Prendersi le seccature anche da lassù

“ A me non importa diventare un Chunin.

Ma un uomo non può perdere

contro una donna.

Bene. Credo che combatterò ”.

La confusione intorno a lei, sovrastava anche i suoi pensieri, ma non la sua inquietudine.

Scostò le persone con gesti bruschi e veloci, dettati da l'ansia che la stava opprimendo.

Tra la calca di corpi ammassati sul campo di battaglia, vide, finalmente, Ino.

“ Ino!” la chiamò, avvicinandosi in due grandi falcate.

Corrugò le sopracciglia, perplessa.

Perchè il braccio di Choji era intorno alle sue spalle mentre il suo corpo continuava a tremare incessantemente?

Poi, abbassò lo sguardo, e i pezzi tornarono al loro posto.

Un singulto le sfuggì dalle labbra, comunque.

Ai suoi piedi, a pochi centimetri, si trovava il corpo inerme di Shikamaru.

Ino continuava a piangere mentre Choji, nonostante il viso che esprimeva tutto il suo dolore, cercava di consolarla con delle leggere carezze sulla schiena.

Temari si lasciò cadere a terra con le braccia lungo ai fianchi.

Le voci degli Shinobi alle sue spalle divenne un mormorio confuso e priva di significato.

Perchè lui?

Perchè?

Non poteva continuare, semplicemente, ad andare avanti a dire che la vita era una seccatura?

E adesso, chi glielo avrebbe detto?

“ Shikamaru...” sussurrò, sfiorando la mano gelida di lui.

Le lacrime cominciarono a sgorgare dalle iridi verdi, troppo salate per i suoi gusti.

Quante cose stava gettando via?

Quante parole mancate?

Sentì qualcuno sfiorarle una spalla.

Era tutto così sbagliato.

Però, una cosa sapeva Temari.

Da lassù lui si sarebbe occupato delle seccature dei suoi amici.

Della sua seccatura preferita.

Infondo, lei lo aveva sempre saputo.

Sorrise e smise di piangere.

Quel piagnone l'aveva amata, a suo modo, ovviamente.

Chissà, se anche da lassù, lui sentiva.

Sentiva tutto quell'amore che non era mai riuscita a dimostrargli.

Ma che avrebbe continuato a tenere nel cuore.

Per sempre.

“ Sei solo un piagnone ”.