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Autore: Layla    22/09/2013    2 recensioni
“È Jack, che adesso si sta facendo una doccia. Appena ti ha visto è come impazzito, continuava a urlare “È lei, l’ho ritrovata!”.”
Io lo guardo con la bocca spalancata, sono così scioccata che ho paura che la mascella mi si stacchi da un momento all’altro e se ne vada a fanculo.
Qualche minuto dopo, il signorino che ha tanto richiesto la mia presenza fa la sua comparsa con solo un asciugamano addosso alla vita e mi punta un dito addosso.
“Tu! “Lost in stereo” è stata scritta per te!”
Io mi indico sconvolta.
Lost in stereo per me.

Tratto dal primo capitolo.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Altri, Jack Barakat, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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5)Hello cold  world.

La vita in ospedale è lenta e tranquilla.
Me ne accorgo in queste poche ore, un’infermiera è passata un paio di volte per rassicurarmi e lasciarmi delle pillole da prendere. Mi ha detto che mi salveranno la mano e che tornerà normale e soprattutto di ringraziare Dio di essere ancora qui circondata da gente che mi ama.
Non sono mai stata particolarmente religiosa – porto un croce al collo solo perché è stato il primo regalo di James – ma questa volta credo che farò una visitina alla cappella dell’ospedale.
Non certo oggi o domani, ma lo farò.
Alle sei viene servita la cena – petto di pollo, insalata e una mela cotta – e alle sette una testa bicolore conosciuta fa capolino dalla porta.
“Jack!”
“Ciao Wen!”
Ha in mano un enorme vaso di rose rosse; sì, proprio un  vaso, non un mazzo.
“Grazie, che bello!”
Io le annuso e poi appoggio il vaso al mio comodino sorridendo, poi guardo lui: mi sembra meno strapazzato.
“Hai dormito.”
“Beh, dopo che Alex ha mischiato della valeriana alla mia coca cola non potevo non farlo.”
Io sorrido.
“Come mai quel sorrisino?”
“Niente, ho solo detto ad Alex di controllare che tu dormissi.”
“Associazione a delinquere.”
Borbotta sottovoce.
“Ti vogliamo bene.”
Lui sorride a occhi chiusi.
“Jack, ma io ad Alex sto antipatica?”
Lui ride e poi scuote la testa.
“No, è solo protettivo nei miei confronti, come io lo sono nei suoi. Quando eravamo ragazzini suo fratello si è suicidato e io gli sono stato accanto e lui adesso si sta sdebitando a suo modo.
Non gli stai antipatica, comunque. Dice solo che secondo lui ci vorrà tempo prima che tu ti affezioni a me sul serio.”
Io arrossisco, non so come ci ha preso in pieno.
“Ci ha azzeccato, vero??
Lui prende la mia mano sana fra le sue – grandi, calde e un po’ callose – e me la accarezza.
“Non importa, prima o poi ti affezionerai a me e poi un po’ mi ami già, no?
Hai accettato di diventare la mia ragazza.”
Con i sentimenti sono sempre stata una frana, però questa volta non posso non tacere, il mio cuore urla di dirglielo. Con molta fatica sposto la mano malata sopra le sue e lo guardo negli occhi.
“Sì, ti amo.”
Lui sorride e mi bacia piano, con lentezza, le nostre mani sono ancora intrecciate nel mio grembo.
“È la prima volta che me lo dici.”
“Te l’ho detto anche troppo presto, stando ai miei tempi, ma non ce la facevo più a tacere.”
Lui annuisce.
“Cosa dicono i medici?”
“Che il mio buchetto alla pancia sta bene e che presto sistemeranno la mano, la buona notizia è che non me la amputeranno, la cattiva è che non sanno quanto potrò recuperare l’uso.
Proprio adesso che stavo iniziando ad avere una clientela fissa probabilmente non potrò più tatuare.”
Lui mi guarda per un momento, poi apre bocca.
“Quando Travis Barker si svegliò dal coma dopo il disastro aereo gli dissero che non erano sicuri che il suo braccio sarebbe tornato a posto, invece è successo. Suona nei blink come prima, meglio di prima, tu farai lo stesso.”
Io lo guardo un po’ scettica.
“Sei sopravvissuta alle roulotte, a Baltimora, alla morte del tuo ragazzo e sei ancora qui, puoi farcela, Wen. Io, tuo fratello, Holly e Alex siamo qui per te, pronti ad aiutarti.”
