Nuova
storia…ho cercato di descrivere al meglio ciò che mi ha ispirata alla stesura
di questo macabro racconto…a detta mia ovviamente, avevo voglia di scrivere
qualcosa del genere, un horror misto di mistero e suspence… Comincia con un
incubo…che poi si rivela la cruda realtà sotto gli occhi attoniti del
protagonista…vorrei sapere cosa ve ne pare, e se avete dei suggerimenti, sono
ben accetti, come critiche e quant’altro…
Buona
lettura…
Akumu no Bourei
Quando la tua paura sconfigge anche la morte
Grigio cupo…
Tutto ciò
che si sentiva; poche ore prima una battaglia senza eguali, una guerra senza
vincitori…
Ora tutto
giceva immobile, silenzioso, in uno speranzoso riposo, che l’immaginazione
credeva la fine di una dura realtà…ma non era che l’inizio: migliaia di corpi
distesi sulla terra fredda…
Dormienti,
morti;
Un
apocalittico paesaggio reduce dalla guerra tra paese del suono e quello del
fuoco.
Due occhi
sapienti che guardavano dall’alto la scena muta di terrore, come se ne fosse
l’inantatore: all’estrema sinistra, un piccolo movimento comincia a dirigere il
tempo;
una figura
esile, slanciata, sembrava riprendere vita: cera diafana, manto roseo e due
occhi smeraldo…
ninja
discreta, sufficientemente motivata nelle sue azioni, molto insicura: Sakura
Haruno si ergeva dinnanzi a quel macabro spettacolo, terminato in quel cimitero
improvvisato.
Piccoli
passi, smeraldi spenti: era un’ente superiore a controllarla, a farla correre
in mezzo a quei cadaveri, come a cercare qualcosa…
Si
sofferma innanzi ad una capigliatura nero pece, ma senza alcun corpo: vittima
decapitata, immersa in un freddo liquido…
Denso
sangue, una marea
Un fetore
pungente, metallico, a provocarle un senso di nausea e il relativo sbocco.
Ancora con
l’amaro in bocca, si ritrova intenta a sfiorare quel capo, china su se stessa,
tremore nelle dita e nelle mani: paura…paura di ciò che potrebbe succedere ad
osservare quel viso coperto, perché era come se lo conoscesse, ed era un brutto
presentimento a darle il coraggio di procedere al tocco…
Massima
tensione, ora le sue unghie erano affondate in quei capelli fini, incrostati di
sangue, spenti a prescindere dalla loro tonalità: profondo respiro di coraggio,
occhi chiusi, scatto fulmineo…
Ed in un
gesto…Sasuke Uchiha…
Bocca
spalancata, umida e violacea, come le sue palpebre vuote…anche gli occhi aveva
perso…
Un urlo e
poi…
Bianco…
La ragazza
si svegliò di soprassalto nel suo letto, madida si sudore, tremante: un incubo;
al suo fianco suo marito, ancora dormiente e beato: Sasuke Uchiha;
lei però,
non era per nulla sollevata…
Gli occhi
indagatori, la spiavano dall’alto: iridi colate di cremisi cominciarono a
guidarla verso il suo volere...in un’illusione a noi fin troppo conosciuta…
Sakura si
ritrovava ora, di fronte ad un cimitero…
Vero,
questa volta: pietre squadrate, crepate dal tempo, si presentavano in una
schiera miacciosa e tetra; lei si soffermò dinnanzi ad una particolare e,
guidata da mano altrui estrae un Kunai…
Lo
avvicina al cuore…
L’impulso
è contro il suo volere, ma forte al contempo: un colpo, un affondo poi…
Nero…
Ora era
Sasuke ad aprire gli occhi di scatto…non per un incubo questa volta…
Forte
presentimento, nel suo animo più tormentato…
Gira il
capo ancora chino…vuoto; nel letto era solo…
Con
agilità superò il letto e tutto ciò che vi si trovava intorno, si precipitò
fuori dalla stanza e senza dare troppo peso agli altri luoghi della casa, corse
verso l’ingresso e uscì: salto dopo salto, si ritrova dopo una corsa sfrenata
là dove lo ha portato l’istinto…
Immenso
cancello, nero d’ebano, a sigillare quel posto morente…alberi minacciosi e
raggrinziti si piegavano in un urlo che sapeva di disperazione, ad osservare
quelle pietre intrerrate e incise volontariamente…
Il ragazzo
sapeva dove andare e lì si diresse: una tomba, di spalle allo spettatore,
nascondeva una scena ancor più disgustosa…
Petto
squarciato, vestito lacerato, sangue ovunque…
L’Uchiha
sobbalzò alla visione di quella che sarebbe dovuta essere sua moglie: una volta
vitrea e solare, ora…
Quel che
ne rimeneva, era un mucchio di carne umida e fresca al cacciatore…
L’urlo ora
era suo e stille salate cominciarono ad inumudirgli il volto impallidito,
mentre posava quei brandelli vermigli di carne maciullata tra le sue braccia…
…una
risata…
Fin troppo
conosciuta, che proveniva dall’alto, sul nascere della luna…
…un corvo
batteva il becco su quella lapide…una, due, tre volte e poi…
Rosso…
Un’ombra
cominciava a prendere vita alle spalle della pietra: movimenti lenti e fluidi,
sicuri nella loro pienezza, ora si mostravano alla luce lunare…
Itachi
Uchiha…
come il
nome inciso in quel freddo marmo innanzi…
occhi
stupiti, spaventati, carichi di odio e lacrime, quelli di Sasuke…
aveva
perso tutto…oramai nulla era da fare…anche da fantasma era riuscito a
togliergli quello che aveva più caro al mondo…
Altri
passi…una mano si alza al suo viso, lo tocca…gli asciuga le lacrime…
Con un
gesto deciso, con un affondo, gli cava gli occhi…non come quando era morto, che
gli aveva lasciato solo un dolce buffetto…
Ora…aveva
sul serio perso tutto…
Due corpi
stretti ai piedi di una lapide…
Due
cadaveri ai piedi di una lapide…
Pezzi di
carne ai piedi di una lapide…
Sasuke
Uchiha e Sakura Haruno ai piedi di Itachi Uchiha…
Un unico
testimone…un corvo illuso dalla luna…
L’inizio
di un incubo…
Grazie
mille a tutti coloro che sono giunti alla fine di questo racconto…se vi ho
annoiati, ditemelo, se avete dei suggerimenti, come detto prima sono ben
accetti…spero nei vostri commenti…
=Pep22=