Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |      
Autore: Flaine    22/09/2013    5 recensioni
Yo!
Una long principalmente GouenGaze che ho aspettato un bel po' a pubblicare, a cui tengo davvero tanto.
ispirata ad un Missing Moment nell'anime, ovvero il periodo in cui Shuuya scappa dalla Aliea ad Okinawa.
Una specie di ristesura della mia primissima long; un'ipotetica storia della GoGa. ;3;
Abbastanza fuffangst, piena di pezzi slice of life e headcanon.
E' un'idea che mi frulla in testa da anni :'3
Spero davvero, davvero tanto che vi possa piacere. ♥
__________ ___ __ _
Gli arrivò uno sguardo carico d’odio e di rabbia, che gli diede davvero la sensazione di essere il privilegiato fra i due. Il privilegiato, già, con una sorella rapita mezza in coma, ricercato da dei pazzi psicotici che si credevano alieni e rifugiato come un barbone.
Fece un lunghissimo respiro, agguantando di nuovo fra le labbra, sotto la lingua, il sapore metallico di quel grigiore di giornata.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya, Shuu, Xavier/Hiroto
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Theory of love at first sight.

*


I ~ Punto d’impatto: la rampa da skate.
Molto poco piacere di conoscerla.




Aveva già fatto due ore sullo skateboard, quando una caduta lo convinse a fermarsi.
Inspirando fra i denti, alzò la testa al cielo serrando gli occhi e ringhiando gutturale mentre si teneva il gomito. Tutta la pelle da lì al polso sembrava costellata da uno sciame di minuscole, affilatissime schegge, aghi incastrati sulla superficie della pelle sfregiata.
“Cazzo. Fantastico.” Sussurrò fra i denti, alzando le sopracciglia mentre ammirava quel capolavoro di rosso, arancione e violaceo.
Ripensò un attimo a quando aveva dato il bacio della buonanotte alla sorellina di Hijikata.
Si concentrò sulle sue guance morbide per dimenticare quegli spilli puntati nel braccio e il sangue, ferroso, che scivolava via, denso.
Ogni volta che cadeva si sentiva inutile.
Si alzò facendo pressione sul ginocchio sano, per poi infilare una mano in tasca, facendo tintinnare allegro il ciondolo che Yuuka gli aveva regalato. Lo evitò con un sospiro, agguantando le sigarette e l’accendino fra indice, medio e anulare.
Mentre un’estremità della sigaretta friggeva, Shuuya si dirigeva a passi svelti verso la pasticceria.
Dopo tutte quelle cadute amare, ci voleva davvero qualcosa di dolce.
Tornò però troppo presto a fissare storto lo skate, di nuovo, che dondolava per la pista, sbuffò, e a passi di piombo decise di tentarne un’ultima, pestandolo al centro, pestandosi l’orgoglio.
Si prese qualche secondo per inspirare profondamente, facendosi sibilare quell’aria grigia e umida d’alba sul porto fra i denti, sperando di cogliere una sfumatura di profumo della panetteria in mezzo all’odore di mare.
Fece qualche salto su se stesso per rilassarsi, roteando il collo e ghignando nel sentirlo scrocchiare padrone di quel silenzio mattutino.
Appoggiò le Nike larghe ad un estremo dello skate.
O la va o mi spacco.
In cima alla rampa, avrebbe dovuto sentire anche dei passi così veloci, ma la punta delle scarpe era già abbastanza bassa perché partisse, velocissimo, a scivolare verso il basso, verso... qualcuno.
Preso in pieno, spalla contro spalla, Shuuya tentò almeno in un nanosecondo di lucidità in quel lampo di momento di far fare un atterraggio morbido a quella voce sconosciuta, prima che finissero entrambi rovinosamente sul grigio topo dell’asfalto.
Aprì gli occhi su una visuale sfuocata, tremante, ringhiando per il braccio che aveva strisciato di nuovo.
Ma il dolore se lo dimenticò velocemente come era finito addosso all’altro, quando se lo ritrovò furente davanti agli occhi.
E non ci fu dubbio, il suo cuore fece una capriola.
“Ma guarda dove vai, razza di idiota. Mi hai distrutto il ghiacciolo.”
Rimase un attimo estasiato da una voce magnetica. Ma due occhi grigiazzurri ridotti ad aghi lo scrutavano, pungendolo, come per compensare.
“Ah! Quindi è solo colpa mia!” sbottò di rimando, una volta ripreso dal piccolo shock.
L’altro prese a lisciarsi il ciuffo che spuntava da quell’assurdo ammasso di capelli bianchi raggomitolati in strane direzioni, accoltellandolo con una voce stranamente magnetica. “Mi hai distrutto il ghiacciolo!”
Di punto in bianco quella splendida voce solleticava pericolosamente la calma poco stabile di Shuuya – che si sarebbe potuta paragonare a un debolissimo filo di cotone.
Shuuya alzò il braccio. “E’ più importante un mio braccio o il tuo fottuto ghiacciolo?!”
“Il mio fottuto ghiacciolo, manco ti conosco! Mi vieni addosso come un bolide rischiando di distruggermi e vuoi che me ne freghi del tuo braccio?”
