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Autore: Sonmi451    24/09/2013    3 recensioni
Due parole dal testo: ""Sasuke ascoltò in silenzio e a testa bassa le parole di Naruto. Lui aveva ragione. Quella sera era la prima volta che la vedeva dopo quel maledetto giorno di 5 mesi fa e ovviamente, a quella scena, aveva reagito nell'unico modo che conosceva.
Ripensò al fatto che non le diede nemmeno il tempo di dirgli qualcosa, perché lui preso ancora troppo dalla foga l'aveva lasciata lì in quel vicolo da sola. Che stronzo egoista che era, e se ne rendeva conto solo ora.""
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il ticchettio delle gocce che uscivano dal rubinetto del lavandino riempiva quell'appartamento così buio e cupo da risuonare come campane. Un appartamento modesto e ben arredato ideale per una persona sola, o al massimo due.
Era notte fonda ed era difficile per l'occhio umano distinguere gli oggetti e i mobili, si riusciva giusto a vederne i lineamenti e qualcosina illuminata dalla fievole luce della Luna.
L'orologio segnava le 2:30am quando improvvisamente la porta dell'ingresso si aprì rivelando la figura di un ragazzo alto e moro entrare, sbattere la porta, buttare le chiavi sul pavimento e andare a nascondersi sotto le lenzuola del letto ancora interamente vestito.
Egli subito strinse gli occhi forti ma lentamente li riaprì per poi mettersi a sedere sul bordo del letto liberandosi della maglietta e rimanendo a petto nudo. La rabbia tornò forte e per sfogarla diede un calcio talmente forte al comodino che la lampada su di esso cadde rovinosamente a terra rompendosi.
Si alzò e andò a bagnarsi il viso con l'acqua fredda per cercare di calmarsi quando ad un tratto la sua attenzione venne catturata dalla suoneria del cellulare che aveva cominciato a suonare.
Lesse il nome sul display e subito non rispose, non ne aveva voglia, ma quando vide l'insistenza della persona dall'altro capo del telefono schiacciò il tasto verde.

-"Che vuoi?"-

-"Teme! Ma si può sapere che diavolo ti è preso? Dove diavolo sei sparito?"-

-"Naruto non sono affari tuoi, lasciami in pace."-

-"No Sasuke, non lascio in pace proprio nessuno e ora mi fai la cortesia di spiegarmi cosa è successo se non vuoi che venga direttamente a casa tua a prenderti a calci in culo"-

Sasuke rimase in silenzio, lasciandosi annebbiare la mente dai ricordi.




Era a lavoro (barista) come sempre insieme a suo cugino Naruto e quella sera stavano faticando più del solito in quanto dei giovani avevano organizzando lì al locale una mega festa dedicata alla laurea di due di loro. C'era un sacco di gente e a malapena i due ragazzi riuscivano a riposare. Sasuke era come sempre preso di mira da tutte le ragazze oche e mezze ubriache che ci provavano, compresa la sua collega Karin, la più fastidiosa. Ad un certo punto però con una scusa riuscì a nascondersi sul retro per fumare una sigaretta rubata dalla giacca di uno degli ubriachi fradici della festa e, mentre aspirava e inspirava lentamente il fumo, improvvisamente il suo corpo si paralizzò. I suoi occhi fissarono una figura femminile ben conosciuta appoggiata al muro mentre baciava un tipo abbastanza alto e dai capelli scarlatti. Il fuoco divampò nelle sue iridi e la rabbia lo accecò a tal punto che non si rese nemmeno conto di averli raggiunti, separati e cominciato a picchiare il ragazzo con quanta più forza possedesse. Non aveva nemmeno sentito la voce fievole della ragazza chiamarlo per cercare di fermarlo, non aveva nemmeno sentito le sue esili mani provare a spostarlo o a fermarlo in qualche modo. La sua attenzione era troppo concentrata a guardare il rosso scappare via a gambe levate pieno di contusioni e di sangue che gli colava dal naso.
Aveva il respiro irregolare e si sentì sprofondare quando si girò per incontrare due occhi verdi smeraldo, che per tanto aveva amato, pieni di lacrime. Il suo orgoglio e la sua ira gli impedirono però di passare un secondo di più a guardarla. Semplicemente se ne andò lasciandola lì, e lasciando anche il lavoro tra i vari insulti del capo, di Naruto e di qualche cliente rompipalle.






