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Autore: ary_gg    23/09/2013    1 recensioni
Storia che cercherò di rendere il più corale possibile con una trama sovrannaturale in sottofondo.
Sono stati inseriti due nuovi personaggi. Due sorelle Selene e Diana.
Le due arrivano in città all'inizio dell'anno scolastico, non sono però delle studentesse. La storia si svolge come nel telefilm, dopo quattro mesi dalla fine della seconda stagione. Ci saranno nuovi problemi oltre agli alfa e i problemi saranno causati proprio dalle due ragazze, che nascondono una natura sovrannaturale, oltre che un piano segreto. Probabili spoiler se non seguite la programmazione americana. Dateci un'occhiata se vi va -Ari
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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You Are My Wonderwall

 

 

CAPITOLO QUARTO

Derek era davanti alla grande vetrata del suo loft mentre guardava fuori. In realtà i suoi occhi non guardavano nulla di specifico, non c’era qualcosa che stesse osservando, non c’era un punto fisso, un’ancora, da fissare mentre era perso nei suoi pensieri. Semplicemente il suo sguardo era vacuo e se gli avessero chiesto cosa ci fosse di fronte a sé non avrebbe saputo rispondere.
“Qualcuno ha richiesto i miei servigi se non erro”
Derek sembrò tornare con i piedi per terra, alzò gli occhi al cielo e sbuffò appena. Poi si voltò verso Peter che si era presentato a casa sua accompagnato dal suo ingombrante ego.
“Non guardarmi così nipotino, sei tu che mi hai chiamato”
Disse Peter allargando le braccia e sfoderando uno dei suoi soliti sorrisetti strafottenti. Derek cercò di evitare di sbatterlo fuori prima che lo avesse aiutato.
“Ho bisogno di ricordare qualcosa che credo mi abbiano fatto dimenticare”
“Credo? Non basta un credo Derek”
“Non lo so ok?”
Disse Derek lasciando trapelare il suo nervosismo ormai alla soglia dell’ira.
“Sei in grado di farlo o non sei più capace di eseguire nemmeno un semplice compito”
“Qualcuno è nervoso qui. Non ho detto che non posso farlo”
Disse Peter alzando un dito e tirando fuori un artiglio.
“Dico solo che è pericoloso e sono un po’ arrugginito”
Disse poi aprendo la mano e tirando fuori il resto degli artigli.
“Cos’è che..dovresti ricordare?”
“Non ha importanza”
Disse Derek sedendosi su una sedia che aveva posto al centro della stanza.
“Fallo e basta”


“Sai che comunque vedrò anch’io, vero? Tutto questo mistero non serve a molto.”
Derek non rispose.
“Pensi che lo farò così? Rischieresti di uccidermi.”


Derek lanciò un’occhiata allo zio.
“Magari non sarebbe una pessima idea.”
“Ci siamo noi”
Disse poi Cora palesandosi agli occhi dello zio con Isaac al seguito. Peter si spostò leggermente da Derek e lo indicò lentamente con la mano quasi fosse un invito per i due ragazzi. I due si avvicinarono e posarono le mani sulle sue spalle pronti a tenerlo fermo. Cora guardò preoccupata prima il fratello, poi lo zio. Peter si mise alle spalle del ragazzo e infilò gli artigli lungo il collo scoperto alla base dei capelli. Gli occhi di Derek diventarono rossi all’istante e ringhiò forte.

 


Quando arrivai in quella cittadina apparentemente dimenticata da Dio, mi chiesi come mia madre avesse fatto a crescere lì e come poteva minimamente pensare che anche io e mia sorella potessimo vivere lì. Fortunatamente o no, ci trasferimmo quando ero troppo piccola per ricordare cosa significasse stare lì.

