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Autore: luciadom    24/09/2013    7 recensioni
Lunghe riflessioni e tanti ricordi, anche se molti sono tristi e sofferti, mi portano a prendere coscienza del fatto che io non sono sola, e che se avrò bisogno di un sostegno potrò sempre contare su chi mi sta accanto, nel bene e nel male, indipendentemente da come sono, malata o sana.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Usagi/Bunny
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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4) A volte forse sì… si è soli.

 
Quando ti crollano le certezze non sai più cosa fare.
E di certezze, ne puoi avere tante, di ogni genere.
Amicizia, famiglia, studio, lavoro …
Beh, ti capitano quei momenti in cui ti accucci sul tuo letto, ti stringi a te stessa, con gli occhi chiusi, la testa sulle ginocchia e le braccia a cingertele, la mente che vola lontano.
Sono quei momenti in cui ti chiedi se hai fatto le scelte giuste, come sarebbe stata la tua vita se avessi deciso diversamente, a come sarà, a quella che è.
Inseguire un sogno e a volte temere di non farcela, chiedersi se vale la pena lottare ancora, se c’è sempre qualcuno più in alto che ti rema contro, quando stai per afferrare la sicurezza e la felicità e subito ti ritrovi nei dubbi, con nuovi ostacoli.
Ma i sogni non sono solo desideri.
I sogni ti aiutano ad avere coraggio, speranza, fede, determinazione … e come tali però non devono mai farti staccare i piedi da terra.
Lo studio …
Ti vengono in mente gli screzi della scuola.
Le prese in giro dei tuoi compagni per non marinare mai le lezioni, gli insulti, i complessi di inferiorità e le insicurezze, la timidezza, che ancora non ti hanno abbandonata del tutto, le risate alle tue spalle, magari per non seguire la moda dell’anno nel vestirsi, nello studiare tanto, nel voler fare bella figura con gli insegnati, nell’avere interessi diversi, nello farsi sempre avanti nelle interrogazioni per parare gli altri o nel stancarsi di passare i compiti …
Anni che preferiresti cancellare.
Prendere le vecchie foto e via, metterle il più nascoste e lontano possibile, nasconderle, gettarle, alcune cartoline addirittura bruciarle.
Ricordi di gite e vacanze in cui tutto è successo tranne che divertirsi.
E lo stesso vale per vecchi e sbiaditi regali, per i ricordi, di anni e anni che pur volendo non si eliminano con un colpo di spugna.
Lo studio all’università …
Studiare, studiare … seguire i corsi con le amiche… ridere insieme in pizzeria, o alla propria gelateria, al parco, per negozi, al mare …
Scherzare sui pazzi esami da fare, sui docenti, sui gruppi di studio che puntualmente finiscono per fare tutt’altro…
I sacrifici per gli esami, raggiungere ottimi risultati e non avere il tempo d’esultare per correre di nuovo a studiare, per non dilungarsi troppo …
Tutto per un futuro che… non è più una promessa come lo era un tempo, purtroppo.
Il lavoro …
Chissà se indipendenza personale, aiuto che tanto vuoi dare a casa, e sogni personali potranno mai coincidere un giorno.
Anni e anni di sacrifici, e poi giorno dopo giorno senti che si va sempre più a ritroso invece di andare avanti.
Ma lotti, almeno ci provi, speri, preghi, perché se hai sofferto in passato sai sempre quali sono i mali maggiori.
Le amicizie …
Trovare le amicizie più belle, fraterne, divertenti, solo dai 20’anni in poi… e di conseguenza aver passato vent’anni a sbagliare tutto, a non valutare bene le persone.
È bello dare, ma bisognerebbe anche ricevere.
Voler bene ad una persona per vent’anni suonati, volerle ancora bene nonostante tutto, pensarci ogni tanto.
… Quando ti capita un suo vecchio regalo di compleanno tra le mani, quando in auto, o in autobus, passi sotto casa sua, quando intravedi qualche suo parente o quando parli anche di lei con le amicizie in comune.