-"Che vuoi che ti dica dobe.."-

-"Vorrei che mi spiegassi perché te ne sei andato via in quel modo. A parte il fatto che il capo era nero dalla rabbia hai lasciato tutti nel caos di tutta la gente presente stasera"- Sasuke sbuffò.

-"Sì lo so, scusami."-

-"Va bene ma mi vuoi dare per piacere una spiegazione?"-

-"A quanto pare Sakura ha un nuovo amichetto."- riuscì a dire soltanto in quanto il sol pensiero ancora gli faceva ribollire il sangue nelle vene.

-"Aspetta... COOSA??" E tu come fai a saperlo?"-

-"Beh quando sono uscito sul retro per prendermi una pausa li ho visti. Probabilmente facevano parte degli invitati.."-

-"Spero vivamente che tu non abbia fatto nulla della quale potresti pentirtene"-

-"Se sai che l'ho fatto perché me lo chiedi? E comunque non me ne pento."- disse Sasuke mentre si risdraiava a letto già scocciato al massimo per quella conversazione. Raramente capitava che lui si confidasse con qualcuno, ma Naruto in fondo era suo cugino e soprattutto migliore amico; insomma, l'unica persona con la quale si poteva dire avesse un rapporto umano.

-"Sas'keeeeee!!! Dannatissimo scemo hai di nuovo ripreso ad alzare le mani?? Ma cosa ti dice il cervello??"-

Il biondo azzittì il moro in quanto aveva appena toccato un tasto dolente.

Tempo addietro le autorità l'avevano spesso preso di mira perché aveva il bruttissimo vizio di picchiare chiunque gli capitasse a tiro, che si trattasse di una menata di gruppo o che si trattasse di qualche poveretto che aveva incrociato la sua strada. Non era esattamente il tipico bravo ragazzo, ma Naruto e suo padre, che era a capo della polizia, l'avevano aiutato a migliorare standogli sempre vicino. Da quando aveva perso i suoi genitori e suo fratello all'età di 8 anni era sempre stato un bambino/ragazzo molto irrequieto e instabile. Doveva il merito del suo cambiamento in meglio solo a loro.

Sasuke sentì Naruto respirare dentro la cornetta senza proferire parola. Non se ne sorprese.

-"Sasuke, lo so che hai reagito d'istinto, non avrei reagito bene nemmeno io. Ma spero tu ti renda conto che quello che hai fatto è sbagliatissimo. Sakura è libera di vedere e frequentare chi vuole..lo sai."-

Sasuke strinse talmente forte i denti che la pelle sopra la mandibola era quasi bianca. Lo sapeva perfettamente che lei poteva vedere chiunque, in fondo era stato lui a volerlo.......ma no. Non poteva permetterlo. Non più.



