∽ Chris
Alex e Scott sono due pazzi e me
la pagheranno! Non posso credere che Scott l’abbia convinta a fare questa festa
e lei sia riuscita ad organizzare tutto questo. Quella ragazza mi stupisce ogni
volta sempre di più. Quando Scott mi ha detto che avevano affittato un palazzo
intero avevo già capito che c’era qualcosa che non andava nel loro cervello,
perché il sottoscritto non si merita nemmeno una torta.
Ed invece Scotty
mi ha accompagnato qui e anche solo la sala di ingresso è gigantesca. Luci,
deejay set, due angoli bar e tre tavoli da buffet.
Sono completamente impazziti.
Alexis mi corre incontro
sorridendo e mi abbraccia di slancio
facendo lo stesso con mio fratello.
«Auguri!!!» Mi schiocca un bacio
sulla guancia mentre io continuo a guardarmi intorno stupito.
«Wow, è pazzesco!» Dico passando
una mano fra i capelli mentre lei mi sorride orgogliosa.
«Ti ho lasciato senza fiato, eeeeh?» Mi dice battendo le mani contenta e dando di gomito
a Scott.
«Tu mi lasci sempre senza fiato.»
Le rispondo scherzando e lei mi dà una botta affettuosa su un braccio. «Grazie,
sul serio.»
«Scott, Valerie e Tom mi hanno
aiutata tanto.» Ammette mentre mio fratello annuisce orgoglioso. «Ma credo che
il tuo sorriso ricambi il nostro duro lavoro!»
La stritolo in un abbraccio.
Avevo bisogno di una dimostrazione d’affetto così.
Dopo gli ultimi avvenimenti con
Charlie mi sono lasciato abbattere come non facevo da un bel po’. Alexis
rapisce mio fratello parlando di antipasti e mi dice di andare a farmi un giro.
Rimango imbambolato a guardarli
allontanarsi con il pensiero che anche
Valerie abbia partecipato all’organizzazione di questa cosa e sorrido perché mi
fa veramente piacere.
Certo, Charlie non risponde ai
miei messaggi e ammetto di poter anche essere stato un po’ assillante in questi
giorni.
Dopo il primo messaggio che le ho
inviato è stato come se qualcosa in me si fosse sbloccato. Ho mandato messaggi,
ho provato a chiamarla e ad ogni mancata risposta ho fatto inviare una rosa al
suo indirizzo.
Se lo sapesse qualcuno la mia
reputazione sarebbe finita.
Mi muovo fra gli invitati, saluto
Jessica Alba che sta parlando con Sebastian Stan e mi fermo a scambiare qualche
parola con loro. Continuo a muovermi per l’enorme sala che hanno affittato per
organizzare questa festa che dubito di meritare.
Il cuore batte a ritmo frenetico
nel petto quando vedo Charlie parlare e ridere con Tom e Chyler
Leigh.
È bellissima nel suo vestito corto che
ne esalta le forme, sento il cuore rallentare quando stupidamente mi metto ad
osservare la sua pancia per vedere se è cambiato qualcosa.
Cambiato
cosa, poi? Sarebbe troppo presto. Ed il mio interesse arriva troppo tardi.
Direi
che ho proprio un ottimo tempismo.
Scuoto
la testa e decido di smettere di fissarla e mi avvicino al trio. Basta cazzate
Chris. Adesso devi affrontarla.
«Ehilà!
Ecco il festeggiato!» Tom mi accoglie con un sorriso ed una pacca sulla spalla.
«Come va la vita da trentunenne?»
«Non
saprei, dimmelo tu che lo sei da più tempo di me.» Gli rispondo ridendo e
abbraccio Chyler. «Bellezza!! Hanno scomodato anche
te!»
«È
sempre bello rivederti, Chris.» Replica lei con un sorriso, e quando sposto lo
sguardo verso Charlie, sento Tom parlare dietro di me.
«Chyler devo presentarti un’altra tua fan, andiamo a
cercarla…»
Rimaniamo
soli e per una volta dovrò ringraziare Tom. Lei sposta lo sguardo da terra ai
miei occhi e automaticamente sorrido.
Dio
se è bella! E accidenti se mi è mancata.
