Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh
Segui la storia  |       
Autore: murrina    25/03/2008    0 recensioni
Nuova fanfiction con pairing Mai/Joey... [Forse più Joey che Mai, questa volta!;)] Io ci provo. Mai è vittima di un incidente sulla strada, la sua moto scivola e, in un attimo, perde per la terza volta l'anima. Per sempre. "Un clacson ripetuto e poi una sirena dell'autoambulanza. Ueueue... sembrava un lamento, un ululato. Un grido di dolore. Una telefonata e l'ospedale. Una notizia insopportabile." Joey è distrutto dal dolore... Come reagirà? Io ci provo: ecco a voi il mio piccolo, ma impegnato, lavoro. Spero vi possa piacere... Ve l'allego insieme ai miei auguri di Buona Pasqua. Buona lettura!
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Mai Valentine
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quella sera non andò da Yugi.

A che pro? Nessuno l'avrebbe consolato, e non avrebbe consolato nessuno. Anzi, forse avrebbe sovraccaricato di sofferenza i suoi amici, che di certo non avevano bisogno di una razione di dolore.

Oltrepassò la sua casa e quella di Tristan e quella di Tea e arrivò alla propria, piccola dimora.

Parcheggiò, salì le scale, guardò l'orologio che teneva al polso: era decisamente presto per coricarsi.

Aprì e richiuse la porta dell'appartamento, si sdraiò sul divano e accese il televisore.

Annoiato, lo rispense.

Aveva la mente vuota.

Avete presente?

Sentirsi come pupazzi.

Un cuore di ovatta e stoffa.

Si avvicinò agli scaffali del salotto, prese un libro e cominciò a leggere.

Annoiato, lesse meglio il titolo “ Arte bizantina”.

Addirittura disgustato, lo rimise al suo posto, camminò verso la sua camera, si spogliò, si fece una doccia e poi, incurante delle lancette che sembravano deriderlo “ Guardatelo, va a letto prima delle galline!”, sdraiato, spense le luci, chiuse gli occhi e si addormentò.



Ore dopo, si svegliò di soprassalto.

Che incubo!

Urlò, il ragazzo, ansimando, sudato, con le lacrime che scendevano lungo le sue guance.

“ No... NO!”

Non ne poteva più, non voleva più sentir parlare di morte...

La vedeva morta, in sogno. Un incidente in moto. Un incubo ricorrente, allora.

No, non lei, lei che lui amava così tanto...

Aveva dormito più di dodici ore: eppure, si sentiva molto stanco.


Le dieci passate da pochi minuti.


Velocemente, ansioso a causa del sonno agitato, si vestì e afferrò le chiavi della sua automobile, mise in moto e partì.

Ad ogni semaforo rosso avrebbe dedicato più di qualche imprecazione, avrebbe voluto correre, arrivare prima possibile a destinazione, voleva liberarsi da quel peso, voleva rivederla, viva, quel sogno l'aveva turbato nel profondo.


Suonò al campanello.

Eccola, era lei, aprì lei personalmente, eccola finalmente.

“ Ciao...stai bene?” chiese frettoloso, ancora scosso per il sogno.

“ Sì...” rispose lei, sorpresa da quella reazione, senza avere avuto il tempo per salutarlo.

“ Tutto bene, sicura? Niente... programmi di uscire con la moto?”

“ Ma a...!”

“ Dopo ti spiego.”

“ Sì, tutto bene! E no, oggi non avevo intenzione di usare la moto... Mi sa che pioverà...”

“ Oh!” sospirò, sollevato: “ Bene!”

“ Ma vuoi spiegarmi...?”

“ Eh...Scusami...è che ho fatto un sogno tremendo...un incubo...”

Dallo sguardo interrogativo che ricevette come risposta, capì di dover continuare:

“ Niente...è che...è che ho sognato che...Che tu...facevi un incidente e...e non c'eri più...”

La ragazza sorrise, con leggerezza, prima di cercare di sollevare l'ormai non più preoccupato Joey.

Si accorse che erano entrambi rimasti sul ciglio della porta; si spostò per far entrare il ragazzo, e intanto gli disse piano:

“ Ma amore, è solo un...”

“ Parli facile, tu! Non hai idea di quanta paura abbia preso! Ti vedevo lì, ferma, immobile, Mai! Sembrava tutto così reale... Mi sono svegliato piangendo, con un ansia incredibile...Credevo...Credevo veramente...anzi, NO! Non volevo crederci! Mai... ” era veramente scioccato, ad un tratto la strinse a sè, continuando a singhiozzare: “ Tu non ci crederai, sei uno scemo, dirai, lo so, sono uno scemo, ma non ricordo l'ultima volta in cui sono stato così...così...disperato, affranto, non so neppure io come descrivertelo! So solo...Che è confortante capire che è stato un sogno” cercò di ricomporsi.

“ Cucciolo...” sorrise lei, abbracciandolo commossa, tenera e languida.

Indossava ancora la camicia da notte, una raffinata tunichetta di seta senza maniche e con spalline sottili, interamente color avorio, con un ricamo che impreziosiva la scollatura. Joey la conosceva bene... Sarebbe stato in grado di descriverla anche a distanza di dieci anni.

Sopra, portava una vestaglia color glicine, leggera e delicata, che la riparava da quel sottile venticello primaverile.

Un profumo ancor più familiare di qualunque capo d'abbigliamento pervadeva i sensi del ragazzo, lo riportava a quella che era la realtà, allontanandolo definitivamente dalle nuvole ombrose e scure di un pessimo sonno. E' stato solo un brutto sogno, sembrava consolarlo quella sensazione di quiete.

Lei gli posò una mano sulla guancia, sorridendogli lievemente; Joey prese le sue mani tra le proprie, gliele baciò e la ringraziò: “ Scusami... Ero davvero spaventato.”

Le baciò le labbra, questa volta, per poi proseguire: “ Spero di non averti rovinato la giornata... Non sei superstiziosa, vero?”.

La ribaciò, ancora una volta, ancora due volte, tre; sul collo, la bocca, le guance, tenendola stretta a sè.

“ Hihi! No... Non preoccuparti; anzi, devo dire che non mi dispiace affatto questo tuo trattamento per...accertarti della mia tangibilità...Ah ah! E poi mi fa piacere sapere che la mia eventuale scomparsa ti...disturberebbe tanto.” gli fece l'occhiolino, alludendo alle dolcezze del fidanzato.

“ Tesoro, ti prego, parliamo d'altro, ora... Disturberebbe? Dì pure distruggerebbe!”

Continuarono a chiacchierare ancora per qualche minuto e approfittarono dell'intimità, scambiandosi carezze e coccole.

Proprio una luna complice e testimone, quella che aveva soffiato, infida, quel sogno su un Joey addormentato.

Per quella notte, l'eterna amante del Sole volle giocare, scherzare, testare il potere di un ricamo della mente su un giovane come il nostro protagonista. Ovviamente, ricamo per cui lei stessa aveva fornito ago e filo.

Ad un tratto, Joey sobbalzò: “Accidenti!” poi riflettè e si tranquillizzò.

“ Cosa, amore?” mormorò Mai, ancora soffocata da un bacio.

“ Niente, niente... Vieni qui, dov'eravamo rimasti?”

In effetti non era necessario andare a riprendere Serenity da Reiko.

Fine

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh / Vai alla pagina dell'autore: murrina