Al Gouenji quasi si acutizzò la voce, mentre cercava con lo sguardo la sigaretta. “Ma guarda che spaccone! Scusami tanto, allora.”
“Senti chi parla, sottospecie di gangsta. E già che c’eri potevi rendere quelle scuse meno credibili. Mi, hai distrutto, il ghiacciolo.”
Dopo aver trovato il volteggiare e le acrobazie del fumo, per terra, si avvicinò pericolosamente all’altro, che piegava le labbra e stringeva gli occhi, sostenendo lo sguardo col mento alto e in avanti. Shuuya sfoggiò un bel tono sarcastico. “Beh, ti ho chiesto scusa, non ce li hai i soldi per prendertene un altro e le gambe per alzare il culo da qui?”
Il viso dell’altro si fece improvvisamente più cupo, come se le parole del biondo gli avessero annodato una corda in gola.
Il biondo si sentì improvvisamente come un suo amico di vecchia data che aveva stanato un segreto amaro. Quella sensazione non l’avrebbe dimenticata facilmente, Shuuya. Si accorse in quel lasso di tempo in cui la lancetta dei secondi sembrava di pietra, che si chiedeva spesso cosa lo spingesse a ricordare alcune cose e altre no. Ma su quella non c’era dubbio.
L’albino improvvisamente respirò forte, facendo ripartire il tempo, tremò. Risponse: “No. Non sono fortunato come te, spilungone.”
A Shuuya si congelò il respiro. Balbettò qualcosa, poi offrì una mano all’albino, che per tutta risposta gliela scacciò via e si rialzò da solo, barcollando un pochino.
“Guarda che non sono fortunato. Che ne sai di me.”
Gli arrivò uno sguardo carico d’odio e di rabbia, che gli diede davvero la sensazione di essere il privilegiato fra i due. Il privilegiato, già, con una sorella rapita mezza in coma, ricercato da dei pazzi psicotici che si credevano alieni e rifugiato come un barbone.
Fece un lunghissimo respiro, agguantando di nuovo fra le labbra, sotto la lingua, il sapore metallico di quel grigiore di giornata. “Senti, scusami. Davvero – esordì Gouenji torturandosi una mano ruvida dai graffi, come un bambino in abiti da teppista – La mia sconfinata intelligenza non arriva a capire queste cose, quindi ti ricompro il ghiacciolo nella gelateria qui di fianco, mh? È il migliore.”
L’altro fece scivolare fra le dita affusolate qualche ciuffo della frangia, lentamente, mentre lo scrutava obliquo. “Quindi ti faccio compassione?”
Shuuya arricciò il naso. “No, mi stai sul cazzo e basta e sto tentando di rimediare a quello che ho combinato.” Si ficcò le mani in tasca, pensando che era da dieci minuti scarsi che lo conosceva e già sentiva il sangue nelle vene ribollire come magma e i nervi scoppiettare.
Era davvero irritante.
In modo particolare lo fu il sorrisetto soddisfatto che gli sfoggiò assieme alle parole: “Allora ammetti che ho ragione io, sei tu il deficiente che non fa attenzione qui.”
“Oh mio Dio non ti sopporto. – scuoteva il viso molto lentamente, rigido, quasi incredulo, trattenendo una sfuriata che di sicuro gli avrebbe annodato la lingua e fatto fare figure. “Ti lascio vincere e dico di sì. Sono io l’idiota, mio padrone. Ora mi consente di ricomprargli il fottuto ghiacciolo, di cui non mi intendo assolutamente?”
Un angolo delle labbra sottili dell’altro si incurvò malizioso verso l’alto. “Ora va meglio, porcospino. Dove andiamo a prenderlo?”
“Pampanin.” Accompagnò il nome col braccio, indicando debolmente l’insegna della gelateria. Si girò con le fiamme che divampavano negli occhi, parlando fra i denti. “Non sono un porcospino, capelli a margheritina.”
All’altro si era improvvisamente spento il sorriso al nome del negozio, come se fosse stato un interruttore, e parlò piano. “Ma è carissimo.”
Shuuya non cercò di trattenerlo, se lo lasciò sfuggire, quel sorriso dolciastro che gli bucava una guancia con una fossetta. “Sta’ tranquillo, va’. Io sono più fortunato.”
Fu il primo sorriso che gli vide fare, e cercò in tutti i modi di non pensare che fosse davvero bello, finendo per schivarlo.
“Per di qui. – frugò nella tasca per trovare una sigaretta e accendersela in fretta – e non mi hai ancora detto come ti chiami, diabolico sforna soprannomi.”
Fece tuffare di nuovo le mani nei pantaloni, mentre l’altro tentennava, poi sospirava – e Shuuya lo guardava inarcando un sopracciglio. “Suzuno Fuus’ke. Molto poco piacere.” Nonostante la seconda metà di presentazione, Suzuno sembrava quasi sollevato, anzi, felice, di aver detto il suo nome.
Chissà come mai, pensò Shuuya allungandogli la mano e parlando male, storto, per colpa della sigaretta. “Goenji Shuuya, altrettanto poco piacere.”
L’altro esitò nello stringergli la mano, guardandolo senza riuscire a nascondere qualcosa di misto fra preoccupazione e stupore sciolto dietro ai suoi occhi ghiacciati.
Di nuovo Shuuya si chiese, chissà come mai.








