Perché si
era
convinto di poter fare quella cosa?
E come si era lasciato tirare in mezzo, soprattutto quando quel
ragazzino
viziato e con una passione smodata per i guai era con loro?
Forse era questa la migliore domanda che poteva farsi in quel momento.
Sapeva
bene che tra Thea e Felicity c’era stata un’intesa
che lui non poteva capire:
sapeva che rimanevano ore al telefono, parlando di chissà
che cosa e, persino
quando Felicity era immersa nel lavoro, teneva sempre
l’auricolare
nell’orecchio opposto a quello che serviva per le sue ronde,
nel caso sua
sorella chiamasse.
Aveva visto questo rapporto svilupparsi e crescere in qualcosa che
somigliava
tanto a “la sorella/sorellina che non ho mai avuto”.
E questo spesso gli dava ancora i brividi.
Non c’era volta in cui Thea non lo torturasse
perché facesse il primo passo con
la sua nuova migliore amica, non c’era volta in cui Felicity
non lo
rimproverasse per come si comportava con il
“povero” Roy.
Si erano messe d’accordo per mandarlo ai pazzi, come se non
avesse già altri
problemi a cui pensare.
Questi ragionamenti però non gli avevano impedito di cedere
alla richiesta da
parte di due paia di occhi chiari e dolci, di riscuotere qualche favore
e far
aprire la pista di pattinaggio sul ghiaccio di Starling City solo per
loro.
Nulla di strano, completamente innocua come situazione… fin
quando Roy Harper
non era entrato nel quadretto.
Oh, certo, il sorriso soddisfatto della bionda e lo sguardo speranzoso
di sua
sorella l’avevano fatto cedere, per questo il ragazzino non
era ancora volato
da una parte all’altra della pista grazie al suo prezioso
aiuto; no, lui stava
infilando gli scarponcini dalla lama larga e guardava con
disapprovazione la
sorella che aiutava l’imbranato ad allacciare gli stivaletti.
Era davvero tanto incapace? O gli piaceva far inginocchiare Thea, tanto
per
avere una delle ragazze più ricche di Starling City ai suoi
piedi?
Sbuffò di nuovo, impaziente, ma la voce della donna al suo
fianco lo riportò al
presente.
“Avrei dovuto portare qualcosa di più pesante, non
so mai come…”
In effetti, il
semplice vestitino blu a fiorellini bianchi, con quelle calze che per
quanto
pesanti non la coprivano abbastanza ed il maglioncino verde smeraldo
non
sembravano tenerle chissà quanto caldo.
Si sbrigò quindi a scogliere dalle spalle il suo maglione di
cashmere
arancione, che, per quanto fosse caldo di sicuro non le avrebbe
impedito
movimenti sulla pista.
Porgendoglielo con un sorriso, contento di aver evitato quel problema
che già
lo stava preoccupando più del dovuto, tornò ad
aggrottare la fronte davanti
all’espressione sorpresa di Felicity.
“Che
c’è?”
“E’
arancione!”
“E
quindi?”
“E quindi
sono
vestita di blu, e verde Oliver. Guarda il mio rossetto! Non stanno bene
insieme,
ma grazie.”
Scioccato dalla
risposta secca della ragazza, grugnì qualcosa che
assomigliava a “donne”,
rimettendo il maglione al suo posto, prima di lanciare
un’altra occhiataccia
alla coppietta felice qualche gradino più in basso, rispetto
a loro.
Perché non poteva essere anche lui così felice,
rilassato… innamorato?
Perché non si permetteva di esserlo, ecco qual’era
il suo vero problema.
Mentre la donna al suo fianco cresceva d’importanza nel suo
cuore e nella sua
vita – in ogni lato di essa -, lui rimaneva sempre il solito
uomo arrabbiato
che si impediva di vivere, seppure fossero passati anni da quando le
colpe del
padre erano ricadute su di lui.
E se Thea avesse avuto ragione? Se avesse semplicemente dovuto prendere
coraggio e parlare con lo splendido genio al suo fianco?
La domanda più importante al momento era: ne aveva il
coraggio?
