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Autore: Memy_BlackVeilBrides    22/09/2013    6 recensioni
Due ragazzi, due anime, due cuori innamorati.. e se fossero stati costretti a lasciarsi?
* Capitoli*
'Prometti solo di ricordare che noi avevamo tutto'
Aveva detto il riccio davanti alla ragazza completamente in lacrime.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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storia

Calibri, Gisha, e Mongolian Baiti.
Allora, quando il testto è scritto in Mongolian Baiti la persona che racconta è la protagonista (Emily)
Quando è scritto in 
Gisha la persona che racconta è il secondo protagonista (Harry)
Quando è scritto in Calibri il narratore è esterno
In poche parole, ogni scrittura sarebbe un POV (considerando che la parte scritta in corsivo sono i ricordi)
Ricapitolando: -
Mongolian Baiti (Emily) - Gisha (Harry) - Calibri narratore esterno
Vi lascio alla lettura.

 
Camminavo, mi limitavo a battere rumorosamente e fastidiosamente, le mie converse nere. Senza badare troppo al rumore che producevo. Senza preoccuparmi del fastidio che potevo creare in quel contesto. Senza degnare di senso alla vita. Senza dare importanza a niente. Camminavo semplicemente, lungo il corridoio della mia dolce ed amata casetta. Lungo quel pavimento freddo, e davvero troppo triste per i miei gusti. Puntualmente, i miei occhi erano persi. Puntualmente le palpebre lasciavano le lacrime cadere. Puntualmente, mi limitavo a credere, in qualche modo che ciò che avevo perso, mi sarebbe stato ridato indietro. Era la mia speranza, il mio sogno. Riavere tutto, tutto ciò che avevo perso. Tutto ciò che adesso non mi apparteneva più. Tutto ciò a cui tutt'ora penso e non riesco a non pensare. Perchè quel tutto, era qualcosa di vitale, ed il solo pensarci, era una tortura atroce. Perchè? Perchè ero stata privata del mio tutto? Perchè ero stata privata di lui? Perchè non potevo stringerlo a me? Perchè non potevo abbracciarlo ancora come una volta? Come quando credevamo di farci mancare il respiro? Perchè non potevo intrecciare le mie dita con i suoi ricci? Perchè? Perchè non potevo sfiorare ancora una volta le sue labbra carnose e rosee, così da soddisfare il mio bisogno di lui? E perchè ora non potevo più specchiarmi nei suoi pozzi verdi?


Per Emily era una tortura, tutto per lei era diventato impossibile da quando lui era uscito dalla sua vita. Per lei, ogni cosa non aveva più senso. Perchè era stata privata dell'amore. Del SUO PIU' GRANDE AMORE. E non poteva, non riusciva ad accettarlo. Non credeva neanche più di vivere ormai. Non poteva neanche pensare di vivere senza lui, senza i suoi ricci, senza le sue fossette. Non era una cosa possibile vivere senza il cuore. Già, perchè il cuore di Emily, se n'era andato via con lui. L'aveva donato a lui. E non voleva riaverlo indietro, perchè nonostante la distanza, quell'amore era un PER SEMPRE voluto da entrambi. Ma lei, per quanto piangesse, per quanto gettasse lacrime inutili, per quando fosse profondo il suo dolore, e per quanto rivolesse indietro il ragazzo che le era stato portato via, doveva accettare il fatto che non l'avrebbe più rivisto. Che non l'avrebbe più potuto stringere. Che non ci avrebbe potuto mai più fare l'amore. Che non avrebbe mai potuto carezzarlo ancora. E le faceva male, le faceva un dolore inimmaginabile. Perchè l'aveva amato. E nonostante tutto l'anno trascorso, lo amava ancora. E non ci poteva fare niente. Perchè quel cuore che una volta sentiva battere nel petto, ora era stato donato a lui. A Harry, a Harry Styles. L'unico che per la prima volta fu in grado di amarla, e, di farla amare davvero. Era l'unico, e sempre lo sarà. Perchè Emily non poteva dimenticare il suo sorriso. Non poteva dimenticare i loro abbracci, non poteva dimenticare i loro baci, non poteva dimenticare quello che era il suo tutto. Non doveva. Non POTEVA. Perchè se non ci era riuscita in una intero anno, non ce l'avrebbe fatta MAI. Ed anche questo le faceva male. Le faceva un male insopportabile. Perchè lei non poteva dimenticarlo..... ma lui? Sarebbe mai stato in grado di scordare.. di dimenticare, ogni singolo minimo momento di gioia passato con quella ragazza? Ne era veramente stato capace?
Queste erano le domande che si poneva la ragazza da 12 lunghissimi mesi. Da 12 mesi passati in solitudine e senza più... senza più vivere.

