Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Swaggg    24/09/2013    2 recensioni
La sexy Elena Darlig, vive a New York, la grande mela.
Le amiche di sua sorella le fanno notare che se si va a letto con più di venti ragazzi,
viene considerata una troia. Per non superare i venti, Elena si accinge per rintracciare i suoi
ex-fidanzati. Affronterà questa avventura con il suo vicino di casa, Justin Drew Bieber, musicista
disoccupato senza soldi. Ma entrambi si troveranno coinvolti...
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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  Revelations.


 

Accosto l’auto di fronte al nostro palazzo e come per caso, come se il destino mi avesse dato quella fortuna,
Justin esce dal portone qualche minuto dopo il mio arrivo. Mi abbasso di poco, sicura di non essere vista e quando vedo che è ad una distanza più o meno ragionevole, tolgo le scarpe alte ed esco dall’auto a piedi nudi. Ammetto che mi fa un po’ schifo, ma poco importa.
Cammino accovacciata attenta a non farmi vedere e seguo Justin come un assassino pronto all’attacco.
All’improvviso si gira e sono abbastanza veloce da nascondermi dietro un cassonetto della spazzatura. Oh merda, uno scarafaggio.
Elena stai calma e non urlare altrimenti Justin ti sente. Quando sono sicura che Justin si sia girato e abbia ripreso a camminare,
faccio un balzo fuori, al centro del marciapiede, e mi passo ripetutamente le mani su tutto il corpo come a voler scacciare tutti i brividi di ribrezzo che mi sono venuti a causa di quell’orrendo insetto nero con tante zampette. Riprendendomi dallo schifo, ritorno a inseguire Justin.
Chissà dove sta andando a quest’ora. Secondo me da una delle sue puttanelle. E sono costretta a fermarmi a causa del senso di rabbia che mi contorce lo stomaco, e a questo punto calpesto con forza una di quelle formiche giganti rosse che mi passava davanti.
Ho davvero una bella vista. Riprendo a camminare e questa volta più veloce per recuperare i minuti che mi sono presa come pausa.
Ad un certo punto, Justin si ferma ed entra in un negozio dove vendono DVD. Bene, la puttanella è gia a casa e lui vuole vedere un film con lei.
Che rabbia, poteva vederlo con me un film ed io avrei evitato di dormire ad occhi aperti tutta la serata. Raggiungo il negozio ed entro anche io.
E’ un ambiente molto luminoso e ci sono film di tutti i tipi su ogni scaffale. Non c’è molta gente ed io con questo vestitino non mi confondo di certo tra la folla. Vedo Justin che alza lo sguardo verso di me, ma grazie ai miei esercizi fisici sono ancora una volta più veloce di lui e mi metto a carponi.
Gattono fino a non so quanto e incontro dei piedi, spero non siano quelli di Justin.
Alzo lo sguardo e, sollevata, incontro gli occhi di quello che credo sia il proprietario.

“Signorina, sta cercando qualcosa?” parla a voce alta. Lo prendo per una mano e lo costringo ad accovacciarsi, lui mi guarda con uno sguardo minaccioso e sconvolto allo stesso tempo. Non gli do più di cinquant’anni, ha i capelli brizzolati, qualche residuo di barba,
e delle sopracciglia molto folte che incutono terrore.

“Senta, sto seguendo il ragazzo biondino che è appena entrato, potrebbe coprirmi?” gli chiedo, quasi supplicandolo.
Sono, addirittura arrivata a supplicare la gente. Brava Elena, la tua dignità va a farsi fottere per un ragazzo qualunque.
Il problema sta in questo: Justin non è un ragazzo qualunque.

“Va bene, ma non spaventare i miei clienti” mi fa l’occhiolino e si rialza tornando ad assistere un suo cliente, che gli ha chiesto spiegazioni sul prezzo troppo alto di quel film.

Sospiro e riprendo a gattonare. Merda! Una gomma si è attaccata al mio vestito firmato, mi alzo senza tener conto di essere vista
. Il vestito è molto più importante questa volta. Con le unghia cerco di staccare la gomma e un movimento troppo veloce e potente del mio braccio,
che va a sbattere contro una pila di DVD, fa cadere tutto. Elena? Ma non dovevi essere silenziosa? Mi accuso mentalmente,
e mi abbasso per raccogliere il tutto. Spero che Justin non abbia sentito niente di tutto questo e…

“Elena?” la voce di Justin mi arriva alle orecchie. Ecco, come non detto, ha visto tutto. Ho un’ottima carriera di stalker.

Alzo lo sguardo il più indifferente possibile “Justin! Vicino di casa, come stai?”

“Che cosa ci fai qui?” ha un tono di voce arrabbiato. Arrabbiato per cosa? Dovrei essere io quella scazzata per non avermi invitato a casa sua per vedere un bel film.