Si voltò, osservando i lineamenti delicati della giovane
donna che lo
affiancava in ogni istante nella sua missione e lo supportava da anni
ormai, in
ogni evento importante. Lei si voltò con un sorriso quasi
riservato, come se
credesse di non meritare quell’attenzione particolare e si
sentisse a disagio.
Non voleva più che si sentisse a disagio con lui, voleva
poterla guardare in
ogni istante senza che lei si sentisse in imbarazzo per qualcosa che
riteneva
inappropriato.
“Anche se
questi
colori non stanno bene insieme, non significa che non sarebbero
perfetti per
tenerti caldo, lo sai?”
Aveva iniziato
così, stringendo di nuovo il maglione in mano e cercando di
rilassare le spalle
già tese perché, dopo anni, non aveva ancora
capito come si sarebbe comportata
Felicity Smoak con lui.
“Oliver,
non ce
n’è bisogno, davvero! Una volta in pista mi
scalderò e poi ho il mio cappotto
in…”
L’aveva
interrotta scuotendo il capo, passando poi una mano tra i corti capelli
biondo
cenere e guardandola dal basso, dato che si era piegato in avanti per
appoggiare entrambi i gomiti sulle ginocchia.
“Ci sono
cose
però che a volte… uno non pensa vadano bene, in
coppia… Persone, che sono tanto
differenti e invece alla fine risultano la perfetta combinazione di
cose
differenti. Magari… due persone che nessuno avrebbero mai
pensato potessero
stare insieme.”
Sentì la
biondina trattenere il respiro e si girò del tutto, pronto
ad ogni risposta. Ma
non a quella che gli diede.
“Oh, hai
totalmente ragione! Non pensavo che ci saresti arrivato, non
così presto! Cioè,
non che pensassi che tu non sia in grado di certi ragionamenti o di
lasciarti
un po’ andare però… ok,
smetterò di parlare ora. Comunque hai ragione, sono
davvero perfetti insieme.”
E lo sguardo di
Felicity vagò sulla coppia più giovane a pochi
passi da loro. E poi dicevano a
lui che era duro a comprendere quando si trattava di sentimenti? Quasi
ruggì di
frustrazione e fastidio, perché ancora una volta la sua
sfortuna – o mancanza
di comunicazione, se ci avesse ragionato – gli aveva tirato
un brutto scherzo.
“Oh,
sì, loro.
Adorabili, certo.”
Rimase a
guardare Thea e Roy scendere in pista ed osservò la postura
da pallone gonfiato
che era quel ragazzino. Poteva andare peggio? Sua sorella aveva quasi
gli occhi
a cuoricino e come minimo adesso Harper avrebbe dimostrato di essere un
perfetto pattinatore.
Si dovette ricredere qualche secondo dopo, guardando il galletto
entrare in
pista e subito cadere a faccia avanti, braccia spalancate in cerca di
equilibrio e gambe che volavano per aria, ancora in cerca di un
appiglio.
Gli costò tutto il suo autocontrollo, non ridere di fronte a
quella scena, ma
almeno si sentiva un po’ rincuorato.
Si voltò quindi per offrire la mano a Felicity e
l’aiutò a scendere le
scalinate, una mano nella sua e l’altra al gomito per
garantirle più
equilibrio. Lei lo ringraziò giusto in tempo per sparire e
volare nel bel mezzo
della pista ghiacciata, dove sembrava completamente a casa sua.
La guardò per un minuto buono, bocca leggermente spalancata,
mentre con una
leggera rincorsa lasciava che la gamba destra rimanesse indietro
rispetto alla
sinistra e si alzasse dietro di lei, completando più di una
piroetta prima di
piegarla all’altezza del ginocchio e farla scivolare
giù, braccia unite al
petto e capelli biondi mossi dallo spostamento d’aria
perfetto che aveva
creato.
Imbambolato lì, l’aspettò
perché venisse a prenderlo, infilò la mano nella
sua
e riuscì semplicemente a sussurrare un “non
sapevo” mentre lei se lo tirava
dietro per la pista, neanche fosse un peso carino da portarsi dietro.
