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Autore: Liz    25/03/2008    1 recensioni
Snowdrops: nel linguaggio dei fiori simboleggiano la vita e la speranza.
Angela ha 17 anni, i suoi genitori sono morti in un incidente d'auto due anni fa, i suoi compagni la maltrattano... Solo l'incontro con Seth riuscirà a darle una ragione per andare avanti. Ma riuscirà ad avere la forza per lasciarsi tutto alle spalle?
"Una famiglia… Una famiglia!"
Grazie a tutti!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Snowdrops'
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Capitolo 8»leggera

- Angy, se vuoi vai pure!

La voce di Nadia arrivò chiara dalla cucina.

- Ormai mancano solo 10 minuti alle 7 e di sicuro non arriverà più nessun cliente…

- Non preoccuparti, Nadia. Tanto, non ho molto da fare.

Nadia si appoggiò allo stipite della porta che dalla cucina dava al locale.

- Credi che non abbia sentito la conversazione di poco fa? A me sembrava un chiaro invito a cena…- disse maliziosa.

- Nadia!! Ma se non lo conosco nemmeno!- rispose Angela ridendo.

- Davvero? Bè era comunque un ragazzo bellissimo…

Si avvicinò ad Angela e le diede un colpo sul naso col dito ricoperto di impasto, sporcandola.

- Avessi io un ragazzo così che mi fa la corte! Non direi mica di “non avere molto da fare”…

Angela rise.

Nadia era una delle persone che le erano più care.

Era una ragazza di 25 anni, alta, dalla pelle scura e coi capelli neri fino alle spalle, raccolti sempre in una coda, gli occhi blu mare.

Aveva un fisico slanciato e agile, e sul viso, spesso segnato dalla stanchezza, aveva sempre un sorriso per tutti.

Faceva tantissimi lavori diversi per mantenere il proprio figlio, di appena 3 anni: il padre purtroppo non riusciva a trovare un posto stabile e pagato adeguatamente, quindi tutti i doveri erano sulle sue spalle; ciononostante, Nadia diceva che questa situazione non le pesava affatto.

Forse era l’unica persone che Angela potesse definire veramente amica.

- E va bene! Se proprio ci tieni a farmi finire prima il lavoro…

- Massì vai pure! Tanto la nostra amica Hofer oggi non c’è!

- Libertà!!- urlò Angela dagli spogliatoi mentre si sfilava il vestito nero della divisa.

Si sentiva leggera, e non solo per l’assenza della signora Hofer.

Percepiva però una sorta di amarezza nel sapere che Seth non si era ricordato di lei, di quella volta.

Non potrò mai essere naturale con lui. Mi ha già ferito troppo.

Ma in fondo non le importava più di tanto. Ora voleva solo vivere quei momenti.

 

***

Angela uscì dal locale avvolta nel suo cappotto beije e si guardò attorno.

Non lo vide.

Dietro di sé la sorprese una luce rossa…

Una sigaretta. Qualcuno che fumava nascosto nell’ombra.

La luce rossa illuminò il volto di Seth, che alzò gli occhi verso la ragazza.

Soffiò fuori il fumo e gettò la sigaretta per terra, spegnendola distratto col piede.

Si chinò leggermente col busto sopra Angela per guardarla intensamente negli occhi verdi.

Le mise una mano sotto il mento per tenerla rivolta verso di sé.

- Buh.

Era una bella ragazza… il viso era piccolo e rotondo contornato da una frangia sbarazzina. Le labbra rosa erano carnose, piegate in un sorriso di sfida, il naso piccolino, gli occhi grandi, verdi, espressivi, che lo fissavano senza timori; e poi quel piercing a cerchietto sul sopracciglio le dava un’aria molto intrigante…

Per un attimo Seth sentì il suo cuore battere un po’ più veloce del solito.

- Sto morendo di paura, sai?- Angela lo svegliò da questi suoi pensieri.

- Sono così bravo a spaventare?

- No. Semplicemente, è per il fatto che mi stai mettendo le mani addosso.

Seth la lasciò e lei fece un passo all’indietro, portando le mani dietro la schiena.

- Oho, siamo permalose- osservò ridendo.

- Può essere anche una qualità.

Angela dal basso lo guardò nei suoi occhi neri con uno sguardo irresistibile.

Seth la ricambiò con un sorriso smagliante.

- Allora dove vuole andare, signorina cameriera?

- Ho fame. Voglio cenare. - rispose lei annoiata, girandosi e dandogli le spalle – Quindi, se permetti…

- Perfetto! C’è un ristorante carino qua vicino…

Angela si girò sorpresa e divertita.

- Mi stai davvero invitando a cena?!

Seth le si avvicinò e si abbassò per guardarla dritta in faccia.

- Ci sono vari punti di vista. Diciamo che voglio mangiare fuori con qualcuno sotto il metro e 60…

Angela si indispettì.

Non sarò una cima, ma un metro e 65 lo raggiungo!

- Solo se offri tu. 

Si incamminò verso il ristorante senza lasciargli il tempo di ribattere.

 

Capitolo 9»cena

Angela addentò il suo hamburger, offesa.

L’aveva portata in un fastfood!

…“ristorante carino”… Tsk!

E quando glielo aveva fatto notare, lui che aveva risposto?

“Ci sono vari punti di vista.”

- Cominciano a esserci un po’ troppi punti di vista per i miei gusti!- Aveva commentato Angela.

Lui si era limitato a ridere.

Erano seduti a un tavolino vicino alla vetrata e il silenzio tra di loro era piombato da circa 10 minuti ma sembravano entrambi a loro agio.

Angela non voleva parlargli, offesa per il “ristorante carino” e la memoria corta di Seth.