Ebbene, in Australia, a chilometri di distanza da Holmes Champel, Harry Edward Styles, era seduto sul letto, con un foglio tra le dita. Con un'espressione distrutta. Con un vuoto nell'anima. Era lì, che si guardava attorno, non capendo perchè non si trovava con Emily. Perchè sì! Nemmeno lui, era stato in grado di dimenticare quella ragazza. Nemmeno lui era stato capace di lasciare andare quella ragazza che tanto aveva amato e bramato. Quella creatura dai capelli rossi e gli occhi azzurri, a cui aveva donato il cuore. Alla quale era stato capace di donare tutto. La ragazza che gli aveva insegnato ad amare. La ragazza che era stata per lui il suo tutto; per 4 anni. Quattro anni passati ad amarla con tutto se stesso, quattro anni passati a pensare a lei ogni singolo momento; passati a far battere il cuore al povero riccio. Sì, si erano amati per 4 anni, ed erano riusciti a stare insieme per tutto quel tempo. Erano riusciti a donare l'anima l'uno all'altra.  Perchè loro erano loro. E insieme potevano fare tutto. Insieme potevano realizzare l'impossibile. Perchè insieme erano tutto quello di cui avevano bisogno l'uno dell'altra. Ed era per questo che lui se ne stava lì sul letto, a fissare quella carta colorata che teneva tra le dita. Quella fotografia. Quell'immagine così significativa. Quella foto dove vi era immortalata la felicità di Harry e Emily insieme. Possibile che Harry, in tour mondiale come membro degli One Direction, non riusciva a dimenticare quella ragazzina?

Emily, intanto, era finalmente giunta nella sua adorata camera. Intanto, si era asciugata le lacrime. Intanto, si era privata del trucco. Si avvicinò al tavolo di legno lucido, posto perfettamente sotto la finestrona della sua camera. Si era immobilizzata difronte a quello spettacolo di luci. Si era pietrificata dinnanzi agli straordinari 'fuochi d'artificio' che tanto le piacevano. Si sentiva felice, quando le sue iridi azzurre incontravano quei colori brillanti. Spense solo per un istante il dolore, e aprì le labbra in un sorriso azzardato, ed appena accennato. Sorrideva con un espressione che non comunicava sentimenti. Ma non rideva per i fuochi in sè. Ma per i ricordi che essi riportavano alla luce. Sorrideva, perchè ricordava, di quando lei ed Harry erano affacciati alla finestra, e guardavano i fuochi. Ricordava che Harry aveva paura del rumore che essi provocavano. E ricordava le facce buffe che lui stesso faceva, provocandole numerose risate. Ricordava tutto, come fosse appena accaduto. Come fosse ancora.. presente.. perchè nella sua mente era tutto ancora così vero e vivido.
L'ultimo scoppio, l'ultima luce. Queste furono le cose che riportarono Emily sulla terra. Che le fecero rammentare la sua situazione. Che le dissero in qualche modo di non confondere la realtà con le fantasie. Il cielo notturno che stava scrutando, si fece scuro, cupo. Prima le che stelle e la luna piena si facessero strada tra il blu notte profondo. Si avvicinò ancora alla finestra, con passi in punta di piedi. Con le braccia al vento e con gli occhi fissi solo su quel cielo così intenso e bello. Le sue mani frugarono tra i cassetti del tavolino, e furono soddisfatte solo quando lei tirò fuori una foto. La stessa che, senza esserne cosciente, teneva Harry stretta tra le mani. Si concentrò su quel cielo.. ed una frase le tornò in mente
 'Se guardiamo lo stesso cielo, forse non saremo mai così lontani'.

Ecco quelle dannatissime lacrime, che ancora una misera volta in più non si trattennero al riaffiorare di quel ricordo.
 

Di quel ricordo in cui lei ed Harry si trovavano soli, soli come sempre, chiusi nel loro mondo. Chiusi nelle loro menti. Chiusi nel loro amore infinito. Erano distesi su un letto verde, pieno di foglie gialle, erba umida, e rugiada fresca. Si tenevano per mano, e guardavano fissi la luna e le stelle, contemplandosi in quel colore così speciale e così unico, capaci di farli sognare. Fu proprio in quel momento, che Emily si voltò verso Harry, che ancora era assolto nei suoi pensieri. Che era ancora illuminato dalle stelle. Che aveva i lineamenti di quel viso stupendo contornati dai raggi lunari.
Fu allora, che la ragazza, si accorse di quanto valesse per lei Styles. 'come farò a sapere che saremo sempre vicini?' gli aveva chiesto la ragazza dai capelli rossi, mentre assaporava l'odore di lui espandersi nell'aria circostante. Harry sorrise. Si limitò a sorridere. Si limitò a voltarsi, guardandola negli occhi,  e facendo legare ancora il verde e l'azzurro. Facendo un intreccio speciale, che era vitale per entrambi. ' Se guardiamo lo stesso cielo, forse non saremo mai, così lontani ' aveva risposto il riccio, posando le sue labbra su quelle della ragazza, che non poté far altro che godere ancora di quel sapore unico e raro che caratterizzava Harry. Non poté far altro che intrecciare le dita nei ricci di lui, e rimanere abbracciata a quel suo così speciale...TUTTO...


Nella lontana Australia, Harry, si stava asciugando le lacrime. Si stava consolando tra i colori di quella fotografia. Quando il cielo si appropriò della sua attenzione. Quel cielo così bello, così blu, così profondo. Profondo quasi quanto gli occhi di Emily. Profondo quasi quanto il loro amore. Mentre le sue iridi verdi esploravano quel cielo così misterioso, e allo stesso tempo, così.. così speciale, il pensiero era rivolto sempre e solo ad una ragazza. Già quella ragazza, che aveva amato da morire, e che non smetterà mai di amare alla follia. Perchè era e sarà sempre il suo primo grandissimo amore. E questo genere di amore, non può essere sepolto. Non può essere dimenticato. Non si può! E' una follia il solo pensarlo. Emily sarebbe sempre stata sua in qualche modo, e lui lo sapeva.  Lui ne era certo. Perchè il suo cuore non avrebbe mai lasciato andare quella ragazza dai capelli rossi e gli occhi azzurri. Non poteva. Era impossibile per lui pensare di.. dimenticare...
Quel cielo, così bello e così buio, gli ricordava la stessa frase a cui Emily a chilometri e chilometri di distanza stava pensando. La stessa identica frase, che entrambi ricordavano. La stessa identica frase che anni prima, aveva sussurrato al suo amore..
 'Se guardiamo lo stesso cielo, forse non saremo mai così lontani'.
E forse, quella frase così significativa, poteva veramente avere un fondo di verità. Poteva veramente essere la realtà. Dovevano solo crederci entrambi.