Questo era ciò che Selene continuava a dire a se stessa e a chiunque le chiedesse qualcosa sul suo passato. In realtà non era quella la verità, le cose non erano esattamente andate così.
La ragazza guardava ormai da ore il soffitto. Era in preda all’ansia, non sapeva cosa fare e come muoversi. Aveva paura di rovinare ogni cosa, ma allo stesso tempo aveva sete di conoscenza. Per non parlare della questione Derek. Per quanto ancora lo avrebbe potuto tenere nascosto? La sveglia si fece sentire prepotentemente ricordandole che una nuova settimana era alle porte. Dopo aver spento la sveglia la ragazza tirò su le coperte sprofondandoci. Nel mentre Diana fece capolino nella sua camera, si sedette sul letto e picchiettò un po’ il corpo della sorella nascosto sotto le coperte.


“Avanti, alzati”
Selene mugugnò qualcosa senza che Diana potesse capire davvero cosa stesse dicendo. Le due erano ancora in guerra fredda, ma il ghiaccio si stava a poco a poco sciogliendo. Ognuna aveva solo l’altra e potevano contare solo su loro stesse e perdere una delle due sarebbe stato difficile.
Diana sospirò e prese coraggio per parlare.
“So che è Derek”
Selene non rispose, dopo qualche secondo tirò giù le coperte e si mise a sedere sul letto.
“La prima volta che l’ho visto, non l’avevo riconosciuto nemmeno io”
“Lui ti ha riconosciuta?”
Selene scosse appena la testa.
“Non credo. Non credo si ricordi nemmeno della mia esistenza.”
“Wow. Dieci anni e belle parole buttate al vento”
Selene alzò gli occhi al cielo e scese dal letto infastidita.
“Non se ne ricorda perché non può. Credo abbiano manipolato i suoi ricordi”
“Ne sei sicura? Ehi è comunque un ragazzo oltre che un licantropo, non è che tutti stanno a ricordarsi..”
“Diana, lo so.”
Diana alzò gli occhi al cielo scettica.
“La tua piccola cotta adolescenziale ci provocherà problemi? Dimmelo, ok? Se non sei in grado di..”
“Di cosa?”
Disse arrabbiata la ragazza.
“Primo, nessuno aveva una cotta per nessuno. Secondo, ancora non sono convinta di quello che mi hai raccontato, ok? Mi stai nascondendo un mucchio di cose e sono certa che se le sapessi, no..non ci starei”
“Pensavo che a ventiquattro anni, quasi venticinque, fossi abbastanza sveglia e oggettiva da riconoscere una cotta. Comunque abbiamo un compito, non puoi sottrarti, quindi se non ce la fai dillo apertamente perché ti rispedisco a New York e qualcun altro prenderà il tuo posto”
Detto ciò Diana si diresse verso la porta decisa ad andarsene finchè Selene non la fermò.
“Lo sapevi vero? Di Derek. Sapevi cos’era”
Diana non si voltò rimase ferma immobile. Poi rispose.
“Si. Si, lo sapevo. E lo sapeva anche la mamma.”
“Sarah?”
Disse poi Selene con voce flebile
“Sarah sapeva più di tutte noi”

 