Io lo guardo con gli occhi leggermente lucidi, nessuno in vita mia – eccetto Holly – mi aveva mai incoraggiata e con lui mi sento protetta. Per quanto assurdo possa sembrare adesso sono davvero convinta che se io avessi un problema e io fosse dall’altra parte del mondo verrebbe subito da me per aiutarmi a risolverlo.
Incredibile come cercassi di buttarlo fuori dalla mia vita fino a qualche tempo fa!
“Buonasera, ragazzi!”
Tutti e due osserviamo la figura alta e magra che si appoggia allo stipite della porta.
“Alex!”
“L’avvelenatore folle!”
“Ma dai, era solo valeriana! Non erano certo sonniferi, anche se ho pensato che se la valeriana non fosse bastata ti avrei dato un sonnifero.”
Jack lo guarda a occhi spalancati.
“Scherzavo, Barakat! Scherzavo!”
“Ti conviene, perché un altro chitarrista con questo spirito di sopportazione non lo trovi più!”
Alex ride, poi sorride notando le nostre mani intrecciate.
“Che belli che siete. Come vanno le  tue ferite?”
“Il buco allo stomaco è in via di guarigione, per la mano aspetteranno i prossimi giorni, almeno un paio per monitorare la situazione delle mie viscere.”
“Capisco. Holly sta con qualcuno?”
Io annuisco.
“Un tecnico del suono di nome Jeremy.”
“Capisco.”
Rimane un altro po’, poi se ne va un po’abbacchiato.
“Perché mi ha chiesto di Holly?”
“Sentiti il nostro album “So wrong it’s right” e capirai.”
“Uhm, ok.”
Io probabilmente devo avere una faccia assai poco convinta perché toglie da una tasca un i-pod e cerca qualcosa e poi me lo porge. Dalle cuffie esce una melodia molto calma, come lontana e poi un “When you gonna give it up?
You’re giving me such a rush Come on Holly, would you turn me on?” che mi fa sussultare.
Guardo il titolo – Holly would you turn me on – e poi guardo Jack.
“Non può essere per mia cugina. Se avesse avuto una storia con Alex me l’avrebbe detto!”
“Posso sdraiarmi accanto a te?”
Io annuisco e lo guardo togliersi le scarpe per poi sdraiarsi accanto a me e attirarmi sul suo petto per quanto sia possibile.
“Giurami che non ti arrabbi.”
Io aggrotto la fronte.
“Credo di aver già capito. Avevano una storia.”
“Alex era cotto di lei, ma erano solo amici di letto perché lei non si fidava di lui.”
“Mi dispiace, non deve essere stato facile per lui. Non mi sembra un tipo a cui piacciano queste cose.”
“Era cotto di Holly e secondo me lo è ancora, non mi aspettavo che oggi chiedesse notizie di tua cugina, pensavo che quella fase gli fosse passata.”
Sta per aggiungere qualcosa, ma un rumore di zoccoli ci fa capire che è in arrivo un’infermiera e che è meglio che lui se ne vada.
Scende dal mio letto e si rimette le scarpe, poco dopo entra in effetti un’infermiera che lo invita cortesemente ad andarsene, visto che devo riposare.
Lui mi dà un bacio casto che io approfondisco e poi se ne va lasciandomi sorridente.
La mattina dopo mi visita un dottore, constata che la mia ferita all’addome sembra andare meglio.
Mi fa fare un’ecografia e anche da quello non risulta nessun problema: a quanto pare le mie viscere hanno deciso di stare bene e di non dare problemi.
Rincuorati da quello visitano la mia mano e constatano che è piena di schegge e che è da operare al più presto, probabilmente tra un paio di giorni.
“Potrò recuperare l’uso della mia mano?”
Gli chiedo speranzosa.
“Probabilmente dopo una lunga fisioterapia, sì signorina.”
Io sospiro di sollievo, forse ce la posso fare e potrò tornare alla vita di tutti i giorni.
Dopo pranzo arrivano Alex e Holly a farmi visita, alla luce di quello che mi ha detto ieri sera Jack mi chiedo se sia un caso o no.
“Ciao Wen!”
“Ciao Holly, Alex!”
“Come stai?”
“Bene, tra un paio di giorni probabilmente mi operano alla mano.”
Mia cugina sorride.
“Perfetto!”
“Voi cosa mi raccontate?”
“Oggi Alex mi ha aiutato a traslocare la nostra roba nella casa di Jack.”
“Bene. A proposito, dov’è?”
“Sta registrando in studio, io ho appena finito.”
“Nuovo materiale?”
Chiedo curiosa, lui annuisce.
“Sì, abbiamo qualche idea e ci conviene registrarla finché ci sono.”
“È un’ottima politica.”
Lui sorride, la comunicazione tra di noi è un po’incerta, forse conoscendolo meglio andrà a posto.
