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Autore: maelle    24/09/2013    3 recensioni
[STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Un sogno nel sogno? Fantastico. Devo aver battuto davvero forte la testa.
Non riuscivo più a distinguere tra realtà e sogno. Esisteva davvero un Greg? O era solo il frutto della mia fantasia? L'amore che provavo per quella strana figura, era sincero?
[seguito di Open Your Eyes ]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Don't wake me up if I'm sleeping this life away'
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Capitolo 2

raise me up








I mesi successivi passarono velocemente e così, senza colpi di scena, arrivammo ad inizio novembre tra scuola, amiche e dormite.

Niente di nuovo, se non che mi impegnai più del solito a scuola; passavo i pomeriggi a studiare e la sera con mia madre e i weekend in giro per la città con le mie amiche. 
Posso dire che dopo l'incidente il rapporto tra me e mia madre si è solo consolidato.

- Buongiorno ragazzi! - squillò la professoressa di biologia sui suoi tacchi a spillo. Non chiedetemi perchè indossa quel genere di scarpe perchè non saprei proprio come rispondere.

Pian piano stava svanendo anche il ricordo, ormai vago, di quel ragazzo biondo che aveva popolato i miei sogni con mio grande dispiacere. 
E' meglio così, mi ripetevo sempre.


- Sono a pezzi, fortuna che è venerdì! - esclamò Meriem sbadigliando.

- Già, domani niente scuola, che ne dite quindi di venire a casa mia a pranzo? - propose Audrey incamminandosi verso l'uscita.
La seguimmo - Per me non c'è problema, avverto solo mia madre. - risposi prendendo il cellulare dallo zaino.



Per pranzo Meriem si offrì di cucinare, con nostro grande dispiacere. - Cucinare? Tu non sai cucinare cara, questo tu lo chiami cibo? - mi lamentai prendendo della pasta con la forchetta.

- Meriem, seriamente. Spaghetti con panna e wurstel? Ma da dove le prendi le ricette? - aggiunse Audrey accusandola poi di volerci intossicare.

Meriem sbuffò e alzò gli occhi al cielo, senza però risponderci. 
Ma alla fine, molto alla fine, quella specie di pasta era anche buona. Oddio buona è una parola grossa, diciamo commestibile.

- Cosa facciamo domani sera? - domandò la rossa Meriem. Sì rossa, perchè di punto in bianco si era tinta i capelli e ora sembrava Holly di Geordie Shore, ma coi capelli
più sbiaditi, ma le tette ci sono. Meglio fermarsi qui, perchè le coincidenze sono troppe.

Domani sera? - E' sabato sera, sono vorrete stare a casa spero! - aggiunse poi notando le facce perplesse mia e di Audrey.

Quest'ultima si animò tutta, manco si fosse seduta su un cactus. - Non prendete impegni per domani sera! Cioè, ce l'abbiamo già un impegno! - 

- Spiegati. - alzai le sopracciglia, mi aspettavo di tutto. - Ma ti avverto che non ho intenzione di indossare un vestitino o dei trampoli. - 

Sbuffò e poi si affrettò a spiegare - Mio padre ha ottenuto tre biglietti per la puntata di domani di X Factor! - urlò tutta felice battendo le mani.

X Factor? Io e Meriem ci guardammo.

A nessuna delle due piaceva quel programma. Ma ci saremmo andate per accompagnare Audrey, questo lo sapevamo bene, da buone amiche che siamo.
- Ci sono certi artisti che mi suscitano..non so spiegare, ma mi fanno impazzire e vorrei che li ascoltaste. - mai come in questi momenti mi sembrava una tredicenne - Spero tanto domani di potermi avvicinare e dirgli cosa mi fanno provare! - ormai parlava da sola, l'avevamo persa.

Per i seguenti tre quarti d'ora, Audrey ci spiegò bene a che ora dovevamo partire, col treno, e cosa dovevamo metterci. Aveva anche scelto i nostri vestiti, trucco e parrucco: pazzesco, neanche fossimo noi i cantanti che dovevano esibirsi.

- Va bene, allora noi ce ne andiamo. Ok? A domani! - io e la rossa scappammo letteralmente dalla casa di Audrey, divenuta ormai insopportabile a causa di tutta quella situazione.
Cioè, doveva passare solo due orette tra il pubblico mica cantare sul palco, non capisco perchè dovesse organizzare tutto nei minimi dettagli.