*












Okay. Oh. L'ho pubblicata. Oddio. Ansia.
E' che-- titolo da incredibili carie.
Ricominciamo va'. :'D
Ho paura sul serio mamma mia D:
In questi giorni sentivo il bisogno di tornare a rompere nel fandom. Davvero tanto. Ma ogni volta che mi decidevo a pubblicare arrivava l'ormai famoso gnu infuriato -mia madre- a dirmi di staccare.
Tra l'altro mi sta urlando anche ora, ma ci tenevo troppo a tornare quindi mamma pazienta.
Era da davvero tanto, tanto tempo che un'idea del genere mi frullava in testa. Più precisamente, da una settimana dopo la nascita di questa coppia, ovvero tre anni fa. -sono talmente ossessionata che hanno pure un anniversario hahaha sono insopportabile.-
Ovvero di farli incontrare ad Okinawa. In pratica avevo iniziato a scriverla, het, era un misturone di flashback che non mi dispiaceva nemmeno tanto, ma poi è rimasta inconclusa per far spazio a Pro & Contro.
Mamma mia se era piena di cliché quella roba :'')
Un bel giorno -:'D- sono andata a frugare nella primissima cartella di immagini di Inazuma -ne ho 11 da circa 400 immagini ciascuna, poco ossessionata.- e ho ritrovato un paio di immagini di cui mi ero completamente dimenticata, fra cui questa, che ha praticamente fatto nascere la long.
Un'altra cosa che l'ha aiutata a nascere è -strana- l'insofferenza della mia spwrw (♥) -vul95- verso questa coppia. Ma nonostante quello ha ruolato con me, dandomi tanti di quei nervi oneside che-- non so. Mi ha ispirato un sacco quella situazione di "amore non corrisposto" io volevo che si saltassero addosso ma hanno litigato/flirtato un po' e basta ma sono impazzita lo stesso quanto la amo quanto li amo
E all'inizio doveva essere una oneshot. Poi una minilong. E adesso ho fin troppi capitoli in programma, alla faccia vostra! :'')
Nonostante questa parte iniziale sia piuttosto noiosa ci tengo davvero tanto. Ho puntato un po' tutto su questa fanfiction, perché mi sa un po' di ristesura di Pro & Contro, una versione alternativa e un po' più matura -aiuto sono passati tre anni- della GoGa. ç___ç
Spero davvero che piaccia, perché io sono un po' una che ha bisogno di essere rassicurata, e su questa ho un'ansia terribile.
Ah giusto! Il modo in cui si incontrano l'ho tirato fuori assieme a Shinkocchi_, la mia adorata conpere che assillo ogni volta che ho un problema di ispirazione e in poco tempo mi tira fuori dai guai. :'3
Oddio che ansia
Che altro? Sto scrivendo troppo.
Ho la lista di roba da recensire che mi appare in sogno
Ah sì, mamma mia se sono preoccupata riguardo allo sviluppo del loro rapporto- Ho paura di andare troppo in fretta e di sembrare una che pensa solo a farli cavalcare. Ma è che adesso è un po' difficile visto che si sono appena conosciuti e non si amano nemmeno D:
Com'è difficile far crescere l'amore di due personaggi quando li vorresti già sposati, e invece si sono appena incontrati.
Insomma mi sto facendo un sacco di paranoie.
Spero davvero davvero tanto di non essere l'unica felice di averla pubblicata.
Grazie mille a chi legge e recensisce, scusate il paragrafone :')
Un abbraccio spaccaossa ♥

cha.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Flaine