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Autore: Ann Ogg    23/09/2013    0 recensioni
Lei era perfetta, il suo modo di camminare, parlare, riporre i piatti, fare l'amore.
Lei era perfetta"
La paura di sbagliare, o di avere sbagliato senza saperlo.
Sgranando gli occhi, l'unica frase che continua a chiedersi Andy, è "e se...?" Sarebbe cambiato tutto? Niente?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mamma corri, è tardissimo!!” Andy era su di giri, il suo primo giorno di liceo la terrorizzava e eccitava allo stesso tempo, e la particolare inclinazione di Abby per la pulizia, la rendeva perfetta. In modo quasi irritante. “Allora, ci muoviamo li dentro?!” Dan era in auto, e il clacson sembrava dovesse scoppiare da un momento all’altro. Al pensiero di quella station wagon verde pistacchio, Andy non poteva fare altro che sorridere. Aveva una strana inclinazione al sentimentalismo, in situazioni di ansia. “Arriviamo!!” urlò Andy di rimando “Un’ultima cosa!”. Sua madre intanto aveva appena finito di riporre l’ultimo spolverino. Ma lei non poteva andarsene, doveva fare un’ultima cosa prima di uscire. La moquette non riusciva ad attutire completamente i suoi passi pesanti sulle scale, ciò le procurò un richiamo dalla madre. Bussare a quella porta, era sempre una liberazione. Senza aspettare risposta, Andy si fiondò in camera, abbracciando di slancio Logan, ormai fattosi uomo, che quasi perse l’equilibrio. “Ho paura.” Fu tutto quello che riuscì a dire Andy al petto di lui. Logan la allontanò dolcemente, così da poterle vedere il viso. Non disse nulla, sorrise. Andy non poté fare altro che sorridere di rimando a quel viso. Si somigliavano molto, in modo quasi inquietante. La pelle candida, i capelli scuri, che però su Logan si arricciavano in morbidi boccoli, andando a coprire la sua fronte. Gli occhi. Quelli si che erano diversi. Verdi e irrequieti quelli di lei, castani e sicuri quelli di lui. Era bello. Dan, dal cortile, continuava il suo concerto “Emily Andrea, scendi immediatamente!” La sua voce era diventata tremendamente seria, e non sembrava voler smettere. “Corri, piccolo diavolo!” disse Logan al molto impaurito di lei, la girò, e con una leggera spinta, la fece uscire dalla stanza. Corse giù, salì in macchina, e partirono alla volta dell’Ohio High. Mentre la macchina si allontanava, dalla finestra del secondo piano di un’anonima villetta, un ragazzo sentiva di aver perso la parte più luminosa di se. “Come ha potuto farmi questo?! Noi eravamo amici, mi aveva promesso che mi sarebbe stato vicino, sempre!” Andy era inconsolabile. “Non ha lasciato solo te, Andy, ha lasciato tutti noi!” Dan, con la rabbia sul viso, e il pianto nel cuore, stringeva nella mano sinistra un figlio di carta. Un anonimo foglio di carta gialla. Dell’inchiostro vi aveva vergato in sottili lettere ordinate una frase: “Non ho mai fatto parte del vostro mondo.”
  
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