Stavo fissando quel cielo, così blu, così unico. E l'unica cosa che mi veniva in mente era lei, le sue mani, il suo odore, i suoi occhi, i suoi capelli... il suo amore... da quando ero stato costretto a lasciarla, tutto era cambiato. TUTTO. Perchè, non avevo più nessuna da amare come ho amato lei. Non avevo nessuna da rassicurare. Non avevo nessuna da accarezzare, abbracciare... baciare. Sì, perchè i baci di Emily, erano i più belli che io avessi mai ricevuto. Ogni volta, che le nostre salive si incontravano, che le nostre lingue danzavano.. mi sembrava di sognare. E adesso, pensare che non riceverò più quei baci mi distrugge. Pensare di averla persa è qualcosa di doloroso,  qualcosa che fa male. Qualcosa che sembra spezzarti ed umiliarti. Perchè dove non c'era lei, non c'era la vita. Da quando non avevo più lei, non sapevo vivere. Non potevo vivere. Perchè la mia mente, la mia anima e il mio cuore, erano rimasti a lei. E sarebbero stati suoi per sempre. Ovunque e comunque. Si, perchè senza di lei io non ero più Harold Edward Styles. Perchè il vero me, era rimasto tra le sue braccia quel giorno, quel famoso ed orribile giorno in qui fui stato costretto a dirle ...addio.... quel giorno maledetto, in cui ho dovuto abbandonare la cosa più importante della mia vita. In quel giorno in cui ero stato obbligato a guardare le sue iridi azzurre e a dirle, che, nonostante il nostro amore... non ci saremmo più rivisti. Non ci saremmo più toccati. Non ci saremmo più potuti accarezzare. Non ci saremmo più stati e basta. Ricordo quel giorno, e ricordo quelle lacrime che rigavano il viso di Emily. Ricordo tutto come fosse ieri, perchè non potrò mai dimenticare la ragazza che aveva saputo darmi tutto e rendermi felice. Non potevo perchè era impossibile. Lei era lei. E nel suo piccolo era unica e speciale. Già, tutto di lei mi era rimasto impresso. Perchè in tutto per me era perfetta.
Senza neanche rendermene conto, stavo gettando lacrime, mentre tra le dita stringevo quella fotografia, e la guardavo. La osservavo e mi ritornavano in mente tutti momenti passati insieme.


Quell'immagine, era stata immortalata in una fotografia, quando il 14 febbraio, a San Valentino, la portai in spiaggia, quella spiaggia, così soffice e bianca. La presi per mano, e la portai al mio volto. Imprigionando i suoi occhi nei miei. Legando i nostri pensieri. Appoggiando la sua fronte sulla mia, e sentendo il suo respiro sul collo,  farsi sempre più profondo. La sentii appoggiare le sue labbra sulle mie, e stringere un contatto con la mia lingua. Sentii ancora quel suo sapore così buono ed indescrivibile. Sentii ancora le sue morbide labbra.. la sentii ancora vicina. Le avvinghiai le braccia dietro il collo, e non potei far altro che stringerla ancora di più. Intrappolandola tra le mie labbra, e rendendo quel bacio infinito.. tantè, che ancora adesso mi sembra durare. Ci scattammo una foto, la più bella a mio parere. Una foto che  immortalava perfettamente il nostro amore. Una foto bellissima. Io e lei ci abbracciavamo. Io tenevo una mano dietro la sua schiena, e con l'altra impugnavo la vecchia macchina fotografica che avevamo allora. Emily si teneva stretta a me, e con l'indice di entrambe le mani, mi toccava le fossette sorridendo. Eravamo felici, e non potevamo essere più uniti. Quella notte dormimmo in spiaggia, e facemmo l'amore. Fu la notte più bella della mia vita.. o almeno la seconda ;)