Due anni fa, una sera, Naruto e la sua ragazza Hinata l'avevano invitato ad uscire per distrarsi un po' da tutto lo stress che gli esami dell'università e il lavoro gli provocavano. Lui era sempre stato un ragazzo molto solitario che usciva solo quando aveva voglia di farsi una scopata con qualcuna a caso in un night o con Naruto ogni tanto, ma quella sera accettò senza troppe proteste. Non seppe neppure lui perché lo fece ma qualcosa lo spinse ad accontentarli. Li raggiunse al Luna Park e ci mise un po' prima di trovarli, ma quando lo fece rimase pietrificato. I suoi occhi neri come la pece si fusero con quelli verdi smeraldo della ragazza che teneva a braccetto Hinata. I suoi capelli rosa confetto erano stretti in una lunga treccia che si appoggiava delicata alla sua esile spalla. La sua pelle candida e morbida illuminava il semplice vestito azzurro che indossava risaltandolo ancora di più. Il suo fisico snello ma corposo lo riempiva senza troppi complimenti e il suo viso, riempito da qualche lentiggine qua e là, era semplicemente perfetto.
Rimasero a contemplarsi a vicenda per un minuto buono, fino a quando Naruto con la sua splendida euforia non rovinò il momento. Si conobbero così quei due, e fu così che iniziò la loro storia d'amore. Sasuke all'inizio era un po' freddo, aveva paura di quell'attrazione mista ad affetto che provava nei confronti della migliore amica di Hinata, e per come era fatto il suo carattere niente lo spaventava o intimoriva.
Era stato proprio Naruto a spingerlo a buttarsi in quella relazione, perché Sakura era davvero una splendida persona e infatti, quando si lasciò andare e cominciarono ad uscire insieme, l'oscuro mondo di Sasuke cominciò a prendere una piega meravigliosa fatta di un amore che da tanto non provava o anzi, mai aveva provato. Si sentiva diverso, rideva, aveva sempre più voglia di uscire e godersi il mondo, non vedeva l'ora di vederla e anche solo il fatto di stare sotto ad un albero al parco a coccolarsi lo rendeva felice. La loro prima volta era stata un po' goffa in quanto lei era vergine e lui aveva paura di farle male, ma dalla seconda in poi ogni attimo passato a fare l'amore erano droga per lui che sentiva sempre più il bisogno di averla vicina e farsi circondare la vita dalle sue gentili e premurose attenzioni. Lei mai come nessun'altra/o l'aveva catturato in quel modo facendogli desiderare di vivere. Grazie a lei aveva anche preso la laurea con successo e ora poteva cercare finalmente di fare il lavoro che aveva sempre sognato di fare: l'avvocato.
Purtroppo però in una coppia nascono sempre i problemi, e per loro, cominciarono quando i suoi genitori la volevano trasferire dall'altra parte del mondo dai nonni perché non accettavano la loro relazione. Sasuke in quel momento aveva subito un blocco. Ritrovandosi davanti un muro la sua reazione più naturale fu quella di scappare e rifugiarsi anch'egli dietro ad un muro creato da lui stesso. Lasciò Sakura dicendole che era inutile continuare se tanto i suoi non lo avrebbero mai accettato, che era meglio per lei cercarsi di meglio, qualcuno che potesse darle di più. Dicendole di dimenticarlo che tanto lui di lei si sarebbe dimenticato presto. No..
Era la più grande menzogna che lui avesse mai raccontato ad una persona e addirittura a se stesso. Dal giorno che lui la lasciò non la dimenticò mai. Ci provò in tutti i modi possibili e immaginari, ma era del tutto inutile. Lui non passava giorno senza pensarla, non passava attimo senza sperare che lei stesse bene. Era stato un grandissimo idiota, questo lo sapeva bene, ma purtroppo non si può tornare indietro e lui, presa una decisione, non torna mai indietro.





Sasuke ascoltò in silenzio e a testa bassa le parole di Naruto. Lui aveva ragione. Quella sera era la prima volta che la vedeva dopo quel maledetto giorno di 5 mesi fa e ovviamente, a quella scena, aveva reagito nell'unico modo che conosceva.
Ripensò al fatto che non le diede nemmeno il tempo di dirgli qualcosa perché lui, preso ancora troppo dalla foga, l'aveva lasciata lì in quel vicolo da sola. Che stronzo egoista che era, e se ne rendeva conto solo in quel momento.

-"Hai ragione.."-

-"Teme, pensaci un attimo. Ma tu perché l'hai lasciata andare via? Perché, se la ami ancora così tanto, hai preferito la solitudine? Il Sasuke che conosco io avrebbe lottato per ottenere ciò che vuole e sicuramente i genitori di Sakura non sarebbero stati un problema. Avreste potuto risolvere la situazione forse al meglio, ma tu hai preferito scappare. Perché?"-

Sasuke chiuse gli occhi e cominciò a massaggiarsi le tempie con le dita.

