Lo è! Sono 17 anni, 17 che ricevo insulti perche avevo l’apparecchio, perché ho gli occhiali… tu non sai che ho passato, anzi! Lo sai, e fai finta che sia tutto finito. Beh, sai che ti dico bello mio? Il bullismo che ho ricevuto non si cancella così come se niente fosse. Avrò sempre quel tatuaggio-
-Sophie…-
- Zitto, non parlare. Hai detto abbastanza. Credi che ero felice quando ero sempre l’ultima scelta a ginnastica, o quando andavo al ballo con mio fratello perché tu avevi sempre qualcuno con cui andare? Sai che significa per me, che ho 20 anni, non aver mai baciato nessuno?- Annuì – Non annuire, non lo sai. Hai baciato tu, un sacco di persone. Io solo il mio poster di Robert Pattinson.- Dissi mentre rise.
-Scene orribili- continuò a ridere.
-Finito?- si zittì mentre abbassò il capo trovando la canzone a terra, ormai ridotta a pezzetti strappati e bagnati.
-Ancora scrivi canzoni?- sbiancai.
-C-che ne sai?- Sorrise.
-So che dormi ancora con Mister Coccoloso la notte, so che se non ti metti gli occhiali non riesci a dare un senso a te stessa… - riprese i pezzetti della canzone e poi mi guardò. – e questa era la mia canzone preferita –
-Si chiama PRIVACY, non avresti dovuto leggerla.-
-Non solo tu hai dei segreti Sophie.-
-Credi di conoscermi dicendomi queste cose?! NON E’ COSI’ LOUIS! VATTENE FUORI- urlai furiosa mentre lacrime colarono sulle mie guancie rosse anch’esse per la rabbia.
- TU NON CONOSCI ME!- urlò ad un tratto, come non aveva mai urlato. Mi spaventai alla sua reazione mentre gettò a terra i pezzi strappati. – Se mi conoscessi.. almeno un po’ Sophie, ti renderesti conto di come ti guardo, di come ti stimo, di come ti voglio bene. Ma non ti basta questo vero? No, certo che no. –
- Smettila…-
-Lo leggo nei tuoi occhi, non ti basto vero?-
-SMETTILA LOUIS!-
-SE MI CONOSCESSI ALMENO UN PO’ SAPRESTI CHE NON SONO GAY! O ALMENO LO CAPIRESTI!-
-Cosa?- Vuota. Ecco come mi sentivo adesso. Lui non era gay? Per tutti questi anni mi ha preso in giro?
- Non sono gay- disse calmandosi.
- Ti sei preso gioco di me?-
- L’ho fatto per il tuo bene, per il mio bene.-
-Non capisco Louis-
-Posso fartelo capire in un altro modo?- chiese venendomi incontro.
-Non iniziare a fare i tuoi stupidi disegnini…- non finii la frase che mi afferrò il viso e le sue labbra furono sulle mie, i miei occhi ancora aperti per lo stupore, che diamine stava succedendo? Ecco quella sensazione, le farfalle nello stomaco.. mi lasciai trasportare da quelle sensazioni e chiusi gli occhi. Le sue labbra erano così dolci, soffici, le avevo immaginate milioni di volte ma mai così… sue. Si staccò lentamente di pochi centimetri guardandomi negli occhi. – Che mi hai voluto dimostrare così?- chiesi mordendomi il labbro inferiore.
- Che non sono gay- disse sorridendo, quei suoi denti bianchi così perfetti. - e che se ho fatto questa scenata per 17 anni… era per starti vicino e poter ogni tanto dormire con te dato che tuo padre è stato contro da sempre…-
-Posso farti un regalo?- chiesi mentre annuì. Avvicinai lentamente il suo viso al mio e ribaciai, trasformando quel bacio dolce in un bacio passionale. Le mie guancie andavano a fuoco ormai, tanto che si stavano trasformando in un incendio. Si staccò e mi prese la mano.
- Posso fartene uno io a te? Ma chiudi gli occhi- rimise la mano in tasca.
- Se vuoi- chiusi gli occhi mentre mi mise qualcosa di appiccicoso in mano. Aprii gli occhi e trovai quella caramella schifosa.
-Che schifo! Ma che cos’è? Muffa? – chiesi ridendo mentre ci pensò.
-Muffa? E’ un bruco morto.. - la lanciai via contro il muro ridendo mentre mi afferro per i fianchi e tornò sulle mie labbra mentre sorrisi. Lui sarà il mio ultimo primo bacio, e lo so con certezza, perché lui sa TUTTO di me, e io di lui.

 
OCCHI A ME! OCCHI A ME!
E’ la mia prima OS e credo l’ultima perché non è che sia bellissima tanto da farvi mancare il respiro e farvi diventare bluuuuuu Maaaaaaaaa… spero che qualcuno la cachi, almeno un pooochinoo. Mi dileguo! Ciaoo :))

 
  
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