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Autore: Moon Crash    25/09/2013    1 recensioni
Era il primo novembre quando, in una stradina mal illuminata di Londra , apparvero due figure bizzarre . Halloween era ormai passato da un giorno eppure le figure erano vestite in modo bizzarro : la più bassa era una donna sulla cinquantina e indossava un enorme cappello a punta e una lunga veste grigia, l'altro , un uomo, aveva una lunga barba bianca che gli si adagiava dolcemente sulla tunica azzurrina . Aveva in braccio qualcosa , un fagottino di coperte, che adagiò alla settima casa sulla destra.
-Sei sicuro che la possiamo lasciare nelle mani di questi Babbani?- chiese dubbiosa la donna.
- sono sicuro che la tratteranno come se fosse loro figlia. - rispose l'uomo.
Salutarono la bambina avvolta nelle fasce e scomparvero nel nulla.
Loro sapevano che un giorno l'avrebbero rivista.
Sapevano cosa aveva perso quella notte.
Sapevano che sarebbe stata famosa un giorno.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Erano le sette e trenta del 28 Agosto quando suonò la sveglia nella camera di Helen. La spense e ritornò sotto le coperte. Le imposte appena appoggiate lasciavano entrare un pò di luce illuminando la camera della ragazza. C'era una scrivania bianca addossata al muro con sopra i colori che Helen aveva usato la sera prima per terminare il ritratto del suo attore preferito. Qualcuno bussò alla porta. Helen si tirò su e sbadigliando invitò la persona che aveva bussato ad entrare. Sulla soglia della porta c'era una donna che non dimostrava più di 35 anni , alta e magra, indossava un vestito lilla e un enorme collana di perle. Camminò fino alla scrivania e sorrise all'ipeccabile disegno della sua nipotina.
Helen infilò le ciabbatte e aprì la finestra , il caldo estivo entrò nella camera.
-Buongiorno dormigliona.- le disse la zia.
-Dormigliona? Sono appena le sette e trentacinque ! Perchè hai impostato la sveglia così presto?- chiese ancora mezza addormentata.
-Come perchè? Ancora dormi? è il 28 agosto tesoro! è il tuo compleanno ! AUGURI!.-
D'un tratto Helen sembrò sveglia come non mai . Corse ad abbracciare la zia che si lamentò, ridendo , si avergli spettinato tutti i capelli.
Scese le scale per andare a salutare lo zio in soggiorno . Come al solito era seduto sul divano a leggere il giornale e a sorseggiare una tazza di caffè caldo.
Poi tornò in camera sua , al terzo piano della casa, a vestirsi. La scelta fu più difficile del previsto ma alla fine trovò un vestito che sembrava la pena mettere per il suo undicesimo compleanno. Pettinò i suoi lunghi capelli biondi e indossò un paio di scarpe .
Alle nove era pronta per uscire a fare compore , tradizione di tutti gli anni , in compagnia della zia .
Helen viveva con in quella casa da tutta la vita e non aveva mai conosciuto i suoi genitori che pare fossero morti una decina di anni prima in un incendio. Ma gli zii non le avevano mai fatto mancare niente, l'aveva sempre trattata come fosse loro figlia.
La zia la raggiunse nell'ingresso quando dalla buca delle lettere nella porta cadde una lettera . Helen la raccolse . A quanto pare era per lei .
-Chi ti scrive tesoro?- chiese la zia sorridente .
- Non lo so , c'è solo scritto che è per me.- disse mostrando la lettera .
Alla vista di quella busta ingiallita e del suo sigillo rosso la zia divenne pallida come un fantasma affrettandosi a chiamare il marito.
Helen aprì la lettera ma non fece in tempo a leggerne una parola che lo zio gliel' aveva strappata di mano con un espressione terrorizzata in volto.
Notando la confusione della nipote si diede un contegno e disse :- Dice che hai vinto una borsa di studio per una scuola , ma la conosco , è di basso livello.-
Helen annuì e fece per uscire ma la zia l'avvisò che prima doveva fare due chiacchiere con il marito.
Helen tornò nella sua camera e si sedette vicino al suo piano. Suo zio le aveva mentito , l'aveva capito da come aveva sorriso, un sorriso falso , senza vera felicità.
E poi come aveva fatto a vincere una borsa di studio se non aveva fato nessuna rischiesta o concorso?
Camminò verso il muro e salì in piedi sul letto svitando la grata dell'aria ed infilandocisi dentro. Arrivò fino alla parte opposta della casa dove i due zii stavano discutendo nello studio dello zio.
- Non possiamo mandarla in quella scuola ! Non sappiamo cosa potrebbe capitarle lì , da sola. - urlava lo zio.
- Non le capiterebbe niente ! Quella scuola è il posto più sicuro in cui possa stare!- contrabbatteva la zia.
- E tu come fai a saperlo?-
-Sai benissimo che anche io ho studiato lì!-
- Ma cara , Helen è diversa da te . E poi cosa farebbe tutto l'anno rinchiusa in quella scuola? Helen non è brava a farsi degli amici e se volesse tornare a stare nel nostro mondo non sarebbe più la stessa dopo aver avuto un esperienza lì.-
-Lei è iscritta a quella scuola da quando è nata. Lei andrà in quella scuola!.-
-Sono iscritta dove per la precisione?.- chiese non riuscendo più a trattenersi.
I due si voltarono verso la grata .- Quante volte ti ho detto di non infilarti lì dentro?- chiese lo zio severo.
-Rispondimi. Chi mi ha mandato quella lettera? Dove sono iscritta dalla nascita?-
Contrariato lo zio fece un cenno di assenso alla moglie. Lei porse la lettera alla nipote.
- Carissima sign.a Helen Deathly- lesse ad alta voce- lei è stata ammessa alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.... MAGIA E STREGONERIA? è UNO SCHERZO?-
-Niente scherzi , Helen , tu sei una strega , come me- disse la zia tirando fuori dalla borsetta firmata un bastoncino di legno .
- Ah , e suppongo che quella sia una bacchetta magica .- disse Helen tutt'altro che convinta.
-Esatto e tu il primo settembre parti per Hogwarts quindi dobbiamo andare a comprarti l'occorrente scolastico, libri bacchetta e tutto il resto.-
-Quindi esistono anche negozi per streghe , ok- disse Helen sempre meno convinta.
La zia fece una smorfia , poi afferrò il braccio di Helen e lo poggiò sul suo .- Arreggiti forte.- l'avvisò e prima che la ragazza potesse parlare si materializzò in una stradina sconosciuta dove uomini e donne sfogiavano i loro vestiti più strani : da alti cappelli a punta a pelliccie di animali mai visti.
-Dove siamo e .. come ci siamo arrivati?-domandò Helen che non poteva più dubitare delle parole della zia.
- Ci siamo appena materializzate  a Diagon Alley.-
  
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