E mentre Harry lacrimava ricordando quei momenti, e guardando quella foto per lui stupenda, Emily, si era scostata dalla finestra, si era allontanata da quel cielo, che le ricordava solo la persona che voleva accanto e che non poteva avere. Si era avventurata fuori da casa sua, e si dirigeva da sola, per le strade di Holmes Champel, per quelle strade, dove era andata con Harry per tutti quegli anni. Dove aveva assaporato il gusto delle labbra del moro. Dove passeggiavano insieme tenendosi per mano, e entrando a contatto l'una con l'altro. Anche se in quel momento Emily era sola, e non aveva nessuno che le stringesse la mano, non aveva nessuno a cui abbracciarsi per scacciare il freddo. Non aveva più Harry. Ed era per questo, che guardava in basso, muovendo le dita della mano destra, e sognando di poterle intrecciare ancora con quelle di Harry. Ma purtroppo sapeva già che non sarebbe stato possibile. Sapeva che non avrebbe potuto  più sfiorarlo. E così, mentre camminava, stretta nella sua giacca, di notte profonda quasi, le ritornavano in mente le serate passate assieme al suo ragazzo. Le sembrava che i ricordi le passassero davanti agli occhi, le sembrava di rivedere quella ragazza dai capelli rossi, con un sorriso in faccia, mentre correva mano nella mano con un ragazzo riccio. Le sembrava di rivedere se stessa ridere assieme a lui. Il suo tutto. Emily camminava ancora, andando avanti da sola, andando nella solita vecchia strada centrale. Portando i piedi, a ripercorrere i stessi passi che percorreva con Harry. Portandosi una mano al viso, di tanto in tanto, solamente per ricacciare dentro, le lacrime, che tanto si sforzavano di uscire. E mentre andava, si imbatté in un vialetto, un vialetto buio e isolato, un vialetto che lei non poteva dimenticare. Un vialetto che aveva segnato la sua vita. Un vialetto importante, che segnò la nascita del suo grande amore.

Sì, perchè in quel vialetto isolato, anni prima, Harry l'aveva presa per mano, e l'aveva stretta al muro, quando ancora erano solo migliori amici. In quel pomeriggio autunnale, aveva costretto Emily tra il suo braccio e il muro. Incatenando le sue braccia intorno alla vita della ragazza. Fissandola negli occhi, fissando quell'azzurro così bello e dannatamente perfetto. Fissando le sue labbra sottili e invitanti..così invitanti: da fargli venire voglia ogni volta di baciarla. Fissando tutto di lei. Perchè era così, era troppo speciale. Harry non credeva potesse essere normale che una persona potesse avere questo non sò chè di unico. Ed era per questo che ogni volta la fissava attentamente. Per assicurarsi che Emily fosse reale. Perchè era talmente speciale da sembrare finta.  E in quel momento, Harry si stava accertando di avere Emily davanti agli occhi, intrappolata tra le sue braccia. Ma il suo sguardo era incatenato a lei. Era perso tra quegli occhi color cielo.. era perso tra la sua pelle così bianca latte e profumata.. era perso tra il colore contrastante dei capelli rossi... era perso tra quelle labbra che tanto avrebbe voluto assaporare.. baciare.. baciarla a tal punto da farle mancare il respiro. Esplorare ogni parte di quella bocca. Entrare a contatto col suo sapore così unico. Ma si limitava, a tenerla tra le braccia. A tenerla stretta, per non lasciarla mai. La guardava e non riusciva a dire quelle parole che lui si era convinto di confessare. Emily non perdeva nemmeno un fiato. Era immobile difronte allo sguardo incognito di Harry. Era immobile con il respiro di lui sul collo. Era immobile con le labbra del moro sempre più vicine. Era immobile.. ma confusa. E per quanto si sforzasse, doveva parlare e capire.. ma perchè, quando erano così vicini il battito accelerava, il naso smetteva di respirare e le parole svanivano ad entrambi? 'Harry, hai intenzione di stuprarmi o cosa?' aveva detto lei imbarazzata, con le guance rosse e roventi.. e con un pizzico di ironia. Aveva semplicemente fatto uscire dalle sue labbra 7 misere parole. Una frase che però, era riuscita a  far sorridere il riccio. E quando lui rideva ,era automatico per lei sorridere, e ricambiare l'espressione del moro. 'Harr..' provò di nuovo a parlare, provò ancora a pronunciare delle parole.. provò ancora a dire qualcosa di stupido per far sorridere il ragazzo che la stringeva. Ma non riuscì a fare più niente, quando, presa alla sprovvista, Harry le si era avvicinato, era troppo stretto a lei, la teneva bloccata tra le sue braccia possenti. E non voleva farla andare via. Una lacrima scese sulla guancia del moro.. 'Vorrei, che fosse più facile dirtelo' le disse sorridendo, mentre la stringeva sempre più, mentre la legava in quell'abbraccio così profondo, mentre poteva respirare il suo odore. 'Cosa Hazza?' sorrise Emily chiudendo gli occhi e appoggiando il suo viso bianco latte, sulla spalla del riccio, così da stringerlo forte  a sè. Emily, sentì il suo migliore amico sospirare rumorosamente, tirando aria sulla spalla di lei. Il riccio, si scostò dalla sua migliore amica, la guardò bene, attentamente, come mai aveva fatto prima. Talmente tanto, da credere di esplorare i suoi occhi. Talmente tanto da credere di toccare quelle labbra. Talmente tanto da pensare che le sue mani stessero delineando quei fianchi. Fu allora, che capendo a pieno i suoi sentimenti, riaprì gli occhi. Fissandola, e pronunciando delle flebili e tremanti parole.. parole che Emily aspettava da sempre.. 'TI AMO'...