«Auguri.»
Mi dice dopo un attimo di silenzio e mi limito ad annuire. «Non voglio
rovinarti la festa quindi fra un po' me ne andrò, non preoccuparti.» Aggiunge
con tono serio. Mi riscuoto.
«Non
rovini proprio niente...» Non so cosa dire quando incontro il suo sguardo scettico.
Le prendo le mani. «Sono stato un gran cretino.»
«Diciamo
pure un cretino di proporzioni bibliche.» Dice con un tono fra lo scocciato e
l'ironico ed io le stringo ancora di più le mani fra le mie. «Mi hai fuso
il telefono e casa mia sembra una serra. Ed io odio i fiori.»
«Come
sarebbe a dire che odi i fiori? Tutte le donne amano i fiori!» Chiedo senza
riuscire a trattenermi.
«Stai
per caso mettendo in discussione la mia femminilità?» Chiede puntandomi
l’indice al petto.
«Non
oserei mai.» Ammetto sollevando le braccia sopra la testa.
«Sarà
bene.» Mi guarda con un fare minaccioso, ma sulle labbra vedo un’ombra di un
sorriso.
La
guardo dritta negli occhi.
Prendi il coraggio ed ammetti le tue
colpe.
«Mi
dispiace di essere sparito.»
«Già...
dispiace anche a me.» Mi risponde guardandomi negli occhi e avrei una voglia
matta di abbracciarla, solo che...
«Ehi
Evans! Tanti auguri!»
Roteo
gli occhi.
Proprio adesso?!
Mi
sforzo di sorridere al ragazzo che si trova accanto a me. «Grazie Chris...» Lo
dico più con irritazione che con gratitudine.
E
adesso torna a fare ciò che facevi prima e lasciami parlare con Charlotte!
«Guarda
chi c'è!» Dannazione! Qualcuno lassù ce l'ha con me. «Non sei la ragazza della
première?»
Lei
arrossisce, lo vedo lontano un miglio che è felice come non mai. Stringo i
denti mentre sorride e si passa una mano fra i capelli.
«Ti
ricordi di me?» Beata ingenuità, come se dimenticarsi di lei fosse possibile.
«Sì,
certo! Ma se non sbaglio non ci siamo mai presentati ufficialmente...» Dice lui
porgendole la mano destra.
Non
riesco a crederci! Sei un uomo sposato! Glielo vorrei urlare mentre le stringe
la mano e lei si presenta.
«Charlotte,
ma è Charlie per gli amici.» È così adorabile quando sorride in quel modo che
smorza quasi la mia voglia di prendere Chris a calci.
«Charlie,
è un piacere rivederti.» Amico mio, odio il tuo sorriso e l'effetto che le fa.
«Ti va di scambiare due parole sulla pista da ballo?»
Cosa?!
Cosa hanno appena sentito le mie orecchie?!
«Sempre
se a te non dispiace, Chris.» Finalmente si ricordano della mia presenza e mi
guardano entrambi.
Ovvio
che mi dispiace!
Lei
è... è...
Deglutisco
a fatica e faccio l'errore più grande che potessi fare: incontro il suo sguardo
implorante. Scuoto la testa.
«Nessun
problema...» Mento con un filo si voce e vedo il sorriso di lei che si allarga
e poi scompare per un attimo per riapparire quando lui le porge il braccio.
Li
osservo allontanarsi e iniziare a ballare, i suoi occhi brillano e mi aggrappo
al pensiero che Chris è sposato e quindi non ho niente da temere.
Vorrei
smettere di guardare ma non riesco a staccare gli occhi da loro, da lei, dal
suo sorriso felice, da quanto tempo è che non lo vedevo? Il desiderio di essere
di nuovo io a farla essere così felice e così bella mi travolge.
La
voglio di nuovo mia, la voglio solo
mia.
Scuoto
la testa per scacciare questi pensieri e istintivamente cerco qualcosa da bere,
annegare questa gelosia in un cocktail sembra la cosa migliore da fare. Almeno
sembra l'unica opzione che non implica un approccio violento con Chris.
Dopo
aver trovato un bicchiere pieno di spumante torno a guardarli e lo vuoto in un
colpo solo quando li vedo abbracciarsi.
