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Autore: Marra Superwholocked    24/09/2013    4 recensioni
"Io ero letteralmente spiaccicata al muro, con gli occhi serrati e la bocca che lo imploravano di mettere giù quel coso dalla luce verde.
Poi quell'aggeggio finì di far rumore e potei finalmente riaprire gli occhi.
E fu lì che conobbi il Dottore."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 10, Nuovo personaggio, TARDIS
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4


Dunque, avevo appena viaggiato nel tempo. Ed era magnifico.
Dopo esserci presentati meglio, il Dottore andò a prendere degli abiti e tornò con addosso uno smoking nero che gli calzava a pennello, mentre tra le braccia teneva un abito nero da sera. Spinsi fuori dal Tardis il Dottore e mi cambiai. Quando uscii, lui era seduto sul marciapiede, che si guardava le mani.
Chiusi le porte del Tardis e andai verso di lui. “Hey”.
Mi guardò e sorrise, poi abbassò di nuovo lo sguardo. Capii subito che c'era qualcosa che non andava. “Cosa c'è?”
Non ottenendo risposta mi sedetti al suo fianco. “A cosa pensi?”
“Quegli gnomi”.
“Oh..”
“Anche loro, in fin dei conti, sono stati sfortunati”.
“Stai parlando di quegli esserini che per poco non ci staccavano la testa?”
Rise. “Sì”. Poi tornò serio: “Il loro pianeta, o meglio satellite, è stato distrutto molto tempo fa. Solo una decina di superstiti. E in poco tempo hanno trovato una nuova sistemazione, aumentando di numero e popolando l'intero pianeta Terra”.
“Ma come hanno fatto a venire fin qui? E chi ha distrutto il loro pianeta?”
“I Dalek all'epoca si divertivano a distruggere le popolazioni solo per il gusto di farlo, poi hanno avuto degli obiettivi precisi. Gli gnomi possono spostarsi in qualsiasi luogo, semplicemente volendolo”.
“Ma perchè proprio la Terra?”
“Era la più vicina”.
“È impossibile! La Terra ha sempre avuto un solo satellite: la Luna”.
“Milioni e milioni di anni fa, no. Per fartela breve.. Fino all'era dei dinosauri, erano due: uno, la Luna, non colonizzabile; l'altro, dal nome perduto nei tempi, era il pianeta in questione”.
Rimasi senza parole. Due satelliti?
“Ma non dirlo a nessuno, Eleonora” disse. “Voi umani siete nati quando ormai c'era solo la Luna, quindi per voi è come se l'altro satellite non fosse mai esistito”.
Poi, il Dottore si alzò di scatto e disse: “Mi fa compagnia, signorina Martinelli?”
“Dove mi vuole portare?” scherzai, prendendolo a bracetto.
“Oh, be'!” spostò lo sguardo in alto. “Pensavo una semplice passeggiata pomeridiana per le strade di Milano, se non le dispiace”.
Camminammo senza meta finchè non ci fecero male i piedi. Cominciava ad imbrunire e le strade non erano illuminate come lo sono ora. Decidemmo dunque di tornare verso il Tardis.
Ma qualcosa, nell'ombra, ci stava spiando...
“Dottore...”
“Non adesso, Eleonora. Sto cercando di ricordare la strada a ritroso”.
Eravamo fermi ad un bivio.
“Dottore...”
“Eleonora, non riesco a pensare se continui a chiamarmi. Se riesci ad esprimere il tuo disagio con una sola parola, te ne sarei grato”.
“Una parola, eh?”
“E la parola magica è...?”
“GNOMI!”
Si girò di scatto verso l'ombra e due gnomi sbucarono dallo scuro cespuglio; sorridevano, o meglio, avevano spiccicato in volto quel ghigno maligno che vidi poco prima.
“Viaggiare con te è sempre così?”
“La maggior parte delle volte..”
“Rassicurante, dico davvero”.
“Grazie!” e poi tirò fuori dalla giacca dello smoking quell'aggeggio luminoso e glielo puntò addosso. “Che cosa cercate?!”
Ancora quei versi, simili a rane.
Il Dottore ripetè: “CHE COSA CERCATE?!”
E quelli indicarono me, dicendo: “Umanaaa.. Carneee..”
Un brivido percorse la mia schiena.
“Lei non è umana! Veniamo da Gallifrey!” mentì il Dottore.
Gli gnomi si scambiarono un'occhiata e, quando si girarono nuovamente verso di noi, fecero un inchino. “Scusateci” e tornarono nel cespuglio dal quale erano comparsi.
Una volta tornati nel Tardis e cambiati d'abito, mi feci coraggio e andai dal Dottore: avevo ancora molte domande da porgli.
“Mangiano carne umana?”
“Mhm? Ah, sì... Sì, perchè è la più simile al tipo di cibo che avevano sul loro pianeta. Devo dire che non li ho mai visti così aggressivi, mai”.

Certamente, non potevo tornare a casa proprio ora che la mia vita si era fatta interessante!

   
 
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