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Autore: metaldolphin    24/09/2013    6 recensioni
Anche se non si dovrebbero mai leggere gli appunti privati degli altri, a volte si scopre che possono essere molto illuminanti!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-E questo cos' è?- Zoro si chino’ a raccogliere un foglietto, ricoperto da una fitta scrittura chiara ed ordinata. Sembrava proprio quella della Navigatrice.
“Meglio metterlo via” pensò “se mi becca, quella strega mi aumenterà il debito all’infinito.”
 Si diresse verso la camera delle ragazze per restituirlo, quando gli cadde lo sguardo sul suo nome, chiaramente riconoscibile tre le altre parole.
 Allora la curiosità ebbe la meglio, piegò in fretta il foglio e lo nascose nello yukata, quindi invertì il suo percorso e si diresse in fretta verso la palestra per leggerlo in santa pace.
Chiuse la porta con cura, poggiò le spade sulla panca e si mise comodo per capire cosa quella ragazza avesse scritto su di lui.
Era evidente che mancava la parte iniziale, ma era chiaro il senso del discorso.
<<… a volte mi piacerebbe proprio essere Robin, col suo potere di spiare: potrei guardarlo nella doccia e contemplare quei muscoli lucidi d’acqua! È così sexy e nemmeno se ne rende conto…>>
Zoro ebbe improvvisamente caldo: non avrebbe mai creduto di rientrare nelle fantasie di Nami, tantomeno di essere considerato sexy!
Sospirando, riprese la lettura.
<<..Chissà cosa potrei fare con i poteri di Rufy! Potrei afferrarlo e stringerlo, potrei sottrarlo a quei combattimenti così cruenti e non dovermi preoccupare così tanto, ogni volta, di doverlo perdere… riuscirei  ad avvolgerlo completamente e tenermelo vicino… che sensazione fantastica sarebbe!
Se avessi il potere di Smoker e fossi fumo, riuscirei a filtrare ovunque, pur di raggiungerlo>>
Non c’era altro.

Zoro ghignò e iniziò a pensare ad un modo per agire: alla luce di quanto letto, ora non doveva temere di essere respinto.
Guardò il resto della Ciurma che si concedeva un paio di giorni su quell’isola paradisiaca per un po’ di meritato relax. Sulla spiaggia di sabbia sottile e così chiara da sembrare quasi neve, Nami e Robin erano sdraiate sui teli a prendere il sole, che era già basso all’orizzonte.
Si appese alle sartie e scese in fretta, il costume da bagno l’aveva già indosso, quindi balzò giù dalla nave, direttamente in mare, con un tuffo degno dei migliori atleti e, con poderose bracciate, si diresse verso la spiaggia.

Emerse dall’acqua senza nemmeno scrollarsela dai capelli e il sole al tramonto dorava i muscoli bagnati.
Agli occhi di Nami, ben nascosti dalle lenti scure dagli occhiali da sole, parve un dio del mare che emergeva dalle acque per concedere ai mortali terrestri una privilegiata visione di sé.
Si sentì avvampare, quando si accorse che stava dirigendosi verso lei col suo passo deciso. Commutò il cervello in modalità difensiva, pronta a ribattere al probabile scontro, ma Zoro la spiazzò del tutto: con un gesto veloce e senza una parola, la prese saldamente tra la braccia, la sollevò e si diresse nuovamente verso l’acqua cristallina.
-Brutto idiota! Cosa credi di fare?- iniziò ad urlargli, cercando di colpirlo.
Ma le sue piccole mani pochi danni potevano procurare ai muscoli ben temprati, quindi fu ignorata nella sua protesta e trascinata lo stesso in mare dallo Spadaccino.
Gli altri rimasero a guardare, impietriti dai risvolti che poteva avere il folle gesto di Zoro. Il quale, incurante del fatto che la profondità del mare continuava ad aumentare, si trascinava dietro la navigatrice urlante.
-Zooorooo!- implorò per l’ennesima volta -Lasciami!
Ma quello non fece che ampliare ancora di più il suo ghigno e, quando giunse abbastanza lontano dalla riva, si trovarono immersi nel fantastico caleidoscopio di colori che il tramonto rifletteva sulla superficie dell’acqua.
Allora la portò di fronte a sé per guardarla negli occhi e lei, muovendosi con poco sforzo per stare a galla, si ammutolì. Non era il solito idiota, quello che le stava di fronte, poteva leggerglielo in viso… cosa stava accadendo?
Le sorrise dolcemente, portandole una grande mano al viso, per una carezza sensuale che spinse le dita di lui tra i capelli di lei.
-Nami, se tu avessi uno qualsiasi dei poteri dati dai frutti del diavolo, potresti essere qui, a nuotare liberamente con me?…
Quindi le si avvicinò per baciarla.
La ragazza non riuscì a connettere i propri neuroni per fare qualcosa di intelligente, all’inizio; poi, stimolata dalle labbra di lui che si muovevano sulle sue, assaggiandole, si riscosse, gli si aggrappò al collo taurino ed approfondì il contatto.

Un boato di fischi, risa, grida ed applausi, scosse la spiaggia, mentre il tonfo leggero di Sanji che sveniva non fu udito da nessuno.
Per i due al largo, tutto il resto non contava, erano soli, mentre continuavano a stringersi ed appagare quel desiderio a lungo represso.

Si staccarono a corto di fiato, poi Nami si bloccò, pensando a qualcosa di preciso….
-Brutto idiota! Come hai fatto…- sbraitò, pronta al regolamentare pugno in testa, ma lui, da una tasca del costume, tirò fuori dall’acqua un foglio gocciolante, macchiato di inchiostro ormai sciolto.
-Te lo sei perso sul ponte- iniziò a spiegare, ma l’ira di lei era ormai ben desta…

Sulla spiaggia, vedendo quello scontro, il Capitano, col solito dito nel naso, disse triste: -Allora non si festeggia, stasera?
In piedi accanto a lui, Robin gli scompigliò i capelli scuri.
-Certo che ci sarà- gli assicurò -Ora che quei due finalmente hanno capito qualcosa, non possiamo mica ignorarli e non festeggiare!
Ritrovato il sorriso, Rufy si rivolse al cuoco: -Sanji! Stasera festa!… Uh? Ma perché piangi?
   
 
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