Il
cuore perde un battito quando penso che sono sparito per paura di cosa? Di
essere padre? Di avere troppe responsabilità? Paura di aver combinato un casino
di non riuscire a gestire da solo...
E
lei aveva perfettamente ragione a dire che facendo così ho lasciato sola lei.
L'unica cosa che non dovevo fare e che adesso devo riparare, perché non voglio
che stia così per colpa mia.
∽ Charlotte
Hem è enorme, sebbene abbia i tacchi mi sento comunque una
nanerottola al suo cospetto. Nonostante quella massa di muscoli enorme riesce
ad essere dolce e gentile.
Sembrerebbe
una contraddizione, ma basta guardarlo negli occhi per capire quanto quella
corazza di muscoli copra in realtà un ragazzo estremamente dolce, forse è
proprio questo che mi ha colpita di lui.
Bugiarda. Ti hanno colpita i muscoli,
cioè ma guardalo!
«Tutto
ok?» Mi riscuoto e sorrido a Chris mentre annuisco. «Persa nei tuoi pensieri?»
«Stavo
pensando che se qualche mese fa mi avessero detto che avrei ballato un lento
con te avrei riso come una pazza.» Rispondo sincera e lui sorride
divertito.
«Suppongo
che non avresti neanche pensato che saresti stata invitata a questa festa...»
Afferma sereno ed io annuisco.
«In
realtà non sarei nemmeno voluta venire...» Ammetto con un po' di riluttanza.
«Io e Chris non siamo in ottimi rapporti, ma Alexis ha insistito tanto...»
E
poi mi ha detto che ci saresti stato tu da solo. E quando mi ricapitava
altrimenti di vederti di nuovo e da solo?
«Scommetto
che non è niente di irreparabile...» Sorride e alla mia smorfia aggiunge:
«Altrimenti lo picchio, non si trattano così le mie fan.» Rido alla sua affermazione
e lui mi fa compagnia.
Riprendiamo
a ballare lentamente ed in silenzio, riesco a zittire la voce della fan nella
mia testa che continua a ripetere "Oh Mio Dio! Oh Mio Dio!" e rifletto
sul fatto che anche se son felice come una Pasqua una parte di me avrebbe
voluto che Christopher si opponesse e mi tenesse con sé.
Desiderio inutile dato che è sparito
dalla mia vita in fretta così come ci è entrato.
Scaccio
quel pensiero e mi concentro sul mio cavaliere. «Allora, com'è essere papà?»
Gli chiedo pentendomene subito, il suo sorriso se possibile diventa ancora più
bello.
«È
semplicemente stupendo...» Dice con gli occhi che si illuminano. «Pensavo di
avere avuto la mia dose di felicità, ma quel frugoletto ha scombinato tutto.»
Sorrido al suo entusiasmo. «È una cosa che cambia completamente la vita e il
modo di vedere le cose, ma è la cosa più bella che mi sia capitata.» Scrolla le
spalle tornando a guardarmi. «Hai centrato l'unico argomento del quale parlerei
ore intere, non voglio annoiarti...» Ammette con un sorriso.
«Sono
contenta per te ed Elsa, ti sei calato perfettamente nel ruolo di padre.» Dichiaro.
«Tu
dici?» Mi chiede stringendo piano la mano destra sulla mia schiena e facendomi
avvicinare a lui in modo da sussurrarmi all’orecchio. «In realtà me la faccio
sotto dalla paura.»
Gli
sorrido dolcemente mentre cerco di abbassare il volume dei battiti del mio
cuore, perché sono quasi sicura che lui possa sentirli.
«Ma
va là...» Cerco di sdrammatizzare. «Il dio del tuono ha paura?» Lui fa
timidamente spallucce.
«Non
immagini neanche quanta, quella piccoletta ha annullato tutte le mie sicurezze,
credo che sia abbastanza normale andare nel panico alla notizia che una tale
responsabilità ti sia caduta addosso.»
Vengo
colpita dalla sua affermazione. So benissimo che è facile cadere nel panico, ma
egoisticamente ho pensato che fosse una cosa prettamente femminile.
«Sono
sicura che tu ed Elsa sarete due bravissimi genitori.»