Nella direzione
opposta, Thea cercava di insegnare a Roy come stare in piedi senza
cadere ogni
due secondi, ma senza troppi risultati.
Appoggiandosi alla parete in vetro che circondava la pista,
afferrò il polso di
Felicity che stava per ripartire e la girò così
che gli desse le spalle,
poggiandosela contro e stringendola da dietro, felice di sentirne il
respiro
mozzato quando appoggiò il mento sulla sua spalla.
Uno di quei giorni avrebbe potuto strusciare il naso contro quel collo
chiaro,
lo sapeva.
Per ora si sarebbe limitato a farle capire a gesti di CHI parlasse,
poco prima.
“Sono
carini
come dicevi tu. Però se vuoi evitare che io rida ogni
volta…”
La strinse di
più alla vita, sentendo le braccia coperte quasi
istintivamente da quelle di
Felicity e guardò Roy piegato sulle ginocchia sorridere,
convinto di potercela
fare quando lasciò le mani della sua ragazza.
Sapeva già che dopo qualche secondo sarebbe caduto e,
proprio quando lo vide
atterrare in malo modo sul ghiaccio, continuò a parlarle
all’orecchio.
“…Ogni
volta che
quel ragazzino cadrà, sarà meglio che tu mi stia
vicina e mi controlli, non
credi? Lo dici sempre poi, che sei la parte buona della mia
coscienza.”
Sorrise sulla
sua spalla, sentendola fremere leggermente e sospirare, voltandosi
così che
potesse guardarlo negli occhi ed usando il naso di Oliver per tirare su
gli
occhiali.
“Lo faccio
solo
per Thea ed il povero Roy, sia chiaro. Quel ragazzo è un
santo a sopportare i
tuoi modi bru…”
“Ehi,
guardate,
ci sono riuscito!!”
Le teste dei tre
volarono verso Roy, che con un sorriso enorme riuscì a stare
in piedi fin
quando non andò a sbattere contro il solido muro di vetro
naso, petto e tutto
il resto, scivolando successivamente a terra con lentezza e spingendo i
Queen e
Miss Smoak a fare una corsa verso di lui per controllare che fosse
tutto a
posto.
Mentre osservava Felicity prendersi cura del ragazzino,
sentì lo sguardo della
sorella su di sé, mettendolo a disagio.
“Beh?”
“Era ora,
scemo.
Però adesso che hai seguito il mio consiglio, vedi di
seguire il suo e lascia
stare il mio Roy, ok?”
E con questo, la
moretta si era accucciata accanto alla bionda, entrambe prodighe di
attenzioni
per il ragazzo un po’ intontito, steso a terra, senza
più degnarlo di uno
sguardo.
Se
doveva trattare meglio Roy Harper per far contenta sua sorella e quella
che a
breve – secondo i suoi piani – sarebbe diventata la
sua fidanzata, allora
avrebbe stretto i denti e lanciato giusto un paio di minacce, ma
sarebbe
tornato in grande stile nelle grazie di entrambe.
Ok
ok, sono tornata. Tipo che mi mancava aggiornare qui? E poi ve lo
dovevo, dopo
tutto l’angst che ho portato nel fandom. Mi sentivo davvero
tanto cattiva.
Spero però di fare ammenda innanzi tutto con questo capitolo
leggero, as usual
in questa raccolta, e dicendovi che uno dei prossimi (sempre qui),
sarà il
seguito dell’Oliver PoV di Let her go.
A proposito, avete guardato la seconda parte, quella con il Roy PoV?
No? Andate
a farlo!! *_*
GirlOnFire con quella coppia ci si impegna proprio. *_*
Ps. questo racconto è una scopiazzatura di una scena presa
dalla seconda stagione di Teen Wolf, ma era troppo bella da
reinterpretare con questi quattro! Spero che nessun fan se la prenda.
<3
Volevo farvi presente che ho appena aperto la mia pagina FB e che
potete
trovarmi su DarknessIBecame
con le mie pubblicazioni e con domande e magari
qualche frase dalle future FF, se potesse interessarvi.
As usual, keep the reviews coming!
Io sono qui che rispondo e mi carico per ogni parola lasciata.
Baci
Dark/Vevve