… A questa persona, cui tu vuoi ancora bene, ma che ti ha fatto del male e tu non riesci a spiegarti il perché.
Come può un’amicizia nata da piccolissime, all’asilo, maturata tra i banchi di scuola tra temi, problemi di matematica, cartoni animati, cresciuta alle medie, quando si inizia a diventare grandi, e poi al liceo … dove se anche ci si è indirizzate verso istituti diversi, l’affetto c’era, la lontananza di mattina, il non vedersi più tutti i giorni sembrava un po’ pesare …
Sembrava un po’ pesare a te e speravi anche a lei…
E poi il consiglio di provare l’università, sempre per quel tuo sogno, che lei conosce bene.
… Incoraggiarti nonostante le delusioni del liceo, perché sa che sei capace, che hai forza di volontà, impegno, che quando ti metti una cosa in testa è quella e quella resta …
Sì, perché tutti credono in te… anche lei.
Forse…
Lei che per vent’anni hai sempre considerato quasi una sorella.
Come può un rapporto per te così speciale, sfociare man mano fino a raffreddarsi del tutto, limitarsi a due o tre messaggini scarsi all’anno?
Onomastico, compleanno, e feste comandate.
Stop.
Averle dato tutto, confidato ogni cosa, litigato con tua madre … che ti vedeva troppo soggetta a lei e non lo sopportava …
Sparire così, senza dirti nulla …
In quattro anni e passa mai il tempo per una pizza, mai un caffè, mai per un pomeriggio assieme.
Gli impegni di studio ok … di lavoro anche…
Ma perché tu ti devi sempre fare in quattro per tutti, mantenere promesse e impegni anche a costo di sacrifici personali e poi non ricevere?
Cos’è?
Una sorta di freudiano masochismo affettivo?
Stare male. Per seri problemi di salute per mesi o più …
Lei, che lo viene a sapere e che beh, improvvisamente vuole venire a casa… ma per una tua indisposizione sei costretta a rimandare … e da allora è passato un altro anno e mezzo e ancora l’aspetti quell’improvvisa volontaria visita.
Esiste davvero l’amicizia?
Se è riferita a lei… no, non più.
… Se davvero amicizia è stata, se non proprio amicizia a senso unico.
… E dopo quattro anni ancora ad arrovellarti il cervello a chiederti cosa le hai fatto, se hai avuto qualche comportamento che può averla offesa, infastidita …
E quando anche sua madre si comporta così con la tua, senza che lei le abbia fatto nulla … allora cominci a pensare di aver considerato migliore amica una persona che non esiste.
Dai vent’anni però si è più maturi che a scuola … si presume.
Certi comportamenti sono da ragazzini.
Le parole fanno più male a volte, ma almeno la sincerità aiuta ad aprire gli occhi… e ad agire di conseguenza.
Via un’altra certezza.
E poi… proprio per via del dolore che queste persone ed altre simili ti hanno provocato … magari con chi ci teneva davvero a te… hai involontariamente rovinato tutto, di riflesso, come difesa, per paura, chiudendoti in te stessa, reagendo male …
…E continui a startene accucciata, a chiederti a come le cose sarebbero potute andare.
Poi ti squilla il cellulare, il messaggio della chat lampeggia, qualcuno che abita con te ti chiama per pranzare assieme …
Ti si chiama col tuo nomignolo tra amiche… per andare al mare assieme, per organizzare una giornata universitaria diversa dal solito, per darsi appuntamento e chattare e scherzare la sera.
… La voce di chi ti vede lottare ogni giorno, che ti sprona a non arrenderti mai, a lottare, ad avere fede, a  vivere.
Vivere.
Perché tu gli ostacoli grossi l’hai superati, e ti devono essere d’esempio.
La tua famiglia, e quei pochi amici maturi …
Che non ti criticano, non si atteggiano a correggerti anche laddove non devono, non si pavoneggiano a criticarti, insultarti …
… Ti consigliano.
E poi ci sei tu…
La tua vita, il tuo dolore … gli ostacoli che hai superato, anche terribili, eppure sei ancora qui.
Hai ancora una possibilità.
Sospiri e ti alzi dal letto, ti guardi allo specchio e cerchi di allontanare quell’ espressione pensierosa e preoccupata del domani, e provi di nuovo a lottare.
 