-"Non lo so.."-

-"No teme tu lo sai, solo che non vuoi ammetterlo. Avevi paura perché lei è la prima persona dopo tanto tempo che finalmente ti ha saputo far tornare a vivere. Lei ha lasciato un solco profondo in te, ma tu hai avuto paura e hai approfittato della prima occasione per nasconderti. Sasuke, le hai detto tu di rifarsi una vita e di cercare qualcuno di meglio. Io so quanto lei è stata male. L'ho vista rifiutarsi persino di uscire di casa i primi tempi. Ma poi ha reagito e dato che è una persona forte ha fatto come le hai detto e a quanto pare ha trovato qualcun'altro."-

-"Cazzo lo so Naruto, ho capito, vedi di darci un taglio con sto discorso"- quasi urlò Sasuke al sol nominare qualcun'altro.

-"Vedi? Scappi e non affronti i tuoi fantasmi. Vedi di farti un esame di coscienza e, per una buona volta, fare la cosa giusta. Ci vediamo domani, vengo a prenderti alla solita ora, byeeeee"- disse Naruto staccando prima di ricevere una risposta.

Sasuke posò il cellulare di fianco a lui sul materasso e guardò il soffitto. Era bianco ma lui in quel momento ci vedeva tutti i momenti passati con Sakura e anche come si immaginava se stesso nel futuro, solo, triste, e senza niente in mano.
Chiuse gli occhi e lentamente si addormentò.



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Il giorno seguente fu monotono da morire. Aveva dormito pochissimo a causa di tutti i pensieri che lo avevano assillato tutta la notte e oltretutto non aveva niente da fare, quindi se n'era rimasto tutto il tempo davanti al computer senza mangiare e continuando la ricerca del lavoro. Non era ancora riuscito a trovare uno studio che avesse bisogno (in quanto dove aveva fatto tirocinio non lo aveva voluto) e quindi si era ritrovato a lavorare ancora in quel locale che tanto odiava.


Faceva di tutto per non pensare a lei, ma inutilmente, così verso ora di cena prese il giubbotto ed uscì di casa. Entrò in auto ma prima di accenderla chiamò Naruto al cellulare.

-"Ehi Teme!!"-

-"Naruto non ho voglia di tanti giri di parole perciò ascoltami"- gli chiese serio senza nemmeno farlo finire di parlare.

-"Hmm ok.. stai calmo"-sbuffò Naruto dall'altra parte della cornetta, ma questo poco importava.

-"Sakura abita sempre nella stessa casa o ha cambiato?"-

-"UoHoooohooo!!!! Cosa sentono le mie orecchie!!!! Aaahahhhhhhh Sasuke-kun che finalmente fa la cosa giustaaa"-

-"Naruto ti giuro che sto perdendo la pazienza e se non mi rispondi subito stasera a lavoro ti metto il lassativo direttamente in gola"- lo minacciò cupo Sasuke.

-"E' andata ad abitare da sola in un appartamento non lontano da dove abitava con i suoi, ti mando via sms l'indirizzo"- rispose Naruto in fretta deglutendo un po' intimorito dalla cattiveria con la quale Sasuke gli aveva rivolto la minaccia.

Chiusero la chiamata e non appena Sasuke lesse la via sul display  sgommò via a tutta velocità.


Dopo una ventina di minuto arrivò e fermò la macchina proprio sotto il palazzo dove si trovava il suo appartamento.
Uscì dall'auto ma non fece in tempo a suonare il citofono che sentì' un rumore di tacchi dietro di lui fermarsi.

Si girò e si ritrovò Sakura davanti con uno sguardo sorpreso ma misto alla rabbia. Gli occhi di lei si riempirono di lacrime in un battibaleno e fu un attimo. Sasuke ricevette lo schiaffo sulla guancia che già si aspettava, e non protestò. Si rivoltò a guardarla e gli si spezzò il cuore a vederla ridotta in uno stato pietoso come quello, con il petto che frenetico si muoveva incessante su e giù per i singhiozzi e il viso che ormai era bagnato quasi interamente dalle lacrime che scendevano copiose dai suoi occhi. Lui se lo meritava, lei no.

-"Come ti permetti di presentarti qui dopo tutto quello che hai fatto eh??"- gli urlò stringendo sui fianchi i pugni.

Sasuke si avvicinò lentamente ma Sakura lo allontanò con una mano.

