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Autore: Cocchi    24/09/2013    8 recensioni
Christopher non si innamora, lui non lo fa.
Charlotte è una fan di Chis Hemsworth che non va a letto con il primo che capita.
Christopher e Charlotte si incontrano e nonostante tutto dovranno rendersi conto di quanto le loro posizioni non sono così opposte come possa sembrare.
[Dal secondo capitolo]
Rimango con il pop corn in mano fermo a metà tragitto fra la ciotola e la bocca. Lo guardo di sottecchi e lui sta guardando la scodella già quasi vuota.
Oddio! Lui è lì ed è anche qui! Cioè, quel culetto di marmo ce l’ho seduto accanto. E’ una cosa assurda! Potrei avere un ictus adesso.
«Sono più bello dal vivo?» Mi chiede mentre sposta lo sguardo su di me e sorride malizioso. Torno immediatamente a guardare lo schermo.
«Uhm... no, meglio come Steve Rogers.»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Copyright immagine: Blend Sara; immagini: http://karenld91.tumblr.com/

Chris

 

Alex e Scott sono due pazzi e me la pagheranno! Non posso credere che Scott l’abbia convinta a fare questa festa e lei sia riuscita ad organizzare tutto questo. Quella ragazza mi stupisce ogni volta sempre di più. Quando Scott mi ha detto che avevano affittato un palazzo intero avevo già capito che c’era qualcosa che non andava nel loro cervello, perché il sottoscritto non si merita nemmeno una torta.

Ed invece Scotty mi ha accompagnato qui e anche solo la sala di ingresso è gigantesca. Luci, deejay set, due angoli bar e tre tavoli da buffet.

Sono completamente impazziti.

Alexis mi corre incontro sorridendo  e mi abbraccia di slancio facendo lo stesso con mio fratello.

«Auguri!!!» Mi schiocca un bacio sulla guancia mentre io continuo a guardarmi intorno stupito.

«Wow, è pazzesco!» Dico passando una mano fra i capelli mentre lei mi sorride orgogliosa.

«Ti ho lasciato senza fiato, eeeeh?» Mi dice battendo le mani contenta e dando di gomito a Scott.

«Tu mi lasci sempre senza fiato.» Le rispondo scherzando e lei mi dà una botta affettuosa su un braccio. «Grazie, sul serio.»

«Scott, Valerie e Tom mi hanno aiutata tanto.» Ammette mentre mio fratello annuisce orgoglioso. «Ma credo che il tuo sorriso ricambi il nostro duro lavoro!»

La stritolo in un abbraccio. Avevo bisogno di una dimostrazione d’affetto così.

Dopo gli ultimi avvenimenti con Charlie mi sono lasciato abbattere come non facevo da un bel po’. Alexis rapisce mio fratello parlando di antipasti e mi dice di andare a farmi un giro.

Rimango imbambolato a guardarli allontanarsi con  il pensiero che anche Valerie abbia partecipato all’organizzazione di questa cosa e sorrido perché mi fa veramente piacere.

Certo, Charlie non risponde ai miei messaggi e ammetto di poter anche essere stato un po’ assillante in questi giorni.

Dopo il primo messaggio che le ho inviato è stato come se qualcosa in me si fosse sbloccato. Ho mandato messaggi, ho provato a chiamarla e ad ogni mancata risposta ho fatto inviare una rosa al suo indirizzo.

Se lo sapesse qualcuno la mia reputazione sarebbe finita.

Mi muovo fra gli invitati, saluto Jessica Alba che sta parlando con Sebastian Stan e mi fermo a scambiare qualche parola con loro. Continuo a muovermi per l’enorme sala che hanno affittato per organizzare questa festa che dubito di meritare.

Il cuore batte a ritmo frenetico nel petto quando vedo Charlie parlare e ridere con Tom e Chyler Leigh.

È bellissima nel suo vestito corto che ne esalta le forme, sento il cuore rallentare quando stupidamente mi metto ad osservare la sua pancia per vedere se è cambiato qualcosa.

Cambiato cosa, poi? Sarebbe troppo presto. Ed il mio interesse arriva troppo tardi.

Direi che ho proprio un ottimo tempismo.