Guardai quel vialetto ancora, e sarei voluta rimanere lì a fissarlo per sempre.. perchè quello, era il vialetto dove Harry mi aveva detto per la prima volta
Ti Amo..
e queste cose non si dimenticano facilmente.. specialmente per me.. per me che ancora, dopo 12 mesi e chilometri di distanza ancora lo amavo. Specialmente per me che, fin dal primo momento ho sentito il cuore battere per lui. Ebbene, è doloroso sapere che non ci sarà mai più lui a pendermi per mano, a portarmi in posti isolati, anche solo per dirmi un ti amo dolce. E fa male, fa male sapere che non potrò mai sentire ancora il suo odore, il suo calore. Sì perchè lui è stato il primo a scavarmi nel cuore, è stato il primo a insegnarmi ad amare. Sì, perchè prima del suo arrivo nella mia vita, io non sapevo neanche cosa fosse quel sentimento speciale che tutti chiamavano Amore.. perchè prima di lui, nessuno mi aveva fatto provare quelle sensazioni. Quelle emozioni così forti ed esaurienti, che andavano a finire con l'espandersi in tutta me. Se mi mancava? Mi mancava, mi mancava da morire, mi mancava come l'ossigeno manca ad un essere vivente, come l'acqua ad i pesci. Mi mancava come se ormai mi avesse portato via un pezzo di me. Mi mancava, perchè senza la sua mano nella mia sentivo l'anima divisa in due parti.. e sapevo che la mia altra metà non sarebbe mai tornata da me.
Rivolsi un ultimo sguardo al vialetto, prima di tornare a sorridere falsament 'Ti amavo anch'io Harry,  e ti amo tutt'ora' dissi, parlai o feci. Portando lo sguardo su i miei piedi, e lasciandomi scappare una lacrimuccia. Ma puntualmente, ero disposta ad andare avanti, perchè non avrebbe senso fermarsi ad un passato che non potrà mai rivelarsi un futuro. Guardavo le mie converse, e continuavo a camminare, pensando a lui, al suo sorriso, ai suoi occhi, a quel verde fantastico.. immaginando di assaporare ancora quelle labbra rosee.Con tutta la consapevolezza che questi sogni rimarranno tali.
Alzai il viso, guardando ancora la luna alta in cielo, illuminare tutto e tutti. Mi guardai allora  intorno, per riconoscere quelle stradine. Notai ragazzi che camminavano, ragazze che parlavano, cani a passeggio.. tutto era normale. Per gli altri, sembrava non essere successo niente da un anno a questa parte. Ma per me, la vita, era cambiata radicalmente. Era così diversa senza lui. Era tutto così estraneo al mio cuore senza Harry. Eppure la gente, andava avanti come  prima. Eppure la gente, sognava come faceva prima. Eppure la gente sembrava non accorgersi dell'assenza, di quel ragazzo riccio dagli occhi verdi...
Ma a me... a me era cambiata l'esistenza, e l'unica che sembrava rendersene conto.. ero io.  
Scorsi in lontananza una signora dai capelli bianchi raccolti in un elegante chignon, aveva il volto coperto di rughe, o come le chiamavo io: cicatrici del tempo.
Era seduta su una panchina, e si scrutava intorno, posando quegli occhi grigi su tutto il panorama circostante. Era una donna anziana, e si vedeva.. anche se il suo sorriso, era uno dei più luminosi mai visti.. specie, quando dal nulla, comparve un vecchietto, con capelli anche lui bianchi, e tanto di cappello. Aveva un'andatura lenta, ed i passi, erano stretti.. concisi. Si limitava a barcollare da una parte all'altra, sorridendo verso la signora. E, mentre ormai era giunto dinnanzi all'anziana donna, io mi stringevo nella mia giacca, e mi divertivo a gustarmi ,dall'altra parte della trada, tutta la 'deliziosa' scenetta. La vecchietta, lo guardava, e sorrideva sempre più, finchè lui non portò una mano avanti, mostrando il mazzo di fiori che aveva in mano. La donna scoppiò in lacrime, sotto il sorriso enorme dell'uomo, poi si abbracciarono, e fu allora, che mi scese una seconda lacrima. Ma non solo per i vecchietti dolcissimi.. ma per un ricordo. Un altro ricordo di Harry. Un'altra fitta al cuore. Un altro battito perso...


Era sera. I due 'piccioncini' se ne andavano in giro passeggiando, con il tramonto arancio che colorava il cielo. Si tenevano per mano, Emily ed Harry. E si limitavano a camminare assieme, ovviamente, sempre e solo assieme. Emily, guardava sotto i suoi piedi, il cortile dove stava lentamente consumando la suola delle scarpe, guardava a terra e sembrava assorta nei suoi pensieri, in quel momento 'incogniti'. Harry le teneva stretta la mano, e sembrava non volerla più lasciare, sembrava dovesse stringerla forte a sè.. sembrava timoroso di perderla. Già, la più grande paura di quel ragazzo, era perdere l'unica persona che lo capisse, perdere l'unica che gli faceva provare quelle cose, l'unica che aveva saputo donargli il cuore.. aveva paura di perdere Emily. Se la guardava incognito, alla ricerca dei suoi pensieri, come se volesse sapere cosa girava nella testa della sua ragazza. Di tutta risposta, Emily, si sentì osservata, e si voltò a guardarlo, ridendo appena alle facce che faceva quando era serio. Perchè quel ragazzo rideva di continuo, e vederlo serio era irreale. Harry sorrise, vedendo la roscia ridere sotto i baffi. 'A cosa pensi?' 3 parole concise, che uscirono dalla bocca del riccio. 3 Parole, che potevano svelare i pensieri di lei. 'Io... ' la ragazza fece una breve pausa, bloccando per un momento il respiro di lui, con quella risposta 'Sarà per sempre, vero Harry?'  sorrise amaramente, avendo paura anche lei di perdere il suo tutto.. avendo paura di perdere il SUO Harry. Il moro, dal canto suo, sorrise, facendo comparire sulle sue guance, 2 adorabili fossette, che contornavano perfettamente quel sorriso da dio greco. 'Emily' stoppò la camminata il ragazzo, posando le mani sulle spalle di Emily, e costringendola a guardarlo negli occhi 'Sarà SEMPRE, PER SEMPRE. Questo NOI esisterà per sempre, esisterà anche quando ormai sarò un vecchio, con i ricci bianchi, gli occhi grigi, le rughe, e tu non mi vorrai più'  sorrise sull'ultimo tratto di frase, provocando una risata, anche da parte della ragazza che stringeva a sè, dopo  che, le loro labbra si erano incontrate ancora, e ancora...