“Potrei chiederti la stessa cosa” incrocio le braccia al petto. Si, Justin che cosa ci fai qui?

“Tu dovevi essere a quell’appuntamento con Luiz”

“Si chiama Louis e…” non continuo la frase perché non so cosa dire.

“Si ma la domanda te l’ho fatta prima io quindi devi rispondere per primo” ma si, facciamo le bambine e facciamo finta di non avere quasi vent’anni.

“Io sono venuto a prendere un film porno. Ero da solo a casa ed è una settimana che non mi masturbo…” lo stoppo con la mano, non volendo sapere oltre.

“Ok, ho capito…risparmiati i dettagli gustosi”

“Adesso tocca a te, tu che ci fai qui?” bene, è arrivato il momento della verità. Non posso nascondere i miei sentimenti per sempre,
la vita è una sola e bisogna viversela giorno per giorno. Se mi porto dietro il numero di quanti ragazzi sono andata a letto,
rimarrò sola con sessantanove gatti e sappiamo tutti che ho avuto brutte esperienze con i gatti.

Prendo un grosso respiro e con non solo qualche coraggio caccio tutto quello che avrei duvuto dirgli qualche giorno fa “Justin...io ehm” dai Elena, sei più forte di qualsiasi cosa e devi solo trovare le parole giuste, mi dico mentalmente mentre Justin mi guarda confuso e in attesa della mia parola “Il fatto è che non volevo essere a quel pub questa sera. Me ne sono accorta troppo tardi ed ero ossessionata dal fatto che mi fossi portata a letto ragazzi più di quanti una stupida rivista diceva. Mi piaci Justin...penso di essere innamorata di te, del tuo essere disoccupato ma nonostante tutto non perdi le speranze e scrivi canzoni, amo quella piccola cicatrice sulla tua guancia, amo quando parli di cose sporche con me perchè sai di essere libero di farlo, amo quando irrompi in casa mia quando sono in intimo e potrei elencarti le milioni di cose che amo di te. Ma più di tutte amo te in generale” respiro, rendendomi conto che per tutto il tempo che ho parlato non avevo respirato. Mi guardo intorno e tutti i presenti ci guardano in silenzio, ammaliati, ovvimante, dal mio discorso super romantico.
Non sapevo nemmeno di avere quest'abilità dell'essere romantica. Riporto l'attenzione sugli occhi di Justin che non tramettono alcuna emozione, ora come ora non so a cosa stia pensando e a cosa provi realmente. Forza Elena, se hai un riufiuto puoi comunque vivere con sessantanove gatti o diventare suora, potrebbe essere divertente.

Quando il silenzio diventa insopportabile, decido di parlare “Justin, di qualcosa...per favore” quasi lo supplico con lo sguardo.

“Elena...anche io provo le stesse cose per te”

“Oh, bene allora me ne vado...” e prima di dire qualsiasi altra stronzata mi rendo davvero conto di quello che ha detto.

“Cosa?” alzo lo sguardo, cercando di capire se era frutto della mia immaginazione oppure era accaduto realmente.

Justin sorride divertito “Ho detto questo” e si avvicina a me lentamente. Appoggia la sua mano morbida sul mio fianco destro e con delicatezza mi tira a se, permettendo così ai nostri corpi di essere a stretto contatto tra di loro. Mi guarda negli occhi ed essendo più alto di me sono costretta ad alzare la testa per incrociare il suo sguardo. E mai come ora mi sono sentita viva. I suoi occhi di quel profondo color del caramello, che trasmettono emozioni indescrivibili a chi non è al mio posto. E con una lentezza quasi insopportabile, poggia le sue labbra sulle mie.
Sono così morbide che mi perdo al solo tocco senza intensificare il bacio. Justin sorride sulle mie labbra, percependo il mio stato di incoscienza e mi risveglia dai miei sogni erotici che fino ad oggi ho fatto su quelle labbra e su dove avrei preferito le mettesse.
E incomincia così un bacio vero, schiudo le mie labbra per permettergli libero accesso e una rincorsa di lingue, come se volessero cercare il tesoro inconsapevoli che il tesoro erano loro. Un bacio di minuti interi e ci stacchiamo di malavoglia, rendendoci conto di essere circondati da persone eccitate e che immaginavano gia come sarebbe andata la scena tra noi due.
Riprendiamo fiato, ognuno ancora avvolto dalla tranquillità che quel bacio aveva dato ad entrambi. E poi un fruscio di mani che battono e persone che urlano delle “Congratulazioni” o “Siete bellissimi”. Sorridiamo e mano nella mano usciamo fuori all'aria aperta.

“Aspetta, le scarpe?” improvvisamente si ferma, trascinandomi con lui e quasi cadevo.