“Ragazzi, vado a prendere qualcosa alle macchinette.”
“Uhm, va bene.”
Holly mi lascia da sola in compagnia di Alex.
“Trovo ancora incredibile che una canzone sia stata scritta per me.”
“Dopo quello che hai passato ci credo, ma rimane scritta per te. Jack si era preso una cotta mostruosa per te, se solo avesse saputo che eri la cugina di Holly te lo saresti trovato sotto casa con un mazzo di fiori più grande di lui.”
Io rido all’immagine di lui con un gigantesco mazzo di fiori mano, terribilmente fuori posto nello squallore in cui vivevo.
“Lui ti piace, vero?”
Io arrossisco.
“Sì, mi piace. Anche se sono sempre stata una frana nelle questioni di cuore.
“Cosa c’entra? Una persona o ti piace o non ti piace.”
“E se ti piacesse e avessi paura?
E se non ci fossi abituata e non sai cosa fare?”
Lui scuote la testa.
“Dovresti dare retta al tuo istinto.”
“Il mio istinto è il responsabile del buco che ho in pancia e della mia mano sfasciata, quindi non credo sia affidabile.”
Lui scuote la testa, sta per ribattere qualcosa quando arriva Holly con la cioccolata per tutti.
“Beh, non avrete litigato?”
“No, figurati. Grazie per la cioccolata.”
Dico sbrigativa.
Sì, Jack mi piace, ma ho anche paura che se ne vada e poi mi fa strano essere al centro di così tante attenzioni, non ci sono abituata.
“Perché avete litigato?”
Holly non molla, può Alex esimersi dal rispondere?
No.
“Perché la tua amica è restia a lasciarsi andare ai suoi sentimenti.”
Holly non dice nulla, forse anche lei è restia a lasciarsi andare ai suoi sentimenti, Jeremy ha dovuto farle una corte secolare prima di diventare il suo ragazzo.
“Anche io sono così, bisogna fidarsi delle persone prima di mostrare i propri sentimenti e la fiducia è difficile da ottenere.”
Lui alza le mani.
“Ok, pessimiste, mi arrendo.”
Holly lo guarda a lungo senza profferire parola, come se volesse dirgli qualcosa e lui non capisse.
Chiacchieriamo un altro po’, poi se ne vanno, lasciandomi in balia delle infermiere e della noia pomeridiana.
Alla sera arriva Jack, ha un’aria stanca e perciò lo faccio sdraiare con me alla faccia di quello che potrebbe dire il personale ospedaliero.
“Registrazioni difficili?”
“Sì, abbastanza. Oggi non ne ho azzeccata una.”
“Io invece credo che tra Holly e Alex ci sia ancora qualcosa.”
Lui mi guarda curioso e io elenco i miei motivi per pensarlo.
“Primo: il tuo amico ha chiesto di Holly.
Secondo: oggi Holly ha detto che non bisogna mostrare i propri sentimenti,  se non a persone che di cui ci si fida e poi ha guardato Alex a lungo.
Terzo: mi sei mancato.”
“Il terzo motivo non c’entra nulla, ma mi fa piacere sentirtelo dire.”
Mi dice guardandomi negli occhi fino a farmi arrossire.
“Con te salta il mio principio di non affezionarmi alle persone e non so se sia un bene o un male.”
Lui non dice nulla.
“Vorrei poter cancellare il tuo passato per far sì che credessi un po’ di più nel presente, ma mi rendo conto che non posso. Sono felice di ogni piccolo passo che fai verso di me.”
Io sorrido senza dire nulla, mi ha detto una cosa molto bella e non posso che esserne felice.
“Non vedo l’ora di andarmene da questo posto.”
Sto per aggiungere altro, ma l’arrivo di un’infermiera me lo impedisce, guarda Jack come se fosse un alieno e me come se fossi una pazza incosciente.
“Cosa ci fa lei, lì?
Scenda!”
“È il mio ragazzo, infermiera!”
“Beh, se lo potrà coccolare quando sarà dimessa, ora lui deve scendere.”
Jack scende a malincuore e si siede su una sedia.
“Quando verrai a casa mi devi una seduta di coccole, ricordatelo.”
“Ok, il primo giorno che sarò fuori di qui ci mettiamo su un divano e ti coccolo come ti meriti, hai un’aria stanca.”
Lui annuisce sorridente.
“È difficile scrivere nuovo materiale quando hai alle spalle un disco come “Nothing personal”, la gente si aspetta un certo sound e non sempre accetta volentieri i cambiamenti.”
Io annuisco.
“Sono sicura che farete un buon lavoro.”
“Grazie per la fiducia.”
L’infermiera di poco prima fa capolino e Jack è costretto ad andarsene.
 

