Visto che questa Pasqua ci ha portato tante ficchy
ShikaInose, mi aggiungo volentieri al coro con questa
piccola fic dalle modeste pretese…
Solo una domanda prima di lasciarvi alla shot…Non trovate anche voi che la pettinatura di Shika somigli a un uovo di Pasqua?
Auguri a tutte le Mosche
Bianche, e continuate a farvi sentire!
Uovo con Sorpresa
Non era possibile.
Ino era
scesa canticchiando per le scale, per trovarsi di fronte una tavola vuota.
E,
per giunta, sentirsi dire: “Tutto bene principessa? Non t’aspettavi l’uovo,
vero? Sei grande ormai…”.
Grande? Grande?
Non bastava il fatto che Choji non le
avesse neppure fatto gli auguri, non bastava il fatto che il suo ragazzo fosse
in missione proprio per Pasqua, no! Ci si metteva anche suo padre a dirle che,
a venticinque anni, era grande per
l’uovo di Pasqua.
“Esco”
commentò acida mentre il padre guardava la madre con
aria interrogativa.
“Che cosa ho fatto?” domandò sconsolato.
****************
“Tutto
bene, amore?”.
Pochi
minuti dopo essere sparita come una furia, Ino era rientrata
in casa e si era seduta sul divano. Dove stava da
circa due ore, fissando il vuoto.
Ino
annuì.
La madre
non inquisì oltre e si limitò a recarsi in cucina, dove per poco non si prese
un infarto vedendo Shikamaru che le parlava a gesti oltre la finestra.
“Shikamaru!”
esclamò impaurita.
“Non lo
nominare neppure” sibilò Ino.
Shikamaru
dall’altra parte del vetro fece cenno alla donna di tacere, per poi usare lo
stesso dito per indicare il piano superiore.
“Ino,
tesoro, potresti recuperarmi il pettine in camera tua?” chiese la madre nel
tono più conciliante possibile.
“Sono
occupata” rispose la ragazza stringendo i pugni.
“Da due
ore a guardare le orchidee?” chiese la madre con un sopracciglio alzato.
“Non sono
due ore” sbuffò Ino alzandosi.
Ma che bella Pasqua! Proprio un’ottima Pasqua!
Sbuffò la
ragazza salendo le scale e ricordando l’avvenimento di poco prima: non aveva
fatto due passi fuori dalla porta di casa che aveva
visto Choji, con un grande uovo di Pasqua in mano.
Ino aveva
sorriso trionfante: come aveva potuto
dubitare del suo orsacchiotto personale?
“Cho!”
lo chiamò amorevolmente.
Il ragazzo si voltò e la squadrò
arrossendo.
Ino non ebbe il tempo di chiedersi
il perché di quella strana reazione, che dalle ombre emerse Shikamaru, al quale
Choji consegnò prontamente l’uovo di Pasqua.
Choji, il suo compagno che non le aveva fatto gli
auguri.
Shikamaru, che doveva essere in
missione.
L’uovo di Pasqua, che nessuno
s’era degnato di regalarle.
Sbuffò
entrando in camera, sbuffò nuovamente, afferrò il pettine, sbuffò, e stava per uscirsene quando vide un uovo di Pasqua, un grande uovo di
Pasqua adagiato sul suo letto.
Dietro,
Shikamaru dormiva.
“Shika!” la bionda gli si gettò addosso stringendolo a sé.
“Buona Pasqua anche a te, Nuvola” sorrise il ragazzo ricambiando la
stretta.
“Non
dovevi essere in missione?” chiese lei armeggiando con l’uovo di Pasqua.
“Sono
tornato prima” fu la risposta succinta del ragazzo.
“Suna proprio non la sopporti, eh?” chiese lei ridendo mentre sfilava il laccio che teneva insieme la carta
colorata.
“Non puoi
proprio farne a meno, eh?” chiese lui di rimando. Ma
sorrideva.
“Ho
bisogno delle mie certezze” rispose lei “E poi ti piaccio così” terminò
convinta tirando
poco elegantemente un pugno all’uovo.
“Perché
sei estremamente femminile…” fece lui incrociando le
braccia dietro la testa con un ghigno.
“Che hai detto?”
“Nulla”
“Mi
pareva…Shika?”
“Mmh?”
“Non c’è
la sorpresa”.
