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Autore: love_lust_faith    22/09/2013    2 recensioni
"Ringraziai freddamente l'animatore e mi diressi verso il camp dove avrei dovuto passare il resto dell'estate. Mia madre non poteva trovare modo peggiore per punirmi. Un campo estivo. Mi aveva appena spedito in un campo estivo. Tirai un calcio a un sassolino che mi intralciava la strada, sbuffando. Io, Harry Styles, stavo per passarel'estate più brutta della mia vita."
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La mia prima fanfiction, yeeh c;
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLINO AUTRICE: Saaalve! Perdonate la tristezza e la noiosità (?) che caratterizzerà questo capitolo, ma dovevo scriverlo per dare un senso al resto della storia. Ad ogni modo, questa è la mia prima fanfiction, quindi non sarà proprio un granchè ((sto scherzando, farà letteralmente cagare c;)) e parlerà dei nostri amati Larry e... Ok, ora vi lascio in pace, buona lettura :D


"Harry!!" il suono acuto e fastidioso della voce di Gemma mi giunse dal piano di sotto, dove evidentemente la mia famiglia stava già facendo colazione.

"Arrivo" urlai di rimando, mentre mi infilavo la maglietta più sciatta che avessi. Il momento era arrivato. Con un sospiro uscii dalla mia amta camera, che non avrei più rivisto fino alla fine dell'estate. Mi sarebbe mancato il mio letto, il mio computer, la mia casa, la mia Holmes Chapel. Io, in quel campo, non ci volevo andare. L'estate, l'unico periodo veramente bello della mia vita, mia madre me lo stava portando via, confinandomi in un "camp estivo" immerso nella natura. Non che a me dispiacesse la natura, ma sinceramente non ero il tipico ragazzo-scout disposto ad accendere un fuoco con due legnetti e di dormire all'aperto in tende o roba varia. Il mio ideale di giornata perfetta era un pomeriggio passato tra videogiochi e twitter. E, in quello specie di buco isolato dal mondo, non c'era neanche internet.

Sempre sbuffando, immerso nel mio pessimismo, scesi le scale e mi trascinai fino in cucina, dove mia madre e Gemma mi aspettavano per fare colazione. "Buon giorno" trillò mia madre, tutta sorridente. "Dormito bene?" In tutta risposta la fulminai con lo sguardo, mentre prendevo posto vicino a mia sorella. Il sorriso di mia madre parve vacillare per un secondo "Insomma, dai, non sei contento di andare al "lift village"? Me ne hanno parlato tutti così bene..." "Mamma, ti prego, sta zitta" sbottai io, dimenticando ogni sorta di buone maniere. Mia madre sembrò perdere il suo buon umore mattutino e mi guardò con aria di rimprovero "Non usare quel brutto tono con me, Harold" "Non chiamarmi Harold" borbottai indispettito, bevendo un sorso di latte dalla tazza che mia madre mi aveva preparato. Ok, forse stavo esagerando, ma in quel momento avrei solo voluto che quella donna mi lasciasse in pace. O che mi lasciasse a casa, andandoci lei in quel fottuto camp.

Il resto della colazione la passammo in silenzio, Gemma che smanettava col suo cellulare ed io che mi ingozzavo di cereali, cercando in qualche modo di riempire il vuoto che mi si era formato nello stomaco. Mia madre mangiava in silenzio, lanciandomi brevi occhiate, come per controllare se stessi bene. A un certo punto mi alzai, lasciando a metà la mia tazza coi cereali (che era diventata un ammasso di poltiglia mischiata al latte) e, senza dare nessuna spiegazione, mi fiondai fuori casa, sbattendomi la porta alle spalle. Quel giorno il cielo era completamente azzurro, con qualche nuvoletta di tanto in tanto, e l'aria era salmastra: sapeva d'estate. Inspirai a lungo, godendomi il leggero venticello che mi scompigliava i capelli, e rimasi lì fermo ad osservare da lontano la frenetica cittadina di Holmes Chapel, che si estendeva davanti a me in tutta la sua semplicità. E il suo splendore. Non so come avrei fatto, per tre mesi, senza di lei.

***

Rob, il compagno della mamma, era stato molto gentile ad offrirmi un passaggio fino a Cheshire. Meglio che sorbirmi due ore di macchina con mia madre, che senza dubbio si sarebbe messa a blaterare e a tessere lodi sul meraviglioso "lift village". Almeno Rob se ne stava in silenzio a guidare, senza rompere le palle. Mi piaceva, quell'uomo. Molto più di quanto mi piacesse il mio vero padre.

