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Autore: Tikkia    22/09/2013    2 recensioni
In generale, non sapeva proprio cosa chiedere per il suo compleanno, quindi anche se i suoi amici avessero seguito l’esempio della sua ragazza, sarebbe valso a poco.
Però, però… una cosa che poteva –e voleva chiedere a Temari c’era.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Shikamaru non adorava particolarmente il giorno del suo compleanno. Era una giornata molto più stancante delle altre: quando usciva di casa, doveva fermarsi ad ogni passo per ringraziare degli auguri i vari conoscenti incontrati, doveva organizzare qualcosa, di solito una serata al bbq, ed assicurarsi che tutti fossero disponibili…
E poi c’erano i regali.
I regali erano la parte che sopportava di meno. Fin da piccolo aveva sempre detto a chiunque, persino ai suoi genitori, di non regalargli niente, ma nessuno l’aveva mai ascoltato. E così, anno dopo anno, decine di cianfrusaglie andavano ad accatastarsi in un angolo di casa sua.
Shikamaru sperava che, con il raggiungimento dell’età adulta e dunque della presupposta maturità, i suoi amici si sarebbero dati una calmata ed avrebbero ascoltato la sua richiesta. Non aveva tenuto conto che i suddetti amici erano gente di Konoha, dunque ben poco propensi alla maturità ed al buonsenso.
A causa di questa sua enorme svista, infatti, ora Shikamaru Nara, ventitré anni appena compiuti, si trovava a fare i conti con un’enorme tavola da shogi umano, regalatagli da Naruto e Kiba. Dove l’avrebbe messa, e quando l’avrebbe usata, restava un mistero.
Shikamaru si passò le mani tra i capelli , sciogliendosi il codino e rifacendolo in poche mosse. Sospirò profondamente e di accasciò sul divano, nascondendosi il viso tra le mani. Sarebbe rimasto in quella posizione per sempre, se un cuscino non si fosse improvvisamente impattato proprio contro la sua faccia.
Allargò le dita e fulminò con lo sguardo la persona accoccolata sulla poltroncina davanti a sé.
Temari lo stava osservando con un ghigno, segretamente (ma neanche troppo) contenta di vederlo in difficoltà.
-Qualcosa ti turba, Nara?- chiese con finta ingenuità.
Shikamaru sospirò di nuovo e si stravaccò ancora di più.
-Non so, Temari, tu che dici? Un’enorme tavola da shogi è appena comparsa nel nostro salotto, e io non ho idea di cosa farci. Apparte questo, nulla mi turba- replicò sarcastico.
La bionda scoppiò in una forte risata, poi chiuse il libro di botanica che stava leggendo ed andò a raggiungere il suo ragazzo sull’altro divano.
-Questo è quello che si guadagna ad avere amici squilibrati- disse solenne alzando il dito indice.
Shikamaru mugugnò qualcosa e si accoccolò contro Temari. La ragazza ridacchiò ed iniziò a fargli dei grattini tra i capelli.
-I tuoi amici dovrebbero prendere esempio da me- disse orgogliosa –A proposito: non mi hai ancora chiesto che regalo vuoi da me-
Shikamaru annuì e le fece segno di aspettare un attimo. Non sapeva proprio cosa chiedere a Temari. In generale, non sapeva proprio cosa chiedere per il suo compleanno, quindi anche se i suoi amici avessero seguito l’esempio della sua ragazza, sarebbe valso a poco.
Però, però… una cosa che poteva –e voleva chiedere a Temari c’era. Era una cosa crudele da chiedere a lei, ma dopotutto era il suo compleanno no?
Shikamaru ghignò ed alzò il viso per vedere quello della bionda: non voleva perdersi la sua reazione.
-Nee, Temari?-
-Mmh-
-Ho scelto il tuo regalo per me- annunciò gioviale. La ragazza lo guardò sospettoso: uno Shikamaru contento di chiedere un regalo era uno Shikamaru pericoloso.
-E sarebbe?-
Il ghigno del moro si allargò a dismisura.
