a Gaia, che é il mio amore, un' amica speciale, e una persona stupenda.   Virginia sorride e si lega i capelli in una coda disfatta. Gli occhi azzurri pieni di vita, i diciannove anni compiuti il giorno prima, l’appartamento piccolo da sistemare. I festoni appesi alle pareti color giallo pallido, la scritta “Happy Birthday” che è appesa all’arco che conduce in cucina, il divano spostato dalla sua posizione originale, una macchia che copre il posto a sinistra: è stata Samantha con il suo cocktail mentre era seduta sulle gambe di Niall e rideva come una pazza. Virginia ci pensa, e in realtà Samantha è pazza davvero: è pazza per le extension che si è messa due giorni fa, è pazza per i capelli che si è tinta di biondo, è pazza per il rossetto rosso Chanel che porta ovunque, per  i tacchi altissimi che sfoggia ogni weekend, è pazza per gli occhi marchiati di nero. Poi pensa a Niall, e a come ha conosciuto la sua migliore amica, sorride, e pensa che sono quasi l’opposto, che sono controvento ma sono perfetti, raccoglie un bicchiere di carta e si tira una ciocca dietro l’orecchio. Le chiavi Victoria sul tavolo di vetro, che si è sicuramente dimenticata perché troppo impegnata ad amoreggiare con Liam. Il pacchetto di sigarette di Zayn sul tappeto e i tacchi di Agnes accanto al muro: Zayn l’avrà sicuramente portata a casa in collo; il posacenere ai piedi dei gambi del tavolino. Adele ha buttato un po’ di cenere della sua sigaretta sul tappeto, ma bé, infondo era ubriaca e maledettamente appiccicata a Louis, tanto che se ci ripensa le viene da ridere. Sono un bel gruppo loro, e pensa che ormai sono essenziali, anche se tutti maledettamente controvento. Sente i passi lenti, i sospiri pesanti, e un tonfo. Harry ha sbattuto nel mobile bianco nel corridoio, ora sta imprecando, ora si stropiccia gli occhi, ora guarda cosa si è fatto. Virginia scuote la testa, Harry ha gli occhi verdi, il cuore grande e un sorriso che ogni volta le fa esplodere il cuore. Entra in salotto, la guarda e si avvicina col sorriso e i ricci sfatti sulla fronte. Hanno fatto l’amore, tra le lenzuola bianche pulite, tra i baci che si sono rubati, tra gli abbracci che hanno tenuto loro vicini tutta la notte. Harry le afferra i fianchi magri, la stringe, l’avvicina a sé. Se ci pensano davvero, anche loro son controvento, ma va bene così. La mora sorride e si vede con Harry tra dieci anni: si vede a ventinove anni, sul divano, in un appartamento magari più grande, con Harry al suo fianco che la tiene stretta come fanno tutti – o quasi – i sabati sera, quando sono a casa. Solo che tra dieci anni vede sua figlia Allison mettersi tra loro due, e vede gli occhi verdi  come Harry, le labbra carnose come le sue, i capelli castani e le fossette. Virginia vede tutto il suo futuro con Harry, vede le giornate insieme, le gite in campagna, le notti a fare l’amore sotto le stelle, le domeniche passate a cucinare insieme e i pranzi di famiglia: Virginia li odia, ma Harry li ama. E forse ultimamente sta iniziando ad amarli pure lei. Virginia si abbassa, gli tocca i ricci, lo bacia. Non ci sa stare senza di lui, non ci sa proprio stare. Sente l’aria farsi pesante, l’ossigeno mancarle, la paura invaderla. Virginia ha paura che un giorno questo possa cambiare, che un giorno tutto questo svanisca e non vuole, se succedesse, morirebbe. Una volta le hanno detto che l’abitudine è bella. Virginia non ci credeva, Virginia non ci aveva mai creduto, eppure adesso sorride e non vorrebbe altro che quell’abitudine. Non vorrebbe altro che i sorrisi di Harry, le sue braccia forti e le sue mani calde e i suoi abbracci immensi, quelli che la soffocano, ma che vuole puntualmente ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. Virginia ha il cuore grande, gli occhi azzurri felici e un sorriso che scalda il cuore. Harry ha il cuore che batte per la ragazza che ama, gli occhi verdi, i ricci sempre scompigliati e due fossette che lo rendono ancora più dolce del normale. Sentono le anime incastrarsi perfettamente mentre si baciano e tornano nella loro camera, a fare l’amore. Virginia e Harry si amavo, e nonostante questo, si sentono controvento.