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Autore: fra_eater    24/09/2013    5 recensioni
Rufy cercava qualcosa nel sonno. Quel letto non era il suo, era troppo grande. Toccava il posto caldo accanto a lui. Odore di mandarini nell’aria. Respirò a fondo. Gli piaceva quell’odore. Voleva rivedere la donna a cui apparteneva. Alzò la testa. “Nami?” non c’era nessuno. Si sedette sul letto “Perché non è qui?” .
Questo è uno spezzone della storia, vi prego di essere clementi. È la prima che scrivo :-)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“Buongiorno Nami, dormito bene?”
“Buongiorno Robin, si tutto bene. Oggi mi sento carica”.
Nami era entrata in cucina con un sorriso smagliante sulle labbra, cosa insolita conoscendo la ragazza. Il cuoco Sanji le versò il suo caffè e le porse dei biscotti al cioccolato appena sfornati “Un così bel sorriso non può far altro che illuminarmi la giornata”le disse galante. Nami sorrise e Robin ridacchiò piano. Le avance che il cuoco faceva alle ragazze erano risapute e ovviamente nessuna delle due aveva mai ceduto, ma lui non era il tipo che si arrendeva.
Dalla cucina si senti un rumore di pentole che cadevano. Sanji sbuffò, sapeva di cosa si trattava.
“Razza d’imbecille! Molla quel cosciotto! È la cena di stasera!”
Le solite lotte mattutine. Rufy corse nella sala da pranzo massaggiandosi la testa coperta dal cappello di paglia.
“Buongiorno capitano” disse Robin sorridente.
“Buongiorno ragazze. Nami per caso siamo vicini a qualche isola?”
La ragazza guardò il log pose sul suo polso e prese una cartina da una mensola che teneva sempre in sala da pranzo per ogni emergenza.
“Si,”disse “c’è una piccola isola a una mezz’ora da qui, ma perché? Abbiamo scorte a sufficienza. Abbiamo lasciato l’ultima isola solo tre giorni fa”
Rufy sorrise come al suo solito, portandosi entrambe le mani dietro la testa e scoppiando in una risata “AVEVAMO scorte a sufficienza”.
È inutile dire che Nami non rimase con le mani in mano e lo picchiò selvaggiamente. Pur essendo il loro capitano, era un completo idiota.
 
Nami uscì dalla sala e andò a svegliare Zoro e Usopp che dormivano beatamente nelle loro brandine.
“Alzatevi” urlò, i due sobbalzarono.
“Che c’è?” biascicò Zoro, massaggiandosi gli occhi. “La marina!” urlò Usopp. I due lo guardarono, Usopp si accorse di essere al sicuro “Scusate”disse “stavo sognando”
Nami lo ignorò “Dobbiamo virare tutto a dritta.” disse” Dobbiamo raggiungere l’isola più vicina”
“Perché?”
“Sono finite le provviste”
“Maledetto Rufy” grugnì Zoro accarezzando le sue adorate lame.
 
Rufy si sedette sulla polena della Thousand Sunny, a guardare l’orizzonte. Era stranamente felice. Era una consuetudine per lui svuotare la dispensa senza provare rimorsi. Era felice perché così poteva visitare una nuova isola seppur piccola.
 
Come previsto dalla navigatrice, raggiunsero l’isola nel tempo prestabilito.
“Bene”disse scendendo dalla nave dopo gli altri con mano diverse mazzette di banconote. “L’isola non è grande, ma dividiamoci per fare più in fretta. Chopper, hai bisogno di alcune medicine?”
La piccola renna dal naso blu si fece avanti “Credo che convenga prendere alcune aspirine e altre bende, poi se trovassi delle erbe medicinali da coltivare sarebbe meglio.”
“Allora, forse ci vorrà una serra” Franky sollevò gli occhialetti da sole sulla fronte. Il gigantesco cyborg era il carpentiere della nave.
“Si, può darsi” convenne Chopper massaggiandosi il mento con lo zoccolo.
“Bene,” disse Nami “Allora voi due vi occuperete delle medicine e di un’eventuale serra. Ecco a voi” e diede a Franky tre mazzette di banconote. Un altro braccio crebbe sulla spalla di Nami e prese altre due mazzette che poi passarono nelle mani di Nico Robin. “Anche io vado con loro” disse sorridente “Voglio vedere se scopro qualche cosa di nuovo”
Nami la guardò a lungo, non sopportava che qualcuno le toccasse il suo denaro, ma dato che si trattava di Robin ed essendo certa che non lo avrebbe sprecato per qualcosa di futile lasciò correre.
“Sanji, tu e Zoro andrete a prendere le provviste”
“Si, mio angelo” disse Sanji con gli occhi a cuore “Cuoco da strapazzo” mormorò lo spadaccino
“Ehi” Sanji puntò la sigaretta contro il naso di Zoro “Hai qualcosa da dire, Tasta d’alghe?” prima che Zoro potesse rispondere Nami sferrò uno dei suoi micidiali colpi a entrambi. “Usopp”
“Dimmi”
“Ti dispiace andare con loro?”
Usopp sorrise, scese dalla nave e, dopo aver preso i Berry dalla ragazza, trascinò i due poveretti svenuti verso il centro del villaggio che si apriva davanti al porto in cui erano approdati.
Brook, lo spadaccino e scheletro canterino rimase sulla nave a fare la guardia. Non voleva che qualcuno si spaventasse del suo aspetto. Nami temeva di più la sua natura pervertita che non era di certo cessata con la sua veneranda età.
Il capitano si mise d’avanti a lei “Cosa vuoi?” sbuffò la ragazza
“Dai dei soldi anche a me”
Primo ceffone: “Come posso darti dei soldi dopo che per colpa tua siamo costretti a spenderne degli altri che potevamo benissimo tenere da parte?!?”
Secondo ceffone :“Che cosa dovresti farci?”
Per fortuna Rufy era di gomma, ed ormai era abituato alle sberle da parte della sua navigatrice
“Voglio comprare qualcosa da mangiare” disse sorridendo ed evitando il ceffone che stava per giungere “E voglio comprarti un regalo per farmi perdonare” questa volta non giunse nessuno schiaffo, ma un pugno ben assestato allo stomaco che fece volare il povero ragazzo “Non prendermi in giro!” Urlò la ragazza. “Tu vieni con me!” disse “C’è bisogno che qualcuno ti controlli prima che tu combini qualche guaio dei tuoi” .
Il ragazzo di gomma saltò in piedi “Roger” urlò  e sorrise come al suo solito.
 
  
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