-Una cosetta da niente: devi semplicemente dirmi “ti amo, Shikamaru”-
Temari impallidì. Poi arrossì. Poi passò ad un colore vicino al blu e, infine, digrignò i denti e lanciò Shikamaru lontano da sé e giù dal divano.
-Deficiente!!!- gli urlò alzandosi in piedi e torreggiando su di lui –Sei un deficiente, Shikamaru Nara!-
Il moro la guardò di sottecchi senza smettere di ridere e ghignare.
-Ma perché ti preoccupi così tanto, Temari? Sono solo tre parole. Tre piccole minuscole paroline. Non dirmi che sei spaventata da tre parole, hm?-
Shikamaru si rese conto che forse stava tirando un po’ troppo la corda, perché gli occhi di Temari lo stavano letteralmente pugnalando in diverse parti del corpo.
-Non. Lo. Farò.- sillabò a denti stretti.
-Dunque non mi ami?- il moro si portò drammaticamente una mano alla fronte.
-Sì! Cioè no! Cioè, si ma no! Dannazione Shikamaru, sai quanto io odi esprimere i miei sentimenti!- strillò l’altra arrossendo ad ogni parola.
-Si, lo so- disse Shikamaru tornando serio e guardandola negli occhi –Per questo vorrei che, come regalo, mi dicessi cosa provi per me. Lo so che mi ami, Temari, altrimenti mi avresti già ucciso- la ragazza annuì veementemente a quell’affermazione –ma mi piacerebbe sentirmelo dire.-
La bionda di Suna lo fissò per qualche momento, valutando la situazione. Certo, era il suo compleanno e certo, aveva dato a Shikamaru la possibilità di scegliersi il regalo, ma l’idiota sapeva quanto le dava fastidio mostrare i suoi sentimenti…
Però era anche vero che non gli aveva quasi mai detto che lo amava. E che tutte le volte in cui aveva trovato il coraggio di farlo, a quel cretino si erano illuminati gli occhi in un modo che da una parte le aveva fatto venir voglia di vomitare, dall’altro di prenderlo e baciarlo per ore e ore.
Fece un respiro profondo e tese una mano al moro, che ancora aspettava seduto a terra. Quando lui a prese, Temari lo fece alzare con forza, facendoselo finire addosso. Gli circondò la vita con le braccia e lo strinse forte, alzandosi in punta di piedi per raggiungere la sua altezza.
-Ti amo, stupido Crybaby- mormorò in un soffio. Poi lo lasciò subito e si girò, tornando sulla sua poltroncina e riprendendo a leggere il libro.
Shikamaru decise di non farle notare che, anche dietro al libro, si vedeva benissimo il colore rosso pomodoro che le aveva tinto non solo le guance, ma il viso intero.
Si limitò a lasciarsi cadere di nuovo sul divano, con un sorriso a ebete.
-Grazie del regalo, Temari-
-Sisi. Ora trova un posto per quella tavola che i tuoi stupidi amici ti hanno regalato. Idiota.-
Shikamaru sospirò, ma continuò a sorridere. Si alzò e si avvicinò silenziosamente alla sua adorabile e dolcissima ragazza.
-Ti amo anch’io, Temari- le sussurrò dandole un bacio in testa.
Venne colpito da un libro in pieno volto.
Dopo quella volta, Temari si premurò di stilare ogni anno una lista di cose che Shikamaru non poteva chiederle per il compleanno: al contrario di qualcuno (che aveva tentato lo stesso trucco l’anno dopo), lei imparava dai suoi errori.
Shikamaru, comunque, continuò a considerare il suo regalo dei ventitré anni il miglior regalo che abbia mai ricevuto: vedere Temari arrossire dopo avergli confessato il suo amore.
 
 
Note dell’autrice
Yeeeeeee tanti auguri Shikamaru!! Ringrazio michiyo1age per avermi dato lo spunto per questa fic, chi va con gli tsundere impara a tsunderare.
Questa fic partecipa all’iniziativa “Te l’avevo detto!!” del mitico e folle forum The Black Parade.
Spero la fic vi sia piaciuta, alla prossima <3
  
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