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Autore: WishfulThinking    25/03/2008    12 recensioni
Una one-shot pasquale dedicata alle Mosche Bianche. Auguri a tutti! "Ino si voltò e lo chiamò. Choji, il suo compagno che non le aveva fatto gli auguri. Shikamaru, che doveva essere in missione. L’uovo di Pasqua, che nessuno s’era degnato di regalarle."
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era possibile

Visto che questa Pasqua ci ha portato tante ficchy ShikaInose, mi aggiungo volentieri al coro con questa piccola fic dalle modeste pretese…

Solo una domanda prima di lasciarvi alla shot…Non trovate anche voi che la pettinatura di Shika somigli a un uovo di Pasqua?

 

Auguri a tutte le Mosche Bianche, e continuate a farvi sentire!

 

 

Uovo con Sorpresa

 

 

 

Non era possibile.

Ino era scesa canticchiando per le scale, per trovarsi di fronte una tavola vuota.

E, per giunta, sentirsi dire: “Tutto bene principessa? Non t’aspettavi l’uovo, vero? Sei grande ormai…”.

 

Grande? Grande?

 

Non bastava il fatto che Choji non le avesse neppure fatto gli auguri, non bastava il fatto che il suo ragazzo fosse in missione proprio per Pasqua, no! Ci si metteva anche suo padre a dirle che, a venticinque anni, era grande per l’uovo di Pasqua.

 

“Esco” commentò acida mentre il padre guardava la madre con aria interrogativa.

Che cosa ho fatto?” domandò sconsolato.

 

 

****************

“Tutto bene, amore?”.

Pochi minuti dopo essere sparita come una furia, Ino era rientrata in casa e si era seduta sul divano. Dove stava da circa due ore, fissando il vuoto.

Ino annuì.

La madre non inquisì oltre e si limitò a recarsi in cucina, dove per poco non si prese un infarto vedendo Shikamaru che le parlava a gesti oltre la finestra.

“Shikamaru!” esclamò impaurita.

“Non lo nominare neppure” sibilò Ino.

Shikamaru dall’altra parte del vetro fece cenno alla donna di tacere, per poi usare lo stesso dito per indicare il piano superiore.

“Ino, tesoro, potresti recuperarmi il pettine in camera tua?” chiese la madre nel tono più conciliante possibile.

“Sono occupata” rispose la ragazza stringendo i pugni.

“Da due ore a guardare le orchidee?” chiese la madre con un sopracciglio alzato.

“Non sono due ore” sbuffò Ino alzandosi.

 

Ma che bella Pasqua! Proprio un’ottima Pasqua!

Sbuffò la ragazza salendo le scale e ricordando l’avvenimento di poco prima: non aveva fatto due passi fuori dalla porta di casa che aveva visto Choji, con un grande uovo di Pasqua in mano.

Ino aveva sorriso trionfante: come aveva potuto dubitare del suo orsacchiotto personale?

 

Cho!” lo chiamò amorevolmente.

Il ragazzo si voltò e la squadrò arrossendo.

Ino non ebbe il tempo di chiedersi il perché di quella strana reazione, che dalle ombre emerse Shikamaru, al quale Choji consegnò prontamente l’uovo di Pasqua.

 

Choji, il suo compagno che non le aveva fatto gli auguri.

Shikamaru, che doveva essere in missione.

L’uovo di Pasqua, che nessuno s’era degnato di regalarle.

 

Sbuffò entrando in camera, sbuffò nuovamente, afferrò il pettine, sbuffò, e stava per uscirsene quando vide un uovo di Pasqua, un grande uovo di Pasqua adagiato sul suo letto.

Dietro, Shikamaru dormiva.

Shika!” la bionda gli si gettò addosso stringendolo a sé.

“Buona Pasqua anche a te, Nuvola” sorrise il ragazzo ricambiando la stretta.

“Non dovevi essere in missione?” chiese lei armeggiando con l’uovo di Pasqua.

“Sono tornato prima” fu la risposta succinta del ragazzo.

Suna proprio non la sopporti, eh?” chiese lei ridendo mentre sfilava il laccio che teneva insieme la carta colorata.

“Non puoi proprio farne a meno, eh?” chiese lui di rimando. Ma sorrideva.

“Ho bisogno delle mie certezze” rispose lei “E poi ti piaccio così” terminò convinta  tirando poco elegantemente un pugno all’uovo.