Lui
mi sorride e rimane in silenzio mentre mi culla lentamente al ritmo della
musica.
«Capisco
perché gli piaci tanto...» Esordisce poco dopo. Sposto lo sguardo verso di lui
e arrossisco mentre cerco di dire qualcosa di sensato.
La
canzone finisce e lui mi abbraccia, rimango impietrita per quel gesto e per il
fatto che mantiene la mano sul mio fianco mentre entrambi ci voltiamo verso il
palco dove il deejay era alla consolle.
Tom
ha in mano un microfono e cammina verso il centro della scena.
«Attenzione,
attenzione! È il vostro dio che parla!» Hem inizia a
ridere faticando a riprendere fiato mentre io mi sbatto una mano sulla fronte.
Quel ruolo gli ha dato alla testa. Decisamente.
«Prima
di rimettervi la musica vorrei rinnovare gli auguri al nostro caro Captain America...» Sento urlare alle mie spalle e qualcuno
fa partire un applauso, quando questo scema Tom riprende a parlare: «Quindi
Chris, se gentilmente vieni qui sotto al palco ti vorremmo mettere in imbarazzo
facendoti ballare...» Tom sghignazza supportato dal suo “pubblico”.
Lo
sento che si lamenta e mi volto a guardarlo: Alex lo sta trascinando per un
braccio lui continua a lamentarsi e a scuotere la testa, ma sta ridendo. In
effetti anche se è imbarazzante trovo molto carina tutta questa cosa...
«Bene!
Grazie amore...»
«Prego
caro.» Gli risponde Chris e tutti scoppiano a ridere.
«Lo
so che mi ami, ma per stasera dovrai sceglierti una dolce donzella...» Gli
risponde Tom scatenando le risate di qualcuno. Io non riesco a ridere, sento il
panico salire e prevedo il peggio.
«Quindi...»
Osservo Tom scrutare la sala dall'alto del suo palco, abbasso la testa
fissandomi i piedi come quando evitavo la sguardo della prof che voleva
interrogare e osservava l'aula per selezionare la sua vittima. Sento il cuore
rallentare quando lo sento dire: «Fratello caro, il prossimo ballo lo farai con
me, ok?» Capisco che si sta riferendo a Hem che è
ancora accanto a me, e subito dopo, tra le risate, un faretto ci illumina.
Mi
costringo a sollevare lo sguardo e sono quasi costretta a chiudere gli occhi
per la luce che mi batte in pieno volto.
«Potreste
evitare di accecarmi?» Domando ad alta voce, imbarazzata all’ennesima potenza.
Sento qualcuno ridere mentre la luce si sposta dal mio volto.
Evito
di guardare Tom, ma sposto lo sguardo su Christopher, sta scuotendo la testa e
si dondola sul posto. Hem molla la presa dal mio
fianco dandomi una leggera spinta sulla schiena, muovo qualche passo verso
quegli occhi celesti che adesso sono incatenati ai miei. Mi rendo conto di
averlo raggiunto solo quando parte la musica e lui prende le mie mani fra le
sue.
∽ Charlotte
«Mi
dispiace per tutta questa sceneggiata...» Le dico terribilmente in imbarazzo.
«Non ne avevo idea...»
«Non
è un problema, dovevo immaginarlo quando ho scoperto che Tom doveva salire sul
palco.» Sorride, ma so che è a disagio.
«Già,
è un cretino, dopo mi sentirà.» Provo a sdrammatizzare. «Dopo questo ballo
ti libero, così potrai tornare dall'altro Chris.»
«Se
Tom lo mollerà...» Risponde divertita ma non riesco a ridere alla sua battuta.
Lei aggrotta la fronte. «Ti rende così serio ballare con me?» Mi domanda prendendomi
alla sprovvista.
«Certo
che no!» Rispondo anche con troppa indignazione.
«E
allora che c'è?» Domanda. E so che non si riferisce a tutta la storia che
abbiamo affrontato, o meglio, che io non
ho affrontato.
«C'è
che mi dispiace che preferisci Hemsworth a me...»
Ammetto. «Ok, lui è perfetto, è muscoloso è simpatico... piace molto anche a
me, ma pensavo che contassi qualcosa.»