- Cioè voleva tingermi i capelli, ma è impazzita? - sbottò Merime accanto a me mentre si lisciava i suoi capelli.

Io in tutta risposta scoppiai a ridere, divertita dalla situazione. Il bello è che Audrey voleva davvero farlo, ma per fortuna siamo sgattaiolate via mentre era distratta. 

- Non oso nemmeno immaginare domani sera quanto isterica sarà, che qualcuno ci salvi. - solo il pensieri mi terrorizzava, ma la realtà sarebbe stata anche peggiore.  

- SI farà di sicuro qualche figura di merda, io dirò che non la conosco e dovresti farlo anche tu. - ridacchiò Mery e mi prese sotto braccio, accompagnandomi verso casa. 


- Ciao ma'! - schioccai un bacio sulla guancia ricoperta di fard di mia madre.

- Ciao tesoro, com'è andata a scuola? - mi domandò accarezzandomi i capelli.

- Bene, come al solito. Senti, il padre di Audrey ha otten- non feci neanche in tempo a spiegarle tutto che mi interruppe.

- So già tutto, la madre di Audrey mi ha chiamata. Puoi andare Holly. - mi sorrise raggiante.

- Ma come! Io speravo mi impedissi di andare. - mi lamentai.

- Ma perchè stai andando bene a scuola e sei una brava ragazza. Devo premiarti in qualche modo! -

- Potresti darmi trecento sterline da spendere in vestiti, piuttosto che mandarmi a Londra. - bofonchiai.

- Ma non ti sei stancata di Brighton? E' da tanto che non visiti Londra. Dai shopping lo farai un'altra volta. - mi stritolò in uno dei suoi teneri abbracci.

- D'accordo capo. - mi arresi.




- Spero che questi cantanti siano davvero bravi. Mery xx

- Ne dubito, poi sarà pieno di ragazzine urlanti :( Holl x


Ero sdraiata sul letto di camera mia ascoltando gli Sleeping With Sirens, scoperti da poco, messaggiando con alcune amiche e pensando a come vestirmi per la sera.
D'accordo che non avevo voglia di andare, ma potevano che ne so inquadrarmi e non volevo andare in televisione conciata male. E non avevo nemmeno intenzione di indossare ciò che aveva scelto Audrey. 

Passai praticamente tutto il pomeriggio di sabato a vestirmi e truccarmi. Truccarmi, parolona.
Misi la solita linea spessa di eyeliner, fondotinta e fard; il mascara non lo mettevo più, le ciglia le avevo lunghe e marcate di mio e il mascara me le appesantiva soltanto facendomele sentire tutte impiastriccate di quel prodotto.
Riguardo ai vestiti, misi dei jeans grigi, una maglietta nera con un disegno sul davanti, credo fosse un cristallo ma era molto colorato e direttamente la giacca. E non potevano mancare i miei amati stivaletti neri, che mi accompagnavano ormai da anni e che forse dovevano andare in pensione, ergo dovevano essere gettati nella spazzatura. 

L'appuntamento alla stazione era per le quattro e mezza, il treno sarebbe partito per le cinque e saremmo arrivate a roma in due orette. La cosa migliore di tutto il viaggio è che rivedrò Londra, dopo quasi tre anni dall'ultima volta che ci sono stata.

- Holly ma perchè non ti sei messa ciò che ti avevo detto io?! - sbraitò Audrey in piena crisi isterica. - E anche tu Meriem! Cos'è quella maglia scollata? Vuoi fare la parte della scostumata? - 

- Calmati, è solo una maglia e poi ho messo i pantaloni neri come volevi tu. - sorrise angelicamente, ma aveva solamente una faccia da prendere a sberle. 

Vidi Audrey trattenersi dal buttarci sui binari mentre passava un treno e poi respirare per tranquillizzarsi. - Questa è la mia serata e non permetterò a nessuno di rovinarmela. Ora adiamo. - ordinò apparentemente calma.
Una volta aver fatto i biglietti ed essere salite sul treno, piombò un silenzio imbarazzante. Si era davvero arrabbiata, allora.

