Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: KellyWatchTheStars    23/09/2013    2 recensioni
Ellis ha 17 anni, frequenta la terza superiore ed è il classico sfigato che non ne combina una giusta. Ma qualcosa sta per cambiare...
Dall'ultimo capitolo:
"Non appena iniziamo a leggere sposto il braccio fino a sfiorare quello di Alicia. Tutto quello che devo fare adesso è tirare fuori una frase, una frase tra tutte le cazzate e le mode e le cose serie del mondo, che come la volta scorsa le dia lo spunto per cominciare a parlare con me. Una frase come: “Ho sentito questa cosa sulla figlia di Madonna”, oppure “Penso che la Kardashian ha proprio un gran bel culo”, ma forse non è quella giusta. Probabilmente solo un decimo di un decimo di un diciassettesimo delle cose lo è."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
TUTTO QUELLO CHE VOGLIO

CAPITOLO CINQUE

Durante l’intervallo la Phillips Academy si è trasformata. Mentre io decidevo se dare o meno lo Shakespeare di cioccolato ad Alicia, infatti, alcuni operosi membri dell’Unione Studentesca hanno riempito i corridoi di festoni colorati e appiccicato sui muri gli annunci per il Ballo di Primavera, cartoncini a forma di fiore che danno l’idea che dovrebbero avere il marchio della Disney da qualche parte, così carini, colorati e maledettamente nauseanti. Sto attraversando l’atrio, in direzione del teatro. Non avrei mai pensato di partecipare a una recita scolastica, ma questa è la mia unica occasione per parlare con Alicia, e quindi. Comunque ho un piano perfetto, l’ho progettato ieri notte prima di addormentarmi; in pratica devo (1) darle lo Shakespeare di cioccolato; (2) farlo come se fossi un suo semplice amico, che però potrebbe diventare qualcosa di più e (3) uscire dal teatro con camminata da “sono figo e lo so”.
« Ci sei anche tu in questa commedia? » domando a Mark Jackson, che è nella mia stessa classe di matematica, sedendomi accanto a lui. Con Mark siamo amici. Una specie.
« Si, ci sono pure io in questa cazzata » replica lui senza neanche guardarmi, mentre smanetta con il nintendo. « Ridimmi un po’ come si chiama? »
« Sogno di una notte di mezz’estate » rispondo. “ Ci reciti e non sai neanche come si chiama?” Solo che questo non glielo dico.
« Zogno di una notte di mezzestate. Beccato! »
« Cosa? »
« Parlo con il mio giochino. Tu pensa ai cazzi tuoi! »
Lancio un’occhiata al gioco di Mark, o meglio, ai cazzi suoi.
« Non sbirciare! » dice Mark, spostando il gioco. « Se vuoi guardare devi darmi cinque dollari. Io sono l’unico in tutta la scuola che ce l’ha,da noi non è ancora uscito. »
« Che roba è? »
« Assassin’s Creed, il quarto… »
« Ah… »
« Non sai neanche di cosa sto parlando vero? Ma dove vivi? » sbotta Mark, guardandomi.
Rimango seduto in silenzio, testa e bocca ferme, sguardo fisso davanti a me. Dopo qualche secondo, Mark scala di un posto come se io avessi l’herpes. A quel punto mi sposto di una fila.
« Cazzo, Ellis, non c’è bisogno che fai tanto lo stronzo. » dice mentre occupo il mio nuovo posto.
In quel preciso momento entra Alicia, stranamente in ritardo, e attraversa il corridoio passandoci accanto. Vede Mark e alza gli occhi al cielo, e mentre lo fa è possibile che per un millisecondo posi lo sguardo su di me.Ma il professore quando arriva?
« Buongiornoo ragazziiiii! » urla il professor Lewis dall’ingresso del teatro. « Salve a tutti! Non so se ve ne siete accorti, ma il mio falsetto è straordinario! Iiiiiih! »
« Che razza di frocio terrificante! » dice Mark dietro di me. I piccoli esserini sullo schermo gemono, infilzati da qualche strana lancia.
Il professor Lewis sale sul palco e si appropria di un microfono di cui non ha bisogno. « E’ meraviglioso avervi qui » dice « Sono felicissimo di avere un cast così bello, ci divertiremo da pazzi in questa commedia! »
Il professor Lewis è alto e magro, indossa una camicia a righe e un papillon a pois. Nella vita reale insegna inglese.
« Bene, ora assegniamo le parti. Ellis Andrews! »
« Sì » mi alzo in piedi.
« Non è necessario che ti alzi. Tu farai Lisandro,  un ruolo molto impegnativo. »
« Grazie professor Lewis. »
« Josh? »
Come, c’è anche Josh Fisher? Immagino che  non gli basti essere il capitano della squadra di football e scoparsi una top model tedesca e far parte dell’Unione Studentesca e stare con Alicia. In prima fila, si sposta leggermente per farsi vedere dal professor Lewis.