I due giorni seguenti passano senza scossoni.
L’operazione alla mano sarà domani e io ho una paura folle che qualcosa vada storto o che la situazione sia brutta e che quindi rimarrò con una mano semiparalizzata.
Holly e mio fratello mi hanno rassicurato in ogni modo, ma io continuo ad avere paura e guardo ansiosamente la porta. Jack – visto lo stato in cui sono – è andato dalle infermiere per supplicarle di poter rimanere a dormire con me.
Chissà se glielo concederanno o mi toccherà trascorrere una lunga e solitaria notte insonne?
Finalmente rientra e dal suo sorriso capisco che gli hanno concesso di rimanere, poco dopo un’infermiera rifà il letto accanto al mio e lo avvicina per quanto sia possibile.

“Buonanotte, signorina e cerchi di dormire.”
Io annuisco, troppo spaventata per dire qualcosa.
“Wendy, che succede?”
“Ho paura. E se la mia mano non potesse tornare come prima?
Come diavolo faccio a vivere?”
Lui allunga una mano verso la mia mano sana e la stringe..
“Tornerà normale, stai tranquilla e cerca di dormire. Domani sarà una giornata faticosa.”
Io sospiro e lo guardo, ha una sua mano tra le mie, mi sorride rassicurante eppure una parte di me ancora non crede che tutto questo possa essere vero, che presto mi ritroverò da nuovo da sola.
“Ti amo, Wen. Andrà tutto bene.