“Le ho lasciate in macchina quando ho incominciato a seguirti” provoco così la sua risata ed è così contagiosa che vengo coinvolta anche io dalla sua risata.

“Avrai i piedi neri come il carbone” e riprende a camminare lentamente, senza mai togliere le sue dita intrecciate, fortemente, alle mie.

“Le laverò e disinfetterò appena torniamo a casa” e ridiamo ancora avvolti da un'aura d'amore, inconsapevoli che da un giorno all'altro potrebbe succedere qualcosa.

 

Quando entriamo nel mio appartamento, per tutto il tragitto gli ho raccontato del mio incontro terrificante con uno scarafaccio per la strada e del mio incontro ancora più terricifante con Louis. Justin si ostina a chiamarlo Luiz, e io rido ogni volta.

“Che dici se ci facciamo un bagno?” chiede Justin, sedendosi sull'enorme divano di casa mia.

“Insieme?” lo seguo a ruota, lanciandomi a peso morto sulle sue gambe e lui trattiene un gemito.

“Che c'è Bieber? Ti ecciti per essermi seduta sulle tue gambe?” lo provoco, toccandogli i capelli alla base del collo.

Oh no, piccola. Ti sei quasi lanciata sul mio pisello schiacciandolo quindi non è essere eccitato” abbasso la testa imbarazzata dal mio tentativo di provocare e lui, poggiandomi un dito sotto il mento, mi alza lo sguardo fondendo di nuovo i suoi occhi nei miei.

“ I tuoi piedi, fanno davvero schifo. Quindi andiamo a fare un bagno” mi alzo e prendendolo per mano andiamo in bagno.
Apriamo l'acqua, permettendo alla vasca di riempirsi di acqua calda, non troppo altrimenti ci scottiamo, e la chiude quando si è riempita al punto giusto. Riporta l'attenzione su di me e con leggerezza poggia una mano dietro la mia schiena tirando giu la zip del vestito.
Tanti piccoli brividi percorrono il mio corpo appena la sua mano entra a contatto con la mia pelle.
Il vestito scivola giu dal mio corpo, mostrando il mio seno nudo. Justin rimane ad osservarmi, perso nei suoi pensieri per un'istante e per risvegliarlo,
poggio le mani all'estremità della maglietta e la tiro su mentre lui mi facilita l'operazione portando le mani in alto.
Osservo il suo petto qualche minuto, beandomi della visione angelica che ho davanti. Un angelo, penso. Un angelo ricoperto da tatuaggi i quali ognuno di loro ha sicuramente una storia. Poggio delicatamente le mani sul suo petto, e sento i muscoli di Justin irrididirsi e tranquillizzarsi subito dopo al mio tocco.
Passo le mani su e giu per il suo torace poco scolpito e sfioro i peli dell'ombelico che fanno solletico alla mia mano. Arrivo ai jeans e li sbottono lentamente, beandomi della reazione che ho su Justin. Faccio scivolare i Jeans per tutta la lunghezza delle sue gambe e lui ne esce togliendo un piede alla volta.
Siamo in intimo entrambi. e l'eccitazione del momento è palpabile. Justin sembra quasi soffocare con i boxer addosso, diventati, evidentemente molto stretti, ed io incomincio a sentire la mia mutandina bagnata e quasi fastidiosa. Ci togliamo entrambi l'intimo rimasto e ci immergiamo nell'acqua.
Lui con le spalle alla vasca ed io che ho trovato il mio paradiso tra le sue braccia, appoggiando le spalle al suo petto permettendogli così di poggiare il mento sulla mia spalla e stringere le mani attorno al mio bacino. Rimanemmo così per ore forse, con il desiderio palpabile l'uno dell'altra senza però spingersi oltre ad un bacio. Capiva il mio imbarazzo nell'andare a letto con il venutnesimo ragazzo e mi baciò con tanto amore, forse il primo dopo tutte le sue scopate senza senso.

 
My space
Sono in un enorme ritardo ma vi prego di non uccidermi
perchè avevo delle motivazioni valide. Non avevo ispirazione e sembra essermi
tornata così all'improssivo. Spero comunque che, chi gia seguiva la storia continuerà a seguirla.
è una storia normale come tutte le altre, visto che adesso in giro, dopo danger, non se ne vedono più di così tranquille.
Può non piacere come può piacere ma ci sono affezionata a questa storia e la porterò a compimento.
Beneee, cosa pensate della rivelazione che c'è in questo capitolo?  A me sembra molto romantico che Justin
non provi nemmeno a stuzzicarla aahah sarà così per un pò fino al.. e bhe aah non posso dirvi tutto :)
Una recensione piccina? Mi accontento di tutto ahah
Grazie per chi ha recensito il capitolo precendente e mi segue dall'inizio :)

Alla prossima
Much Love 
Giuls <3
   
 
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