Carezze amare.
Bertholdt
guardò il cielo, denso di nebbia e nuvole oscure, la notte non era
mai stata così buia come in quel momento. Spostò lo sguardo
sulla figura marmorea accanto a sé, Reiner dormiva beato, come un
bambino troppo cresciuto. Il petto scolpito era leggermente scoperto
dal sottile lenzuolo di lino, il quale veniva sollevato a ritmo
regolare; mentre un lieve sussurro proveniva dalla sua bocca
semiaperta.
Guardarlo gli era sufficiente, non aveva bisogno
d'altro, eppure vederlo in quello stato di semi-incoscienza, così
calmo e rilassato, sembrava impossibile. Il titano spietato che aveva
distrutto le speranze e la vita di molti, stava ora riposando dentro
di lui, pronto a risvegliarsi nel momento del bisogno.
Si
alzò dal letto, tentando di fare il minimo rumore possibile,
l'ultima cosa che voleva era svegliare quello spirito tormentato.
Mantenendo il silenzio, raggiunse il bagno adiacente alla stanza, e,
mentre si chiudeva la porta alle spalle, lo vide. Lo
specchio rifletteva la sua immagine per intero, l'immagine di un
ragazzo all'apparenza come gli altri, ma con un velo di tristezza
negli occhi. Quegli occhi, dove i suoi compagni vedevano un amico, un
fedele alleato; ma dove lui vedeva solo uno spietato assassino. Non
era altro che un traditore, come ogni bravo attore dovrebbe saper
fare, lui era sempre riuscito ad ingannare tutti. I falsi sorrise, le
frasi fatte, nessuno aveva mai sospettato niente. A volte gli
sembrava, addirittura, di vivere una vita normale, di essere davvero
amico di quelle persone, di essere uno di loro; poi la crudele
realtà gli piombava addosso in momenti di oblio.
«Bert, che stai
facendo in piedi a quest'ora?»
La porta del bagno si aprì,
lasciando che il biondo facesse il suo rumoroso ingresso.
Sbadigliando si grattò la testa, guardando interrogativo il
compagno, il quale era in piedi, tremante, di fronte a quella
superficie trasparente.
«Niente, – sussurrò il riflesso,
sorridendo appena – dovevo solo andare al bagno.»
Si voltò per
tornare indietro, non voleva dare altro disturbo al compagno, non
voleva far soffrire anche lui. Gli lanciò un'occhiata di sfuggita, e
nel vedere il suo viso così sciupato, gli si strinse il
cuore.
Reiner lesse all'istante le preoccupazioni del
compagno, e non appena i suoi occhi raggiunsero quella piccola goccia
che, per qualche strana e assurda ragione, stava scendendo dalla sua
guancia, non riuscì più a controllarsi. Con un movimento deciso si
avvicinò al volto di Bertholdt, fissandolo intensamente negli occhi.
Curioso di sentirne la consistenza, sfiorò con un dito quella
piccola lacrima, sentendo fremere il moro sotto il suo tocco
delicato.
«Stavi piangendo.», quella semplice affermazione
fece mutare l'espressione di Bertholdt, il quale, si sentì in
trappola. Non poteva più nascondersi, o almeno non a lui.
Condividevano lo stesso dolore, la stessa situazione, eppure la
vivevano in modo completamente diverso. Il moro spesso si era
ritrovato geloso del compagno, il quale riusciva a dimenticare ciò
che era, così facilmente. Era riuscito a legare molte amicizie al
campo, riusciva a scherzare molto più facilmente di lui, ma cosa più
importante: riusciva ad essere felice.
A Reiner bastò un
semplice gesto per calmarlo, per fare tacere i suoi sussulti, per
lasciarsi andare. Un bacio, un semplice bacio casto, un bacio che mai
aveva ricevuto in quel modo così inaspettato.
«Non sei
solo.» sussurrò Reiner, sorridendo appena, un sorriso amaro, un
sorriso che deformava il suo volto da sempre sicuro.
Bertholdt
sentì i sentimenti del compagno, capì di non essere il solo a
provare quelle sensazioni contrastanti, si ricordò di non essere il
solo a condividere un destino tanto crudele. E mentre li biondo lo
trascinava con sé a letto, mentre con dolcezza si univano l'uno
all'altro, Bertholdt riuscì ad assaporare quella felicità che aveva
sempre cercato. In quelle carezze amare, colme di
tristezza e malinconia, entrambi trovarono un po' di sollievo
dalla vita che avevano dovuto scegliere.
Nel silenzio
della notte, quando la passione era stata ormai consumata, Bertholdt
mimò un misero «Grazie.», per poi rimettersi a dormire,
avvicinandosi ancora un po' di più a quella felicità che da
sempre sognava. Erano entrambi parte di un destino più
grande di loro.
•Angolo
Autrice
Salve a tutti, sono nuova nel fandom. Seguo da tanto
SnK e in principio non ho mai nemmeno guardato la coppia
Reiner/Bertholdt, solo dopo aver letto il manga, soprattutto verso
gli ultimi capitoli, ho capito quanto siano legati. La Reibert
è una
delle mie coppie preferite in SnK e leggere così poche
fiction su di
loro mi ha spinto a scriverne una. Spero che possa piacere, che i
personaggi siano IC, e che non sia troppo banale. Dato che è
la
prima in questo fandom, se volete farmi sapere cosa ne pensate con
una recensione ne sarei molto felice, come ho già detto ci
tengo a
sapere com'è. Quindi fatemi sapere, un bacio ♥
Vitzi