Scuoto la testa e decido di smettere di fissarla e mi avvicino al trio. Basta cazzate Chris. Adesso devi affrontarla.

«Ehilà! Ecco il festeggiato!» Tom mi accoglie con un sorriso ed una pacca sulla spalla. «Come va la vita da trentunenne?»

«Non saprei, dimmelo tu che lo sei da più tempo di me.» Gli rispondo ridendo e abbraccio Chyler. «Bellezza!! Hanno scomodato anche te!»

«È sempre bello rivederti, Chris.» Replica lei con un sorriso, e quando sposto lo sguardo verso Charlie, sento Tom parlare dietro di me.

«Chyler devo presentarti un’altra tua fan, andiamo a cercarla…»

Rimaniamo soli e per una volta dovrò ringraziare Tom. Lei sposta lo sguardo da terra ai miei occhi e automaticamente sorrido.

Dio se è bella! E accidenti se mi è mancata.

«Auguri.» Mi dice dopo un attimo di silenzio e mi limito ad annuire. «Non voglio rovinarti la festa quindi fra un po' me ne andrò, non preoccuparti.» Aggiunge con tono serio. Mi riscuoto.

«Non rovini proprio niente...» Non so cosa dire quando incontro il suo sguardo scettico. Le prendo le mani. «Sono stato un gran cretino.»

«Diciamo pure un cretino di proporzioni bibliche.» Dice con un tono fra lo scocciato e l'ironico ed io le stringo ancora di più le mani fra le mie. «Mi hai fuso il telefono e casa mia sembra una serra. Ed io odio i fiori.»

«Come sarebbe a dire che odi i fiori? Tutte le donne amano i fiori!» Chiedo senza riuscire a trattenermi.

«Stai per caso mettendo in discussione la mia femminilità?» Chiede puntandomi l’indice al petto.

«Non oserei mai.» Ammetto sollevando le braccia sopra la testa.

«Sarà bene.» Mi guarda con un fare minaccioso, ma sulle labbra vedo un’ombra di un sorriso.

La guardo dritta negli occhi.

Prendi il coraggio ed ammetti le tue colpe.

«Mi dispiace di essere sparito.»

«Già... dispiace anche a me.» Mi risponde guardandomi negli occhi e avrei una voglia matta di abbracciarla, solo che...

«Ehi Evans! Tanti auguri!»

Roteo gli occhi.

Proprio adesso?!

Mi sforzo di sorridere al ragazzo che si trova accanto a me. «Grazie Chris...» Lo dico più con irritazione che con gratitudine.

E adesso torna a fare ciò che facevi prima e lasciami parlare con Charlotte!

«Guarda chi c'è!» Dannazione! Qualcuno lassù ce l'ha con me. «Non sei la ragazza della première?»

Lei arrossisce, lo vedo lontano un miglio che è felice come non mai. Stringo i denti mentre sorride e si passa una mano fra i capelli.

«Ti ricordi di me?» Beata ingenuità, come se dimenticarsi di lei fosse possibile.

«Sì, certo! Ma se non sbaglio non ci siamo mai presentati ufficialmente...» Dice lui porgendole la mano destra.

Non riesco a crederci! Sei un uomo sposato! Glielo vorrei urlare mentre le stringe la mano e lei si presenta.

«Charlotte, ma è Charlie per gli amici.» È così adorabile quando sorride in quel modo che smorza quasi la mia voglia di prendere Chris a calci.

«Charlie, è un piacere rivederti.» Amico mio, odio il tuo sorriso e l'effetto che le fa. «Ti va di scambiare due parole sulla pista da ballo?»

Cosa?! Cosa hanno appena sentito le mie orecchie?!

«Sempre se a te non dispiace, Chris.» Finalmente si ricordano della mia presenza e mi guardano entrambi.

Ovvio che mi dispiace!

Lei è... è...

Deglutisco a fatica e faccio l'errore più grande che potessi fare: incontro il suo sguardo implorante. Scuoto la testa.

«Nessun problema...» Mento con un filo si voce e vedo il sorriso di lei che si allarga e poi scompare per un attimo per riapparire quando lui le porge il braccio.

Li osservo allontanarsi e iniziare a ballare, i suoi occhi brillano e mi aggrappo al pensiero che Chris è sposato e quindi non ho niente da temere.