“Isaac non era a scuola oggi”
Disse Scott camminando velocemente per i corridoi della scuola seguito da Stiles.
“Dici che sta succedendo qualcosa?”
Scott annuì pensieroso. I due si fermarono davanti alla porta di un’aula vuota. L’attenzione di Stiles fu catturata da un volantino lì attaccato accanto alla porta. Lo prese fra le mani guardando le foto di Erica e Boyd impresse sul foglio bianco con sotto la scritta “Scomparsi”. Scott posò una mano sulla spalla del ragazzo per smuoverlo.
“Andiamo”
Stiles annuì e appese nuovamente il volantino, poi entrò in aula e chiuse la porta. Allison e Lydia erano sedute davanti ad un pc acceso.
“Che fate?”
Disse perplesso Scott. Pensava che Allison gli avrebbe semplicemente consegnato una copia del bestiario, quando la ragazza gli aveva detto di incontrarsi in un’aula e di portare Stiles, aveva capito che c’era qualcosa sotto.
“Ci rendiamo utili”
Disse Lydia con ovvietà. Allison distolse lo sguardo dal pc e si alzò in piedi avvicinandosi a Scott.
“Lydia mi ha raccontato tutto. So che avevo detto che non volevo essere coinvolta, ma a quanto pare c’è in gioco molto più di quanto pensassi..”
“In realtà ancora non sappiamo un granchè..”
Ammise Scott.
“Comunque, avete scoperto qualcosa?”
Allison scosse la testa.
“No, l’adorabile signorina White, la minore insomma, non è sul bestiario.”
Disse poi Lydia ancora seduta. Stiles intanto aveva preso il posto di Allison e sfogliava le pagine del bestiario al pc.
“Siete sicure?”
Disse il ragazzo divorando quelle pagine.
“Sentite qua. ANGUANE: Le Anguane attirano l’attenzione dei viandanti con modi cortesi ed affabili; la loro voce è dolce, carezzevole e rassicurante. Chiedono loro se hanno perso la strada o se hanno bisogno d’aiuto. I modi sono affabili e cortesi e non inducono certo al dubbio o al sospetto. Ma è soprattutto il loro aspetto a rassicurare il viandante. La loro bellezza è straordinaria, il fascino irresistibile ed è facile per il povero disgraziato precipitare nella trappola. Sono alte, statuarie; le linee dei corpi sono morbide e sinuose; la pelle, al chiaro di luna, è di seta rosata e i capelli sono una cascata morbidamente arruffata e dagli argentei riflessi. Il disgraziato cede alle loro lusinghe e si lascia trascinare, felice e ignaro. Appena, però, la favolosa creatura interrompe il suo gioco perverso e riprende l’orrido aspetto, quel che accade, non è dato sapere. Nessuno di quegli sventurati, si dice, è mai stato in grado di raccontare quanto gli è capitato. Di una cosa, però, sono tutti sicuri: le Anguane non uccidono, come fanno altri geni malefici: il loro scopo è solamente incutere terrore.”
Scott ci pensò un po’ su.
“Beh gentile è gentile..quando vuole. Bella è bella..ha la pelle chiara..”
“La storia del viandante metaforicamente può essere estesa a quella dell’essere umano. Lei è una psicologa giusto? Il suo compito è aiutare chi ha smarrito la strada..”
Lydia scosse la testa.
“No. E comunque se proprio voleste definire la sua pelle, il termine giusto sarebbe diafana.”
Allison si morse le labbra per soffocare una risata.
“Alcune caratteristiche sono giuste, ma non ci siamo. Leggi qui. Dal latino anguis, cioè serpente. Sono geni malefici, creature favolose tipiche della mitologia alpina; creature con la capacità di trasformazione e metamorfosi. Vivono nelle acque, (di fiume, di fontana, di sorgente) ma di notte amano assumere sembianze di donne bellissime e vagano per boschi, foreste e luoghi isolati alla ricerca di vittime. A volte si mettono sul ciglio della strada con uno strumento in mano e cantano, con voce melodiosa ed invitante. Disturbano chiunque attraversi il loro cammino, soprattutto se si imbattono in Fate e perfino Streghe e da quegli scontri non sono mai le Anguane ad avere la peggio. Le vittime preferenziali, però, sono viaggiatori, vagabondi e viandanti. Non mi pare che di giorno assomigli ad un serpente e non mi pare se ne vada in giro con una bacinella d’acqua”