- Dai non essere arrabbiata con noi, sai che ci divertiamo a punzecchiarti. E poi vestite così ci sentiamo più a nostro agio. - spezzai il silenzio, ma avevo paura che mi saltasse sopra e mi azzannasse il collo. Troppi film horror, Holly, troppi.
Poi notai che anche Audrey era vestita come suo solito, non aveva più messo quel vestito che aveva scelto l'altro giorno: indossava dei leggins con una maglia lunga e con scollo a barca. Come suo solito.

- E poi nemmeno tu sei vestita meglio di noi, eh. - puntualizzò Meriem che aveva notato la stessa cosa.

Poi Audrey, con mio grande sollievo, si aprì in un sorriso. - Non posso essere arrabbiata con voi ragazze, vi ho praticamente trascinate con me. - 

- Sono convinta che alla fine anche noi due ci divertiremo, non sarà così male, no? - mentii.


Non potevo sbagliarmi più di così. 

Non sarà così male? Era peggio di quanto mi aspettassi.
Ragazzine, ragazzine urlanti ovunque. Ovunque, sbucavano come funghi e poi strattonavano, ma dove credevano di essere?
Giuro che se non avessero avuto più di cinque anni in meno di me, avrei ficcato quei loro cartelloni su per i loro culi ogni volta che attentavano al mio udito. Erano delle urlatrici nate.

- Ma dove siamo finite? - mormorò sconvolta Meriem e potei notare anche la faccia stupita e sconcertata di Audrey. Nemmeno lei si aspettava questo.

Con grande fatica trovammo i posti a sedere, non molto lontani dal palco, credo fosse seconda fila. Non ne ero certa perchè mi ero rincoglionita, troppo trambusto.
Una cosa la notai, i giudici. E c'era Gary Barlow, mia storica cotta.
Non voglio approfondire questa parte, è troppo imbarazzante, cioè potrebbe essere mio padre!

- Uh inizia! - squittì Audrey stringendomi fortemente il polso.

Meriem aveva avuto la bell'idea di mettermi nel posto a sedere in centro, così avrei dovuto sorbirmi io Audrey.

- Questa me la paghi. - sibilai girandomi verso Mery.

Intanto il presentatore parlava e parlava e cantante dopo cantante si esibiva, non erano poi tanto male. Quello che più mi aveva colpito era un certo James qualcosa; aveva una voce davvero toccante, mi era subito piaciuto.
Poi si era esibito un gruppo di quattro ragazzi, erano carini e infatti Meriem non si era trattenuta dal commentare. Audrey invece..non parliamone.
Avevo perso la sensibilità del braccio talmente forte me lo stringev..- Ahh! Diavolo fai piano, non lo sento più! - ecco che era tornata a stringermelo. 

- Shh, zitta. C'è il gruppo di cui vi parlavo. - mi ammonì lei.

Ah sì, allora era a loro che voleva dire ciò che le facevano provare.

- Com'è che si chiamano? - chiesi a Meriem.

- District qualcosa, carini no? - ed eccola e a quel carini si aggiunsero altri mille aggettivi.

Appena inziarono a cantare Audrey mollò la presa al mio braccio, era quasi come in trance: gli occhi le brillavano e aveva un'espressione da ebete in faccia.
Li ascoltai, non erano male ma non capivo tutta questa sua adorazione nei loro confronto.
C'era un moretto con una voce davvero tenera, nonchè limpida e poi c'era l'altro ragazzo con un berretto in testa che si sapeva muovere, non c'è che dire.
Poi il terzo membro del guppo era biondo e aveva un'aria estremamente familiare. Ma la cosa che più mi colpì era la sua voce, estremamente dolce e rassicurante.









Salut biscotte :)

Eccomi qua, col secondo capitolo e non so che scrivere.
Ho fatto passare il tempo in fretta, perchè mi annoiava scrivere di quanto lei si deprimesse o di quanto noiosa fosse la scuola, tanto non interessa a nessuno, me per prima ahah
Vorrei far presente che la nuova storia è ancora al tempo della prima storia (?) nel senso, è come se tutti i capitoli di open your eyes non fossero mai esistiti ahah
Siamo sempre nel novembre 2012 e i ragazzi sono ancora ad xfactor :) 
Bene, spero vi sia piaciuto ma non aspettatevi un colpo di fulmine tra Greg e Holly, sarebbe banale!
Non ho riletto, sono di corsa perchè domani interroga di storia e non ho ancora studiato ops 
Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto

bacioni, martina
  
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