-"No, non ti permettere. Non ti avvicinare, sparisci"- gli ordinò.

Ma.. a Sasuke nessuno da ordini. Continuò ad avvicinarsi a lei piano. Lei aveva riprovato a spingerlo via ma invano. Lui si divincolò con immensa facilità e con le mani le prese il viso, portandoselo al petto e abbracciandola poi forte.

Dapprima Sakura si ribellò ma poi si arrese e cominciò a piangere ancora più forte, nascondendo il viso bagnato nel petto di quell'uomo che rappresentava per lei un dolore immenso misto ad amore vero.

-"Sei solo un bastardo..ti odio..ti odio..ti odio.."-

E continuò a ripeterlo..a ripeterlo. Sasuke chiuse gli occhi e lasciò che la ragazza si sfogasse quasi del tutto prima di separarla e accarezzarle la guancia.

-"Mi ascolti?"- le chiese calmo. Lei annuì con gli occhi velati, spenti, stanchi.

-"Ho fatto tanti errori nella mia vita che tu ben conosci. Gravi, non gravi, piccoli, grandi, non importa. Ma forse il mio più grande errore è stato andarmene via da te preferendo la solitudine. Anche se ti ho lasciata non ti ho mai dimenticata e ieri sera, vederti con quello, mi ha fatto veramente andare fuori di me."-

-"So quanto male ti ho fatto.. perciò ti chiedo scusa. Per tutto"-

Sasuke la fissava negli occhi, cercando di intravedere una qualche reazione, e questa ci fu quando vide una lucina accendersi in quelle iridi smeralde.

Non attese una qualche risposta da parte della ragazza, perché non lo reputava necessario. La baciò. Era ciò che voleva fare e questo bastava.

Fu un bacio lento e semplice, nessuno dei due pretendeva di più che una semplice carezza delle loro labbra. Si staccarono e Sakura aveva di nuovo lacrime pronte a sgorgarle sul viso.

-"Non piangere più.."- le sussurrò.

Lei sorrise e con le mani lo allontanò leggermente, giusto per potersi asciugare il viso con un fazzoletto preso dalla borsa. Prese un bel respiro, prima di guardarlo intensamente.

-"Sasuke, io sono stata veramente male per te.... non so se tu te ne renda conto"-

Lui rimase ad ascoltarla, annuendo.

-"Io ti amavo..."- disse con un filo di voce.

A lui venne un po' di ansia.. amavo. Questo stava a significare che forse era arrivato troppo tardi. Forse lei davvero si era rifatta una vita con il ragazzo della sera prima. E forse, lui doveva farsi fa parte davvero.

-"Va bene, ho capito. Perdonami per tutto quello che è successo. Non so cosa mi abbia spinto a venire qui.."-

Fece per andarsene perché non voleva ascoltare quelle parole che tanto l'avrebbero ferito. Lui non poteva essere ferito, lui era un Uchiha, lui era Sasuke. Ma una mano piccola e insicura gli prese la sua, grande e decisa, facendolo bloccare immediatamente.

-"..e ti amo ancora"-

A Sasuke non bastava altro. In un attimo azzerò la distanza fra di loro e la baciò di nuovo. La nostalgia era forte e la voglia di viversi di entrambi era forte. Il bacio divenne sempre più passionale e poco dopo si ritrovarono nell'appartamento di Sakura, stesi sul letto, a fare l'amore. L'ardore, l'affetto, il calore e l'amore vero riempirono totalmente quella piccola stanza. Sasuke con modi gentili ma struggenti aveva preso Sakura facendole capire con ogni suo tocco e gesto quanto nella sua vita avevano ancora tante cose da vivere, da fare.

Sakura strinse le braccia attorno al collo di Sasuke quando stette per raggiungere il paradiso, e le uniche parole che ad entrambi vennero in mente, erano due: ti amo... anche io..




Ho cambiato recentemente nome, non preoccupatevi. Aggiornerò presto anche le altre due ff ma nel frattempo, condivido con voi questa piccola oneshot scritta un pomeriggio per caso, immersa in un mondo di pensieri.

Sonmi451
  
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