« Tu sarai Demetrio, un altro ruolo difficile. Preparati a studiare molto molto. »
« Figo » dice Josh.
« Puck? Dov’è Puck? Alicia Bailey? »
Alicia è in prima fila, vicino a Josh. Riesco solo a vederle i capelli castani.
« Dice sul serio? Io devo fare Puck? »
« Sì signorina, tu sarai Puck. »
« Evvaiii! » Alicia salta dalla sedia, agitando il pugno con fare vittorioso.
Tutti la guardano con ammirazione e orgoglio sdolcinato. O forse sono solo io.Il professor Lewis continua ad assegnare i vari ruoli di Ermia, Elena, Titania e circa un’altra ventina di personaggi.  Mark ottiene il ruolo di una specie di folletto travestito. Consolante.
« Benissimo, questi sono i ruoli. Ora procederemo alla lettura del copione. Ragazze, ognuna di voi vada a prendere le sedie e le porti sul palco. »
Le ragazze in prima fila sono confuse. La voce di Alicia è l’unica che riesco a sentire.
« Perché dobbiamo prenderle noi le sedie? »
« Vi alternerete. Domani le sedie le prenderanno i maschi. E a questo proposito, ragazzi! Scegliete uno di voi che vada a prepararmi un panino in Sala Professori! »
« Per tutta la durata della rappresentazione? » chiedo. Non voglio ritrovarmi incastrato con quest’incarico.
« No, Ellis. Solo per oggi. Domani le ragazze sceglieranno una di loro che vada a prepararmi il panino e ci penserà lei. »
« Io non ho capito » dice Mark dietro di me, staccando per la prima volta gli occhi dal gioco. « Potrebbe rispiegarlo, per favore? »
« Uuuuh » fa il professor Lewis « Oggi le ragazze portano le sedie e i ragazzi scelgono un ragazzo per preparare il mio panino; domani le ragazze sceglieranno una rappresentante per preparare il mio panino e i ragazzi sistemeranno le sedie. E poi si ricomincia…Ci sono domande? »
Ovviamente sì. Qualcuno in prima fila ne ha, e poi un altro e un altro ancora. Quando finalmente la questione è risolta, un ragazzo va a preparare il panino mentre le ragazze sistemano le sedie; poi il professor Lewis ci fa sedere in circolo come se dovessimo fare il gioco della sedia, ma adesso è arrivato il momento di leggere il copione di Sogno di una notte di mezz’estate, e adesso io non sono più un bambino, ora sono alle superiori, e non devo dimenticarlo.

Nel cerchio corro a sedermi accanto ad Alicia.
« Congratulazioni » dico sottovoce, senza staccare gli occhi dal copione e sperando che lei mi senta « per la parte di Puck »
« Ma cos’è questa stronzata? » fa lei, voltandosi infuriata.
Alicia ha una bella bocca, molto carnosa, e devo impormi uno sforzo mentale non indifferente per impedirmi di fissargliela.
« Non riesco a credere che ci mandi a prendergli le sedie…non è illegale? »
« Bè, illegale non credo però non è per niente bello… »
« Sì, vabbè…la Costituzione non prevede delle garanzie contro la discriminazione? »
« La Costituzione non ci garantisce proprio niente, siamo studenti… »
« Che cazzata! »
« E già… » tamburello con le dita sulla testa dello Shakespeare, ancora nella mia tasca.
 « Comunque, io sono Ellis. »
« Lo so chi sei » risponde Alicia. « Sei nella mia classe di mate, no? »
« Già, sì » fingo di non averci fatto caso « ma sai, a volte ci si può trovare nella stessa classe per un bel po’ senza mai veramente… »
« Lisandroooo! » grida il professor Lewis « Parla! »
« Ehm…sì…sono io Lisandro, vero? »
« Sì, Ellis. »
« Ok, sì, ehm…Tu hai l’amore di suo padre, Demetrio, lascia ch’io abbia quello di Ermia. Sposa lui piuttosto. »
« Grazie, Ellis. Davvero ottimo! » fa il professor Lewis, assumendo il suo miglior tono arrabbiato/deluso, tipico degli adulti.
« Mio signore, discendo da una famiglia illustre quanto la sua, e quanto la sua facoltosa. »
« Lo odio. Le sue lezioni di inglese fanno schifo. Non sa insegnare… » riprende Alicia a bassa voce.