Io sospiro e lo guardo negli occhi, cercano di trasmettermi positività, ma la mia paura è forte e radicata, finora non mi è andato bene quasi nulla, perché ora le cose dovrebbero cambiare?Questi sono i pensieri in cui mi crogiolo prima che il sonno abbia la meglio e mi trascini in un luogo buio
Una solerte infermiera mi sveglia alle sei del mattino dicendomi che è arrivato il momento, mi mettono su una barella sotto lo sguardo di Jack che alza il pollice all’insù per dirmi che tutto andrà a posto.Io cerco di sorridergli, ma tutto quello che mi esce è una strana smorfia che sembra più un ghigno  che altro.
Mi portano in una stanza asettica e mi cambiano qualcosa nella flebo, lentamente la mia testa si fa leggera e perdo conoscenza e contatto con la realtà.
È cominciata, speriamo che finisca davvero bene.

 

Mi risveglio ore dopo, intontita e con un gran mal di testa.
Grugnisco qualcosa e l’infermiera accorre, mi dice che è normale e che mi porterà qualcosa per la testa e che poco dopo arriverà il medico per dirmi com’è andata l’operazione.
La mia ansia inizia a salire immediatamente, e se non fosse andata bene?
Poco dopo l’infermiera ritorna con due pillole e un bicchiere d’acqua, io le prendo e aspetto che facciano effetto, non ce la faccio più con questo dolore alla testa!
Lentamente mi passa e arrivato a un livello accettabile il medici entra nella mia stanzetta, adesso saprò come è andata.
“Buonasera, signorina O’Connor.”
“Buonasera, dottore.”
“Come si sente?”
“Ho ancora un leggero mal di testa, per il resto mi sento un po’ intorpidita.”
“Sono gli effetti dell’anestesia, passeranno, non si preoccupi. Immagino vorrà sapere l’esito dell’operazione.”
Io annuisco, momentaneamente senza voce.
“Tutte le schegge sono state estratte e sembrano non aver danneggiato eccessivamente la struttura della mano. Con una lunga riabilitazione riacquisterà l’uso completo della mano, mi hanno detto che lei tatua per lavoro.”
Io annuisco di nuovo.
“Potrà tornare a farlo, un volta che la riabilitazione sarà conclusa.”
“Grazie, dottore.”
“Prego. Rimarrà qui in osservazione un altro paio di giorni, l’abbiamo già messa in lista d’attesa per la sua riabilitazione. Le faremo sapere quando venire e cosa fare quando l’avremo dimessa.
Adesso, mi scusi, ma vado a parlare con suo fratello e i suoi amici. Sono qui fuori e mi sembrano piuttosto ansiosi di sapere come è andata l’operazione.
È stata fortunata, nella sua sfortuna, signorina O’Connor.”
Io non dico nulla e guardo la sua schiena e lo svolazzante camice bianco uscire dalla  mia stanza.
Riacquisterò l’uso della mano.
Riacquisterò davvero l’uso della mano, forse non sono finita come credevo!
Per la prima volta dopo giorni sorrido, di là sento il dottore riferire quello che ha detto a me agli altri e quando ha finito entrano in massa.
Jack prende subito la mia mano sana, gli altri sorridono.
“Ce la farai, sorellina!”
Andrew.
“Visto, potrai tatuare ancora! Basta, assumere un sostituto per ora.”
Holly.
“Sono contento che la tua mano tornerà come prima, magari mi tatuerai qualcosa più avanti.”
Alex.
“Visto, piccola? La tua manina tornerà come prima.”
Jack.
Io sorrido a tutti e annuisco, cosa potrei chiedere di più?
Sono scampata alla morte e a quanto pare anche al perdere l’uso della mano.
Ho al mio fianco mio fratello, mia cugina, Alex e Jack e per la prima volta mi sento amata, sento che finalmente qualcuno che si interessa a me c’è e non c’è sensazione migliore.
Come ha detto il dottore poco fa, sono fortunata nella mia sfortuna.
Solo grazie a questa disgrazia so di poter contare su tutti loro.

Angolo di Layla.

Ringrazio Molly182 e LostinStereo3 per le recensioni.

   
 
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