“Perché sei estremamente femminile…” fece lui incrociando le braccia dietro la testa con un ghigno.

Che hai detto?”

“Nulla”

“Mi pareva…Shika?”

Mmh?”

“Non c’è la sorpresa”.

Ino pareva contrariata. Parecchio contrariata.

“La sorpresa è che sono tornato prima da Suna” tentò lui.

Ino contrariata non era mai un buon segno, ma con suo immenso stupore la ragazza si rilassò, addentò un pezzo di cioccolato e gli si lanciò contro sedendosi a cavalcioni su di lui: “Vorrà dire che ora aprirò il mio uovo personale…” fece slegandogli i capelli dalla sua solita coda.

Se io sono un uovo tu chi sei, la gallina?” ribatté lui divertito.

Ino gli fece la linguaccia passandogli le mani tra i capelli: “Che c’è, hai paura che così ti scambi per Sasuke?”

“Non mi sembra che l’altra settimana urlassi ‘Sasuke’…” cominciò Shikamaru per tutta risposta carezzandole un fianco, ma Ino gli tappò la bocca: “Shika sei pazzo? Sotto ci sono i miei”.

“Che non penserebbero assolutamente male se ti vedessero in questa posizione…. insinuò il ragazzo con un sorriso pigro introducendo una mano sotto la maglietta di lei.

“Mio padre di sicuro non alzerebbe un dito su di mealzò le spalle la ragazza. Poi lo fissò per qualche istante: “Ci assomigli davvero, a un uovo di Pasqua. Che dici, se ti rompo trovo la sorpresa?” chiese divertita.

Ma tu mi rompi già, Ino, tutti i giorni” replicò lui distendendosi sul letto pronto a parare i colpi, che sapeva, sarebbero arrivati.

Infatti la ragazza lo colpì leggermente sul petto una volta, due…

Che hai in tasca?” chiese poi sfiorandogli gli addominali.

“Niente” rispose Shikamaru, imbarazzato.

Shika…”

“Ino…” la mimò lui.

“Se non me lo vuoi fare vedere è un segreto, e non si tengono i segreti alla propria ragazza. All’improvviso un’ombra scese sul suo bel volto: “E’ un regalo, vero? Un regalo di lei…”

“Ino la vuoi finire?”
“No. Solo se me lo fai vedere” si corresse poi la ragazza mordendosi un labbro.

“No” rispose lui, altrettanto testardo.

“Allora ho ragione!” sbottò lei alzandosi in piedi, ogni tenerezza scomparsa.

Perché era così dannatamente difficile?

“Ino ti vuoi fermare?” fece Shikamaru scattando in piedi e prendendola per la vita.

“Voglio vedere cosa c’è” tignò la ragazza imbronciata.

“Non ora” sospirò Shikamaru.

Perché?” chiese Ino.

Perché…”

Le mani presero a sudargli, e d’un tratto la sua brillante mente non sembrò fornirgli una risposta adeguata.

Non ebbe il tempo di inventarsi una scusa che Ino aveva introdotto la mano nella sua tasca, estratto la scatolina che conteneva e aperto l’involucro in una sola, fluida mossa.

Quello che vide la lasciò interdetta.

Shikamaru la osservò mentre lei, ipnotizzata, faceva un via vai tra il contenuto della scatolina e gli occhi del ragazzo, invitandolo a dire qualcosa.

Shikamaru si grattò il capo, imbarazzato: “Ehm…sorpresa?”.

 

 

Inoichi Yamanaka accorse preoccupato nella stanza della figlia, pronto ad uccidere il ladro che aveva messo le mani sulla sua principessa e che ora, a giudicare dalle sue urla, la stava sgozzando.

Quando arrivò, però, non trovò altri che sua figlia, distesa sul letto, che stringeva in una presa mortale un intruso.

Che poi era il giovane Nara.

Ovvero, l’intruso per eccellenza.

“Papà!” urlò la ragazza lasciando respirare Shikamaru e togliendo il fiato al padre mentre lo stringeva in un abbraccio soffocante.

Inoichi se ne stava inebetito mentre Ino si lanciava ora tra le braccia della madre, che ricambiava la stretta sorpresa e felice.

“Ino, che cosa…”

“Ci sposiamo!”

Inoichi guardò Shikamaru con un misto di disprezzo e meraviglia, sfidandolo a dire qualcosa.

Shikamaru si grattò il capo, imbarazzato: “Ehm…sorpresa?”.

  
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