Emily, ricordava bene la scena, perchè quello era un ricordo che sarebbe rimasto vivido in lei per sempre.. anche se ormai, non credeva più alla parola 'sempre', non dopo che le avevano strappato Harry.. non dopo la sofferenza atroce che sentiva dentro, realizzando di non averlo più accanto, e di essere completamente sola. Ma lei non doveva arrendersi, perchè era sempre stata forte. Così, riprese a camminare, avvolta in un velo di ricordi fragili e delicati. Avvolta nella sua solitudine e nel suo dolore. Camminava a testa bassa, con gli occhi spenti e le mani nelle tasche della giacca, per scaldarle, dato che, non c'era più Harry a tenerla per mano. Eppure, sentiva l'odio dentro, sentiva rabbia verso colui colei, o la cosa, che l' aveva privata del suo grande amore. Era arrabbiata, perchè puntualmente, non riusciva a capire la motivazione, il perchè dello strapparle il suo amore, il suo Harry.
Un suono la riportò alla realtà, quel rumore le fece abbandonare i pensieri.  Aveva calpestato una foglia secca, e quest'ultima aveva provocato quel rumore. Alzò lo sguardo, e quasi non le venne un colpo, quando realizzò di essere nel bel mezzo di un gigantesco ed immenso prato verde. Ma non un prato qualsiasi. Un prato speciale, un prato unico.. un prato che suscitava emozioni fortissime.. emozioni forse troppo forti per Emily in quel momento. Ricordava bene, quello che era successo sopra quell'erba fresca.

Emily, piangeva, stava correndo lontana dalla porta di casa sua, e singhiozzava dolorosamente, sentendosi le lacrime sparse ovunque. Correva lontano da suo padre, dalla sua casetta e da sua madre.. aveva discusso per l'ennesima volta con la sua 'mamma', aveva di nuovo risposto a tono alle parole incazzate di lei. Aveva ancora alzato la voce contro la sua. E questo, era quasi una cosa normale... ma quella volta, la madre di Emily, le diede uno schiaffo talmente forte, da farle girare la testa. E fu allora, che incazzata, prese la borsa, si diresse all'ingresso e si mise le scarpe
'Non aspettarti che ritornerò questa sera, o domani, o dopodomani. Me ne vado, mi sono stufata delle tue accuse su accuse' diceva la ragazza mentre la madre piangeva, e si scusava, pentendosi del gesto che poco prima aveva fatto, ferendo la figlia dentro, nel cuore.
Ma Emily non voleva saperne niente,  perchè in quel momento, voleva solo andare lontano da lei. Perchè aveva esagerato, e con Emily non si esagera mai. Quella ragazza voleva bene alla madre, un bene pazzesco, e quando litigavano le si spezzava il cuore. Era orribile litigare con una persona che adoravi così tanto. Eppure era successo, e non ci si poteva fare niente...
Sentiva le guance bagnate, sentiva le lacrime bruciare quando le si ribellavano alle palpebre, sentiva il cuore spezzarsi nel suo petto
E anche se, Emily sembrava non voler avere a che fare con nessuno, in cuor suo, c'era una persona che desiderava ancor più di se stessa, che voleva disperatamente accanto , che voleva abbracciare e stringere a sè... voleva lui, le sue mani, i suoi baci, il suo odore, il suo calore. Voleva Harry, e nessuno le avrebbe impedito di averlo vicino al suo cuore.
Ed era per questo, che correva verso l'unica casa di Holmes Champel, abitata dal suo ragazzo, ed era per questo che voleva essere solo da Harry in quel momento, perchè l'unico dove poteva rifugiarsi era lui, e lei, dal canto suo, non poteva far altro che desiderare disperatamente quelle braccia  calde e muscolose.
Tra una lacrima e l'altra, sorrise, sorrise mostrando i suoi denti binanchissimi, e spalancando quelle labbra sottili, in una smorfia felice. Già, era felice, ma solo perchè in lontananza, vedeva Harry buttare l'immondizia, sotto gli sguardi minacciosi di Anne, che probabilmente, gli aveva ordinato di fare i doveri di casa. Emily si fermò, e perse un battito. Forse per l'amore che provava per quel ragazzo, forse per il sorriso di lui appena la vide, forse perchè.. non era mai stata più felice di vedere Harry. Corse da lui, corse tra le sue braccia, corse verso quegli occhi verdi che incantavano. Corse verso l'unico ragazzo in grado di farla sentire così bene. Già, e lo abbracciò fortissimo. Così forte da
perdere il controllo, e da stringerlo con una forza che non credeva di possedere. ' Ehi, Piccola; che cosa ti è successo? Sei a pezzi!' esclamò il ragazzo riccio, vedendo i lacrimoni della sua fidanzata, notando gli occhi gonfi e accorgendosi del dolore che sprigionavano quelle iridi azzurre. 'Harry, ho litigato ancora con Lauren' disse lei, chiamando sua madre per nome, non avendo la forza di chiamarla ancora mamma. Harry l'abbracciò, e le baciò il naso, come era suo solito fare, per far sorridere la sua amata.
....
I due camminarono, camminarono, fino a giungere infondo ad una stradina, che si affacciava su quel prato verde e rigoglioso, che si era impadronito dello sguado di entrambi. Avevano parlato tutto il pomeriggio, tutta la sera, fino ad arrivare alla mezzanotte passata. Lei le aveva raccontato dei rapporti con sua madre, lui invece, non aveva parlato,si era concentrato nell'ascoltarla, capirla, e rubarle qualche bacio ogni tanto, tirando fuori battute stupide, che in qualche modo riuscirono a far tornare a splendere il bellissimo sorriso di
Emily. Ridevano insieme, mentre intanto, Harry, stava sistemando una coperta sull'erba fresca e bagnata di umidità estiva. Fu così, che si sdraiarono su quel tessuto, sotto quelle stelle, sotto quella luna splendente, con due sorrisi stupendi in faccia. Due sorrisi dovuti alla compagnia che ugnuno procurava all'altro. E soprattutto all'amore che quei due provavano l'una verso l'altro. Ecco perchè ridevano, perchè la persona che avevano accanto, era la persona che amavano più di tutto il resto.
Ad un tratto, sotto quel cielo stellato, il sorriso di Harry si spense rapido, altrettanto rapidamente di come era comparso, era svanito, rimpiazzato da una smorfia seria e pensierosa, Da una smorfia, che non lasciava strasparire nessua sensazione o emosione. Una smorfia che Harry indossava senza un motivo apparente. Emily, invece, si era voltata, ed era rimasta intrappolata nella visione del suo ragazzo, così bello, e così dannatamente perfetto. Così unico e così... così lui. Lo guardava seria, e si chiedeva il perchè della sua serietà, a cosa stesse pensando. O cosa stesse provando stringendo la mano nella sua. Harry, si setì osservato, ed incuriosito si girò verso Emily, ed incastonò i loro sguardi in un'unica grande intesa. E, come se avesse capito la domanda di Emily, parlò, e rispose ai quesiti che si era posta la ragazza 'Emily, voglio fare l'amore con te' affermò soffermandosi sugli occhi lucidi della ragazza. Poichè sapeva, che quella sarebbe stata la prima volta per lei. Poichè sapeva, che lei poteva avere paura. Poichè sapeva tutto delle sue preoccupazioni. Emily spalancò la bocca in un sorriso, prima di fiondarsi tra le labbra del riccio.. come se quel gesto, fosse la risposta all'affermazione di Harry. Come se così, era riuscita a fargli capire che lo amava, e che lo desiderava come lui desiderava lei.