“Beh è un vecchio libro, sai..l’evoluzione della specie..”
Lydia guardò malissimo Stiles.
“Fidati, non è un’Anguane”
Stiles sbuffò e ci riprovò.
Fatoa, per latini, greci e romani, era il nome del Genio Femminile dotato di poteri sovrannaturali. Le Fate hanno molti nomi, ma quello più consono alla loro natura è certamente “Dame degli Elementi”, poiché gli elementi della Natura, e cioè Acqua, Fuoco, Terra e Aria, fin dai tempi più antichi ed in ogni cultura, hanno sempre fatto parte della Magia e la Magia e sempre stata parte integrante della vita quotidiana. I poteri delle Fate sugli elementi della natura sono straordinari.”
“No. Non ci siamo ancora Stiles. Come la metti con la forza? E la capacità di lottare? E poi fate? Sul serio?”
Disse Lydia seria. Stiles sbuffò e tornò a leggere le pagine del bestiario.
Dal greco nimpha, il termine letteralmente significa “fanciulla in età da marito”. Personificazione delle forze della Natura, le Ninfe erano parte integrante di essa e, di conseguenza, avevano con la Natura un rapporto particolare: fiumi e laghi, mari e monti, prati e sorgenti, boschi e alberi… tutti avevano la propria Ninfa protettrice. Erano fanciulle bellissime e dotate di straordinari poteri. Di animo gentile, erano sempre pronte a rendersi utili a Divinità e uomini…
Stiles sbirciò nella direzione di Lydia che sembrava annoiata.
“Che c’è?”
Lydia continuò a guardarlo perplesso.
“Non ti chiederò il perché sei convinta che nemmeno questo sia giusto..magari è una strega..ma è un bestiario o un libro di favole?”
Il ragazzo mentre parlava sembrò aver trovato qualcosa di più interessante.
Le vile (Veela, villi o willi, al singolare vila) sono creature fatate femminili, simili alle ninfe greche o agli elfi. A seconda delle varie culture e tradizioni popolari, assumono nomi e caratteristiche diverse. Controllano le tempeste, e vivono nei prati, negli stagni, nei boschi, sugli alberi, sui monti, sulle nuvole e negli oceani. Possono assumere diverse forme, e apparire ai viaggiatori sotto forma di cigno, cavallo, lupo, oltre che come bellissime donne. Il mito dice che vivono nei luoghi naturali più puri: montagne, foreste, stagni, mari, prati e radure, e addirittura sugli alberi. Le loro figure sono associate alla danza e al canto, che esse compiono in gruppo: le loro movenze e le loro voci, chiamate la 'Danza delle Veela', scatenano forze magiche che possono conquistare i viaggiatori che assistono al rituale. Queste forze sono in grado di inebetirli. La versione celtica di questa figura si chiama vilia; è una bellissima donna dei boschi, abile seduttrice, detta anche "strega dei boschi".”
“Che intende per seduttrice? Attraverso il canto o altro? Ricordi? E’ praticamente in grado di renderci..impotenti solo guardandoci negli occhi.”
Disse Scott collegando le varie caratteristiche alla sua esperienza diretta con lei e quel poco che Derek gli aveva raccontato.
“Intendi affascinarvi come facevano le sirene nell’odissea?”
Disse Allison ragionandoci su.
“Io direi più come le Ondine. Le Sirene hanno intenti malvagi.”
Tutti si voltarono verso Lydia senza capirla.
“Sono la versione buona delle Sirene. Non mi da l’impressione di essere cattiva, ok?”
“L’impressione di? E fammi capire hai letto tutto il bestiario in un weekend?”