 
NdA
 
‘Sera!
Con questo capitolo anticipo il 19esimo capitolo di “UN SOGNO, UNA PROMESSA, UN AMORE”, che spero di finire entro la prossima era glaciale.
Questo nuovo capitolo, di questa raccolta, è un piccolo ammasso di pensieri nato in una serata un po’ folle e sclerotica.
In una serata dove sono cadute alcune certezze e dove alcune lo erano già da tanto, troppo tempo.
Volevo già scrivere qualcosa di simile da tanto, ma alla fine tra le altre storie, e altri impegni questa l’ha accantono aggiornandola molto raramente … ma come sapete è una specie di diario, e quindi a volte mi sento di metterci mano solo quando le mie emozioni mi fanno scrivere sfogandomi in pochi minuti.
Ci sono riuniti un po' varie cose e vari riferimenti …
L’amicizia ventennale è vera.
Sarebbe troppo lungo dirvi tutti i particolari della vicenda, ma è una situazione che ancora mi fa soffrite molto.
Non so se la persona in questione, di cui ho detto davvero mooooolto poco, approderà mai a leggere queste cose, mi rincresce molto che ci sia stata questa rottura, ma io so di essermi sempre comportata anche fin troppo bene con lei, sempre, e non capisco come l’affetto possa affievolirsi senza motivo.
Per studio o altro anche io ho preso la mia strada, ma degli amici non mi dimentico mai. Per chi lo merita, ci sono sempre
Magari approfondirò comunque la cosa.
Più volte ho pensato di sfogare questa, solo una delle tante delusioni, attraverso la scrittura.
Lo studio e il lavoro sono credo il pallino fisso di tutti. In un periodo duro come questo, i cambiamenti e le difficoltà non aiutano, e ti fanno sorgere numerosi dubbi nonostante i risultati.
Gli “ostacoli” anche, sono verissimi e molto travagliati. Ho sofferto molto nella mia vita per problemi personali, e lotto ogni giorno per poter andare sempre avanti nonostante tutto.
...E chi si atteggia a criticare e non capire, c’è sempre …
Ma come per tutti, credo. Tutti abbiamo quelle persone che devono sminuirti in ogni cosa, no?
Il capitolo è scritto in terza e in seconda personale.
Quasi come un monologo, una riflessione, per dare un’idea di istantaneità.
L’ho scritto di getto, se non proprio di “gettissimo”, quindi per i paladini della grammatica e della sintassi, se dovessero esserci errori, o se non dovesse essere perfetta, chiedo venia, ma vi dico che la precisione, stasera, non è stato il mio primo punto fermo.
Avevo bisogno di iniziare a riordinare un po’ alcuni pensieri.
Grazie a chi ha commentato il capitolo precedente e a chi ha dato un posto speciale tra preferite/ seguite e ricordate alla storia, e anche a me.
Non c’è bisogno di dire che chi mi conosce un po’ anche privatamente, forse capirà meglio queste righe, e non le riterrà deprimenti :)

N.B. Nota aggiuntiva POST Pubblicazione. Avevo scordato di scrivere ieri sera, riguardo alla fede, che avrei preferito non ci fossero critiche, pensieri personali o precisazioni di nessun genere... ll capitolo è una cosa mia nato proprio da questo. Rispetto chiunque, di qualsiasi credo o idea, ma giorno per giorno mi vedo presa in giro e assillata anche da questo, e perdonate... ma siamo cresciuti accidenti!
La cosa deve essere reciproca!
Io credo molto, qualsiasi cosa mi diciate, e chi mi conosce sa anche il perchè, sapendo cosa ho passato, e se ho scritto queste righe era anche per questo.
Con tutto il santo rispetto, ma come per l'altra storia allora anche per questa ho l'impressione di non saper più comunicare nulla attraverso ciò che scrivo. Chiedo scusa per la nota, ma i momenti neri continuano, e a volte peggiorano.
Buona giornata a tutti.
A presto
 
Lucia
   
 
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