Emily, ricordava ancora tutto di quella notte, ricordava tutto il loro amore, i loro copri uniti in uno solo, il loro calore si era fuso, erano riusciti ad essere ancora più uniti di prima, uniti in tutti i sensi e i modi possibili, come se così, avessero reso il loro amore più intenso, come se dopo quella notte, era aumentata la voglia che avevano l'uno dell'altra.
Al ricordo di quella notte, però, non riuscì a trattenersi, non riuscì a ricacciare ancora le lacrime. Non riuscì a rimanere composta.
I suoi occhi si inondarono di lacrime fredde, ma che bruciavano in modo incredibile. Le sue guance bianche si bagnarono ancora, il suo cuore si fece in mille pezzi.. ed i singhiozzi, quelli le facevano male, un male tremendo..
 un grido sfuggì alle sue labbra, un grido proveniente dal cuore, e dal disperato bisogno di amore, di quell'amore che solo Harry le aveva saputo dare. Si accasciò a terra, piangendo come mai aveva fatto prima, singhiozzando rumorosamente, e strillando, sentendo il dolore che le faceva quel senso di vuoto. E lì, lontana da casa, Emily, era accucciata sul quel prato dove per la prima volta, aveva fatto l'amore con Harry, mentre piangeva, mentre un qualcosa le faceva male, mentre soffriva, come se solo allora si era resa conto di quanto le mancasse il suo Harry.

A chilometri di distanza, nella camera d'albergo di Harry, rumori assordanti vibravano per l'aria. Si udivano singhiozzi, gridolini, ed un pianto disperato.
Harry, era a pezzi, si agirava a piedi nudi sul pavimento gelido, mentre dagli occhi sgorgavano lacrimoni di dolore, mentre le sue mani, afferravano tutti gli ogetti intorno a lui, e li scaraventavano a terra senza pietà, senza avere una vera benchè minima idea di quello che stava facendo, e del perchè ora, non era a stringere Emily. Sapeva solo che soffriva, e che sfogava la sua rabbia rompendo gli oggetti, e con l'alcol. Già, quella notte era ubriaco fradicio e piangeva, come se percepisse il dolore che in quello stesso preciso istante Emily stava provando su quel prato, come se sentisse le sue emozioni, come se sentisse il suo cuore a pezzi, come se sentisse i singhiozzi e gli urli che lanciava al cielo... ed anche lui, stringendo tra le dita quella foto, era caduto nel dolore, nella sensazione di male, tra un singhiozzo e l'altro, tra una lacrima e l'altra.. tra un oggetto lanciato e l'altro... ignorava completamente tutto il resto.. perchè lei, era al centro dei suoi pensieri da quando erano stati costretti a lasciarsi,per  sempre. E la sua mancanza comportava un male assurdo in lui. La nostalgia della sua ragazza era qualcosa che non riusciva ne a sopportare ne a contenere.. aveva sofferto tanto, troppo, e non era giusto, che due cuori così uniti, fossero stati costretti a lasciarsi.. a dirsi addio...