Seth era semplicemente concentrato sul proprio cheeseburgher e di natura non era di molte parole.

Angela cominciò a succhiare rumorosamente (apposta) dalla cannuccia la coca-cola, distraendo Seth dal proprio panino.

Il ragazzo si accorse della sua aria scocciata.

- Forse è solo una mia impressione…- cominciò titubante.

- Che cosa?

- Ci conosciamo solo da mezz’ora… ma mi sembri già arrabbiata.

- Ah si?- rispose distratta Angela, torturando con la forchetta un pezzo di insalata caduta dall’ hamburger nel piatto.

- Si. È strano, di solito vi arrabbiate la mattina quando, dopo una notte in cui abbiamo… giocato, scappo senza darvi il buongiorno…- disse malizioso, aspettandosi dalla ragazza una reazione quantomeno isterica.

Invece lei continuò a giocare annoiata con l’insalata.

- Allora non correrai mai il rischio di incorrere nella mia ira.

- Ma che ha questa ragazza? – pensò Seth, non più tanto sicuro delle sue capacità - Non so minimamente come prenderla…

- Aha, vedremo… allora non sei arrabbiata?

Merda. Riesco a inventarmi solo questo?

- Chi? Io?

- Sì, tu - rispose Seth leggermente seccato, finendo di mangiare il proprio cheeseburgher.

- Cosa?

- Niente. Lascia stare.

- Come vuoi.- concluse Angela ancora distratta.

- Non riesco a capire se sei incredibilmente stupida o incredibilmente furba- ammise lui fissandola intensamente.

- Ci sono vari punti di vista.

Angela si alzò e si rivolse a lui: lo guardò, sorridendo con aria dispettosa e uscì dal locale.

Seth pagò il conto e uscì anche lui.

Lei lo aspettava di fianco alla porta.

- Bè almeno hai avuto lo scrupolo di pagare davvero tu…

Le luci della notte la illuminavano di mille colori: i suoi occhi dispettosi si illuminavano di sfumature diverse, i lunghi capelli lisci, un poco mossi dalla brezza gelida della sera, brillavano di tantissime tonalità e cadevano leggeri sulle sue spalle, sul suo cappotto…

Seth le si fece lentamente più vicino. Le cinse i fianchi e la tirò a sé.

- Vuoi che ti riaccompagni a casa?- chiese lui con voce dolce.

Angela fu sorpresa da quella vicinanza inaspettata, il calore di quell’innocente abbraccio le aveva annebbiato per un momento le capacità intellettive.

- N-non ho 5 anni…

- Dalle tue risposte non si direbbe…-rispose lui stringendola ancora di più a sé.

- Lasciami!- insistette Anegla, rossa in volto.

Seth la lasciò andare e lei si allontanò, diffidente.

- Vado a casa da sola e basta. Tanto è vicina.

Lui la guardò con sguardo innocente.

- Ma se io volessi stare ancora un po’ con te?

Ad Angela aumentò il ritmo cardiaco.

- Non so. Scattami una foto- rispose ridendo.

Si voltò e cominciò ad andarsene.

- Ehi, e il bacino della buonanotte?- domandò Seth, con tono fin troppo serio.

Angela sorrise.

- Quando ne avrò voglia.

 

***

[Il giorno dopo]

- Buonasera

Angela si girò e se lo trovò davanti.

Seth stava seduto storto, appoggiato al bancone col braccio che sorreggeva la testa e la seguiva con lo sguardo a ogni suo spostamento.

- Ancora tu?!- urlò lei sorpresa, ma felice…

- Si può sapere perché ti do così tanto fastidio?

- Non è che mi dai fastidio…  

Angela si rigirò e tornò a dedicarsi ai bicchieri da lavare.

- Davvero… tu non ricordi…?- sussurrò piano.

- Eh?

Angela si girò di scatto e si appoggiò con le mani al bancone: Seth la guardava curioso.

- Niente!- rispose sorridendo dolcemente.

Seth represse quella stupida voglia di abbracciarla che lo prendeva a ogni suo sorriso e si alzò.

- Allora al solito ristorante?- chiese a disagio infilandosi la giacca.

- “Ristorante” è una parola grossa…

Seth le sorrise, divertito.

- Eddai. Almeno offro io!

 

 

 


 

commento poco serio

 

Bene *_*

Stavo sfornando una crostata alle ciliegie, da mangiare stasera e mi sono detta: “Mò che faccio?”

Così eccomi qua!! Sentivate la mia mancanza eeeh? >__O

Bè non è che ci sia molto da dire.

Finalmente Seth&Angela al “ristorante” XDD

Io odio i fastfood, ma non vogliatemi male! Nonostante il primo gelato dell’anno è stato proprio in uno di questi, (…mmm… e vabbè era l’1 di notte .__. Avevo voglia di gelato-schifezza u_u ) odio il loro odore di fritto ç_ç

Nadia mi dà problemi. Le voglio bene, ma è difficile da far agire ò_o +sta parlando della storia più avanti+ vabbò niente spoiler, NIENTE SPOILER… ghghgh…

Invece mi diverto a far parlare i due sposini <3 Il carattere di Seth mi piace troppo.
Oddei mi sto facendo complimenti da sola O_O’’ SALVATEMIIIIIII [ e commentate voi *_* lo so che ci siete (in 99 o_o. G-grazie +sconcertata+), vi vedo nelle visite…]

E non temete.

Ho postato così tanto in pochi giorni perché la storia fino a qua l’avevo già più o meno scritta.

D’ora un poi se ci sarà un capitolo nuovo è perché è morto il papa XD (con tutto il rispetto del mondo).

Alla prossima!!

 

   
 
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