Disse Stiles shoccato.
Lydia alzò le spalle e arricciò le labbra.
“Non ho letto solo quello. La mitologia è interessante, dovreste fare un salto in biblioteca ogni tanto..”
Stiles era sempre più shoccato così come il resto del gruppo.
“Che c’è? I compiti scolastici mi annoiano.”


Il ragazzo scosse la testa e tornò a leggere.
Ma le Veela non presentano soltanto questo aspetto piuttosto truce, o almeno, terrificante: sono in grado di rapportarsi e aiutare gli uomini e le donne, curandoli o risolvendo i loro dubbi sugli avvenimenti futuri, purchè loro non si menta o si inganni. Infatti le Veela di alcune leggende riescono ad avvicinarsi agli uomini così tanto da prenderli come 'mariti' e generare figli misti.”
Stiles fece una faccia e un verso poco carino e andò avanti.
Gli spiriti che vivono sulla terra hanno le loro case nei boschi di montagna e sono molto legati alla natura, amano cantare e ballare, e sono anche forti guerrieri. Essi cavalcano il cervo e proteggono la natura. Si suppone che conoscano tutti segreti del bosco e delle erbe aromatiche e siano in grado di preparare le tisane curative.
Scott annuì.
“Direi che ci siamo!”
Esclamò convinto, Lydia lo fece tornare velocemente con i piedi per terra.
“La descrizione è ottima, ma non credo sia tutto qui.”
Allison incrociò le braccia disperata tanto quanto gli altri.
“Che intendi dire?”
“Io credo che sia una sorta di ibrido”
“Ok è disgustoso”
Disse Stiles facendo una faccia disgustata. Lydia scosse la testa.
“Non in quel senso Stiles! Se ci pensate da quello che sappiamo un po’ di tutte queste caratteristiche sembrano appartenerle. Però c’è sempre qualcosa che non ha di un determinato essere, oppure ha qualcosa in più di quell’essere stesso.”
“In realtà non sappiamo quali di queste caratteristiche possiede davvero, sono solo supposizioni”
Disse Scott sospirando. In fondo era così, era la verità.
“Cosa ci fate voi quattro qui?”
I quattro ragazzi sussultarono. Erano così presi dalle loro congetture che nemmeno Scott si era reso conto che qualcuno aveva aperto la porta. Davanti si trovarono Diana.
“Tra poco inizierà la mia lezione, sono certa che vi stavate affrettando per non mancare”
Disse la donna sorridendo ai quattro ragazzi. Lydia e Stiles si alzarono velocemente recuperando il pc e le loro cose, poi uscirono velocemente dall’aula, seguiti da Allison. Scott sostò qualche secondo di più e si scambiò una strana occhiata con la donna. Aveva una strana sensazione quando era in sua presenza, era quasi un disagio e lo provava anche a lezione. Provava la stessa cosa nei confronti di Selene ed era ancora più accentuata rispetto a quella che provava con Diana. Il ragazzo dopo poco uscì dall’aula seguendo gli altri senza però menzionare la cosa.