Dopo due ore di silenzio assoluto, interrotto solo dal sottofondo musicale della radio, l'auto cambiò traiettoria, svoltando in un sentiero stretto e ricco di curve, dove al confine si stagliavano pini e abeti impetuosi. C'era un forte odore di muschio e cannella, l'aria che soffiava dal finestrino era fresca al punto giusto. Obbiettivamente, il posto non era malaccio: la temperatura era mite, il cinguettio degli uccellini era rilassante e la visione di tutto quel verde era... piacevole. Fui preso da un lampo di positività: forse quel camp non sarebbe stato tanto male. Non feci in tempo a formulare quest'ultimo pensiero che, alla fine del sentiero, si parò davanti ai miei occhi una specie di insegna di legno, tutta mangiucchiata dalle tarme, con su scritto a caratteri cubitali "lift village". Lì se ne stava un uomo in uniforme verde, con un ridicolo cappellino da pescatore calcato in testa. Mi coprii il viso con le mani: quel coso doveva essere il mio animatore. Anche Rob sembrava contrariato, ma accostò l'auto vicino ad un albero lì vicino e spense il motore. Ci misi cinque secondi buoni a capire che dovevo scendere e seguire il mio patrigno, che intanto si era diretto a grandi falcate verso il tipetto in uniforme. Mi costrinsi a seguirlo, trascinando il bagaglio straripante di roba che mi aveva preparato mia madre. L'animatore ci salutò con un sorriso a novantanove denti, agitando freneticamente la mano "Tu devi essere Harry!" disse, con un tono esaltato che già iniziava a darmi sui nervi. Io annuii, regalandogli un sorriso falso."Ti stavamo aspettando!! Mancavi solo tu" Esclamò di nuovo il tizio, mettendomi un braccio in torno alle spalle. Ok, che era tutta quella confidenza? Di istinto mi ritirai, beccandomi un'occhiata ammonitrice da Rob. "Me lo tratterete bene Harry, vero?" fece quest'ultimo, rompendo quel breve momento di tensione. "Certo che si" rispose l'animatore "il lift village è il posto più ospitale e sicuro che esiste sulla terra". Soffocai con un colpo di tosse una risatina sprezzante. "Bene, allora è nelle vostre mani" disse Rob, sorridendo sia all'uomo che a me "spero ti troverai bene, ragazzo mio!" " non credo proprio" mormorai "ma lo spero anche io". Rob mi sorrise, dandomi una vigorosa pacca sulla spalla. Ricambiai il gesto, sorridendo sinceramente. "Ti voglio bene, Rob" gli sussurrai, abbracciandolo il più virilmente possibile. Rob scoppiò a ridere, ricambiando però l'abbraccio con affetto "anche io, principessina" Gli tirai un giocoso pugno sul braccio, prima di dargli le spalle e raggiungere l'animatore, che mi aspettava all'altezza dell'insegna di legno. "Allora" disse lui con quel suo tono così odiosamente gentile "pronto a conoscere i tuoi nuovi compagni?" Annuii leggermente, concentrando lo sguardo su un ceppo non poco distante da me. Non volevo parlare con quello.

"Sei fortunato, Harry, condividerai il bungalow con quattro ragazzi adorabili. Hanno circa la tua età, quindi ti sarà facile relazionarti con loro" continuava a blaterare l'animatore "devi conoscere Liam, è il ragazzo più educato e gentile sulla faccia della terra. Poi c'è Niall, che è irlandese, è davvero simpatico. Poi gli altri due, anche se fanno un po' i galletti, sono divertenti anche loro..." Lo interruppi, scoppiandogli a ridere in faccia. Galletti? Ma quanti anni pensava che avessi? Lo odiavo, odiavo quel bosco sperduto e odiavo tutto. Tutto di quella vita di merda che avevo. L'animatore parve rimanerci un po' male, ma almeno chiuse il becco e mi lasciò percorrere i pochi metri che mi separavano dal camp in santa pace. Forse stavo esagerando, forse stavo facendo un dramma per niente, ma davvero non riuscivo a trovare qualcosa di positivo in quello che mi stava accadendo. Avevo troppa paura di trovarmi male e di non fare amicizia con nessuno e di rimanere solo,per provare anche un briciolo di felicità. Inoltre, a quanto diceva quel simpatico animatore, sarei stato in camera con un nerd, un irlandese e due snob del cazzo. A proposito... "scusi" ostentai un tono educato quando parlai all'animatore, anche per farmi perdonare il fatto che ero stato troppo scortese con lui "ma chi sarebbero i due galletti?" Sulla faccia dell'uomo ricomparse il suo solito sorriso ebete "Zayn Malik e Louis Tomlinson, due carogne quei due" Harry cercò di non ridere di nuovo e di lasciarlo parlare. Carogne? Ma da quale fumetto era uscito, quell'uomo? "Zayn è il tipico ragazzo presuntuoso, tutto 'figo', come direste voi ragazzi di oggi. E Louis.." stoppò un attimo il discoso, per infilare la mano nel marsupio che teneva a tracolla ed estrarne un cellulare "Louis ha fatto questo" concluse, mostrandomi una foto di quel che doveva essere una parete, dove sopra vi era intagliato "IL LIFT VILLAGE FA SCHIFO". Rimasi un momento in silenzio, non sapendo se ridere per il gesto del ragazzo o piangere perchè, evidentemente, il lift village faceva davvero schifo. Così me ne stetti in silenzio, calpestando violentemente il terreno sotto i miei piedi e respirando grandi boccate d'aria per calmarmi. In lontananza, si riusciva già a scorgere il camp: era recintato da alte piante rampicanti, che impedivano la visuale del fortino che circondava il campo. Un massiccio portone in ebano spiccava al centro della recinzione e una serie di ridicole statuette di gufi erano appese a casaccio sulle piante. Dovevano essere candele, visto che sembravano brillare di luce propria. "Credo che sia il momento di salutarci" constatò l'animatore, che nel frattempo si era messo ad ammirare il village, tutto pieno d'orgoglio. "In fondo, all'entrata, la signorina ti accompagnerà al tuo bungalow. Spero passerai una bella vacanza."Ringraziai freddamente l'animatore e mi diressi verso il camp dove avrei dovuto passare il resto dell'estate. Mia madre non poteva trovare modo peggiore per punirmi. Un campo estivo. Mi aveva appena spedito in un campo estivo. Tirai un calcio a un sassolino che mi intralciava la strada, sbuffando. Io, Harry Styles, stavo per passarel'estate più brutta della mia vita.

  
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