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Autore: greenday_americandidiot    23/09/2013    7 recensioni
Fanfiction ambientata nel 1988.Summer di trasferisce a Rodeo dove incontra i green day che per ora sono solo dei diciassettenni che hanno formato un gruppo punk. Lei è finalmente felice ma poi ...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19 where’s your undying love

                                                                                                   “Quando tieni troppo a una persona subentra la  paura di perderla,
                                                                                   o di farla soffrire in qualche modo”
 
Oggi è lunedì. Stavamo tornando a casa, quando non mi sono sentita molto bene: ho avuto un giramento di testa o qualcosa del genere. Mi sono ripresa solo dopo mezz’ora  e, appena arrivate ad Oakland, Mary Jane ha insistito per portarmi da un dottore.
Mi ha detto che sono sotto peso e troppo debole, quindi devo prendere delle vitamine.
Niente di grave insomma.
-La devi superare questa cosa.- Mi dice MJ mentre torniamo a casa.
-L’ho già superata!- Protesto.
-Non so’ più cosa fare con te! Hai la testa più dura di quella di Billie!-
-Si, lo so.- Rispondo con aria di sfida.
Lei sbuffa.
 So di essere insopportabile a volte, ma è la mia vita, cazzo! Mi riprenderò, prima o poi. Forse con l’inizio della scuola, o dell’università, o semplicemente quando cambierò.
Appena entrate in casa vedo Billie e Mike seduti sul divano letto. Non c’è Trè con loro, quindi devono dirci qualcosa che riguarda loro singolarmente, almeno credo.
Mike corre verso MJ e la bacia, io faccio lo stesso con Billie, che però non ricambia il bacio.
-Hey, che ti succede? Sembra di baciare una statua!- Lui resta freddo, impassibile.
-Dobbiamo parlare.- Ok, di solito nei film questa è la fatidica frase che fa separare le coppie, ma sono sicura che non sarà il caso mio e di Billie.
Mi strascina nel bagno (che è l’unica stanza appartata della casa) e chiude la porta.
-Sabato sera abbiamo suonato al gilman e… e un tizio che lavora alla lookouts records o qualcosa del genere, ci ha detto che vuole farci incidere un disco. Se tutto andrà bene fra un po’ di mesi dovremmo partire per un specie di tuor…-
-Dio, Billie! È fantastico, dobbiamo assolutamente festeggiare. Vado a chiamare Trè e a comprare le birre.-
Cerco di andarmene, ma lui mi ferma per un braccio.
-Aspetta. Mentre eri a New Port ho riflettuto su di noi, e su cosa voglio veramente. Forse è meglio se finiamo qui la nostra storia.-
Per un momento mi sembra di essere finita in un sogno, o meglio, in un incubo. Ma questo non è un incubo, l’avrei preferito, è la vita reale.
-Come puoi dire questo dopo tutto questo tempo che stiamo insieme? Dopo tutto quello che abbiamo passato?-
-Voglio godermi a pieno questo momento. Ho bisogno di un po’ di tempo per capire cosa voglio veramente. E poi stare con me non ti fa bene, almeno non più. Faresti meglio a dimenticarmi.-
“Faresti meglio a dimenticarmi” queste parole risuonano nella mia mente senza fermarsi. Sento le lacrime che cercano di cadere sulle mie guance, e la voce che non riesce a formulare una frase sensata.
-Hai tutto il tempo di pensare mentre te ne vai a fanculo, Armstrong.-
Esco di casa, con le lacrime che impediscono di farmi mettere a fuoco cosa ho davanti.
Come può farmi questo?
Ho passato l’anno più bello della mia vita con lui, e solo ora scopro che per lui invece non ha significato niente.
Io lo amo come Sid Vicius amava Nancy, ma lui non mi ha mai amato… come Nancy del resto.
Ma dovevo aspettarmelo: tutti si stufano di me prima o poi.
 Era solo un sogno e ora il sogno si è trasformato in un incubo.
Ne abbiamo passate tante, ma a me bastava stare con lui.
Tutti i progetti per il futuro, le feste, le sbronze, la sera del mio compleanno, lui…
Non avrò mai la forza di riprendermi.
Tutte le cose belle della mia vita mi scivolano via dalle mani troppo facilmente, e sono stanca di andare avanti o di dimenticare.
Entro in un supermercato e compro una bottiglia di vodka e un pacchetto di sigarette.
Dopo il primo lungo sorso di vodka sussurro:
-Si ritorna all’inferno.-
 
 
Billie’s space
Dovevo farlo.
Non potevo continuare a vederla morire dentro lentamente. Ha bisogno di un ragazzo alla sua altezza, pronto a darle tutto quello di cui ha bisogno.
Ora soffrirà ma le passerà, prima o poi si dimenticherà di me.                              
L’avrei fatta soffrire in qualche modo sicuramente, e non potrei sopportarlo, non più.
Per la prima volta nella mia vita non ho pensato solo a me stesso.
Una lacrima solitaria scende lentamente sulla guancia.
Mi alzo ed esco da bagno.
Mary Jane mi punta un dito contro e mi chiede:
-Cosa le hai fatto?-
-Per la prima volta da quando stiamo insieme ho fatto il suo bene, nient’altro.- 
Dico prima di chiudermi la porta alle spalle.






----------------------angolo autrice--------------------------------------------------------------------------------
Buonsaaaaaaaaalve! Sì, sono tornata (e questa volta per davvero!) u.u Scusatemi, ma a scuola ci stanno uccidendo, e poi sinceramente non sapevo come continuare la storia, ma poi mi si è accesa una lampadina. Questo capitolo è un po' corto, ma comunque ci sono pochi dialoghi quindi mi sembrava un buon compromesso. Nnt spero vi piaccia e spero che non vogliate uccidermi u.u Grazie 10000 a:
-Angel Blue
-BILLIEJOESVOICE
-estar
-whatsername of suburbia
-Killer Chicken (sei tornataaaaaaaaaaaaa)
-isi_idiot
-Whatsername72
Spero di non aver dimenticato nessuno, ma ultimamente ho la testa fra le nuvole.
Grazie per aver letto questo capitolo che mi fa abbastanza schifo.
rage&love
giusy


 
  
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