Vorrei smettere di guardare ma non riesco a staccare gli occhi da loro, da lei, dal suo sorriso felice, da quanto tempo è che non lo vedevo? Il desiderio di essere di nuovo io a farla essere così felice e così bella mi travolge.

La voglio di nuovo mia, la voglio solo mia. 

Scuoto la testa per scacciare questi pensieri e istintivamente cerco qualcosa da bere, annegare questa gelosia in un cocktail sembra la cosa migliore da fare. Almeno sembra l'unica opzione che non implica un approccio violento con Chris.

Dopo aver trovato un bicchiere pieno di spumante torno a guardarli e lo vuoto in un colpo solo quando li vedo abbracciarsi.

Il cuore perde un battito quando penso che sono sparito per paura di cosa? Di essere padre? Di avere troppe responsabilità? Paura di aver combinato un casino di non riuscire a gestire da solo...

E lei aveva perfettamente ragione a dire che facendo così ho lasciato sola lei. L'unica cosa che non dovevo fare e che adesso devo riparare, perché non voglio che stia così per colpa mia.

 

Charlotte

 

Hem è enorme, sebbene abbia i tacchi mi sento comunque una nanerottola al suo cospetto. Nonostante quella massa di muscoli enorme riesce ad essere dolce e gentile.

Sembrerebbe una contraddizione, ma basta guardarlo negli occhi per capire quanto quella corazza di muscoli copra in realtà un ragazzo estremamente dolce, forse è proprio questo che mi ha colpita di lui.

Bugiarda. Ti hanno colpita i muscoli, cioè ma guardalo!

«Tutto ok?» Mi riscuoto e sorrido a Chris mentre annuisco. «Persa nei tuoi pensieri?»

«Stavo pensando che se qualche mese fa mi avessero detto che avrei ballato un lento con te avrei riso come una pazza.» Rispondo sincera e lui sorride divertito. 

«Suppongo che non avresti neanche pensato che saresti stata invitata a questa festa...» Afferma sereno ed io annuisco.

«In realtà non sarei nemmeno voluta venire...» Ammetto con un po' di riluttanza. «Io e Chris non siamo in ottimi rapporti, ma Alexis ha insistito tanto...»

E poi mi ha detto che ci saresti stato tu da solo. E quando mi ricapitava altrimenti di vederti di nuovo e da solo?

«Scommetto che non è niente di irreparabile...» Sorride e alla mia smorfia aggiunge: «Altrimenti lo picchio, non si trattano così le mie fan.» Rido alla sua affermazione e lui mi fa compagnia.

Riprendiamo a ballare lentamente ed in silenzio, riesco a zittire la voce della fan nella mia testa che continua a ripetere "Oh Mio Dio! Oh Mio Dio!" e rifletto sul fatto che anche se son felice come una Pasqua una parte di me avrebbe voluto che Christopher si opponesse e mi tenesse con sé.

Desiderio inutile dato che è sparito dalla mia vita in fretta così come ci è entrato.

Scaccio quel pensiero e mi concentro sul mio cavaliere. «Allora, com'è essere papà?» Gli chiedo pentendomene subito, il suo sorriso se possibile diventa ancora più bello.

«È semplicemente stupendo...» Dice con gli occhi che si illuminano. «Pensavo di avere avuto la mia dose di felicità, ma quel frugoletto ha scombinato tutto.» Sorrido al suo entusiasmo. «È una cosa che cambia completamente la vita e il modo di vedere le cose, ma è la cosa più bella che mi sia capitata.» Scrolla le spalle tornando a guardarmi. «Hai centrato l'unico argomento del quale parlerei ore intere, non voglio annoiarti...» Ammette con un sorriso.

«Sono contenta per te ed Elsa, ti sei calato perfettamente nel ruolo di padre.» Dichiaro.

«Tu dici?» Mi chiede stringendo piano la mano destra sulla mia schiena e facendomi avvicinare a lui in modo da sussurrarmi all’orecchio. «In realtà me la faccio sotto dalla paura.»

Gli sorrido dolcemente mentre cerco di abbassare il volume dei battiti del mio cuore, perché sono quasi sicura che lui possa sentirli.