«Sei
geloso?» Mi chiede con un sorriso.
«Non
è quello.» Cerco di disincastrarmi.
«Sì
che è quello!» Charlie continua a ridere. «Sei geloso e senza motivo, sappiamo
entrambi che Hem è sposato.»
«Sappiamo
anche che tu hai una cotta per lui.» Le rispondo scocciato. Perché stiamo di
nuovo discutendo? E soprattutto di questa cavolata?
«Già,
ma sono qui con te e per te.» Dice sottovoce e io riporto lo sguardo su di lei,
che lo dirige verso il pavimento.
Sorrido
mentre la vedo maledirsi fra sé e sé dietro i capelli che le coprono in parte
il viso.
«Posso rapirti?» Le domando
sottovoce abbassandomi al livello del suo orecchio.
«Cosa?» Mi domanda sollevando il
volto. Siamo vicinissimi, potrei baciarla, ma mi fermo e le prendo una mano.
«Vieni con me.» Inizio a
camminare fino a che non arrivo ad una rampa di scale e comincio a salirla
sempre tenendola per mano.
«Chris che ti prende? Dove mi
stai portando?»
Non mi fermo e continuo a salire
le scale fino a che non arriviamo al secondo piano, una volta lì, mi muovo con
passo sicuro verso una camera sulla sinistra.
«Chris?» Mi chiama quando apro
una finestra ed esco su un grande balcone, mi volto a guardarla: è ferma sullo
stipite della porta finestra, lo sguardo perso verso l'oceano.
«Dio... è una meraviglia.» Dice
muovendo qualche passo e fermandosi accanto a me.
«La più bella che abbia mai
visto.» Parlo senza staccare gli occhi da lei. Sorride prima di voltarsi verso
di me.
«Posso farti notare che non hai
smesso di guardarmi un minuto?»
«Lo so perfettamente.» Le dico
mentre le poso le mani sui fianchi e appoggio la fronte contro la sua.
«Quindi posso dedurre che parlavi
di me?» Mi chiede divertita ma imbarazzata. Struscio il naso contro il suo e
annuisco.
«Ho voglia di baciarti...» Dono
voce ai miei pensieri e lei si mordicchia un labbro.
«L'hai già fatto altre volte.» Mi
dice ad un millimetro dalle mie labbra, controvoglia mi allontano, ma di poco.
«Baciare davvero, senza finire in
altro...» Incontro i suoi occhi per un istante prima di posare le mie labbra
sulle sue e allontanarle subito dopo. «Voglio baciarti e basta.»
Torno a cercare quel contatto,
catturando il suo labbro inferiore con la mia bocca, sento un sorriso
incresparsi sul suo volto quando con la lingua cerco la sua.
Non voglio smettere, neanche per
riprendere fiato, completamente rapito. È lei che mi riporta con i piedi per
terra posando una mano sulla mia spalla e baciandomi la punta del naso.
«Cosa significa questo?» Mi
chiede mentre io le bacio la fronte.
«Che sono uno stupido e mi
dispiace tanto.» Rispondo sincero, e mi avvicino di nuovo alla sua bocca. «Non ti lascerò più
sola se mi darai una seconda possibilità ovviamente. Tu mi fai venir voglia di
cambiare ed essere migliore.»
Le
mi guarda e scuote la testa, per un attimo sento il terreno mancarmi sotto ai
piedi e i battiti rallentano così tanto che sono sicuro che potrebbero fermarsi
da un momento all’altro.
«Come
fai anche solo a dubitare che io non possa darti un’altra possibilità?» Sollevo
lo sguardo verso di lei e non posso fare a meno di sorridere e di stringerla
fra le mie braccia.
«Mi
farò perdonare.» Sussurro contro la sua guancia prima di lasciare che le mie
labbra si posino sulla sua pelle.
«Lo
stai già facendo.» Mormora contro il mio orecchio.
«Sarò
un buon padre, prometto.» Torno a fissarla. Non sono mai stato più serio in
vita mia. Il suo sguardo si sposta verso il mare e si morde il labbro
inferiore.
«A
proposito di questo…» Aggrotto la fronte mentre la vedo torturarsi le mani.