Selene era nel parcheggio della scuola mentre si stava dirigendo verso la sua auto quando una voce attirò la sua attenzione.
“Sai, l’altro giorno ti ho vista uscire dal loft di Derek. Ma non ero certo fossi tu.”
Selene si guardò intorno finchè non scrutò la figura di Peter che stava facendo qualche passo in avanti prima di fermarsi. Selene invece indietreggiò di qualche passo.
“Cosa vuoi?”
Disse la ragazza per niente amichevole.
“Oh andiamo, lo so che non ti sono mai piaciuto..”
“Forse perché hai una cattiva influenza su Derek?”
Peter sorrise appena.
“Non credi di esagerare un po’?”
L’uomo fece qualche passo in avanti finchè una linea orizzontale di fuoco viola si disegnò per terra. Quando raggiunse da parte a parte la strada si spense trasformandosi in sorbo.
Peter mantenne il suo sorrisetto.
“La tecnica del sorbo, avrei dovuto aspettarmelo.”
“Non te lo ripeterò ancora. Cosa vuoi?”
Disse la ragazza sentendosi più al sicuro.
“La domanda giusta è, Selene, cosa vuoi tu.”
La ragazza non rispose sperando che l’uomo arrivasse dritto al punto.
“Derek non si ricorda di te..credo tu l’abbia notato”
La ragazza socchiuse gli occhi e sospirò. Perché tutti le facevano notare quello stupido particolare? Forse perché tutti sapevano quanto fosse importante.
“Ma non prendertela. Mia sorella..Talia era così protettiva con i suoi figli. Più di quanto una madre normale possa fare. Sai essendo un licantropo aveva l’istinto materno di una donna, ma anche quello di un animale come il lupo, ma anche quello di un’alfa. Quindi puoi capire quanto non sopportasse l’idea che suo figlio a quindici, sedici anni dovesse sopportare troppo in così poco tempo..”
Selene non staccò lo sguardo da lui nemmeno un secondo.
“Ok, forse è anche perché sapeva la tua natura e quella della tua famiglia.. Non mi sono mai spiegato perché vi abbia lasciato legare così tanto se sapeva..”
“Sapere cosa? Cosa sono?”
Disse la ragazza spavalda, convinta che lui non sapesse assolutamente nulla.
“Oh Selene, io lo so. Io non brancolo mai nel buio. Bene dopo la mia meravigliosa entrata in scena, posso anche andarmene. Spero tu abbia una splendida giornata”
L’uomo sorrise appena e si allontanò sotto lo sguardo vigile della ragazza. Selene si precipitò in macchina e partì di corsa davvero spaventata. Stava perdendo tutta la sua sicurezza se mai ne avesse avuta un po’.
La ragazza arrivò davanti alla sua grande villa bianca come il latte, sembrava quasi eterea. Dopo aver lasciato l’auto nel vialetto della sua casa, Selene si avviò verso la riserva. Erano passati dieci anni dall’ultima volta che aveva percorso quella strada, ma era come se il tempo non fosse mai passato..allo stesso tempo però sembravano passati secoli. Quando si fermò, quando la fitta foresta le permise di godere di quello scorcio di distesa senza vegetazione, l’immagine che aveva nella sua mente non era quella che lo sguardo riceveva realmente. La casa era praticamente distrutta, c’erano ancora i segni dell’incendio avvenuto anni prima, era completamente spenta, era morta. Quel pensiero le fece uno strano effetto perché se dieci anni prima le avessero chiesto come descrivere quella casa, avrebbe risposto viva.
“Ormai è proprietà della contea. Non mi sono rimasti nemmeno i resti”
Selene si irrigidì non appena riconobbe la sua voce. Aveva usato un tono molto meno aspro rispetto a quello di tutte le altre volte in cui l’aveva visto precedentemente. Inoltre sembrava quasi aver intrapreso una conversazione familiare, questo fece pensare a Selene che forse il passato era tornato a galla.
“Forse è meglio così. Non è esattamente lo specchio di ciò che era anni fa”
“No. Non lo è affatto”
Selene riuscì a percepire la presenza di Derek proprio accanto a lei ormai, ma evitò caldamente di guardarlo.
“Perché non me lo hai detto”
A quelle parole Selene si voltò verso il ragazzo dispiaciuta.
“Derek come avrei potuto? Non mi avresti creduto. Avevo capito che non ricordavi niente. Selene non è un nome che si sente tutti i giorni, mi hai detto una volta. Non penso tu abbia incontrato molte Selene negli ultimi dieci anni tanto da non ricordarti più di me.”
Disse la ragazza ironica.
“Si, l’ho detto. Comunque non intendevo questo. Io ti ho detto che ero un licantropo. Ho condiviso con te questa cosa, la mia famiglia mi avrebbe ucciso se avesse saputo che ti avevo raccontato tutto e lo sapevi. Tu invece non mi hai detto niente..qualsiasi cosa tu sia.”
“Perché non lo sapevo nemmeno io Derek. Questo è uno dei motivi per cui siamo andati a New York.”
Derek la guardò perplesso più confuso e anche più irritato di prima.
“E’ complicato”
“Perché non inizi dall’inizio. Non dovrebbe essere così difficile”
“Non trattarmi come una sconosciuta. Non trattarmi come un nemico”


“Perché no? Sono dieci anni che non ti vedo, posso ancora fidarmi di te?”
“Certo che puoi”
Disse la ragazza quasi come se fosse ovvio.
“Le cose sono cambiate dall’ultima volta, io sono cambiato dall’ultima volta in cui ci siamo visti”
Selene scosse la testa.
“No. Non è così Derek. Sei cambiato molto prima e tu lo sai meglio di me”
A quelle parole il ragazzo abbassò lo sguardo sapendo che aveva ragione.
“Mi accompagneresti in un posto?”
Derek sollevò nuovamente lo sguardo e lo posò sulla ragazza.
“Devi dirmi la verità se vuoi che mi fidi di te”
“Per favore, Derek”
Un tempo, quel Derek che lei conosceva, non le avrebbe mai detto di no, avrebbe fatto i salti mortali pur di non vederla delusa. La cosa era però reciproca, era questo che probabilmente aveva reso il loro rapporto così solido. Selene sperò che un briciolo di tutto ciò fosse ancora rimasto.