«Ma va là...» Cerco di sdrammatizzare. «Il dio del tuono ha paura?» Lui fa timidamente spallucce.

«Non immagini neanche quanta, quella piccoletta ha annullato tutte le mie sicurezze, credo che sia abbastanza normale andare nel panico alla notizia che una tale responsabilità ti sia caduta addosso.»

Vengo colpita dalla sua affermazione. So benissimo che è facile cadere nel panico, ma egoisticamente ho pensato che fosse una cosa prettamente femminile.

«Sono sicura che tu ed Elsa sarete due bravissimi genitori.»

Lui mi sorride e rimane in silenzio mentre mi culla lentamente al ritmo della musica. 

«Capisco perché gli piaci tanto...» Esordisce poco dopo. Sposto lo sguardo verso di lui e arrossisco mentre cerco di dire qualcosa di sensato.

La canzone finisce e lui mi abbraccia, rimango impietrita per quel gesto e per il fatto che mantiene la mano sul mio fianco mentre entrambi ci voltiamo verso il palco dove il deejay era alla consolle.

Tom ha in mano un microfono e cammina verso il centro della scena.

«Attenzione, attenzione! È il vostro dio che parla!» Hem inizia a ridere faticando a riprendere fiato mentre io mi sbatto una mano sulla fronte. Quel ruolo gli ha dato alla testa. Decisamente.

«Prima di rimettervi la musica vorrei rinnovare gli auguri al nostro caro Captain America...» Sento urlare alle mie spalle e qualcuno fa partire un applauso, quando questo scema Tom riprende a parlare: «Quindi Chris, se gentilmente vieni qui sotto al palco ti vorremmo mettere in imbarazzo facendoti ballare...» Tom sghignazza supportato dal suo “pubblico”.

Lo sento che si lamenta e mi volto a guardarlo: Alex lo sta trascinando per un braccio lui continua a lamentarsi e a scuotere la testa, ma sta ridendo. In effetti anche se è imbarazzante trovo molto carina tutta questa cosa...

«Bene! Grazie amore...»

«Prego caro.» Gli risponde Chris e tutti scoppiano a ridere.

«Lo so che mi ami, ma per stasera dovrai sceglierti una dolce donzella...» Gli risponde Tom scatenando le risate di qualcuno. Io non riesco a ridere, sento il panico salire e prevedo il peggio.

«Quindi...» Osservo Tom scrutare la sala dall'alto del suo palco, abbasso la testa fissandomi i piedi come quando evitavo la sguardo della prof che voleva interrogare e osservava l'aula per selezionare la sua vittima. Sento il cuore rallentare quando lo sento dire: «Fratello caro, il prossimo ballo lo farai con me, ok?» Capisco che si sta riferendo a Hem che è ancora accanto a me, e subito dopo, tra le risate, un faretto ci illumina.

Mi costringo a sollevare lo sguardo e sono quasi costretta a chiudere gli occhi per la luce che mi batte in pieno volto.

«Potreste evitare di accecarmi?» Domando ad alta voce, imbarazzata all’ennesima potenza. Sento qualcuno ridere mentre la luce si sposta dal mio volto.

Evito di guardare Tom, ma sposto lo sguardo su Christopher, sta scuotendo la testa e si dondola sul posto. Hem molla la presa dal mio fianco dandomi una leggera spinta sulla schiena, muovo qualche passo verso quegli occhi celesti che adesso sono incatenati ai miei. Mi rendo conto di averlo raggiunto solo quando parte la musica e lui prende le mie mani fra le sue.

 

Charlotte

 

«Mi dispiace per tutta questa sceneggiata...» Le dico terribilmente in imbarazzo. «Non ne avevo idea...»

«Non è un problema, dovevo immaginarlo quando ho scoperto che Tom doveva salire sul palco.» Sorride, ma so che è a disagio.

«Già, è un cretino, dopo mi sentirà.» Provo a sdrammatizzare. «Dopo questo ballo ti libero, così potrai tornare dall'altro Chris.»

«Se Tom lo mollerà...» Risponde divertita ma non riesco a ridere alla sua battuta. Lei aggrotta la fronte. «Ti rende così serio ballare con me?» Mi domanda prendendomi alla sprovvista.

«Certo che no!» Rispondo anche con troppa indignazione.