∽ Charlotte
Devo
dirglielo.
È
giunto il momento.
E
adesso lui mi odierà.
Potrei
capirlo se lo facesse.
Non
ho mai risposto alle sue chiamate in questa settimana, all’inizio perché non
avevo voglia di sentirlo successivamente perché non avrei saputo che dirgli.
Il
fatto che lui sia stato così insistente mi ha lusingata, lo ammetto. Il mio ego
esultava di gioia a vedere tutti quei dannati fiori.
Dirgli
che anche lui mi era mancato, che penso di essere innamorata di lui, che mi
dispiaceva; tutte queste cose passavano in secondo piano alla notizia che prima
o poi avrei dovuto dargli.
Ecco
perché non volevo venire.
Ed
ecco perché invece dovevo essere presente.
Vederlo
guardarmi così, avrebbe reso tutto ancora più difficile. Lo sapevo eppure ho
preferito aspettare e averlo di fronte prima di sganciare la bomba.
Deglutisco
a fatica mentre continuo a martoriare le mani.
«Sono
stata dal mio ginecologo.» Dico in sussurro. «Sai per fare accertamenti…» Trovo
il coraggio di guardarlo negli occhi. Devo avere una faccia orribile perché lui
spalanca gli occhi e mi porta una mano ad una guancia.
«Che
è successo?» Chiede allarmato mentre lotto per cercare di non mettermi a
piangere.
«Non
sono incinta. Non lo sono mai stata. A quanto pare era uno sbalzo ormonale o
roba del genere…» Dico tutto d’un fiato mentre mi appoggio alla balaustra della
terrazza. Lui rimane in silenzio alle mie spalle. Non ho il coraggio di
guardarlo. «Mi spiace di averti fatto prendere un colpo. Mi spiace di aver
rovinato tutto.»
«Charlie…»
La sua voce è talmente bassa che mi volto a guardarlo. Muove qualche passo fino
a trovarsi a pochi centimetri da me. «Pensavo che stessi male…» Afferma mentre
mi abbraccia. «Non spaventarmi più così.»
Annuisco
contro la sua spalla, inspirando il suo profumo. Cercando il coraggio di dire
qualcosa.
«Scusami.»
Lui muove le mani lungo la mia schiena mentre scuote la testa. «Comunque adesso
puoi stare tranquillo e tornare alla tua vita di sempre. Niente pargoli
all’orizzonte.» Affermo sciogliendo l’abbraccio e accennando un sorriso.
Lui
stringe le labbra.
«Io
non voglio tornare alla vita di sempre se la mia vita di sempre non prevede la
tua presenza.» Mi guarda talmente serio che sento il cuore sprofondare. «Non
sono tornato perché c’era un bambino nel mezzo, sono tornato perché sono
innamorato di te.»
Sbatto le palpebre
diverse volte prima di realizzare quello che ha appena detto.
«Sei veramente tu?» Lui
aggrotta la fronte. «Chi ti ha scritto questa battuta? Sono stati Tom ed
Alexis?» Chiedo mentre lo vedo andare in crisi.
«Cosa?»
«Non
puoi averla pensata tutta da solo. Che c’è sotto?» Chiedo avvicinandomi a lui.
«I
miei sentimenti per te?» Afferma dubbioso e per poco non scoppio a ridergli in
faccia. «Forse per la prima volta in tutta la mia vita mi dichiaro e tu
reagisci così?»
«Mi
hai presa alla sprovvista!» Mi giustifico.
«Sei
preparata adesso?» Mi chiede afferrandomi per i fianchi e portandomi verso di
lui.
«Forse?»
Dichiaro sollevando un sopracciglio nel tentativo di imitarlo. Lui sorride e
posa le sue labbra dolcemente contro le mie. «Ti amo anche io.» Affermo prima
che lui possa parlare.
***
Saaaalve… *fa ciao ciao con la mano*
Vi ho fatto aspettare tanto lo so, questi ultimi capitoli sono stati complicati in un certo senso, ma spero che non deludano le vostre aspettative.
Il prossimo capitolo sarà l’epilogo. *ZanZanZaaaaaaaaan*
Spero di rivedervi presto.
Un abbraccio.
Cos