Ino
pareva contrariata. Parecchio contrariata.
“La
sorpresa è che sono tornato prima da Suna” tentò lui.
Ino contrariata non era mai un buon segno, ma con suo immenso stupore la ragazza si
rilassò, addentò un pezzo di cioccolato e gli si lanciò contro sedendosi a cavalcioni su di lui: “Vorrà dire che ora aprirò il mio
uovo personale…” fece slegandogli i capelli dalla sua solita coda.
“Se io sono un uovo tu chi sei, la gallina?” ribatté lui
divertito.
Ino gli
fece la linguaccia passandogli le mani tra i capelli: “Che c’è, hai paura che
così ti scambi per Sasuke?”
“Non mi
sembra che l’altra settimana urlassi ‘Sasuke’…”
cominciò Shikamaru per tutta risposta carezzandole un fianco,
ma Ino gli tappò la bocca: “Shika sei pazzo?
Sotto ci sono i miei”.
“Che non
penserebbero assolutamente male se ti vedessero in questa posizione….” insinuò il ragazzo con un sorriso
pigro introducendo una mano sotto la maglietta di lei.
“Mio
padre di sicuro non alzerebbe un dito su
di me” alzò le spalle la ragazza. Poi lo fissò per
qualche istante: “Ci assomigli davvero, a un uovo di
Pasqua. Che dici, se ti rompo trovo la sorpresa?”
chiese divertita.
“Ma tu mi rompi già, Ino, tutti i giorni” replicò lui
distendendosi sul letto pronto a parare i colpi, che sapeva, sarebbero arrivati.
Infatti
la ragazza lo colpì leggermente sul petto una volta, due…
“Che hai in tasca?” chiese poi sfiorandogli gli addominali.
“Niente”
rispose Shikamaru, imbarazzato.
“Shika…”
“Ino…” la
mimò lui.
“Se non
me lo vuoi fare vedere è un segreto, e non si tengono i segreti alla propria
ragazza.” All’improvviso un’ombra scese sul suo bel volto:
“E’ un regalo, vero? Un regalo di lei…”
“Ino la
vuoi finire?”
“No. Solo se me lo fai vedere” si corresse poi la
ragazza mordendosi un labbro.
“No”
rispose lui, altrettanto testardo.
“Allora
ho ragione!” sbottò lei alzandosi in piedi, ogni tenerezza scomparsa.
Perché era così dannatamente difficile?
“Ino ti
vuoi fermare?” fece Shikamaru scattando in piedi e prendendola per la vita.
“Voglio
vedere cosa c’è” tignò la ragazza imbronciata.
“Non ora”
sospirò Shikamaru.
“Perché?” chiese Ino.
“Perché…”
Le mani
presero a sudargli, e d’un tratto la sua brillante
mente non sembrò fornirgli una risposta adeguata.
Non ebbe
il tempo di inventarsi una scusa che Ino aveva introdotto la mano nella sua
tasca, estratto la scatolina che conteneva e aperto l’involucro in una sola,
fluida mossa.
Quello
che vide la lasciò interdetta.
Shikamaru
la osservò mentre lei, ipnotizzata, faceva un via vai
tra il contenuto della scatolina e gli occhi del ragazzo, invitandolo a dire
qualcosa.
Shikamaru
si grattò il capo, imbarazzato: “Ehm…sorpresa?”.
Inoichi Yamanaka accorse preoccupato nella stanza della figlia,
pronto ad uccidere il ladro che aveva messo le mani sulla sua principessa e che
ora, a giudicare dalle sue urla, la stava sgozzando.
Quando arrivò, però, non trovò altri che
sua figlia, distesa sul letto, che stringeva in una presa mortale un intruso.
Che poi era il giovane Nara.
Ovvero, l’intruso per eccellenza.
“Papà!” urlò la ragazza lasciando respirare Shikamaru e
togliendo il fiato al padre mentre lo stringeva in un abbraccio soffocante.
Inoichi se ne stava inebetito
mentre Ino si lanciava ora tra le braccia della madre, che ricambiava la
stretta sorpresa e felice.
“Ino, che cosa…”
“Ci sposiamo!”
Inoichi guardò Shikamaru con un misto di
disprezzo e meraviglia, sfidandolo a dire qualcosa.
Shikamaru si grattò il capo, imbarazzato: “Ehm…sorpresa?”.