«E allora che c'è?» Domanda. E so che non si riferisce a tutta la storia che abbiamo affrontato, o meglio, che io non ho affrontato.

«C'è che mi dispiace che preferisci Hemsworth a me...» Ammetto. «Ok, lui è perfetto, è muscoloso è simpatico... piace molto anche a me, ma pensavo che contassi qualcosa.»

«Sei geloso?» Mi chiede con un sorriso.

«Non è quello.» Cerco di disincastrarmi.

«Sì che è quello!» Charlie continua a ridere. «Sei geloso e senza motivo, sappiamo entrambi che Hem è sposato.»

«Sappiamo anche che tu hai una cotta per lui.» Le rispondo scocciato. Perché stiamo di nuovo discutendo? E soprattutto di questa cavolata?

«Già, ma sono qui con te e per te.» Dice sottovoce e io riporto lo sguardo su di lei, che lo dirige verso il pavimento.

Sorrido mentre la vedo maledirsi fra sé e sé dietro i capelli che le coprono in parte il viso.

«Posso rapirti?» Le domando sottovoce abbassandomi al livello del suo orecchio.

«Cosa?» Mi domanda sollevando il volto. Siamo vicinissimi, potrei baciarla, ma mi fermo e le prendo una mano.

«Vieni con me.» Inizio a camminare fino a che non arrivo ad una rampa di scale e comincio a salirla sempre tenendola per mano. 

«Chris che ti prende? Dove mi stai portando?»

Non mi fermo e continuo a salire le scale fino a che non arriviamo al secondo piano, una volta lì, mi muovo con passo sicuro verso una camera sulla sinistra.

«Chris?» Mi chiama quando apro una finestra ed esco su un grande balcone, mi volto a guardarla: è ferma sullo stipite della porta finestra, lo sguardo perso verso l'oceano.

«Dio... è una meraviglia.» Dice muovendo qualche passo e fermandosi accanto a me.

«La più bella che abbia mai visto.» Parlo senza staccare gli occhi da lei. Sorride prima di voltarsi verso di me.

«Posso farti notare che non hai smesso di guardarmi un minuto?»

«Lo so perfettamente.» Le dico mentre le poso le mani sui fianchi e appoggio la fronte contro la sua. 

«Quindi posso dedurre che parlavi di me?» Mi chiede divertita ma imbarazzata. Struscio il naso contro il suo e annuisco.

«Ho voglia di baciarti...» Dono voce ai miei pensieri e lei si mordicchia un labbro.

«L'hai già fatto altre volte.» Mi dice ad un millimetro dalle mie labbra, controvoglia mi allontano, ma di poco.

«Baciare davvero, senza finire in altro...» Incontro i suoi occhi per un istante prima di posare le mie labbra sulle sue e allontanarle subito dopo. «Voglio baciarti e basta.»

Torno a cercare quel contatto, catturando il suo labbro inferiore con la mia bocca, sento un sorriso incresparsi sul suo volto quando con la lingua cerco la sua. 

Non voglio smettere, neanche per riprendere fiato, completamente rapito. È lei che mi riporta con i piedi per terra posando una mano sulla mia spalla e baciandomi la punta del naso.

«Cosa significa questo?» Mi chiede mentre io le bacio la fronte.

«Che sono uno stupido e mi dispiace tanto.» Rispondo sincero, e mi avvicino di nuovo alla sua bocca. «Non ti lascerò più sola se mi darai una seconda possibilità ovviamente. Tu mi fai venir voglia di cambiare ed essere migliore.»

Le mi guarda e scuote la testa, per un attimo sento il terreno mancarmi sotto ai piedi e i battiti rallentano così tanto che sono sicuro che potrebbero fermarsi da un momento all’altro.

«Come fai anche solo a dubitare che io non possa darti un’altra possibilità?» Sollevo lo sguardo verso di lei e non posso fare a meno di sorridere e di stringerla fra le mie braccia.

«Mi farò perdonare.» Sussurro contro la sua guancia prima di lasciare che le mie labbra si posino sulla sua pelle.

«Lo stai già facendo.» Mormora contro il mio orecchio.

«Sarò un buon padre, prometto.» Torno a fissarla. Non sono mai stato più serio in vita mia. Il suo sguardo si sposta verso il mare e si morde il labbro inferiore.