Emily, a Holmes Champel, correva lontana dai ricordi, correva con la speranza di dimenticare il dolore, con la speranza di ricominciare anche senza lui. Ma non ci riusciva.
Si fermò, stoppò la sua corsa, incollò i piedi al terreno, dopo essersi fermata di fronte a quell'edificio... a quell'edificio, che tanto aveva odiato.
L'aereo porto. Era lì, che era stata costretta a dire addio a Harry.. era lì che aveva rinunciato a sognare. Era lì, che si era veramente resa conto del dolore che provava.

Ad un'anno di distanza, ancora ricordava, di quell'orribile giorno, ancora ricordava tutto come se fosse ieri. Erano seduti, su quelle scomode poltroncine di plastica, e si stringevano nei loro cappotti, riparandosi dal freddo. Erano soli, in mezzo a quella folla di gente, pronta a prendere l'aereo, per chissà quale direzione. Emily, si mordeva il labbro inferiore, sentendo l'ansia l'agitazione e soprattutto la paura crescere dentro di sè.
Aveva paura sì, perchè non era giusto, che dopo una vita passata insieme, tra imprevisti, litigi e amori, fossero davvero costretti a dirsi addio. Aveva paura, di perdere l'unico ragazzo, che le fosse davvero stato accanto. Aveva paura, che un giorno, avrebbe dimenticato. Tremava, mentre strigeva a morte la mano ancora calda di Harry. E se ne stava lì, finchè una voce femminile, annunciò l'aereo del riccio in partenza. Fu allora, che entrambi, si sentirono una  morsa allo stomaco, che entrambi sentirono il male...
Harry, si alzò dalla poltroncina, tenendo tra le mani, le valigie necessarie. Fece due passi, prima di sentirsi la giacca tirare, e prima di trovarsi davanti agli occhi ,le iridi azzurre di Emily, inondate da lacrime. I due si fissarono vari secondi, anche se, non riuscivano a non paingere. Scoppiarono in un pianto doloroso, e si abbracciarono, si strinsero afferrando le giacche l'una dell'atro, consapevoli, che quella sarebbe stata l'ultima volta. Consapevoli, che non avrebbero più potuto permettersi nessun abraccio. Iniziarono a singhiozzare, e la paura di dimenticare li invase. Emily, si avvicinò al suo orecchio, bagnando con le lacrime il collo del riccio, e respirando rumorosamente sulla sua pelle 'Ti prego, ricordami, non dimenticare mai il nostro amore, non scordare niente, pensami, pensa a me, ti prometto che..' le "suppliche" di Emily, fuorno interrotte da Harry, che dopo aver sciolto il loro abbraccio, aveva poggiato un'ultima volta le sue labbra su quelle della ragazza, impossessandosi ancora della sua bocca, del suo sapore. Alla fine, di quel bacio, che per entrambi era stato quello più disperato e speciale, Harry si avvicinò a collo di Emily, lasciandole una scia di baci umidi, fino a giungere all'recchio.. pianse, e mentre piangeva, riuscì a pronunciare, una promessa fatta da entrambi, che gli avrebbe premesso di ricordare sempre 'Non promettere che mi chiamerai, non promettere che mi scriverai' fece una piccola pausa, poichè la sua bocca era piena di singhiozzi rumorosi 'PROMETTI SOLO, DI RICORDARE CHE NOI AVEVAMO TUTTO'


E fu così, che Emily e Harry, a chilometri di un'enorme distanza, tra una lacrima e l'altra, avevano ricordato la promessa.. quella promessa, che si erano fatti l'ulitma volta...e l'avrebbero mantenuta. Oh sì che l'avrebbero fatto. Si sarebbero ricordati per sempre del loro immenso amore.



SPAZIO AUTRICE
Ciao! Eccomi con un'altra OS, prima di tutto per me è importante che voi sentiate la canzone che ha ispirato questa storia, è davvero bellissima, o almeno io la adoro ecco il link :
http://www.youtube.com/watch?v=xqip4WBOMeY
Ora, veniamo alle cose serie, quindi, a chi è dedicata questa OS. In primis a Lol722 e poi..
E' una storia per TUTTE le mie lettrici, quelle che leggono 'Remember' e questa OS
In particolare a tutte le ragazze che hanno recensito... in primis fedee_missmalik, Zaynina Kiss, La Directioner Senza Nome, Katniss99 e chitarristalove1D che amo con tutto il cuore! E' poi tutte le altre  che ho dimenticato (ringrazio anche loro). Ringrazio tutte quelle che mettono  le mie storie tra preferite, seguite e ricordate. Ringrazio tutti!
Scusate per la cazzata dei pov a scrittura (le mie idee idiote)
A presto tesorini miei!

  
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