« Ma ciò che vale più d’ogni altra cosa di cui possa vantarmi, si è ch’io son riamato dalla bella… »
« E quella voce stridula poi! Per non parlare di come si è vestito…camicia a righe e papillon a pois! Un papillon a pois, dico! »
Non riesco a capire se ad Alicia sto simpatico o semplicemente detesta il professor Lewis, ma sia come sia, lei sta parlando con me, e questo è il massimo. Continuo a leggere e ogni volta che c’è una battuta dolce, e in Shakespeare le battute dolci sono veramente dolci, le recito indirizzandole a lei, inclinando appena la testa, e lei reagisce in qualche impercettibile maniera che io probabilmente mi sto solo immaginando.
« Lisandro! » il professor Lewis mi richiama bruscamente per recitare una scena con delle fate.
Io mi incasino con le battute e Alicia sorride, il che non mi aiuta, e io cerco di ricambiare il sorriso anche se forse non era a me che sorrideva, o forse sì ma nella maniera sbagliata, come un sorriso di circostanza. Ma va bene lo stesso, è già un passo avanti.
« Ora vi auguro sogni felici, se sia ben chiaro che siamo amici, e a un applauso tutti vi esorto, poiché ho promesso che a ogni torto, a voi usato per insipienza, gentile pubblico, faremo ammenda.» legge Alicia.
La fine di Sogno di una notte di mezz’estate è senza applausi, ma c’è uno stiracchiarsi collettivo del cast, con le braccia all’indietro. Qualcuno se n’è andato durante la lettura del copione ma siamo ancora seduti in cerchio più o meno in una dozzina, compreso un sonnecchiante professor Lewis.
« Bene, ehm ehm » dice lui, alzandosi « questa è la commedia. Domani ci occuperemo delle scene con Lisandro e Demetrio, mi raccomando non mancate! Dovrete essere tutti quiiii! Iiiiih! »
Fra spostamenti di sedie, chiacchiere e sbadigli, lo soffochiamo tuffandoci a prendere i nostri zaini. Devo ancora chiarire la storia della lettera con Alicia, e questa è la mia ultima occasione per farlo.
« Allora, ehm, Alicia » riesco a dire, prima che scenda dal palcoscenico. « Ti sono arrivate per caso delle voci su di me che, mmmh, ti davo una lettera? »
« Eh? » si gira verso di me. Quel semplice “eh” non promette niente di buono.
« Una lettera…bè stamattina Rebecca, che è in classe con noi, sai, Rebecca Rolan…bè ha detto qualcosa di te e una lettera che ti avrei dato io, ma io nemmeno ti conosco così bene, perciò ci deve essere stato un equivoco. »
« Non capisco »
Neppure io, ed è esattamente ciò che ho appena detto. Non conosce il significato della parola “equivoco” ? Io rimango in silenzio.
« Vuoi essere sicuro di non avermi dato una lettera? »
« Io… »
« Non me l’hai mandata, ok? »
« Ok »
« Non mi hai mandato nessuna lettera. Contento? »
« Bè, abbastanza.. »
« Sei fiero di non avermi mandato una lettera? »
La sedia pieghevole, appoggiata contro il suo fianco, ha uno scatto. « E’ questo il tuo grande successo di oggi? Il non avermi dato qualcosa? »
« No anzi, stavo giusto… »
« Fa come ti pare. »
Alicia scende dal palcoscenico e va a riprendersi lo zaino. Io infilo la mano in tasca per prendere lo Shakespeare e…le dita afferrano una testa di cioccolato molliccia e affondano in una zuppa di carta d’alluminio. Missione fallita!
« Alicia, aspetta… »
Ma lei è già fuori dal teatro. Sembra che vada piano e che parli fra sé, forse del professor Lewis, ma più probabilmente di me, spero/temo, e poi di colpo è all’uscita e si volta a fissarmi con sguardo truce, come se pensasse “ bè, che ti potevi aspettare…quello si chiama Ellis “. E poi sparisce. Cazzo. Dovrei essere incazzato, no? Invece…mi sento quasi sollevato. E’ come se per tutto il tempo avessi saputo che sarebbe andata a finire così. E’ come se non avessi potuto gestire le cose diversamente. E’ come se per me il mondo funzionasse così e, guarda un po’, così ha funzionato ancora una volta.  Il fallimento giustifica tutti i miei timori, le pianificazioni e le strategie. Avevo ragione io. Non ci sarei riuscito.
 
NOTE:
Rieccomi con il quinto capitolo! Finale un po’ amaro, che delusione per il nostro Ellis! Ma non preoccupatevi, si riprenderà. Che ve ne pare di Alicia? Ha un bel caratterino, eh?! Come al solito, spero che il capitolo vi sia piaciuto, se vi va lasciatemi una recensioncina e al prossimo aggiornamento. Un bacione, Kriss.
 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: KellyWatchTheStars