«A proposito di questo…» Aggrotto la fronte mentre la vedo torturarsi le mani.

 

Charlotte

 

Devo dirglielo.

È giunto il momento.

E adesso lui mi odierà.

Potrei capirlo se lo facesse.

Non ho mai risposto alle sue chiamate in questa settimana, all’inizio perché non avevo voglia di sentirlo successivamente perché non avrei saputo che dirgli.

Il fatto che lui sia stato così insistente mi ha lusingata, lo ammetto. Il mio ego esultava di gioia a vedere tutti quei dannati fiori.

Dirgli che anche lui mi era mancato, che penso di essere innamorata di lui, che mi dispiaceva; tutte queste cose passavano in secondo piano alla notizia che prima o poi avrei dovuto dargli.

Ecco perché non volevo venire.

Ed ecco perché invece dovevo essere presente.

Vederlo guardarmi così, avrebbe reso tutto ancora più difficile. Lo sapevo eppure ho preferito aspettare e averlo di fronte prima di sganciare la bomba.

Deglutisco a fatica mentre continuo a martoriare le mani.

«Sono stata dal mio ginecologo.» Dico in sussurro. «Sai per fare accertamenti…» Trovo il coraggio di guardarlo negli occhi. Devo avere una faccia orribile perché lui spalanca gli occhi e mi porta una mano ad una guancia.

«Che è successo?» Chiede allarmato mentre lotto per cercare di non mettermi a piangere.

«Non sono incinta. Non lo sono mai stata. A quanto pare era uno sbalzo ormonale o roba del genere…» Dico tutto d’un fiato mentre mi appoggio alla balaustra della terrazza. Lui rimane in silenzio alle mie spalle. Non ho il coraggio di guardarlo. «Mi spiace di averti fatto prendere un colpo. Mi spiace di aver rovinato tutto.»

«Charlie…» La sua voce è talmente bassa che mi volto a guardarlo. Muove qualche passo fino a trovarsi a pochi centimetri da me. «Pensavo che stessi male…» Afferma mentre mi abbraccia. «Non spaventarmi più così.»

Annuisco contro la sua spalla, inspirando il suo profumo. Cercando il coraggio di dire qualcosa.

«Scusami.» Lui muove le mani lungo la mia schiena mentre scuote la testa. «Comunque adesso puoi stare tranquillo e tornare alla tua vita di sempre. Niente pargoli all’orizzonte.» Affermo sciogliendo l’abbraccio e accennando un sorriso.

Lui stringe le labbra.

«Io non voglio tornare alla vita di sempre se la mia vita di sempre non prevede la tua presenza.» Mi guarda talmente serio che sento il cuore sprofondare. «Non sono tornato perché c’era un bambino nel mezzo, sono tornato perché sono innamorato di te.»

Sbatto le palpebre diverse volte prima di realizzare quello che ha appena detto.

«Sei veramente tu?» Lui aggrotta la fronte. «Chi ti ha scritto questa battuta? Sono stati Tom ed Alexis?» Chiedo mentre lo vedo andare in crisi.

«Cosa?»

«Non puoi averla pensata tutta da solo. Che c’è sotto?» Chiedo avvicinandomi a lui.

«I miei sentimenti per te?» Afferma dubbioso e per poco non scoppio a ridergli in faccia. «Forse per la prima volta in tutta la mia vita mi dichiaro e tu reagisci così?»

«Mi hai presa alla sprovvista!» Mi giustifico.

«Sei preparata adesso?» Mi chiede afferrandomi per i fianchi e portandomi verso di lui.

«Forse?» Dichiaro sollevando un sopracciglio nel tentativo di imitarlo. Lui sorride e posa le sue labbra dolcemente contro le mie. «Ti amo anche io.» Affermo prima che lui possa parlare.

 

***

Saaaalve… *fa ciao ciao con la mano*

Vi ho fatto aspettare tanto lo so, questi ultimi capitoli sono stati complicati in un certo senso, ma spero che non deludano le vostre aspettative.

Il prossimo capitolo sarà l’epilogo. *ZanZanZaaaaaaaaan*

Spero di rivedervi presto.

Un abbraccio.

Cos

  
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