“Dov’è che dovresti andare esattamente?”
Selene gli sorrise appena e si incamminò seguita dal ragazzo. I due non si dissero altro, camminarono semplicemente. I tragitti che loro percorrevano insieme erano sempre pieni di parole, di urla, di scherzi. Derek non era sempre stato così taciturno e cupo, lei lo sapeva, ma sapeva anche che quando accadono ti cambiano per sempre. Derek riconobbe il sentiero per il cimitero in breve, sapeva anche dove era diretta la ragazza accanto a lui a cui rivolgeva, di tanto in tanto, qualche occhiata. Aveva fin troppe domande e fin troppo poco tempo, eppure voleva davvero capire se c’era ancora quella ragazzina con cui si intratteneva più del dovuto nei corridoi della scuola prima delle lezioni, che ti scrutava con quegli occhi limpidi quando non capivi una non tanto elementare equazione di matematica, che era più intelligente di tutti gli esseri viventi che avesse mai incontrato, che era diventata ormai di famiglia per la sua di famiglia che era tanto particolare. Selene si chinò sulla lapide togliendo un po’ di erbacce che erano state lasciate lì troppo a lungo.
“Ho saputo dell’incendio”
“Già..beh nemmeno io sono un gran frequentatore di questo posto nonostante le numerose lapidi”
Selene si alzò e lo guardò seccata.
“Smettila.”
“Tua madre è qui con te e Diana?”
Selene scosse a testa.
“E’ morta qualche anno fa”
“Hai preso il suo cognome. Prima era un altro”
Disse Derek indicando la lapide. Sarah Sullivan.
“Si. Lo abbiamo cambiato quando siamo andate a New York. Purtroppo lei non ha mai avuto occasione di poterlo fare, com’era giusto che fosse.”
“Selene, dovremmo..”
“Lo so. Non adesso.”
Derek sospirò seccato.
“Io direi che adesso è il momento giusto”
“Ti dirò tutto, te lo prometto, ma per il momento devi fidarti di me. E devi stare alla larga da loro”


“Chi? Deucalion e il suo branco di fanatici”
“Esattamente”
“Hanno due dei miei. Appena uno dei loro spostamenti in piena notte fallisce..”
“Cosa? Derek possono ucciderti in un secondo. Non sono come..”
La ragazza esitò un momento.
“Come me? Sono più forti? Più veloci? Lo so. Non posso lasciarli lì”
“Non voglio che tu li lasci lì, solo..ho bisogno di tempo”
“Tempo per cosa? Devo semplicemente fidarmi di te? Non abbiamo più quindici anni, non è più questione di chi tra i due riesce meglio in qualcosa”
“Derek c’è qualcosa che non quadra e tutto questo, tutto il lottare con loro, tutte le loro idee non saranno niente se quello che credo vogliono fare è vero”
“Vogliono chi? Perché sei così criptica.”
“Perché non lo so nemmeno io cosa sta per accadere”
Il suono del telefono li interruppe. Derek lo prese in mano e rispose.
“Ok, arrivo.”
Il ragazzo guardò Selene con determinazione.
“Hai un giorno. Devo andare, ma appena ci rivedremo mi racconterai tutto.”
Selene non rispose, ma si limitò a guardare Derek allontanarsi.


ANGOLO DI ARI

Bene eccoci qui, niente io spero di avere notizie da voi più che altro :3

Nel prossimo capitolo scopriremo nuove informazioni, anche su Erica e Boyd e il loro destino.

Inoltre sapremo qualcosa in più su Selene e anche sul suo passato a Beacon Hills *^*

Spero possiate farmi sapere qualcosa, alla prossima

-Ari

   
 
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